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La memoria e la speranza. Arredi liturgici da salvare nell’Abruzzo del terremoto
Questa esposizione – dove sono presenti circa duecento esemplari scelti fra i tesori del patrimonio storico artistico abruzzese recuperati rocambolescamente dalla generosa disponibilità di molti uomini – è stata organizzata grazie alla fraterna e proficua collaborazione tra l’Arcidiocesi de L’Aquila ed i Musei Vaticani.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il 31 marzo 2010, presso i Musei Vaticani, viene inaugurata una mostra che ha per protagonisti numerosi pregevoli
arredi liturgici e argenti antichi miracolosamente ritrovati tra le rovine di alcune chiese d’Abruzzo completamente
rovinate dal tremendo sisma del 6 aprile 2009 e, per questo particolare motivo, intitolata emblematicamente
LA MEMORIA E LA SPERANZA. ARREDI LITURGICI DA SALVARE NELL’ABRUZZO DEL TERREMOTO.
Questa esposizione – dove sono presenti circa duecento esemplari scelti fra i tesori del patrimonio storico artistico
abruzzese recuperati rocambolescamente dalla generosa disponibilità di molti uomini – è stata organizzata grazie alla fraterna
e proficua collaborazione tra l’Arcidiocesi de L’Aquila ed i Musei Vaticani.
Gli oggetti più interessanti provengono dalla Cattedrale de L’Aquila; dall’Abbazia di Santa Maria di Collemaggio
dove è sepolto Papa Celestino V che qui si era ritirato in preghiera; dal Convento di San Giuliano costruito nel bosco ai piedi
del Castello di Sant’Anza e dal 1415 prima sede abruzzese del Movimento dell’Osservanza molto diffuso da San Bernardino
da Siena; dal Convento e dalla Basilica di San Bernardino dove è la sua tomba, complesso che è stato costruito
dopo la sua canonizzazione avvenuta nel 1450.
Il progetto espositivo è articolato in cinque sezioni, che armoniosamente si dislocano nei moderni spazi espositivi
dei Musei Vaticani. La prima è dedicata ai recuperi effettuati nel territorio dell’Arcidiocesi de L’Aquila; la seconda, a quelli
nei luoghi legati a San Bernardino; la terza, a quelli nell’Abbazia di Collemaggio; la quarta, a quelli nella Cattedrale
de L’Aquila; la quinta, a quelli di altre chiese della città.
Le opere sono presentate con tutte le loro “ferite” (ammaccature, fratture, infrazioni, scheggiature etc.), proprio
per far comprendere al grande pubblico uno spaccato della situazione in cui versano in specie gli arredi liturgici, anche questi
patrimonio di tutti. Si tratta di un depauperamento minuzioso, silenzioso, di fatto irreversibile: soprattutto, doloroso.
Dimenticare gli antichi arredi che hanno fatto sino ad oggi l’orgoglio delle comunità, significa cancellare o almeno offuscare
il tessuto connettivo di arte e di fede sul quale poggia l’identità culturale e religiosa di una città.
La mostra offre anche importanti risvolti scientifici, poiché lo studio delle opere da presentare in esposizione ha consentito
di scoprire nuove ed inedite opere del famoso orafo abruzzese Nicola da Guardiagrele, di ritrovare parte di un reliquiario
da lungo tempo disperso. Tante altre sono le novità: ad es., per la prima volta in assoluto ed eccezionalmente presentati insieme
vengono esposti la tavoletta (quella originale con un sole d’oro su fondo blu) ed il saio di San Bernardino; la Madonna
dell’Abbazia di Collemaggio è stata messa in sicurezza dall’Istituto Centrale per il Restauro, proprio per questa mostra.
L’esposizione è unica nel suo genere perché sono le opere esposte a promuovere loro stesse presso il pubblico. Sono state
scelte affinché possano sensibilizzare i visitatori dei Musei Vaticani a partecipare al restauro con micro sponsorizzazioni
accessibili anche a singoli privati cittadini. Soprattutto in questa circostanza, la sensibilità e la collaborazione di molti saranno
indispensabili per portare a termine un’impresa più unica che rara, perché volta a prendere in considerazione in modo
dettagliato un patrimonio spesso dimenticato. Ad es., la croce di Sant’Eusanio è stata già adottata dal Capitolo Vaticano.
In un’ottica di servizio e di attenzione al significato di questa eccezionale ed inusuale esposizione del patrimonio,
intenzionalmente non si sono voluti distogliere fondi preziosi al restauro delle opere d’arte. Così, si è deciso di recuperare,
naturalmente adattandole alle nuove esigenze, le strutture realizzate per una precedente esposizione.
Questa particolare esposizione è stata realizzata grazie alla sensibilità di due main sponsor: Banca Popolare di Milano
e Pessina Costruzioni nonché a quella di sei sponsor tecnici: Cattolica Assicurazioni, Montenovi, SRI Group, Opera Laboratori
Fiorentini, Sillabe, Giunti Editore.
arredi liturgici e argenti antichi miracolosamente ritrovati tra le rovine di alcune chiese d’Abruzzo completamente
rovinate dal tremendo sisma del 6 aprile 2009 e, per questo particolare motivo, intitolata emblematicamente
LA MEMORIA E LA SPERANZA. ARREDI LITURGICI DA SALVARE NELL’ABRUZZO DEL TERREMOTO.
Questa esposizione – dove sono presenti circa duecento esemplari scelti fra i tesori del patrimonio storico artistico
abruzzese recuperati rocambolescamente dalla generosa disponibilità di molti uomini – è stata organizzata grazie alla fraterna
e proficua collaborazione tra l’Arcidiocesi de L’Aquila ed i Musei Vaticani.
Gli oggetti più interessanti provengono dalla Cattedrale de L’Aquila; dall’Abbazia di Santa Maria di Collemaggio
dove è sepolto Papa Celestino V che qui si era ritirato in preghiera; dal Convento di San Giuliano costruito nel bosco ai piedi
del Castello di Sant’Anza e dal 1415 prima sede abruzzese del Movimento dell’Osservanza molto diffuso da San Bernardino
da Siena; dal Convento e dalla Basilica di San Bernardino dove è la sua tomba, complesso che è stato costruito
dopo la sua canonizzazione avvenuta nel 1450.
Il progetto espositivo è articolato in cinque sezioni, che armoniosamente si dislocano nei moderni spazi espositivi
dei Musei Vaticani. La prima è dedicata ai recuperi effettuati nel territorio dell’Arcidiocesi de L’Aquila; la seconda, a quelli
nei luoghi legati a San Bernardino; la terza, a quelli nell’Abbazia di Collemaggio; la quarta, a quelli nella Cattedrale
de L’Aquila; la quinta, a quelli di altre chiese della città.
Le opere sono presentate con tutte le loro “ferite” (ammaccature, fratture, infrazioni, scheggiature etc.), proprio
per far comprendere al grande pubblico uno spaccato della situazione in cui versano in specie gli arredi liturgici, anche questi
patrimonio di tutti. Si tratta di un depauperamento minuzioso, silenzioso, di fatto irreversibile: soprattutto, doloroso.
Dimenticare gli antichi arredi che hanno fatto sino ad oggi l’orgoglio delle comunità, significa cancellare o almeno offuscare
il tessuto connettivo di arte e di fede sul quale poggia l’identità culturale e religiosa di una città.
La mostra offre anche importanti risvolti scientifici, poiché lo studio delle opere da presentare in esposizione ha consentito
di scoprire nuove ed inedite opere del famoso orafo abruzzese Nicola da Guardiagrele, di ritrovare parte di un reliquiario
da lungo tempo disperso. Tante altre sono le novità: ad es., per la prima volta in assoluto ed eccezionalmente presentati insieme
vengono esposti la tavoletta (quella originale con un sole d’oro su fondo blu) ed il saio di San Bernardino; la Madonna
dell’Abbazia di Collemaggio è stata messa in sicurezza dall’Istituto Centrale per il Restauro, proprio per questa mostra.
L’esposizione è unica nel suo genere perché sono le opere esposte a promuovere loro stesse presso il pubblico. Sono state
scelte affinché possano sensibilizzare i visitatori dei Musei Vaticani a partecipare al restauro con micro sponsorizzazioni
accessibili anche a singoli privati cittadini. Soprattutto in questa circostanza, la sensibilità e la collaborazione di molti saranno
indispensabili per portare a termine un’impresa più unica che rara, perché volta a prendere in considerazione in modo
dettagliato un patrimonio spesso dimenticato. Ad es., la croce di Sant’Eusanio è stata già adottata dal Capitolo Vaticano.
In un’ottica di servizio e di attenzione al significato di questa eccezionale ed inusuale esposizione del patrimonio,
intenzionalmente non si sono voluti distogliere fondi preziosi al restauro delle opere d’arte. Così, si è deciso di recuperare,
naturalmente adattandole alle nuove esigenze, le strutture realizzate per una precedente esposizione.
Questa particolare esposizione è stata realizzata grazie alla sensibilità di due main sponsor: Banca Popolare di Milano
e Pessina Costruzioni nonché a quella di sei sponsor tecnici: Cattolica Assicurazioni, Montenovi, SRI Group, Opera Laboratori
Fiorentini, Sillabe, Giunti Editore.
30
marzo 2010
La memoria e la speranza. Arredi liturgici da salvare nell’Abruzzo del terremoto
Dal 30 marzo al 31 maggio 2010
arte antica
Location
MUSEI VATICANI
Roma, Viale Vaticano, (Roma)
Roma, Viale Vaticano, (Roma)
Orario di apertura
DAL LUNEDÌ AL SABATO ORE 9,00-16,00 (CHIUSURA ORE 18,00)
Vernissage
30 Marzo 2010, ore 18.30 su invito ingresso Viale Vaticano