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Francesco Carone / Simon Roberts
mostre personali di Francesco Carone e Simon Roberts, a cura di Lorenzo Giusti, Arabella Natalini e Dario Filardo
Comunicato stampa
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FRANCESCO CARONE
Horror vacui
9 ottobre - 7 novembre 2010
a cura di Lorenzo Giusti e Arabella Natalini
Inaugurazione: sabato 9 ottobre 2010, ore 18.30
Sabato 9 ottobre 2010, EX3 inaugura Horror vacui, installazione site-specif di Francesco Carone (Siena 1975), a cura di Lorenzo Giusti e Arabella Natalini.
Artista tra i più interessanti nel panorama dell’arte italiana attuale, Francesco Carone riflette sui temi della trasformazione e della circolarità dei processi creativi. La sua ricerca parte da una rilettura personale dell’universo che lo circonda (universo composito, fatto di oggetti, segni e affezioni), attraverso la quale l’artista realizza opere che si coagulano attorno a un tema o a un pensiero dominante - spesso legato alla storia e alla pratica dell’arte – e dove l’aspetto evocativo risulta sostanziale.
Horror vacui – locuzione latina che significa letteralmente “paura del vuoto” - è un termine utilizzato nella critica d’arte per descrivere l'attitudine, propria di autori ed epoche diverse, a riempire con figure o segni volontari la superficie dell'opera, non concependo dunque la presenza del vuoto come spazio possibile di relazione tra una figura e l'altra, tra un segno e l’altro, ma piuttosto come un’area da colmare. Analogamente in psicologia, l'horror vacui è uno stato di disagio dettato da una perdita di punti di riferimento provocata dalla paura degli spazi deserti, siano questi fisici o mentali.
Nell’installazione concepita per la sala centrale del Centro EX3, Carone affronta questi temi. Prendendo spunto dalla famosa tela realizzata nel 1818 dell’artista romantico Théodore Géricault, raffigurante La zattera della Medusa, l’opera propone una riflessione sull’assenza in pittura e più in generale sull’idea del vuoto.
«La fase che precede la creazione di un’opera», spiega Carone, «è uno dei momenti di più alta magia che l'uomo possa vivere. In questo territorio “limite” tutto è possibile e in potenza. Rimane poi la scelta e, dopo ancora, la realizzazione pratica della scelta. In qualche modo, la fine della magia…Con questo lavoro intendo parlare del melanconico momento che precede la creazione. Difficile e fantastico, parlerò delle mie paure e dell'impasse che queste mi creano, della mia personale difficoltà nei confronti del dipingere e di una concezione piana dell'opera».
Francesco Carone è nato a Siena nel 1975 e vive e lavora Iesa (SI).
MOSTRE PERSONALI
2008: maelström, Galleria SpazioA, Pistoia; Ora l’autunno del nostro scontento, a cura di M. Pa-derni, Art Waiting Room, Lago S.p.a., Villa del Conte (PD). 2006: Le dimore filosofali, SpazioA contemporanearte, Pistoia. 2005: Atlante – Deposizione, a cura di S. Risaliti e P. Gaglianò, Quarter - Centro Produzione Arte, Firenze; Fronte del porto, a cura di G. Caroppo, Porto, Barletta BA. 2004: Mare Nostrum, a cura di D. Ivanova, Chiesa del Luogo Pio, Livorno. 2003: Green Gallery, testo di Massimiliano Tonelli, Galleria Isabella Brancolini, Firenze. 2002: Francesco Carone, Pennacchio Argentato, a cura di M. Tonelli e P. Guadagnino, Galleria T293, Napoli; Corpisanti, a cura di M. C. Bastante, Galleria el Aleph, Roma.
MOSTRE COLLETTIVE (selezione)
2010: niente da vedere tutto da vivere, a cura di L. Bruni, Evento Parallelo / XIV Biennale Interna-zionale di Scultura, Istituto del Marmo Pietro Tacca, Carrara | Aktuelle Positionen Italienischer Kunst, Stadtgalerie, Kiel, Germania - 2009: Mediterranean, a cura di E. Scipioni, The Road to Con-temporary Art, Roma - 2008: Talent Prize, Museo del Corso, Fon¬dazione Roma, Roma | Via Amati 13, Galleria SpazioA, Pistoia | Collezione Farnesina - Experimenta, a cura di M. Calvesi, L. Canova, M. Meneguzzo, M. Vescovo, Ministero degli Affari Esteri, Roma | Arrivi e partenze. Italia, a cura di A. Fiz e W. Gaperoni, Mole Vanvitelliana, Ancona - 2007: Storytellers, a cura di P. Gaglianò, Parco dell’Acciaiolo, Scandicci, Firenze | Progettoggetto, a cura di S. Coletto, Palazzo Bracciolini delle Api, Pistoia | Open Air, a cura di M. Paderni, I.Saccani, Orto Botanico, Parma | On the Edge of Vision, a cura di L. Canova, National Gallery of Modern Art, Mumbai, Victoria Memorial Hall, Calcutta – 2005: Vitamortemiracoli, a cura di G. Pasi, Galleria Alessandro Bagnai, Siena | Uscita Pistoia, a cura di G. Alleruzzo, S-F. Namioka, SpazioA contemporanearte, Pistoia – 2004: Elettrici-tà, a cura di G. Stella, Palazzo di Primavera, Terni | On Air, a cura di A. Bruciati e A. Crippa, Galle-ria Comunale d’Arte Contemporanea, Monfalcone | Palermo Change, a cura di M. Boetti, L. Garba-rino, G. Stella, Ex deposito locomotive Sant’Erasmo, Palermo – 2003: Delirio, a cura di G. Carop-po, Castello Svevo, Trani | Italia-Cile, a cura di A. Arevalo, Galleria d’Arte Moderna, Caserta | La-vagna, Palazzo delle Papesse, Siena | Cronastorie, a cura di A. Arevalo, Metrò di Santiago del Cile | Perspective, a cura di M.C. Bastante e P. Capata, Galleria el Aleph, Roma | Working, a cura di S. Risaliti, Ex Stabilimento Meccanotessile, Firenze – 2002/2003: Autoritratti italiani, a cura di A. Are-valo e A. Fonda, Gallerie Costiere e Galleria Civica, Pirano (Slovenia) – 2002: Video¬place, a cura di S. Risaliti, Parterre, Firenze | Networking, a cura di B. Corà, S. Risaliti e P.L. Tazzi, Museo di Arte Con¬temporanea e del Novecento, Monsummano Terme (Pistoia), Cantieri Culturali ex-macelli, Prato, Bottini dell’olio, Livorno, Magazzini del Sale, Siena – 1999: Pianeti, a cura di M. Bracciali, Palazzo delle Papesse, Siena | Progetto Voyager, Galleria Atelier, Siena – 1994: Giovani, giovani, Centro Arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato
SIMON ROBERTS
Motherland/Homeland
9 ottobre / 7 novembre 2010 a cura di Daria Filardo
Inaugurazione: sabato 9 ottobre 2010, ore 18.30
Sabato 9 ottobre 2010, EX3 inaugura la mostra personale dell’artista inglese Simon Roberts.
L'indagine di Roberts si concentra sulla costruzione di identità, sul senso di appartenenza al territorio, sulla relazione fra persone e paesaggio. In mostra saranno presentate due tra le più suggestive serie fotografiche dell’artista e un nuovo lavoro interattivo. Nel 2004-2005 Roberts realizza un lungo viaggio nella Russia contemporanea. La serie Motherland, con oltre 200 luoghi documentati, spazia nella geografia umana e territoriale russa presentandone un ritratto intenso che va oltre la stereotipata rappresentazione dell'Unione Sovietica post-collasso. Attraverso un'osservazione attenta, volta a raccontare le profonde differenze del territorio russo, la ricerca svela un forte senso di attaccamento alla storia comune. L'identità, la memoria, il riconoscimento del luogo di origine sono temi che muovono anche il progetto We English, realizzato in Inghilterra nel 2007-2008. Roberts viaggia con un camper alla ricerca di una ridefinizione del concetto di “tempo libero” degli Inglesi. Le immagini ricavate, piene di dettagli e aperte a più livelli di lettura, sono il frutto di numerosi suggerimenti ricevuti dall’artista, tutti documentati all’interno di un blog da lui tenuto. La metodologia dell'artista si basa sulla definizione di un territorio raccontato attraverso una sottile negoziazione con i suoi abitanti, per questo Simon Roberts realizzerà per Firenze un lavoro in progress, un muro che raccoglierà immagini della città realizzate dai suoi abitanti, un'installazione spontanea che crescerà nel periodo della mostra. Secondo appuntamento del progetto “Distanza come identità?”, a cura di Daria Filardo, la mostra di Simon Roberts segue la personale dell’artista svizzera Ursula Biemann tenutasi presso Careof/DOCVA (Milano) nel marzo 2010.
Il progetto propone la rappresentazione della distanza (geografica, culturale) quale metafora di unʻidentità autoriale situata, e indaga il racconto della distanza nelle sue varie oscillazioni: dallʼincontro al conflitto, dallʼaperta contaminazione allʼimpossibilità della traduzione dellʼaltro. Dentro questo insieme di possibilità la ʻposizione autorialeʼ, non è sinonimo di immobilità, non è unʼassoluta e inalterabile categoria dellʼessere, quanto piuttosto una «unità-nella-differenza» (Stuart Hall), una presente presa di coscienza della propria posizione (che si muove nello spazio e nellʼesperienza).
Simon Roberts (UK, 1974) si è laureato in Geografia Umana all'Università di Sheffield (1996) e specializzato in fotogiornalismo al NCTJ, Sheffield College, nel 1997. Fra le mostre più recenti: 'Motherland/Homeland' National Media Museum, UK 2010, e Museum of Contemporary Art, Shanghai 2010. Suoi lavori sono presenti all’interno di importanti collezioni pubbliche e private, tra cui Deutsche Börse Art Collection, George Eastman House e Wilson Centre for Photography. Ha ricevuto importanti riconoscimenti fra i quali Vic Odden Award della Royal Photographic Society (2007), World Press Photo Award (2010), Election Artist by the House of Commons Works of Art Committee (2010). Ha pubblicato due monografie: Motherland (Chris Boot, 2007) e We English (Chris Boot, 2009).
Horror vacui
9 ottobre - 7 novembre 2010
a cura di Lorenzo Giusti e Arabella Natalini
Inaugurazione: sabato 9 ottobre 2010, ore 18.30
Sabato 9 ottobre 2010, EX3 inaugura Horror vacui, installazione site-specif di Francesco Carone (Siena 1975), a cura di Lorenzo Giusti e Arabella Natalini.
Artista tra i più interessanti nel panorama dell’arte italiana attuale, Francesco Carone riflette sui temi della trasformazione e della circolarità dei processi creativi. La sua ricerca parte da una rilettura personale dell’universo che lo circonda (universo composito, fatto di oggetti, segni e affezioni), attraverso la quale l’artista realizza opere che si coagulano attorno a un tema o a un pensiero dominante - spesso legato alla storia e alla pratica dell’arte – e dove l’aspetto evocativo risulta sostanziale.
Horror vacui – locuzione latina che significa letteralmente “paura del vuoto” - è un termine utilizzato nella critica d’arte per descrivere l'attitudine, propria di autori ed epoche diverse, a riempire con figure o segni volontari la superficie dell'opera, non concependo dunque la presenza del vuoto come spazio possibile di relazione tra una figura e l'altra, tra un segno e l’altro, ma piuttosto come un’area da colmare. Analogamente in psicologia, l'horror vacui è uno stato di disagio dettato da una perdita di punti di riferimento provocata dalla paura degli spazi deserti, siano questi fisici o mentali.
Nell’installazione concepita per la sala centrale del Centro EX3, Carone affronta questi temi. Prendendo spunto dalla famosa tela realizzata nel 1818 dell’artista romantico Théodore Géricault, raffigurante La zattera della Medusa, l’opera propone una riflessione sull’assenza in pittura e più in generale sull’idea del vuoto.
«La fase che precede la creazione di un’opera», spiega Carone, «è uno dei momenti di più alta magia che l'uomo possa vivere. In questo territorio “limite” tutto è possibile e in potenza. Rimane poi la scelta e, dopo ancora, la realizzazione pratica della scelta. In qualche modo, la fine della magia…Con questo lavoro intendo parlare del melanconico momento che precede la creazione. Difficile e fantastico, parlerò delle mie paure e dell'impasse che queste mi creano, della mia personale difficoltà nei confronti del dipingere e di una concezione piana dell'opera».
Francesco Carone è nato a Siena nel 1975 e vive e lavora Iesa (SI).
MOSTRE PERSONALI
2008: maelström, Galleria SpazioA, Pistoia; Ora l’autunno del nostro scontento, a cura di M. Pa-derni, Art Waiting Room, Lago S.p.a., Villa del Conte (PD). 2006: Le dimore filosofali, SpazioA contemporanearte, Pistoia. 2005: Atlante – Deposizione, a cura di S. Risaliti e P. Gaglianò, Quarter - Centro Produzione Arte, Firenze; Fronte del porto, a cura di G. Caroppo, Porto, Barletta BA. 2004: Mare Nostrum, a cura di D. Ivanova, Chiesa del Luogo Pio, Livorno. 2003: Green Gallery, testo di Massimiliano Tonelli, Galleria Isabella Brancolini, Firenze. 2002: Francesco Carone, Pennacchio Argentato, a cura di M. Tonelli e P. Guadagnino, Galleria T293, Napoli; Corpisanti, a cura di M. C. Bastante, Galleria el Aleph, Roma.
MOSTRE COLLETTIVE (selezione)
2010: niente da vedere tutto da vivere, a cura di L. Bruni, Evento Parallelo / XIV Biennale Interna-zionale di Scultura, Istituto del Marmo Pietro Tacca, Carrara | Aktuelle Positionen Italienischer Kunst, Stadtgalerie, Kiel, Germania - 2009: Mediterranean, a cura di E. Scipioni, The Road to Con-temporary Art, Roma - 2008: Talent Prize, Museo del Corso, Fon¬dazione Roma, Roma | Via Amati 13, Galleria SpazioA, Pistoia | Collezione Farnesina - Experimenta, a cura di M. Calvesi, L. Canova, M. Meneguzzo, M. Vescovo, Ministero degli Affari Esteri, Roma | Arrivi e partenze. Italia, a cura di A. Fiz e W. Gaperoni, Mole Vanvitelliana, Ancona - 2007: Storytellers, a cura di P. Gaglianò, Parco dell’Acciaiolo, Scandicci, Firenze | Progettoggetto, a cura di S. Coletto, Palazzo Bracciolini delle Api, Pistoia | Open Air, a cura di M. Paderni, I.Saccani, Orto Botanico, Parma | On the Edge of Vision, a cura di L. Canova, National Gallery of Modern Art, Mumbai, Victoria Memorial Hall, Calcutta – 2005: Vitamortemiracoli, a cura di G. Pasi, Galleria Alessandro Bagnai, Siena | Uscita Pistoia, a cura di G. Alleruzzo, S-F. Namioka, SpazioA contemporanearte, Pistoia – 2004: Elettrici-tà, a cura di G. Stella, Palazzo di Primavera, Terni | On Air, a cura di A. Bruciati e A. Crippa, Galle-ria Comunale d’Arte Contemporanea, Monfalcone | Palermo Change, a cura di M. Boetti, L. Garba-rino, G. Stella, Ex deposito locomotive Sant’Erasmo, Palermo – 2003: Delirio, a cura di G. Carop-po, Castello Svevo, Trani | Italia-Cile, a cura di A. Arevalo, Galleria d’Arte Moderna, Caserta | La-vagna, Palazzo delle Papesse, Siena | Cronastorie, a cura di A. Arevalo, Metrò di Santiago del Cile | Perspective, a cura di M.C. Bastante e P. Capata, Galleria el Aleph, Roma | Working, a cura di S. Risaliti, Ex Stabilimento Meccanotessile, Firenze – 2002/2003: Autoritratti italiani, a cura di A. Are-valo e A. Fonda, Gallerie Costiere e Galleria Civica, Pirano (Slovenia) – 2002: Video¬place, a cura di S. Risaliti, Parterre, Firenze | Networking, a cura di B. Corà, S. Risaliti e P.L. Tazzi, Museo di Arte Con¬temporanea e del Novecento, Monsummano Terme (Pistoia), Cantieri Culturali ex-macelli, Prato, Bottini dell’olio, Livorno, Magazzini del Sale, Siena – 1999: Pianeti, a cura di M. Bracciali, Palazzo delle Papesse, Siena | Progetto Voyager, Galleria Atelier, Siena – 1994: Giovani, giovani, Centro Arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato
SIMON ROBERTS
Motherland/Homeland
9 ottobre / 7 novembre 2010 a cura di Daria Filardo
Inaugurazione: sabato 9 ottobre 2010, ore 18.30
Sabato 9 ottobre 2010, EX3 inaugura la mostra personale dell’artista inglese Simon Roberts.
L'indagine di Roberts si concentra sulla costruzione di identità, sul senso di appartenenza al territorio, sulla relazione fra persone e paesaggio. In mostra saranno presentate due tra le più suggestive serie fotografiche dell’artista e un nuovo lavoro interattivo. Nel 2004-2005 Roberts realizza un lungo viaggio nella Russia contemporanea. La serie Motherland, con oltre 200 luoghi documentati, spazia nella geografia umana e territoriale russa presentandone un ritratto intenso che va oltre la stereotipata rappresentazione dell'Unione Sovietica post-collasso. Attraverso un'osservazione attenta, volta a raccontare le profonde differenze del territorio russo, la ricerca svela un forte senso di attaccamento alla storia comune. L'identità, la memoria, il riconoscimento del luogo di origine sono temi che muovono anche il progetto We English, realizzato in Inghilterra nel 2007-2008. Roberts viaggia con un camper alla ricerca di una ridefinizione del concetto di “tempo libero” degli Inglesi. Le immagini ricavate, piene di dettagli e aperte a più livelli di lettura, sono il frutto di numerosi suggerimenti ricevuti dall’artista, tutti documentati all’interno di un blog da lui tenuto. La metodologia dell'artista si basa sulla definizione di un territorio raccontato attraverso una sottile negoziazione con i suoi abitanti, per questo Simon Roberts realizzerà per Firenze un lavoro in progress, un muro che raccoglierà immagini della città realizzate dai suoi abitanti, un'installazione spontanea che crescerà nel periodo della mostra. Secondo appuntamento del progetto “Distanza come identità?”, a cura di Daria Filardo, la mostra di Simon Roberts segue la personale dell’artista svizzera Ursula Biemann tenutasi presso Careof/DOCVA (Milano) nel marzo 2010.
Il progetto propone la rappresentazione della distanza (geografica, culturale) quale metafora di unʻidentità autoriale situata, e indaga il racconto della distanza nelle sue varie oscillazioni: dallʼincontro al conflitto, dallʼaperta contaminazione allʼimpossibilità della traduzione dellʼaltro. Dentro questo insieme di possibilità la ʻposizione autorialeʼ, non è sinonimo di immobilità, non è unʼassoluta e inalterabile categoria dellʼessere, quanto piuttosto una «unità-nella-differenza» (Stuart Hall), una presente presa di coscienza della propria posizione (che si muove nello spazio e nellʼesperienza).
Simon Roberts (UK, 1974) si è laureato in Geografia Umana all'Università di Sheffield (1996) e specializzato in fotogiornalismo al NCTJ, Sheffield College, nel 1997. Fra le mostre più recenti: 'Motherland/Homeland' National Media Museum, UK 2010, e Museum of Contemporary Art, Shanghai 2010. Suoi lavori sono presenti all’interno di importanti collezioni pubbliche e private, tra cui Deutsche Börse Art Collection, George Eastman House e Wilson Centre for Photography. Ha ricevuto importanti riconoscimenti fra i quali Vic Odden Award della Royal Photographic Society (2007), World Press Photo Award (2010), Election Artist by the House of Commons Works of Art Committee (2010). Ha pubblicato due monografie: Motherland (Chris Boot, 2007) e We English (Chris Boot, 2009).
09
ottobre 2010
Francesco Carone / Simon Roberts
Dal 09 ottobre al 07 novembre 2010
arte contemporanea
Location
EX3 – CENTRO PER L’ARTE CONTEMPORANEA
Firenze, Viale Donato Giannotti, 81/83/85, (Firenze)
Firenze, Viale Donato Giannotti, 81/83/85, (Firenze)
Orario di apertura
da mercoledì a domenica 11-19 e venerdì fino alle 22
Chiuso il lunedì e il martedì
Vernissage
9 Ottobre 2010, ore 18.30
Sito web
www.torrigiani.com
Ufficio stampa
DAVIS & CO.
Ufficio stampa
NERI TORRIGIANI
Autore
Curatore