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Eugenia Serafini – Mitologie del mondo
La mostra allestita nel salone di Euterpe e Bacco presenta preziose mappature dell’artista italiana, che rivitalizza attraverso i quattro elementi essenziali del mondo una divertita fluorescenza della bellezza che trasuda di variabili alchimie.
Comunicato stampa
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Con “Osservatorio delle Arti” si vuole proporre una palpabile analisi di gusti e segnali culturali che artisti italiani e stranieri articolano con linguaggi colti e attraverso preziose testimonianze. Lo scrigno esiodeo di opere e giorni si apre per svelare immagini che sembrano custodire come un segreto, come un oracolo, il centro del mondo. E’ così che questo progetto ideato e diretto dall’illustre Storico dell’arte Prof. Carlo Franza, di piano internazionale, campiona una sorta di mappa del mondo dell’arte in cui sono presentati i nodi culturali più originali della Storia dell’Arte Contemporanea. I sogni collettivi suggeriscono immagini diverse e tutto è riposizionato in questo sentiero secondo una logica testuale e di orientamento geografico; perché l’arte è anche un’arma politica. La mostra allestita nel salone di Euterpe e Bacco mette in cornice con il titolo “Mitologie del mondo” preziose mappature dell’artista italiana, che rivitalizza attraverso i quattro elementi essenziali del mondo una divertita fluorescenza della bellezza che trasuda di variabili alchimie.
All’inaugurazione sarà presente l’ Artista che firmerà i cataloghi, personalizzandoli, e la partecipazione di intellettuali.
Scrive Carlo Franza:“ Osservata nel suo descriversi e nella sua sostanza la pittura di Eugenia Serafini si colloca in un’area astratto-informale che ancor oggi, pur vivendo la sua naturale riflessione in un clima colto di miti e leggende, di tracce e naturalità, si manifesta come propagazione di energie materico-gestuali legate all’aspetto epidermico. Si vedrà come sia la nostra artista capace di far lievitare condizioni pittoriche su carta, su tela, su installazioni, declinate certo all’ espressionismo astratto europeo ma capaci anche di evidenziare un’indagine sulle radici profonde di questa pittura che progressivamente si allontana dalla spontaneità gestuale, per porgere occasioni, per verificare il fondo di quell’impulso pittorico che muove analogie e processi vitali.
Non c’è solo un formalismo dell’informale, ma per lei campionessa del disegno, c’è la consapevolezza di una tensione che porta a una globalità cromatica dove spazio e tempo, forma e corporeità, si attivano in un confinamento dove l’operazione manuale della pittoricità trova ragione del suo conformarsi nell’atto e nel gesto che la fa esistere, lasciando emergere una sorta di riappropriazione del mondo, attraverso atmosfere sottoposte ad alcune modalità linguistiche.
Eugenia Serafini riscrive a colori le mitologie del mondo, della terra e del cielo, riducendo e apportando segni e memoria alla grande ricchezza della natura. Nelle sue opere l’arte vive l’ energia del visibile e dell’invisibile, nel senso che tutto riprende a vivere sotto altra forma, per via di una ricchezza interiore travasata e capace di lasciar leggere non solo una geografia del mondo, ma anche una geografia esistenziale e umana. D’altronde le necessità della memoria sono uno degli aspetti che tutt’oggi caratterizzano la ricerca artistica, una vasta regione solcata dal percorso che l’artista intraprende, lasciando all’evidenza delle immagini lo sconfinamento fra terra e cielo, fra rivisitazioni e allusioni, fino alla fluttuazione di un sapere mutevole e complesso, dove passato presente e futuro vengono calamitati entro una lievitazione dove pensiero, abito concettuale, cerimonia e feticcio sono modelli significanti.
La Serafini lavora da sempre per temi, per argomenti, per nuclei creativi, ciò basta a dire come la classificazione enciclopedica che ratifica ogni frammento, il fascino della casualità, la transitabilità degli stili e l’accumulo delle tecniche, svolga quella pratica costruzione in cui con fare alchemico esplora l’universo, l’intero cosmo, sporgendosi verso una nostalgia di purezza, di sintesi in cui tutto torna, di volo negli spazi raccontati con eleganza e artificio ottico.
Nell’universo si lascia leggere tutto il suo lavoro artistico, ma ogni forma pittorica entra in relazione con una sensibilità che va oltre la pittura, si immerge in una concezione filosofico-naturalistica, e scava respiri del sacro, di quel divino che tutto muove, agita, converte e rifonda; perché tutto ciò non è un intervento di carattere ecologista, rivolto ad ammonire la società, ma la constatazione di fenomeni necessari alla continuità del ciclo vitale, dove lucidità, liquidità, timbricità dei toni e dei colori, accendono le superfici alla luce che trapassa, vibra, inchioda e mostra la bellezza.
Non dimentichiamo che l’operato di Eugenia Serafini è uno scavo intenso, una tramutazione estetica del dipingere, un sottile e segreto modificarsi delle superfici mimate ad intenzioni poetiche, un fermentare immagini e colori attorno a una poesia che orchestra e tiene insieme l’intero creato”.
Cenni biografici dell’artista
Eugenia Serafini, docente di Disegno dell’Università della Calabria, è nata a Tolfa (RM), piccolo e attraente borgo etrusco, nel 1946 e il suo percorso culturale l’ha portata a diventare artista di spicco nell’arte contemporanea internazionale. Figura complessa e interessante di creativa e scrittrice, ha insegnato all’Accademia di Belle Arti di Carrara e all’Accademia dell’Illustrazione e della Comunicazione Visiva di Roma. Poeta performer e installazionista, lavora da anni alla contaminazione intermediale e all’arte totale, utilizzando e fondendo gli apporti di diversi rami creativi: da quello visivo-digitale a quello teatrale, poetico e musicale che utilizza nella creazione delle sue installazioni performative. Direttrice editoriale dell’Artecom-onlus, ne ha ideato e dirige la Collana di Libri d’Artista e la Sezione per l’Ex-libris ed è responsabile delle rubriche di Arte e Letteratura Contemporanea della rivista FOLIVM. Numerose le sue pubblicazioni di saggi e monografie di artisti moderni e contemporanei.
Vanta una vasta produzione di scrittura creativa e libri d’artista. La sua ultima pubblicazione è il bellissimo volume di poesia visuale e performativa con CD delle sue Performances, “Canti di cAnta stOrie”, Roma 2008, presentato dall’indimenticabile professor Mario Verdone che le è stato vicino per tanti anni nel suo percorso artistico ed esistenziale. Realizza da anni eventi di Cultura sul Territorio nella città di Roma ed eventi multimediali con partecipazioni internazionali di altissimo livello. E’ stata invitata a Stages, Simposi e Installazioni performative in Italia, U.S.A., Europa Orientale, Egitto, Francia, Romania, Ucraina e ha fondato nel 1998 il Museo di Arte Contemporanea “Micu Klein” di Blaj, in Romania. Sue opere si trovano nei Musei di questi paesi e in Collezioni private. Tra le partecipazioni recenti: 53^ Esposizione Internazionale d’Arte la Biennale di Venezia, 2009; 66^ Mostra Internazionale del Cinema di Venezia nel film “POETI” di Tony D’Angelo; Premio Sulmona 1998, 2006, 2008; 52^ Esposizione Internazionale d’Arte la Biennale di Venezia, 2007; A.R.G.A.M.- Primaverile Romana 2005; Premio Michetti 2003; Premio Italia per le Arti Visive 2001.
Cenni biografici del Curatore
Carlo Franza, nato nel 1949, è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Critico d’Arte. E’ vissuto a Roma dal 1959 al 1980 dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Filosofia e Sociologia). Si è laureato con Giulio Carlo Argan di cui è stato allievo e Assistente . Dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e in altre numerose Università estere. Docente nel Master Universitario “Management e Valorizzazione dei Beni Culturali” allo IED di Milano. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci critici d’arte più importanti d’Europa. Giornalista, critico d’arte dal 1974 a Il Giornale di Indro Montanelli, oggi a Libero fondato e diretto da Vittorio Feltri. E’ fondatore e direttore del MIMAC della Fondazione Don Tonino Bello. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, e il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000, di cui è presidente di giuria dal 2001.
All’inaugurazione sarà presente l’ Artista che firmerà i cataloghi, personalizzandoli, e la partecipazione di intellettuali.
Scrive Carlo Franza:“ Osservata nel suo descriversi e nella sua sostanza la pittura di Eugenia Serafini si colloca in un’area astratto-informale che ancor oggi, pur vivendo la sua naturale riflessione in un clima colto di miti e leggende, di tracce e naturalità, si manifesta come propagazione di energie materico-gestuali legate all’aspetto epidermico. Si vedrà come sia la nostra artista capace di far lievitare condizioni pittoriche su carta, su tela, su installazioni, declinate certo all’ espressionismo astratto europeo ma capaci anche di evidenziare un’indagine sulle radici profonde di questa pittura che progressivamente si allontana dalla spontaneità gestuale, per porgere occasioni, per verificare il fondo di quell’impulso pittorico che muove analogie e processi vitali.
Non c’è solo un formalismo dell’informale, ma per lei campionessa del disegno, c’è la consapevolezza di una tensione che porta a una globalità cromatica dove spazio e tempo, forma e corporeità, si attivano in un confinamento dove l’operazione manuale della pittoricità trova ragione del suo conformarsi nell’atto e nel gesto che la fa esistere, lasciando emergere una sorta di riappropriazione del mondo, attraverso atmosfere sottoposte ad alcune modalità linguistiche.
Eugenia Serafini riscrive a colori le mitologie del mondo, della terra e del cielo, riducendo e apportando segni e memoria alla grande ricchezza della natura. Nelle sue opere l’arte vive l’ energia del visibile e dell’invisibile, nel senso che tutto riprende a vivere sotto altra forma, per via di una ricchezza interiore travasata e capace di lasciar leggere non solo una geografia del mondo, ma anche una geografia esistenziale e umana. D’altronde le necessità della memoria sono uno degli aspetti che tutt’oggi caratterizzano la ricerca artistica, una vasta regione solcata dal percorso che l’artista intraprende, lasciando all’evidenza delle immagini lo sconfinamento fra terra e cielo, fra rivisitazioni e allusioni, fino alla fluttuazione di un sapere mutevole e complesso, dove passato presente e futuro vengono calamitati entro una lievitazione dove pensiero, abito concettuale, cerimonia e feticcio sono modelli significanti.
La Serafini lavora da sempre per temi, per argomenti, per nuclei creativi, ciò basta a dire come la classificazione enciclopedica che ratifica ogni frammento, il fascino della casualità, la transitabilità degli stili e l’accumulo delle tecniche, svolga quella pratica costruzione in cui con fare alchemico esplora l’universo, l’intero cosmo, sporgendosi verso una nostalgia di purezza, di sintesi in cui tutto torna, di volo negli spazi raccontati con eleganza e artificio ottico.
Nell’universo si lascia leggere tutto il suo lavoro artistico, ma ogni forma pittorica entra in relazione con una sensibilità che va oltre la pittura, si immerge in una concezione filosofico-naturalistica, e scava respiri del sacro, di quel divino che tutto muove, agita, converte e rifonda; perché tutto ciò non è un intervento di carattere ecologista, rivolto ad ammonire la società, ma la constatazione di fenomeni necessari alla continuità del ciclo vitale, dove lucidità, liquidità, timbricità dei toni e dei colori, accendono le superfici alla luce che trapassa, vibra, inchioda e mostra la bellezza.
Non dimentichiamo che l’operato di Eugenia Serafini è uno scavo intenso, una tramutazione estetica del dipingere, un sottile e segreto modificarsi delle superfici mimate ad intenzioni poetiche, un fermentare immagini e colori attorno a una poesia che orchestra e tiene insieme l’intero creato”.
Cenni biografici dell’artista
Eugenia Serafini, docente di Disegno dell’Università della Calabria, è nata a Tolfa (RM), piccolo e attraente borgo etrusco, nel 1946 e il suo percorso culturale l’ha portata a diventare artista di spicco nell’arte contemporanea internazionale. Figura complessa e interessante di creativa e scrittrice, ha insegnato all’Accademia di Belle Arti di Carrara e all’Accademia dell’Illustrazione e della Comunicazione Visiva di Roma. Poeta performer e installazionista, lavora da anni alla contaminazione intermediale e all’arte totale, utilizzando e fondendo gli apporti di diversi rami creativi: da quello visivo-digitale a quello teatrale, poetico e musicale che utilizza nella creazione delle sue installazioni performative. Direttrice editoriale dell’Artecom-onlus, ne ha ideato e dirige la Collana di Libri d’Artista e la Sezione per l’Ex-libris ed è responsabile delle rubriche di Arte e Letteratura Contemporanea della rivista FOLIVM. Numerose le sue pubblicazioni di saggi e monografie di artisti moderni e contemporanei.
Vanta una vasta produzione di scrittura creativa e libri d’artista. La sua ultima pubblicazione è il bellissimo volume di poesia visuale e performativa con CD delle sue Performances, “Canti di cAnta stOrie”, Roma 2008, presentato dall’indimenticabile professor Mario Verdone che le è stato vicino per tanti anni nel suo percorso artistico ed esistenziale. Realizza da anni eventi di Cultura sul Territorio nella città di Roma ed eventi multimediali con partecipazioni internazionali di altissimo livello. E’ stata invitata a Stages, Simposi e Installazioni performative in Italia, U.S.A., Europa Orientale, Egitto, Francia, Romania, Ucraina e ha fondato nel 1998 il Museo di Arte Contemporanea “Micu Klein” di Blaj, in Romania. Sue opere si trovano nei Musei di questi paesi e in Collezioni private. Tra le partecipazioni recenti: 53^ Esposizione Internazionale d’Arte la Biennale di Venezia, 2009; 66^ Mostra Internazionale del Cinema di Venezia nel film “POETI” di Tony D’Angelo; Premio Sulmona 1998, 2006, 2008; 52^ Esposizione Internazionale d’Arte la Biennale di Venezia, 2007; A.R.G.A.M.- Primaverile Romana 2005; Premio Michetti 2003; Premio Italia per le Arti Visive 2001.
Cenni biografici del Curatore
Carlo Franza, nato nel 1949, è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Critico d’Arte. E’ vissuto a Roma dal 1959 al 1980 dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Filosofia e Sociologia). Si è laureato con Giulio Carlo Argan di cui è stato allievo e Assistente . Dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e in altre numerose Università estere. Docente nel Master Universitario “Management e Valorizzazione dei Beni Culturali” allo IED di Milano. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci critici d’arte più importanti d’Europa. Giornalista, critico d’arte dal 1974 a Il Giornale di Indro Montanelli, oggi a Libero fondato e diretto da Vittorio Feltri. E’ fondatore e direttore del MIMAC della Fondazione Don Tonino Bello. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, e il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000, di cui è presidente di giuria dal 2001.
27
febbraio 2010
Eugenia Serafini – Mitologie del mondo
Dal 27 febbraio all'undici giugno 2010
arte contemporanea
Location
OTEL RISTOTHEATRE
Firenze, Via Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, 9, (Firenze)
Firenze, Via Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, 9, (Firenze)
Orario di apertura
da giovedì a domenica, ad eventi
Vernissage
27 Febbraio 2010, ore 19.00
Autore
Curatore