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Kaitag. Gioielli tessili dal Daghestan
Sessantacinque esemplari di tessuti ricamati in seta prodotti nel Daghestan, provenienti da collezioni europee
Comunicato stampa
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La mostra presenta 65 esemplari di kaitag, tessuti ricamati in seta prodotti nel Daghestan (Caucaso nord-orientale), provenienti da collezioni private europee, molti dei quali del tutto inediti.
Si tratta di manufatti databili dal XVII al XIX secolo, realizzati dalle donne dei villaggi, usati dalle famiglie in occasione della nascita, del matrimonio e della morte dei propri membri e tramandati di generazione in generazione come patrimonio familiare.
Questa consuetudine di grande rispetto e valore affettivo spiega la sopravvivenza nei secoli di oggetti così delicati, il cui numero effettivo conosciuto rimane peraltro esiguo: si stima, infatti, che siano reperibili solo poche centinaia di esemplari antichi.
Si deve al noto viaggiatore e ricercatore inglese, Robert Chenciner il merito di aver fatto conoscere i kaitag nel mondo occidentale. Infatti, a parte sporadiche testimonianze precedenti, solo dopo la pubblicazione del suo volume “Kaitag: Textile Art from Daghestan” del 1993 si prese coscienza della straordinaria importanza culturale e artistica di tali manufatti.
Dopo di allora illuminati collezionisti hanno cominciato ad acquisire questi ricami che oggi sono diventati una assoluta rarità, molto ambiti nel mercato dell’Arte, ma difficilmente accessibili ai non specialisti.
La mostra di Pordenone - affidata alla cura del dr. Carlo Scaramuzza, studioso di arti tessili orientali, con la collaborazione dell’Associazione “Cintamani” - nasce proprio per dare l’opportunità al pubblico comune di accostarsi a opere così affascinati che per la loro bellezza e modernità estetica suscitano certamente interesse, e stimolano ad allargare la personale cultura di ogni visitatore verso forme d’arte e culture poco conosciute.
Il catalogo curato da Carlo Scaramuzza, è disponibile in edizione italiano-inglese, con contributi originali di diversi prestigiosi studiosi, arricchito dalle foto-documento dello stesso Robert Chenciner e foto tecniche del maestro Elio Ciol.
Collateralmente alla mostra, si svolgeranno due convegni, sui temi: “Moderne metodologie scientifiche di studio applicate alle Arti” e “I tessuti come veicoli di cultura tra Oriente e Occidente” con la partecipazione di noti docenti universitari.
Nella mostra saranno organizzate visite guidate per gruppi su prenotazione e attività didattiche per le Scuola.
Si tratta di manufatti databili dal XVII al XIX secolo, realizzati dalle donne dei villaggi, usati dalle famiglie in occasione della nascita, del matrimonio e della morte dei propri membri e tramandati di generazione in generazione come patrimonio familiare.
Questa consuetudine di grande rispetto e valore affettivo spiega la sopravvivenza nei secoli di oggetti così delicati, il cui numero effettivo conosciuto rimane peraltro esiguo: si stima, infatti, che siano reperibili solo poche centinaia di esemplari antichi.
Si deve al noto viaggiatore e ricercatore inglese, Robert Chenciner il merito di aver fatto conoscere i kaitag nel mondo occidentale. Infatti, a parte sporadiche testimonianze precedenti, solo dopo la pubblicazione del suo volume “Kaitag: Textile Art from Daghestan” del 1993 si prese coscienza della straordinaria importanza culturale e artistica di tali manufatti.
Dopo di allora illuminati collezionisti hanno cominciato ad acquisire questi ricami che oggi sono diventati una assoluta rarità, molto ambiti nel mercato dell’Arte, ma difficilmente accessibili ai non specialisti.
La mostra di Pordenone - affidata alla cura del dr. Carlo Scaramuzza, studioso di arti tessili orientali, con la collaborazione dell’Associazione “Cintamani” - nasce proprio per dare l’opportunità al pubblico comune di accostarsi a opere così affascinati che per la loro bellezza e modernità estetica suscitano certamente interesse, e stimolano ad allargare la personale cultura di ogni visitatore verso forme d’arte e culture poco conosciute.
Il catalogo curato da Carlo Scaramuzza, è disponibile in edizione italiano-inglese, con contributi originali di diversi prestigiosi studiosi, arricchito dalle foto-documento dello stesso Robert Chenciner e foto tecniche del maestro Elio Ciol.
Collateralmente alla mostra, si svolgeranno due convegni, sui temi: “Moderne metodologie scientifiche di studio applicate alle Arti” e “I tessuti come veicoli di cultura tra Oriente e Occidente” con la partecipazione di noti docenti universitari.
Nella mostra saranno organizzate visite guidate per gruppi su prenotazione e attività didattiche per le Scuola.
11
settembre 2010
Kaitag. Gioielli tessili dal Daghestan
Dall'undici settembre 2010 al 31 gennaio 2011
arte etnica
Location
MUSEO CIVICO DI STORIA NATURALE SILVIA ZENARI
Pordenone, Piazza Della Motta, 16, (Pordenone)
Pordenone, Piazza Della Motta, 16, (Pordenone)
Orario di apertura
da martedì a domenica ore 15-19; domenica anche ore 10-13
Editore
SILVANA EDITORIALE
Curatore