08 ottobre 2004

fino al 15.X.2004 Dirk Vogel – Private View Roma, A.K.A.

 
Quel che sfugge ad uno sguardo poco attento,l’obbiettivo di Dirk Vogel lo trasforma in immagine. Semplice e poetica. E dove la realtà non basta, se ne può costruire un’altra, complice un’illusione. Strizzando l’occhio agli stratagemmi dell’advertising…

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Così all’improvviso, quasi casualmente lo sguardo di Dirk Vogel (Monaco, 1969) -fotografo e pubblicitario tedesco, in mostra a Roma nel nuovo spazio AKA- si ferma a cogliere un istante di vita. Un silenzio, un incedere di passi, le luci della sera, i giochi dei bambini alla chiusura del luna park, le sedie vuote, le ombre, l’asfalto. Il bivio di due strade appena accennato e la suggestione di un percorso diverso, quello di chi coglie la poesia delle cose e riesce a rappresentarla con la freddezza di colori vividi e metallici.
Vogel cattura le atmosfere del momento vissuto, l’aria fresca e umida della notte. E poi i volti della gente, persone comuni che –improvvisamente, sotto lo sguardo regista della macchina fotografica- diventano personaggi e sorridono al proprio momento di dirk vogel notorietà. Che lavori come pubblicitario –è autore di numerose campagne per Vogue, Stern e Glamour– appare evidente, ad esempio nella dote sapiente di rendere un oggetto comune un’immagine carica di atmosfera. Non importa se la scena sia lontana o vicina. La macchina fotografica ha questo potere. Rendere tutto protagonista. Anche la pompa di benzina gialla che sfiora una strada di passaggio o i particolari della ruota di un camion o il cilindro metallico rosso: l’immagine è il risultato di una perfetta combinazione di forma e colore, prescindendo dalla funzione o collocazione degli oggetti.
Nei video inediti, Dirk Vogel, si diverte a comporre una realtà altra attraverso l’orchestrazione illusoria delle scene: “Lo shooting di un surfista” spiega la curatrice Raffaella Guidobono “sembra svolgersi da un elicottero a pochi metri dalla sua test, ma è troppo vicino per essere reale. Eppure è tutto vero. Si tratta di un fiume e non del mare, la ripresa avviene dal ponte di una strada sulla corrente dell’Eisbach Canal sulla Prinzregenten street a Monaco…” e ancora: “ Nel secondo video l’onda sembra artificiale ma non lo è, ildirk vogel montaggio è reversed, ai nostri occhi l’oceano non ha nè inizio nè fine e l’acqua diviene una massa ipnotica montata al contrario…. Lo schermo in vetrina invita a fermarsi per allontanare l’impressione di qualcosa che fatalmente ci sfugge…”
E Vogel diventa deus ex machina di un mondo d’illusioni, di particolari insignificanti che diventano protagonisti immaginari di storie, emozioni, sensazioni, energia. Il suo sguardo arriva dopo. Alla fine di qualcosa, di una festa, uno spettacolo, una giornata densa e si regala la malinconica poeticità di quel momento, che gli altri -ormai partiti- non potranno più assaporare. Chi non se ne accorge, sembra dire Vogel, peggio per lui: la poeticità dell’esistenza è nei particolari che ci sono intorno. Non a tutti è dato vederli, osservarli, guardarli. Il fotografo sì. Può selezionare ciò che suscita in lui qualche emozione, fosse anche quella semplice ed inafferrabile del nulla.

ilaria marotta
mostra visitata il 27 settembre 2004


A.K.A Via del Pellegrino 128, Roma
Orari: dal martedì al sabato ore 16,30-20,00
A cura di: KROITNIJZ creativity exhibits films
Via Bertini 29 20154 Milan Italy
02 34534375 fax 02 6554865
k@wadadaw.com
www.wadadaw.com


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