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Giovanni Frangi – Wabi-Sabi
Un labirintico wall drawing a tema marino in cui Giovanni Frangi inserisce una serie di dipinti che dialogano con l’ambiente e con lo spettatore. “Wabi-sabi” è il titolo dell’intervento artistico presentato alla Galleria Barbara Paci di Pietrasanta.
Comunicato stampa
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Un magico acquario. Un milione di piccoli pesci che si agitano e si muovono in gruppo, come piccoli atomi impazziti, schegge di un universo biologico. Un segno leggero ed ininterrotto che coinvolge tutto lo spazio espositivo. In questo labirintico wall drawing, Giovanni Frangi inserisce una serie di dipinti che dialogano con l’ambiente e con lo spettatore, sino a creare un vero e proprio ritmo sinfonico. “Wabi-sabi” è il titolo dell’opera che, dal 6 agosto al 5 settembre, Giovanni Frangi presenta a Pietrasanta, alla Galleria Barbara Paci.
Dopo l’apertura della personale “Giardini pubblici” al MART di Rovereto, dopo l’intervento al Politecnico di Lecco, Frangi sviluppa, anche in questa occasione, le sue tematiche naturali realizzando una grande installazione ispirata alla vita nelle profondità del mare.
Artista milanese il cui percorso è contraddistinto da un uso poliedrico di linguaggi e da una particolare riflessione sulle tematiche naturali, Giovanni Frangi da tempo si mostra interessato a portare il suo lavoro ad interagire con l’ambiente che lo abita. Così nel “Richiamo della Foresta” alle Stelline di Milano (1999), o in “Nobu at Elba” a Villa Panza a Varese (2004); così a Pietrasanta dove Frangi sceglie l’opera totale; pur essendo un artista con una storia legata ad una visione in senso classico della pittura, il suo lavoro, ancora una volta, entra in sinergia con l’ambiente trasformando lo spazio della galleria in un immenso acquario.
Nella nuova storia che Frangi racconta, riprende, in realtà, il filo di un racconto interrotto da poco: da un lato il “View-Master” del fondo del mare presentato a Firenze da Poggiali nel 2006, dove aveva creato una grotta tridimensionale in gommapiuma e dall’altro di “Underwater”, realizzato per la Galleria dello Scudo di Verona nel 2007 con una serie di immagini su tele emulsionate che rappresentavano grotte, alghe, pesci rossi, pesci azzurri, anemoni e stelle marine.
“La natura da oggetto di attrazione diventa oggetto di indagine – scrive Giorgio Verzotti - e per meglio dire schermo su cui proiettare istanze psicologiche, gli effetti di uno spirito quasi visionario. Cieli e fiumi e montagne e pietre che non hanno mail il colore appropriato, come in un passaggio all’acido lisergico dipinto da una mente sovraeccitata. Da qui la forza insieme toccante e artificiosa del suo lavoro”.
Catalogo, disponibile in mostra, con testo critico di Mimmo Di Marzio.
Dopo l’apertura della personale “Giardini pubblici” al MART di Rovereto, dopo l’intervento al Politecnico di Lecco, Frangi sviluppa, anche in questa occasione, le sue tematiche naturali realizzando una grande installazione ispirata alla vita nelle profondità del mare.
Artista milanese il cui percorso è contraddistinto da un uso poliedrico di linguaggi e da una particolare riflessione sulle tematiche naturali, Giovanni Frangi da tempo si mostra interessato a portare il suo lavoro ad interagire con l’ambiente che lo abita. Così nel “Richiamo della Foresta” alle Stelline di Milano (1999), o in “Nobu at Elba” a Villa Panza a Varese (2004); così a Pietrasanta dove Frangi sceglie l’opera totale; pur essendo un artista con una storia legata ad una visione in senso classico della pittura, il suo lavoro, ancora una volta, entra in sinergia con l’ambiente trasformando lo spazio della galleria in un immenso acquario.
Nella nuova storia che Frangi racconta, riprende, in realtà, il filo di un racconto interrotto da poco: da un lato il “View-Master” del fondo del mare presentato a Firenze da Poggiali nel 2006, dove aveva creato una grotta tridimensionale in gommapiuma e dall’altro di “Underwater”, realizzato per la Galleria dello Scudo di Verona nel 2007 con una serie di immagini su tele emulsionate che rappresentavano grotte, alghe, pesci rossi, pesci azzurri, anemoni e stelle marine.
“La natura da oggetto di attrazione diventa oggetto di indagine – scrive Giorgio Verzotti - e per meglio dire schermo su cui proiettare istanze psicologiche, gli effetti di uno spirito quasi visionario. Cieli e fiumi e montagne e pietre che non hanno mail il colore appropriato, come in un passaggio all’acido lisergico dipinto da una mente sovraeccitata. Da qui la forza insieme toccante e artificiosa del suo lavoro”.
Catalogo, disponibile in mostra, con testo critico di Mimmo Di Marzio.
06
agosto 2010
Giovanni Frangi – Wabi-Sabi
Dal 06 agosto all'otto settembre 2010
arte contemporanea
Location
BARBARA PACI – VIA GARIBALDI
Pietrasanta, Via Giuseppe Garibaldi, 45, (Lucca)
Pietrasanta, Via Giuseppe Garibaldi, 45, (Lucca)
Orario di apertura
tutti i giorni, ore 10-13; 17.30-20.30 e 21.30-24
Vernissage
6 Agosto 2010, ore 19.00
Ufficio stampa
STUDIO ESSECI
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