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Arte: la passione di una vita
Opere di artisti ticinesi da una collezione privata
Comunicato stampa
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Arte: la passione di una vita – Opere di artisti ticinesi da una raccolta privata
Ci sono al mondo innumerevoli collezioni d'arte. La differenza tra loro è data soprattutto dal modo in cui sono state assemblate. C'è chi si sofferma su un autore unico, chi su un determinato periodo, chi ancora raccoglie opere senz'altra chiave di lettura che il proprio gusto e piacere. Chi ancora ne fa un vero e proprio business, sostituendo man mano opere con altre più care e vendendo pezzi che hanno in quel momento un mercato generoso.
Infine c'è chi, come Manfredo Patocchi, pur non avendo fatto alcun calcolo speculativo da collezionista puro, si ritrova alla fine della sua vita con una vera e propria raccolta che a ben vedere riassume l’esistenza stessa della persona che ha acquisito quelle opere. È il caso di questo piccolo insieme che viene esposto per la prima volta alla Galleria Mosaico di Chiasso.
Il collezionista, lo chiameremo così per comodità, è stato scultore, insegnante, storico e critico d'arte, poeta. Una vita passata a scavare nei meandri dell'arte del suo tempo. Coinvolto in numerose associazioni di cui in alcuni casi è stato anche presidente (ad esempio la SPSAS - così veniva chiamata la Visarte - o il Festival Internazionale di musica organistica di Magadino). Uno dei primi professori chiamati al CSIA creato da Pietro Salati, dove per anni insegnò scultura e storia dell'arte. Ideatore, unitamente ad altre personalità, di numerose iniziative artistiche, come la Galleria Il Nocciolo in Corso Elvezia a Lugano. Scultore, prima di tutto, sua l'opera appesa sulla parete esterna del Pretorio di Faido con la quale aveva vinto il concorso pubblico.
Ha quindi conosciuto artisti del suo tempo, è stato legato da amicizia fraterna con molti di loro, amicizia che è durata tutta una vita. Basti pensare ai colleghi Alberto Salvioni, al già citato Pietro Salati, a Pierre Casè, Cesare Lucchini, Aldo Ferrario, Gianni Metalli, Gianni Bolzani, Piergiorgio Piffaretti, Pierino Selmoni, Mucci Staglieno (sua moglie per un tratto della sua vita) e tanti altri ancora.
Con loro ha vissuto da vicino l'evolversi dei movimenti artistici in Ticino, con loro ha condiviso e sostenuto l'arte come indice di libertà di espressione, come sensibile attenzione a quel che succedeva sul nostro territorio e come lotta alla disuguaglianza e all'ingiustizia sociale.
Sono qui esposti parte dei quadri che sono rimasti dopo che i figli se li sono amorevolmente divisi, ciascuno secondo i propri gusti e interessi, alla sua morte.
Manfredo era un uomo generoso. Molti lavori gli sono stati regalati dagli artisti stessi, in cambio ad esempio di un testo di presentazione a una mostra o per un piccolo catalogo, oppure per la pubblicazione di articoli critici (Libera Stampa, Il Lavoratore). Alcuni gli sono stati dedicati e ovviamente non sono esposti in questa occasione. Ma altri sono stati regolarmente acquistati e pagati, magari a rate, per potersi circondare di quelle opere che reputava importanti per la storia artistica dei loro autori e per lo sviluppo culturale del Ticino.
Questa mostra vuole quindi sottolineare la sensibilità del “professore” e il legame intercorso tra lui e gli artisti con i quali aveva vissuto esperienze costruttive e importanti per lo sviluppo dell’arte nella nostra regione. In Ticino, persone come lui hanno vissuto, lavorato e lasciato un'impronta che non bisognerebbe dimenticare.
Luca Patocchi, Breganzona, 20 aprile 2010
08
maggio 2010
Arte: la passione di una vita
Dall'otto maggio al 12 giugno 2010
arte contemporanea
Location
GALLERIA MOSAICO
Chiasso, Via Emilio Bossi, 32, (Mendrisio)
Chiasso, Via Emilio Bossi, 32, (Mendrisio)
Orario di apertura
martedì-sabato ore 15-18 e su appuntamento
Vernissage
8 Maggio 2010, ore 17.30