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Enzo Pelli – Manoscritti
“L’esposizione “Manoscritti” dell’artista-calligrafo Enzo Pelli alla galleria d’arte “spazio78” vuole essere una mostra attenta ai dettagli mutevoli del quotidiano e sensibile alla fragilità del nostro territorio, diventato spunto ideale per la rappresentazione poetica attraverso il segno.
Comunicato stampa
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In concomitanza con il mese della cultura, continua l'attività espositiva della galleria d’arte “spazio78” (a Lugano-Cassarate) con una mostra intitolata “Manoscritti”, interamente dedicata alle opere dell’artista-calligrafo Enzo Pelli.
Verranno presentate opere che nascono dalla fusione e dall’ispirazione di poesie dello stesso Pelli, trasformate in gesto e segno, in omaggio ad una ricerca dell’essenzialità quasi monocromatica.
“L’esposizione “Manoscritti” dell’artista-calligrafo Enzo Pelli alla galleria d’arte “spazio78” vuole essere una mostra attenta ai dettagli mutevoli del quotidiano e sensibile alla fragilità del nostro territorio, diventato spunto ideale per la rappresentazione poetica attraverso il segno.
Quello di Enzo Pelli è un vero ritorno alle origini, all’essenza dell’essere artista; una ricerca, la sua, intima e coraggiosa, portata verso i piccoli particolari di ogni giorno e verso la narrazione del quotidiano.
Come dice lui stesso, la sua calligrafia “oscilla tra oriente e occidente” e, di conseguenza, la sua arte si sviluppa lungo due binari speculari e distinti. Alcune opere infatti sono caratterizzate da predominanti campiture nere, danzanti tra “equilibri e squilibri”, dove il colore spicca brillante, quale presenza atta a rafforzare, tra luci ed ombre, il tratto deciso.
Le altre rappresentazioni delle sue poesie si rivelano essere, invece, una specie di « genius loci » calligrafico, dove la scrittura si tramuta in architettura del paesaggio. Affiorano il marrone, il verde e il blu, colori prediletti dai pittori fiamminghi, usati un tempo per dare maggiore profondità ai paesaggi ed ora sintetizzati in tratti sicuri a delineare lo spazio.
Le parole respirano nel gesto vibrante dell’artista, in spessori cangianti e ritmati dal filo del tempo (prezioso compagno sempre presente), delineando il ruolo dello studioso che interpreta quello che vede e che sente, permettendoci di superare perciò l’immagine errata che ci potremmo fare di un calligrafo-amanuense, ricopiatore di testi.
L’opera di Enzo Pelli si traduce in calligrafia quale “espressione del quotidiano” e, esulando dunque dal concetto di documento apografo, è rispettosa del nostro divenire e amorevolmente attenta al peso di ogni sfumatura. (…)
Le lettere, spesso dai toni crepuscolari, sottolineano una teatralità propria al testo e, nell’attimo artistico della creazione, si librano con leggerezza sulla carta. Il senso del racconto e l’articolarsi di elementi geometrici e distese profonde fanno da sfondo alla forza creativa di Enzo Pelli: le sfumature diventano riflessi d’acqua, i segni si trasformano in rondini libere di prendere il volo nella campitura spaziale, in mezzo ad un testo danzante affrancato dalle costrizioni delle parole. Il vuoto del fondo si riduce, fino a scomparire in un cielo infinito. (…) Enzo Pelli è un poeta del tratto e delle sensazioni perdute. Nelle sue opere ritroviamo sguardi, donne e paesaggi scomparsi, cancellati dall’inesorabile andare del tempo. Come un Charles Baudelaire, o un Antoine Pol cantato da Brassens, perso in abbracci che non ritorneranno più e che non è riuscito a trattenere, Enzo Pelli riflette sulla condizione umana, tanto crudele nello scorrere delle stagioni, quanto matura nella sua lucida rassegnazione.
Visi, nubi e orti spariti nel nulla, ma pur sempre presenti nella memoria, rivivono sulla carta con la delicatezza unica di chi ha potuto apprezzare ed amare quegli attimi semplici e preziosi.
Si riassume così la profonda sensibilità di un artista, in un disegno toccante che va ben oltre la mera scrittura. Una sensibilità che ci aiuta a non dimenticare che la vita è fatta di piccoli momenti irripetibili, che ognuno di noi deve reimparare a cogliere.“
Aymone Poletti, settembre 2010
BIOGRAFIA:
Enzo Pelli (Lugano, 1948) si è laureato in lettere a Firenze nel 1971, collaborando poi per diversi anni con l’Istituto di Antropologia dell’Università di Ginevra. Dal 1977 all’inizio del 2010 ha lavorato alla Televisione Svizzera di lingua italiana come autore e produttore di documentari, programmi, sceneggiature. È stato per oltre un decennio capo del Dipartimento Cultura della TSI. Attivo nel campo della calligrafia fin dai primi anni ‘90, ha potuto perfezionarsi con grandi maestri quali Denis Brown, Ewan Clayton, Giovanni de Faccio, Denise Lach, Brody Neuenschwander, Gottfried Pott, Anna Ronchi, compiendo un percorso che l’ha portato gradualmente ad allontanarsi dalle calligrafie codificate per esplorare le potenzialità espressive delle lettere e degli alfabeti.
Nelle sue opere si è confrontato soprattutto con i versi dei grandi poeti e di recente ha messo in calligrafia anche testi personali.
Ha creato pagine calligrafiche, lettering e sigle per collezionisti privati, istituzioni ed imprese.
È fra i fondatori del gruppo Calligrafia in Ticino.
Esposizioni (selezione):
“Senza rete”, collettiva di Calligrafia in Ticino. Caslano, Museo della Pesca, 2010
“illeggibile”, collettiva di Calligrafia in Ticino. Stabio, aiBagni, 2009
“Quasi Parole” (personale). Muzzano, La Cantina, 2008
“Visarte in Bianco e Nero”. Locarno, Casa Rusca, 2007
“From Arno to Ravi, Italian-Pakistan Show”. Lahore (Pakistan), Alhamra, 2006
“Nuovi soci Visarte”. Chiasso, Spazio Officina, 2006
“Tra immagine e parola”, con Orio Galli. Chiasso, Galleria Mosaico, 2005-2006
“Calligrafie poetiche”.Mostra personale, Pura, Galleria Barbara Mahler, 2004
“Scrivere”. Mendrisio, Museo d’arte, 2004
“Versi d’inchiostro”. Lugano, Biblioteca dei Frati, 2002
Verranno presentate opere che nascono dalla fusione e dall’ispirazione di poesie dello stesso Pelli, trasformate in gesto e segno, in omaggio ad una ricerca dell’essenzialità quasi monocromatica.
“L’esposizione “Manoscritti” dell’artista-calligrafo Enzo Pelli alla galleria d’arte “spazio78” vuole essere una mostra attenta ai dettagli mutevoli del quotidiano e sensibile alla fragilità del nostro territorio, diventato spunto ideale per la rappresentazione poetica attraverso il segno.
Quello di Enzo Pelli è un vero ritorno alle origini, all’essenza dell’essere artista; una ricerca, la sua, intima e coraggiosa, portata verso i piccoli particolari di ogni giorno e verso la narrazione del quotidiano.
Come dice lui stesso, la sua calligrafia “oscilla tra oriente e occidente” e, di conseguenza, la sua arte si sviluppa lungo due binari speculari e distinti. Alcune opere infatti sono caratterizzate da predominanti campiture nere, danzanti tra “equilibri e squilibri”, dove il colore spicca brillante, quale presenza atta a rafforzare, tra luci ed ombre, il tratto deciso.
Le altre rappresentazioni delle sue poesie si rivelano essere, invece, una specie di « genius loci » calligrafico, dove la scrittura si tramuta in architettura del paesaggio. Affiorano il marrone, il verde e il blu, colori prediletti dai pittori fiamminghi, usati un tempo per dare maggiore profondità ai paesaggi ed ora sintetizzati in tratti sicuri a delineare lo spazio.
Le parole respirano nel gesto vibrante dell’artista, in spessori cangianti e ritmati dal filo del tempo (prezioso compagno sempre presente), delineando il ruolo dello studioso che interpreta quello che vede e che sente, permettendoci di superare perciò l’immagine errata che ci potremmo fare di un calligrafo-amanuense, ricopiatore di testi.
L’opera di Enzo Pelli si traduce in calligrafia quale “espressione del quotidiano” e, esulando dunque dal concetto di documento apografo, è rispettosa del nostro divenire e amorevolmente attenta al peso di ogni sfumatura. (…)
Le lettere, spesso dai toni crepuscolari, sottolineano una teatralità propria al testo e, nell’attimo artistico della creazione, si librano con leggerezza sulla carta. Il senso del racconto e l’articolarsi di elementi geometrici e distese profonde fanno da sfondo alla forza creativa di Enzo Pelli: le sfumature diventano riflessi d’acqua, i segni si trasformano in rondini libere di prendere il volo nella campitura spaziale, in mezzo ad un testo danzante affrancato dalle costrizioni delle parole. Il vuoto del fondo si riduce, fino a scomparire in un cielo infinito. (…) Enzo Pelli è un poeta del tratto e delle sensazioni perdute. Nelle sue opere ritroviamo sguardi, donne e paesaggi scomparsi, cancellati dall’inesorabile andare del tempo. Come un Charles Baudelaire, o un Antoine Pol cantato da Brassens, perso in abbracci che non ritorneranno più e che non è riuscito a trattenere, Enzo Pelli riflette sulla condizione umana, tanto crudele nello scorrere delle stagioni, quanto matura nella sua lucida rassegnazione.
Visi, nubi e orti spariti nel nulla, ma pur sempre presenti nella memoria, rivivono sulla carta con la delicatezza unica di chi ha potuto apprezzare ed amare quegli attimi semplici e preziosi.
Si riassume così la profonda sensibilità di un artista, in un disegno toccante che va ben oltre la mera scrittura. Una sensibilità che ci aiuta a non dimenticare che la vita è fatta di piccoli momenti irripetibili, che ognuno di noi deve reimparare a cogliere.“
Aymone Poletti, settembre 2010
BIOGRAFIA:
Enzo Pelli (Lugano, 1948) si è laureato in lettere a Firenze nel 1971, collaborando poi per diversi anni con l’Istituto di Antropologia dell’Università di Ginevra. Dal 1977 all’inizio del 2010 ha lavorato alla Televisione Svizzera di lingua italiana come autore e produttore di documentari, programmi, sceneggiature. È stato per oltre un decennio capo del Dipartimento Cultura della TSI. Attivo nel campo della calligrafia fin dai primi anni ‘90, ha potuto perfezionarsi con grandi maestri quali Denis Brown, Ewan Clayton, Giovanni de Faccio, Denise Lach, Brody Neuenschwander, Gottfried Pott, Anna Ronchi, compiendo un percorso che l’ha portato gradualmente ad allontanarsi dalle calligrafie codificate per esplorare le potenzialità espressive delle lettere e degli alfabeti.
Nelle sue opere si è confrontato soprattutto con i versi dei grandi poeti e di recente ha messo in calligrafia anche testi personali.
Ha creato pagine calligrafiche, lettering e sigle per collezionisti privati, istituzioni ed imprese.
È fra i fondatori del gruppo Calligrafia in Ticino.
Esposizioni (selezione):
“Senza rete”, collettiva di Calligrafia in Ticino. Caslano, Museo della Pesca, 2010
“illeggibile”, collettiva di Calligrafia in Ticino. Stabio, aiBagni, 2009
“Quasi Parole” (personale). Muzzano, La Cantina, 2008
“Visarte in Bianco e Nero”. Locarno, Casa Rusca, 2007
“From Arno to Ravi, Italian-Pakistan Show”. Lahore (Pakistan), Alhamra, 2006
“Nuovi soci Visarte”. Chiasso, Spazio Officina, 2006
“Tra immagine e parola”, con Orio Galli. Chiasso, Galleria Mosaico, 2005-2006
“Calligrafie poetiche”.Mostra personale, Pura, Galleria Barbara Mahler, 2004
“Scrivere”. Mendrisio, Museo d’arte, 2004
“Versi d’inchiostro”. Lugano, Biblioteca dei Frati, 2002
05
ottobre 2010
Enzo Pelli – Manoscritti
Dal 05 al 12 ottobre 2010
arte contemporanea
Location
SPAZIO78
Lugano, Via Delle Scuole, 18, (Lugano)
Lugano, Via Delle Scuole, 18, (Lugano)
Orario di apertura
L’esposizione resterà aperta tutti i giorni dal 6 fino al 12 ottobre 2010
dalle ore 15 alle ore 19
Vernissage
5 Ottobre 2010, ore 18.30
Autore
Curatore