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Andrea Salvetti – Eight rooms with roots
Intendo quest’esposizione come la prima occasione adatta per presentare il mio lavoro concepito tutt’uno con l’ambiente architettonico che lo accoglie. Esposto in mostra come un’ installazioni pronte da usare, come opere da vedere o da emozionare ma anche da vivere, da entrarci dentro, fisicamente.
Comunicato stampa
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“ OTTO STANZE DI CASA “
Intendo questa esposizione come la prima occasione adatta per presentare il mio lavoro concepito tutt'uno con l' ambiente architettonico che lo accoglie, proprio come ne ho la visione di una abitazione privata di gusto.
Esposto in mostra come un' installazioni pronte da usare, come opere da vedere o da emozionare ma anche da vivere, da entrarci dentro, fisicamente.
Non ho visto ancora nessuna esposizione di opere vicine al design concepita come un' installazione scultorea in relazione stretta con lo spazio . Per me è una novità.
PRIMA STANZA: “Salvo chi vola”
Un grosso “nido casa” intrecciato in filo di alluminio bicolore appeso con delle corde di canapa agli appigli esistenti murati alle pareti , (come fa una rondine che si attacca ad un travicello o ad un cornicione ma non costruisce appigli, costruisce casa.) a fare da altalena con venti, o più , uova ricoperte di bitume o olio nero sparse a terra.
La tragedia che si è abbattuta non ha lasciato scampo a terra si salva solo chi vola.
SECONDA STANZA: “ Retrodesign “
Rethonet disposte i a terra in gruppo si pongono in rapporto discreto di osservazione e di attesa ma anche di rispetto e devozione della loro progenitrice che esausta dalle fatiche di così tanto tempo al lavoro è pronta a lasciarci.
TERZA STANZA: “ Metropolis “
Quando un animale costruisce il nido intende fare casa, due nidi fanno già quartiere, tre nidi città e quattro metropoli.
Si aggregano in modo casuale e non ordinato come succede di solito in natura e collegandosi a quel che trovano, ma in modo semplice, efficace e senza sprechi di energie.
QUARTA STANZA: “Apparizioni classiche”
L' apparita in alluminio dipinto bianco a pennello come fosse non finita per cause accidentali posa di fronte alla sorte della scultura classica.
Semplicemente deposta su di un velluto nero , una madonna in gesso rotta apposta, perde il suo ruolo di riferimento storico e religioso che man mano si trasferisce.....
QUINTA STANZA: “ Gumnera manicata e goccia di rugiada “
Sette-otto gocce di rugiada in acciaio inox lucidato posate e terra come tappeti naturali formano un laghetto riflettente sul quale spuntano due foglie metalliche accoglienti e confortevoli per stare seduti in conversazioni amorose.
SESTA STANZA: “Totem forestali”
Lavorando nei boschi per tanto tempo è normale domandarsi della propria dimensione e di quella del creato dove anche la natura non per errore si eleva verso il cielo.
Allora un po per gioco e un po per necessità viene spontaneo costruire totem forestali per l' elevazione si dell' anima che tende a somigliare a gli alberi ma anche per la funzione di contenere qualcosa di importante da riporre o da conservare.
O forse solo per lo sguardo che di tanto in tanto cerca cose belle.
SETTIMA STANZA:” Poche colture antiche”
La terra coltivata cresce vegetazioni consuete mentre la terra nera, bruciata ed esaurita della fonderia cresce da secoli alberi d' argento come olivi a forma di tavolo e legno che non è legno .
Come in un altro mondo, certo migliore del nostro, accade che nature mutate nel tempo e a causa dell' uomo, avanzino fin dentro le nostre case prendendo il posto di quelle spontanee che non ci sono più.
OTTAVA STANZA: “ Market”
Visione mattutina e nebbiosa di un mercato , vicino all' idea della cucina o comunque di un luogo dove ci si alza presto per lavorare con le materie da mangiare.
Una installazione di cassette “ortofrutta” come una cascata disordinata e ancora in movimento che precipita nel centro della stanza come un' evento in corso. Difronte alcune verdure riposte in un box argenteo , prezioso come le verdure stesse, e ancora a terra interiora sanguinanti di altre nature al macello e una sedia per l' attesa.
Intendo questa esposizione come la prima occasione adatta per presentare il mio lavoro concepito tutt'uno con l' ambiente architettonico che lo accoglie, proprio come ne ho la visione di una abitazione privata di gusto.
Esposto in mostra come un' installazioni pronte da usare, come opere da vedere o da emozionare ma anche da vivere, da entrarci dentro, fisicamente.
Non ho visto ancora nessuna esposizione di opere vicine al design concepita come un' installazione scultorea in relazione stretta con lo spazio . Per me è una novità.
PRIMA STANZA: “Salvo chi vola”
Un grosso “nido casa” intrecciato in filo di alluminio bicolore appeso con delle corde di canapa agli appigli esistenti murati alle pareti , (come fa una rondine che si attacca ad un travicello o ad un cornicione ma non costruisce appigli, costruisce casa.) a fare da altalena con venti, o più , uova ricoperte di bitume o olio nero sparse a terra.
La tragedia che si è abbattuta non ha lasciato scampo a terra si salva solo chi vola.
SECONDA STANZA: “ Retrodesign “
Rethonet disposte i a terra in gruppo si pongono in rapporto discreto di osservazione e di attesa ma anche di rispetto e devozione della loro progenitrice che esausta dalle fatiche di così tanto tempo al lavoro è pronta a lasciarci.
TERZA STANZA: “ Metropolis “
Quando un animale costruisce il nido intende fare casa, due nidi fanno già quartiere, tre nidi città e quattro metropoli.
Si aggregano in modo casuale e non ordinato come succede di solito in natura e collegandosi a quel che trovano, ma in modo semplice, efficace e senza sprechi di energie.
QUARTA STANZA: “Apparizioni classiche”
L' apparita in alluminio dipinto bianco a pennello come fosse non finita per cause accidentali posa di fronte alla sorte della scultura classica.
Semplicemente deposta su di un velluto nero , una madonna in gesso rotta apposta, perde il suo ruolo di riferimento storico e religioso che man mano si trasferisce.....
QUINTA STANZA: “ Gumnera manicata e goccia di rugiada “
Sette-otto gocce di rugiada in acciaio inox lucidato posate e terra come tappeti naturali formano un laghetto riflettente sul quale spuntano due foglie metalliche accoglienti e confortevoli per stare seduti in conversazioni amorose.
SESTA STANZA: “Totem forestali”
Lavorando nei boschi per tanto tempo è normale domandarsi della propria dimensione e di quella del creato dove anche la natura non per errore si eleva verso il cielo.
Allora un po per gioco e un po per necessità viene spontaneo costruire totem forestali per l' elevazione si dell' anima che tende a somigliare a gli alberi ma anche per la funzione di contenere qualcosa di importante da riporre o da conservare.
O forse solo per lo sguardo che di tanto in tanto cerca cose belle.
SETTIMA STANZA:” Poche colture antiche”
La terra coltivata cresce vegetazioni consuete mentre la terra nera, bruciata ed esaurita della fonderia cresce da secoli alberi d' argento come olivi a forma di tavolo e legno che non è legno .
Come in un altro mondo, certo migliore del nostro, accade che nature mutate nel tempo e a causa dell' uomo, avanzino fin dentro le nostre case prendendo il posto di quelle spontanee che non ci sono più.
OTTAVA STANZA: “ Market”
Visione mattutina e nebbiosa di un mercato , vicino all' idea della cucina o comunque di un luogo dove ci si alza presto per lavorare con le materie da mangiare.
Una installazione di cassette “ortofrutta” come una cascata disordinata e ancora in movimento che precipita nel centro della stanza come un' evento in corso. Difronte alcune verdure riposte in un box argenteo , prezioso come le verdure stesse, e ancora a terra interiora sanguinanti di altre nature al macello e una sedia per l' attesa.
03
luglio 2010
Andrea Salvetti – Eight rooms with roots
Dal 03 luglio al 04 agosto 2010
design
Location
PARCO E VILLA DELLA VERSILIANA
Pietrasanta, Viale Edgar Morin, 16, (Lucca)
Pietrasanta, Viale Edgar Morin, 16, (Lucca)
Orario di apertura
dal lunedì alla domenica ore 18-24
Vernissage
3 Luglio 2010, ore 19.30
Autore
Curatore