Giovedì 29 Aprile alle ore 20 sarà proiettato nella sala 2 del cinema
Filangieri Molto visibile segretamente nascosto, di Donatella De Cicco, già
in programmazione dal 16 Aprile nella Project Room del museo Madre
all’interno della rassegna Spot 3.



Il film è un lavoro complesso che partendo dal vissuto stesso dell’autrice
racconta due storie speculari con tre protagonisti: un padre rimasto solo in
una casa assediata da ricordi; Halina, una ragazza ucraina che attraverso un
diario filmato rende partecipe la madre lontana della sua vita quotidiana;
lei stessa, la regista, che elabora il lutto della scomparsa della propria
madre compiendo un viaggio da Napoli all’Ucraina che è prima di tutto
l’inizio di un percorso di espiazione simbolica del dolore.

Il parallelo di queste vicende si connette al contesto sociale e politico in
cui vivono i protagonisti, che condiziona i tempi della distanza familiare e
rende impossibile l’incontro tra Halina e sua madre, Vera. Reale obiettivo
del film non è però una denuncia sociale, ma la volontà di testimoniare
l’universalità del dolore legato all’assenza. Legando narrazione filmica e
vissuto dei protagonisti, le due vicende trasformano così un dolore privato,
quello della perdita, in un sentimento pubblico e senza frontiere.

Tutto questo in maniera mai banale, sperimentando abilmente nuovi sistemi di
rappresentazione filmica sospesi tra ambizione cinematografica, impostazione
documentaria e la versatilità propria del linguaggio della video arte.

La proiezione sarà preceduta da una breve introduzione di Mario Franco e
dell’artista.



Donatella Di Cicco è nata a Napoli nel 1971, vive a Milano. Tra le mostre
personali: Replay Loves Arts, billboard Museo Cà Rezzonico, Fondazione
Buziol, Venezia (2010). Tra le collettive: GE/09 Palazzo Re Rebaudengo,
Torino (2009); Camera con Vista, PAN | Palazzo delle Arti Napoli, Palazzo
Italia, Belgrado e SKZ, Zagabria (2008-09); Kunst in Bewegung/On The Move,
Kunstverein, Ludwigsburg, (2006).

Molto visibile segretamente nascosto ha vinto nel 2009 il Primo Premio “Vela
d’Oro” per il Migliore Documentario alla 27° Edizione del Bellaria Film
Festival.