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Gianni Pettena – Nuove acquisizioni per la collezione del museo
Il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato presenta la recente acquisizione, in comodato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Prato, di un nucleo di opere originali appartenenti ai primi anni di attività dell’architetto radicale Gianni Pettena.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci di Prato presenta, dal 20 marzo al 9 maggio 2010, la recente acquisizione, in comodato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Prato, di un nucleo di opere originali appartenenti ai primi anni di attività dell’architetto radicale Gianni Pettena.
Strettamente collegate alla nascita e agli sviluppi dell'Architettura Radicale a Firenze tra la fine degli anni '60 e l'inizio degli anni '70, le opere acquisite includono progetti e documenti di installazioni e azioni realizzate da Pettena in Italia fra il 1968 e il 1969; proposte di fusione fra architettura e natura elaborate per il Concorso internazionale Trigon a Graz nel 1971; sperimentazioni realizzate nel corso della residenza a Minneapolis e di ulteriori viaggi negli Stati Uniti fra il 1971 e il 1973, come la performance "vestirsi di sedie" e l'indagine fotografica sulla "architettura inconscia"; la dichiarazione di poetica Io sono la spia realizzata nel 1973 in occasione della fondazione del sistema di laboratori creativi collettivi Global Tools.
Nel 1973, autodefinendosi "la spia", Pettena rivendicava la propria posizione di autore estraneo al consesso degli architetti senza tuttavia rinnegare la propria formazione di architetto. Nello stesso anno dava alle stampe il suo libro-manifesto, L'anarchitetto, in cui affermava esplicitamente: "io sono il più bravo / che sono laureato in architettura l'unico che sia artista che faccia arte senza rimpianti.".
Convinto della necessità di ripensare il significato della disciplina architettonica Pettena parla di architettura usando i linguaggi dell’arte concettuale più che quelli tradizionali della progettazione, assumendo per questo una posizione autonoma fra gli stessi architetti "radicali".
Come ha scritto Andrea Branzi "quella di Gianni Pettena è un'attività critica che si fonda sulla centralità dell'architetto e non più dell'architettura, dove il progetto liberato dai limiti costruttivi diventa attività concettuale, land-art, comportamento, happening (...) Spostandosi su un'area vicina ai territori dell'arte e del comportamentismo, Gianni Pettena da un primo contributo a intendere l'architettura come energia evolutiva di un territorio e di una società, e non più come prassi costruttiva."
Strettamente collegate alla nascita e agli sviluppi dell'Architettura Radicale a Firenze tra la fine degli anni '60 e l'inizio degli anni '70, le opere acquisite includono progetti e documenti di installazioni e azioni realizzate da Pettena in Italia fra il 1968 e il 1969; proposte di fusione fra architettura e natura elaborate per il Concorso internazionale Trigon a Graz nel 1971; sperimentazioni realizzate nel corso della residenza a Minneapolis e di ulteriori viaggi negli Stati Uniti fra il 1971 e il 1973, come la performance "vestirsi di sedie" e l'indagine fotografica sulla "architettura inconscia"; la dichiarazione di poetica Io sono la spia realizzata nel 1973 in occasione della fondazione del sistema di laboratori creativi collettivi Global Tools.
Nel 1973, autodefinendosi "la spia", Pettena rivendicava la propria posizione di autore estraneo al consesso degli architetti senza tuttavia rinnegare la propria formazione di architetto. Nello stesso anno dava alle stampe il suo libro-manifesto, L'anarchitetto, in cui affermava esplicitamente: "io sono il più bravo / che sono laureato in architettura l'unico che sia artista che faccia arte senza rimpianti.".
Convinto della necessità di ripensare il significato della disciplina architettonica Pettena parla di architettura usando i linguaggi dell’arte concettuale più che quelli tradizionali della progettazione, assumendo per questo una posizione autonoma fra gli stessi architetti "radicali".
Come ha scritto Andrea Branzi "quella di Gianni Pettena è un'attività critica che si fonda sulla centralità dell'architetto e non più dell'architettura, dove il progetto liberato dai limiti costruttivi diventa attività concettuale, land-art, comportamento, happening (...) Spostandosi su un'area vicina ai territori dell'arte e del comportamentismo, Gianni Pettena da un primo contributo a intendere l'architettura come energia evolutiva di un territorio e di una società, e non più come prassi costruttiva."
20
marzo 2010
Gianni Pettena – Nuove acquisizioni per la collezione del museo
Dal 20 marzo al primo agosto 2010
arte contemporanea
Location
CENTRO PER L’ARTE CONTEMPORANEA LUIGI PECCI
Prato, Viale Della Repubblica, 277, (Prato)
Prato, Viale Della Repubblica, 277, (Prato)
Biglietti
euro 5,00 intero / euro 4,00 ridotto
Orario di apertura
ore 10.00 – 19.00; chiuso il martedì e il 1° maggio Visite guidate
gratuite; il sabato e la domenica alle ore 17.00
Vernissage
20 Marzo 2010, ore 18 ore 18.30 performance dell’artista nelle sale espositive del Museo
Ufficio stampa
STUDIO PESCI
Autore