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Salvatore Lovaglio – Incisioni
Salvatore Lovaglio presenta una serie di lavori recenti, tutti realizzati in grandi formati, con l’acquatinta, l’acquaforte, il carborundum e la cera molle.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La mostra, è il terzo appuntamento di Sguardi eccentrici, ciclo tematico di approfondimento, ideato dal critico Loredana Rea in occasione dei dieci anni di attività dello spazio espositivo.
Nell’arco di tempo compreso tra febbraio e giugno sei artisti – Salvatore Lovaglio, Alfa Pietta, Salvatore Giunta, Oriano Zampieri e Giancarla Frare – differenti per formazione, scelte operative, metodologie espressive e progettualità di lavoro, si confrontano per evidenziare l’importanza di una pratica di continuo e ricercato sconfinamento, strettamente connessa alla molteplicità linguistica della sperimentazione contemporanea. Quello proposto è dunque un percorso assolutamente permeabile in cui gli artisti invitati presentano le loro opere come i segni inequivocabili della complessa articolazione di un mosaico linguistico capace di creare interessanti commistioni, raffinate decontestualizzazioni e seducenti alterazioni, per esprimere tutta la disorientante molteplicità di questo nostro tempo.
L’intento critico è quello di riflettere sul bisogno di contaminazione, che sembra caratterizzare in maniera assolutamente determinante la ricerca contemporanea, intesa non solo come volontà di uscire da canoni espressivi e tecnici considerati tradizionali per raggiungere una maggiore libertà di azione, ma anche come necessità di focalizzare l’attenzione su dettagli che altrimenti sfuggirebbero, per delineare i confini di un territorio ampio in cui prospettive differenti trovano sempre nuove declinazioni.
Per questa esposizione Salvatore Lovaglio presenta una serie di lavori recenti, tutti realizzati in grandi formati, con l’acquatinta, l’acquaforte, il carborundum e la cera molle. L’incisione gli ha permesso di trasformare l’istintiva irruenza del gesto pittorico in una operatività misurata dai tempi lunghi delle morsure degli acidi per creare un linguaggio che, pur conservando l’originaria energia nell’esprimere le emozioni del proprio sentire, si è liberato da ogni forzatura espressionistica.
Nel suo percorso di ricerca, infatti, parallelamente ai grandi dipinti dall’intensa espressività, l’incisione rappresenta negli ultimi anni un importante mezzo espressivo. Dal 2006, con la tecnica dell’incisione, usata negli anni precedenti solo saltuariamente e sempre come supporto all’opera pittorica, l’artista sta realizzando una serie di grandi fogli, ispirati alle forme del paesaggio, che pur suggerendo uno stretto legame con l’opera pittorica evidenziano una loro specifica autonomia. La materia cromatica densa e contemporaneamente liquida evoca la terra impastata di rugiada, il cielo colmo di luce e l’acqua pulsante di vita, a suggerire la necessità di riscoprirsi parte della natura.
Nell’arco di tempo compreso tra febbraio e giugno sei artisti – Salvatore Lovaglio, Alfa Pietta, Salvatore Giunta, Oriano Zampieri e Giancarla Frare – differenti per formazione, scelte operative, metodologie espressive e progettualità di lavoro, si confrontano per evidenziare l’importanza di una pratica di continuo e ricercato sconfinamento, strettamente connessa alla molteplicità linguistica della sperimentazione contemporanea. Quello proposto è dunque un percorso assolutamente permeabile in cui gli artisti invitati presentano le loro opere come i segni inequivocabili della complessa articolazione di un mosaico linguistico capace di creare interessanti commistioni, raffinate decontestualizzazioni e seducenti alterazioni, per esprimere tutta la disorientante molteplicità di questo nostro tempo.
L’intento critico è quello di riflettere sul bisogno di contaminazione, che sembra caratterizzare in maniera assolutamente determinante la ricerca contemporanea, intesa non solo come volontà di uscire da canoni espressivi e tecnici considerati tradizionali per raggiungere una maggiore libertà di azione, ma anche come necessità di focalizzare l’attenzione su dettagli che altrimenti sfuggirebbero, per delineare i confini di un territorio ampio in cui prospettive differenti trovano sempre nuove declinazioni.
Per questa esposizione Salvatore Lovaglio presenta una serie di lavori recenti, tutti realizzati in grandi formati, con l’acquatinta, l’acquaforte, il carborundum e la cera molle. L’incisione gli ha permesso di trasformare l’istintiva irruenza del gesto pittorico in una operatività misurata dai tempi lunghi delle morsure degli acidi per creare un linguaggio che, pur conservando l’originaria energia nell’esprimere le emozioni del proprio sentire, si è liberato da ogni forzatura espressionistica.
Nel suo percorso di ricerca, infatti, parallelamente ai grandi dipinti dall’intensa espressività, l’incisione rappresenta negli ultimi anni un importante mezzo espressivo. Dal 2006, con la tecnica dell’incisione, usata negli anni precedenti solo saltuariamente e sempre come supporto all’opera pittorica, l’artista sta realizzando una serie di grandi fogli, ispirati alle forme del paesaggio, che pur suggerendo uno stretto legame con l’opera pittorica evidenziano una loro specifica autonomia. La materia cromatica densa e contemporaneamente liquida evoca la terra impastata di rugiada, il cielo colmo di luce e l’acqua pulsante di vita, a suggerire la necessità di riscoprirsi parte della natura.
27
aprile 2010
Salvatore Lovaglio – Incisioni
Dal 27 aprile al 14 maggio 2010
arte contemporanea
Location
STUDIO ARTE FUORI CENTRO
Roma, Via Ercole Bombelli, 22, (Roma)
Roma, Via Ercole Bombelli, 22, (Roma)
Biglietti
libero
Orario di apertura
dal martedì al venerdì dalle 17,00 alle 20,00.
Vernissage
27 Aprile 2010, alle ore 18,00
Autore
Curatore