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Animali dello Zodiaco Giapponese
Attingendo al vasto patrimonio di dipinti, stampe, porcellane, lacche e bronzi del Museo Chiossone, la mostra è dedicata all’iconografia e ai significati dei dodici animali dello Zodiaco in Giappone.
Comunicato stampa
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Mostra speciale a cura di Donatella Failla
Museo Chiossone, 23 marzo 2010 – 9 gennaio 2011
Attingendo al vasto patrimonio di dipinti, stampe, porcellane, lacche e bronzi del Museo Chiossone, la mostra è dedicata all’iconografia e ai significati dei dodici animali dello Zodiaco in Giappone. L’origine dello Zodiaco dell’Asia Orientale risale a un’epoca remota della Preistoria, quando l’uomo tributava agli animali e agli astri una venerazione di tipo animistico, ma la prima esplicita menzione del sistema zodiacale in Cina risale al periodo Tang (618-907) e la sua diffusione tra la popolazione si verifica durante il periodo Yuan (1277-1367). Stando alla tradizione, entrarono a far parte dello Zodiaco i dodici animali che per primi resero omaggio al Buddha morente, cioè, nell’ordine di arrivo, Topo, Bue, Tigre, Lepre, Drago, Serpente, Cavallo, Capra, Scimmia, Gallo, Cane e Cinghiale. Il 2010 è l’anno della Tigre, celebrata con l’esposizione di un grande, magnifico dipinto a inchiostro diluito di Kishi Ganku.
il Museo “Edoardo Chiossone”
un tesoro d'arte giapponese nel cuore di Genova
Il magnifico patrimonio d’arte giapponese e cinese del Museo Chiossone, il primo del genere organizzato in forma di pubblica esposizione in Italia presso l’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova tra il 1905 e il 1942, fu raccolto in Giappone nell’ultimo quarto del secolo XIX da Edoardo Chiossone, eccelso incisore genovese che lavorò a contratto presso l’Officina Carte e Valori del Ministero delle Finanze a Tōkyō.
Il Collezionista e il suo tempo
Edoardo Chiossone (Arenzano 1833 - Tōkyō 1898), professore di disegno e incisione diplomato presso l’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova, si trasferì in Giappone dietro invito del Governo Imperiale del Giappone, che gli offrì un contratto come istruttore speciale e responsabile della divisione incisoria della nuova Officina Carte e Valori del Ministero delle Finanze (Ōkurashō Insatsu Kyoku). Durante circa 24 anni di permanenza in Giappone (1875-1898) Chiossone disegnò e incise circa 500 lastre relative a francobolli e banconote, bolli di monopolio, obbligazioni e titoli di stato. A lui è unanimemente riconosciuto il merito di avere plasmato l’imagerie della finanza pubblica giapponese dell’epoca moderna. Chiossone creò inoltre la ritrattistica ufficiale in stile occidentale di significato e uso politico e diplomatico e, infine, contribuì a fondare una concezione aggiornata del patrimonio culturale giapponese e della sua rappresentazione per immagini.
L’importante posizione di Chiossone in seno all'apparato centrale dello stato gli aprì un ambiente di conoscenze, amicizie e relazioni culturali di prim'ordine. La sua estesa e profonda preparazione ed esperienza in campo artistico e storico stimolò fin dall'inizio del suo soggiorno un profondo interesse per l'arte giapponese, che in quell'epoca di grandi mutamenti economici e socio-politici abbondava sul mercato antiquario. Tutti i settori delle arti figurative e decorative sono presenti nelle collezioni formate da Edoardo Chiossone, che le destinò con legato testamentario all’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova, luogo della sua giovanile formazione artistica e culturale, affinché le esponesse e le rendesse accessibili al pubblico.
Vissuto in Giappone nel più fervido e fecondo periodo formativo della Restaurazione imperiale Meiji (1868-1912), Chiossone fu uno degli artefici della modernizzazione e contribuì all’internazionalizzazione della cultura nipponica. L’incisore genovese fu insignito di due Ordini Imperiali al Merito, il Sol Levante (Kyokujitsushō di quarta classe nel 1880) e il Sacro Tesoro (Zuihōshō di terza classe nel 1891).
Le collezioni Chiossone e le loro vicende espositive
Caso rilevante nel panorama internazionale del collezionismo d'arte giapponese del secolo XIX, le collezioni Chiossone furono formate in Giappone da un solo uomo durante un periodo continuativo di circa 24 anni (1875-1898), coincidenti con l’epoca cruciale e fervida della modernizzazione. Mai smembrato né diviso, questo patrimonio di circa 20.000 pezzi comprende pitture, stampe policrome e libri illustrati, sculture e suppellettili liturgiche buddhiste, oggetti archeologici, bronzistica, monete, lacche, porcellane, smalti cloisonné, maschere teatrali, armature e armi, strumenti musicali, costumi e tessuti, complementi dell’abbigliamento maschile e femminile.
Le vicende espositive del Museo, dal 1898 a oggi, corrispondono a quattro periodi.
1905-1948. Inviate a Genova dopo la morte di Edoardo Chiossone (11 Aprile 1898), le collezioni furono riordinate e allestite in pubblico museo a cura di Alfredo Luxoro (1859-1918) al terzo piano del Palazzo dell'Accademia Ligustica di Belle Arti. Il 30 Ottobre 1905 Vittorio Emanuele III Re d’Italia inaugurò il Museo d’Arte Giapponese “Edoardo Chiossone”, che rimase aperto in quella sede fino al 1942. Causa il recente scoppio della Seconda Guerra Mondiale, lo stesso anno l’intero patrimonio artistico fu imballato e sfollato a spese e cura del Comune di Genova, che nel dopoguerra, in virtù di una clausola testamentaria, ne divenne proprietario.
1948-1971
In adempimento alle condizioni del testamento, il Comune di Genova nel 1948 deliberò la progettazione e costruzione di un apposito edificio, da destinare a sede stabile e definitiva del Museo: questa circostanza fa del Chiossone il primo museo italiano appositamente deliberato e costruito nel periodo postbellico a cura e spese di una pubblica amministrazione. L’area della costruzione fu individuata nel luogo dell’antica villa neoclassica del marchese Gian Carlo Di Negro (1769-1857) che, situata all’interno dell’omonimo parco comunale, era stata rasa al suolo dal bombardamento navali anglo-americano del 1942. Il parco era stato creato ai primi del secolo XIX dal marchese Di Negro, che riconvertì un bastione delle cinquecentesche mura di Santa Caterina a fini residenziali, stabilendovi la propria abitazione. Con l’intento d’impartire al luogo quella pregevole aura intellettuale e quello squisito carattere di “pacifico asilo delle Muse” che meritarono le fervide lodi dell’Alizeri, nella prima metà del secolo XIX Di Negro svolse nella sua villa un programma di mecenatismo intellettuale e letterario esteso all’intera Europa.
Affidata la progettazione all’architetto Mario Labò (1884-1961), la fase costruttiva iniziò nel 1953 e fu compiuta nel 1970. La collocazione del Museo all’interno del parco della Villetta Di Negro è davvero privilegiata. Immerso nel verde giardino che domina l’ottocentesca Piazza Corvetto, il Museo Chiossone si trova nel pieno centro di Genova e, tuttavia, occupa una posizione appartata e magnificamente panoramica. Dal camminamento terrazzato che fiancheggia il Museo sul lato sud-ovest, si gode la veduta della città antica, con la distesa dei grigi tetti d’ardesia, i campanili e le torri medievali stagliati sullo sfondo azzurro del Mar Ligure.
L’edificio museale è una pièce d’architettura razionalista in cemento armato con rivestimento esterno in cotto maiolicato, formato da un avancorpo con tetto a terrazza, sede della biglietteria e del bookshop, e da un corpo principale costituente il museo - magnifico spazio a volume unico con un salone rettangolare al piano terreno e sei gallerie a sbalzo sulle due pareti lunghe, collegate da rampe di scale formanti un percorso continuo.
L’allestimento espositivo fu affidato nel 1967 all’ingegnere Luciano Grossi Bianchi, che lo progettò e lo realizzò in collaborazione con Giuliano Frabetti, Direttore del Museo Chiossone dal 1956 al 1990, e Caterina Marcenaro (Genova, 1906-1976), Direttore del Settore Belle Arti del Comune di Genova.
1971-1998
Inaugurato il 7 Maggio 1971 e da allora sempre regolarmente aperto al pubblico, il Museo ha mantenuto il medesimo allestimento fino al Febbraio 1998. Il percorso museografico del 1971, accompagnato da sintetici sussidi descrittivi, consisteva di una selezione di opere tratte dalle diverse categorie presenti nel patrimonio museale, ordinate parte per tipologie, parte per classi di materiali e tecniche. Dopo il ritiro in pensione del Direttore dott. G. Frabetti nel 1990, la direzione fu affidata nel novembre 1993 all’attuale responsabile, dott.ssa Donatella Failla, che già da più di 11 anni lavorava al Museo Chiossone come specialista incaricata dall’Ufficio Musei della Regione Liguria.
1998-oggi
Ricorrendo l’11 Aprile 1998 il centenario della scomparsa di Edoardo Chiossone, l’esposizione permanente è stata completamente rinnovata, dotando il percorso museografico di nuovi apparati didattici e illustrativi. Questo nuovo percorso museografico illustra i principali fenomeni della storia della cultura artistica del Giappone e i suoi rapporti con l’Asia Orientale Continentale: l’Antichità, l’avvento e l’evoluzione della metallotecnica, il Buddhismo, la civiltà dei samurai, lo sviluppo delle arti decorative nel periodo Edo (1600-1868) sono i principali argomenti presentati per classi tematiche e tecniche, così da evidenziare gli impianti disciplinari ed estetici delle varie arti sul più ampio sfondo comune di storia e cultura. Considerata la loro grande bellezza ed efficacia comunicativa e culturale, sono rimasti pressoché immutati gli allestimenti espositivi della grande scultura buddhista e delle armature, situati rispettivamente nel salone principale al piano terreno e nella quinta galleria.
Nel 2001, grazie al contributo finalizzato della Fondazione Cassa di Risparmio di Genova e Imperia, sono state ristrutturate e allestite con innovativi impianti espositivi le due gallerie ai piani superiori, destinate ad ospitare mostre temporanee ed esposizioni a rotazione del patrimonio museale.
Un museo a vocazione internazionale: mostre, attività culturali e scientifiche, di catalogazione e di restauro
Il Museo Chiossone e le sue collezioni costituiscono una grande potenzialità per la crescita culturale e gli scambi tra Genova, il Giappone e gli ambienti attivi nel mondo nello studio dell’arte e della cultura giapponese. Molto apprezzate e conosciute in tutto il mondo sono le raccolte di pitture, stampe policrome e libri illustrati dei secoli XVII-XIX, oltre alle lacche, ai bronzi, alle porcellane.
Negli ultimi 16 anni la Direzione del Museo ha sviluppato intensi rapporti di collaborazione e partnership scientifica ed economica con enti giapponesi, in particolare con la Japan Foundation, l’Istituto Nazionale per la Ricerca sui Beni Culturali di Tōkyō e la Fondazione Sumitomo, organizzando programmi di conservazione e restauro che dal 1997 ad oggi hanno fruttato la riqualificazione di oltre 50 dipinti e di un prezioso stipo in lacca e madreperla.
Inoltre, in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Letteratura Giapponese, l’Università Hōsei e le Università di Kyōto e Tōkyō, in corso di svolgimento programmi di ricerca e catalogazione specialistica su svariate sezioni delle collezioni.
Oltre alle numerose attività espositive in sede, la Direzione del Museo ha organizzato e prodotto rassegne tenute in altre sedi: presso il Palazzo Ducale di Genova una mostra di lacche (1996) e una di dipinti e stampe Ukiyoe (2005); presso il Museo Nazionale d’Arte Orientale di Roma una mostra antologica su Edoardo Chiossone collezionista (1996); in collaborazione con il Giornale di Kōbe una mostra di dipinti e stampe Ukiyoe itinerata in cinque musei pubblici giapponesi (2001-2002).
Il Museo Chiossone svolge inoltre un’intensa attività come prestatore d’opere a mostre di livello e importanza internazionali in Italia e all’estero.
Il Museo Chiossone organizza cicli di attività culturali dedicate al Giappone, comprendenti conferenze e gallery talks, corsi di cerimonia del tè (chanoyu) e composizione floreale (ikebana), feste per l’infanzia, spettacoli di teatro classico Nō.
Sono numerose anche le attività musicali e concertistiche, organizzate presso il Museo dall’Associazione Amici del Carlo Felice e del Conservatorio “Nicolò Paganini” oltre che dalla Fondazione Spinola.
Museo Chiossone, 23 marzo 2010 – 9 gennaio 2011
Attingendo al vasto patrimonio di dipinti, stampe, porcellane, lacche e bronzi del Museo Chiossone, la mostra è dedicata all’iconografia e ai significati dei dodici animali dello Zodiaco in Giappone. L’origine dello Zodiaco dell’Asia Orientale risale a un’epoca remota della Preistoria, quando l’uomo tributava agli animali e agli astri una venerazione di tipo animistico, ma la prima esplicita menzione del sistema zodiacale in Cina risale al periodo Tang (618-907) e la sua diffusione tra la popolazione si verifica durante il periodo Yuan (1277-1367). Stando alla tradizione, entrarono a far parte dello Zodiaco i dodici animali che per primi resero omaggio al Buddha morente, cioè, nell’ordine di arrivo, Topo, Bue, Tigre, Lepre, Drago, Serpente, Cavallo, Capra, Scimmia, Gallo, Cane e Cinghiale. Il 2010 è l’anno della Tigre, celebrata con l’esposizione di un grande, magnifico dipinto a inchiostro diluito di Kishi Ganku.
il Museo “Edoardo Chiossone”
un tesoro d'arte giapponese nel cuore di Genova
Il magnifico patrimonio d’arte giapponese e cinese del Museo Chiossone, il primo del genere organizzato in forma di pubblica esposizione in Italia presso l’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova tra il 1905 e il 1942, fu raccolto in Giappone nell’ultimo quarto del secolo XIX da Edoardo Chiossone, eccelso incisore genovese che lavorò a contratto presso l’Officina Carte e Valori del Ministero delle Finanze a Tōkyō.
Il Collezionista e il suo tempo
Edoardo Chiossone (Arenzano 1833 - Tōkyō 1898), professore di disegno e incisione diplomato presso l’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova, si trasferì in Giappone dietro invito del Governo Imperiale del Giappone, che gli offrì un contratto come istruttore speciale e responsabile della divisione incisoria della nuova Officina Carte e Valori del Ministero delle Finanze (Ōkurashō Insatsu Kyoku). Durante circa 24 anni di permanenza in Giappone (1875-1898) Chiossone disegnò e incise circa 500 lastre relative a francobolli e banconote, bolli di monopolio, obbligazioni e titoli di stato. A lui è unanimemente riconosciuto il merito di avere plasmato l’imagerie della finanza pubblica giapponese dell’epoca moderna. Chiossone creò inoltre la ritrattistica ufficiale in stile occidentale di significato e uso politico e diplomatico e, infine, contribuì a fondare una concezione aggiornata del patrimonio culturale giapponese e della sua rappresentazione per immagini.
L’importante posizione di Chiossone in seno all'apparato centrale dello stato gli aprì un ambiente di conoscenze, amicizie e relazioni culturali di prim'ordine. La sua estesa e profonda preparazione ed esperienza in campo artistico e storico stimolò fin dall'inizio del suo soggiorno un profondo interesse per l'arte giapponese, che in quell'epoca di grandi mutamenti economici e socio-politici abbondava sul mercato antiquario. Tutti i settori delle arti figurative e decorative sono presenti nelle collezioni formate da Edoardo Chiossone, che le destinò con legato testamentario all’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova, luogo della sua giovanile formazione artistica e culturale, affinché le esponesse e le rendesse accessibili al pubblico.
Vissuto in Giappone nel più fervido e fecondo periodo formativo della Restaurazione imperiale Meiji (1868-1912), Chiossone fu uno degli artefici della modernizzazione e contribuì all’internazionalizzazione della cultura nipponica. L’incisore genovese fu insignito di due Ordini Imperiali al Merito, il Sol Levante (Kyokujitsushō di quarta classe nel 1880) e il Sacro Tesoro (Zuihōshō di terza classe nel 1891).
Le collezioni Chiossone e le loro vicende espositive
Caso rilevante nel panorama internazionale del collezionismo d'arte giapponese del secolo XIX, le collezioni Chiossone furono formate in Giappone da un solo uomo durante un periodo continuativo di circa 24 anni (1875-1898), coincidenti con l’epoca cruciale e fervida della modernizzazione. Mai smembrato né diviso, questo patrimonio di circa 20.000 pezzi comprende pitture, stampe policrome e libri illustrati, sculture e suppellettili liturgiche buddhiste, oggetti archeologici, bronzistica, monete, lacche, porcellane, smalti cloisonné, maschere teatrali, armature e armi, strumenti musicali, costumi e tessuti, complementi dell’abbigliamento maschile e femminile.
Le vicende espositive del Museo, dal 1898 a oggi, corrispondono a quattro periodi.
1905-1948. Inviate a Genova dopo la morte di Edoardo Chiossone (11 Aprile 1898), le collezioni furono riordinate e allestite in pubblico museo a cura di Alfredo Luxoro (1859-1918) al terzo piano del Palazzo dell'Accademia Ligustica di Belle Arti. Il 30 Ottobre 1905 Vittorio Emanuele III Re d’Italia inaugurò il Museo d’Arte Giapponese “Edoardo Chiossone”, che rimase aperto in quella sede fino al 1942. Causa il recente scoppio della Seconda Guerra Mondiale, lo stesso anno l’intero patrimonio artistico fu imballato e sfollato a spese e cura del Comune di Genova, che nel dopoguerra, in virtù di una clausola testamentaria, ne divenne proprietario.
1948-1971
In adempimento alle condizioni del testamento, il Comune di Genova nel 1948 deliberò la progettazione e costruzione di un apposito edificio, da destinare a sede stabile e definitiva del Museo: questa circostanza fa del Chiossone il primo museo italiano appositamente deliberato e costruito nel periodo postbellico a cura e spese di una pubblica amministrazione. L’area della costruzione fu individuata nel luogo dell’antica villa neoclassica del marchese Gian Carlo Di Negro (1769-1857) che, situata all’interno dell’omonimo parco comunale, era stata rasa al suolo dal bombardamento navali anglo-americano del 1942. Il parco era stato creato ai primi del secolo XIX dal marchese Di Negro, che riconvertì un bastione delle cinquecentesche mura di Santa Caterina a fini residenziali, stabilendovi la propria abitazione. Con l’intento d’impartire al luogo quella pregevole aura intellettuale e quello squisito carattere di “pacifico asilo delle Muse” che meritarono le fervide lodi dell’Alizeri, nella prima metà del secolo XIX Di Negro svolse nella sua villa un programma di mecenatismo intellettuale e letterario esteso all’intera Europa.
Affidata la progettazione all’architetto Mario Labò (1884-1961), la fase costruttiva iniziò nel 1953 e fu compiuta nel 1970. La collocazione del Museo all’interno del parco della Villetta Di Negro è davvero privilegiata. Immerso nel verde giardino che domina l’ottocentesca Piazza Corvetto, il Museo Chiossone si trova nel pieno centro di Genova e, tuttavia, occupa una posizione appartata e magnificamente panoramica. Dal camminamento terrazzato che fiancheggia il Museo sul lato sud-ovest, si gode la veduta della città antica, con la distesa dei grigi tetti d’ardesia, i campanili e le torri medievali stagliati sullo sfondo azzurro del Mar Ligure.
L’edificio museale è una pièce d’architettura razionalista in cemento armato con rivestimento esterno in cotto maiolicato, formato da un avancorpo con tetto a terrazza, sede della biglietteria e del bookshop, e da un corpo principale costituente il museo - magnifico spazio a volume unico con un salone rettangolare al piano terreno e sei gallerie a sbalzo sulle due pareti lunghe, collegate da rampe di scale formanti un percorso continuo.
L’allestimento espositivo fu affidato nel 1967 all’ingegnere Luciano Grossi Bianchi, che lo progettò e lo realizzò in collaborazione con Giuliano Frabetti, Direttore del Museo Chiossone dal 1956 al 1990, e Caterina Marcenaro (Genova, 1906-1976), Direttore del Settore Belle Arti del Comune di Genova.
1971-1998
Inaugurato il 7 Maggio 1971 e da allora sempre regolarmente aperto al pubblico, il Museo ha mantenuto il medesimo allestimento fino al Febbraio 1998. Il percorso museografico del 1971, accompagnato da sintetici sussidi descrittivi, consisteva di una selezione di opere tratte dalle diverse categorie presenti nel patrimonio museale, ordinate parte per tipologie, parte per classi di materiali e tecniche. Dopo il ritiro in pensione del Direttore dott. G. Frabetti nel 1990, la direzione fu affidata nel novembre 1993 all’attuale responsabile, dott.ssa Donatella Failla, che già da più di 11 anni lavorava al Museo Chiossone come specialista incaricata dall’Ufficio Musei della Regione Liguria.
1998-oggi
Ricorrendo l’11 Aprile 1998 il centenario della scomparsa di Edoardo Chiossone, l’esposizione permanente è stata completamente rinnovata, dotando il percorso museografico di nuovi apparati didattici e illustrativi. Questo nuovo percorso museografico illustra i principali fenomeni della storia della cultura artistica del Giappone e i suoi rapporti con l’Asia Orientale Continentale: l’Antichità, l’avvento e l’evoluzione della metallotecnica, il Buddhismo, la civiltà dei samurai, lo sviluppo delle arti decorative nel periodo Edo (1600-1868) sono i principali argomenti presentati per classi tematiche e tecniche, così da evidenziare gli impianti disciplinari ed estetici delle varie arti sul più ampio sfondo comune di storia e cultura. Considerata la loro grande bellezza ed efficacia comunicativa e culturale, sono rimasti pressoché immutati gli allestimenti espositivi della grande scultura buddhista e delle armature, situati rispettivamente nel salone principale al piano terreno e nella quinta galleria.
Nel 2001, grazie al contributo finalizzato della Fondazione Cassa di Risparmio di Genova e Imperia, sono state ristrutturate e allestite con innovativi impianti espositivi le due gallerie ai piani superiori, destinate ad ospitare mostre temporanee ed esposizioni a rotazione del patrimonio museale.
Un museo a vocazione internazionale: mostre, attività culturali e scientifiche, di catalogazione e di restauro
Il Museo Chiossone e le sue collezioni costituiscono una grande potenzialità per la crescita culturale e gli scambi tra Genova, il Giappone e gli ambienti attivi nel mondo nello studio dell’arte e della cultura giapponese. Molto apprezzate e conosciute in tutto il mondo sono le raccolte di pitture, stampe policrome e libri illustrati dei secoli XVII-XIX, oltre alle lacche, ai bronzi, alle porcellane.
Negli ultimi 16 anni la Direzione del Museo ha sviluppato intensi rapporti di collaborazione e partnership scientifica ed economica con enti giapponesi, in particolare con la Japan Foundation, l’Istituto Nazionale per la Ricerca sui Beni Culturali di Tōkyō e la Fondazione Sumitomo, organizzando programmi di conservazione e restauro che dal 1997 ad oggi hanno fruttato la riqualificazione di oltre 50 dipinti e di un prezioso stipo in lacca e madreperla.
Inoltre, in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Letteratura Giapponese, l’Università Hōsei e le Università di Kyōto e Tōkyō, in corso di svolgimento programmi di ricerca e catalogazione specialistica su svariate sezioni delle collezioni.
Oltre alle numerose attività espositive in sede, la Direzione del Museo ha organizzato e prodotto rassegne tenute in altre sedi: presso il Palazzo Ducale di Genova una mostra di lacche (1996) e una di dipinti e stampe Ukiyoe (2005); presso il Museo Nazionale d’Arte Orientale di Roma una mostra antologica su Edoardo Chiossone collezionista (1996); in collaborazione con il Giornale di Kōbe una mostra di dipinti e stampe Ukiyoe itinerata in cinque musei pubblici giapponesi (2001-2002).
Il Museo Chiossone svolge inoltre un’intensa attività come prestatore d’opere a mostre di livello e importanza internazionali in Italia e all’estero.
Il Museo Chiossone organizza cicli di attività culturali dedicate al Giappone, comprendenti conferenze e gallery talks, corsi di cerimonia del tè (chanoyu) e composizione floreale (ikebana), feste per l’infanzia, spettacoli di teatro classico Nō.
Sono numerose anche le attività musicali e concertistiche, organizzate presso il Museo dall’Associazione Amici del Carlo Felice e del Conservatorio “Nicolò Paganini” oltre che dalla Fondazione Spinola.
23
marzo 2010
Animali dello Zodiaco Giapponese
Dal 23 marzo 2010 al 06 marzo 2011
disegno e grafica
arti decorative e industriali
arte etnica
arti decorative e industriali
arte etnica
Location
MUSEO D’ARTE ORIENTALE EDOARDO CHIOSSONE
Genova, Piazzale Giuseppe Mazzini, 4, (GENOVA)
Genova, Piazzale Giuseppe Mazzini, 4, (GENOVA)
Biglietti
intero € 4,00; ridotto € 2,80; ridotto € 2,80 per gli ultra 65; Card Musei; ingresso gratuito al museo per tutti i cittadini UE da 0 a 18 anni e la domenica per i residenti nel Comune di Genova
Orario di apertura
Mar-Ven 9-19, Sab e Dom 10-19, Lun chiuso
Vernissage
23 Marzo 2010, no
Curatore