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Andrea Neri – Il rumore e il silenzio della memoria
Una riflessione continua e complessa sul concetto di Memoria e Natura.
La Natura considerata nelle sue innumerevoli declinazioni, razionali e irrazionali, simboliche e biologiche; la Memoria come traccia di un vissuto, bagaglio di esperienze personali e collettive.
Comunicato stampa
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Una riflessione continua e complessa sul concetto di Memoria e Natura.
La Natura considerata nelle sue innumerevoli declinazioni, razionali e irrazionali, simboliche e biologiche; la Memoria come traccia di un vissuto, bagaglio di esperienze personali e collettive.
La mostra, attraverso la scelta di alcune opere significative, testimonia la ricerca artistica di Andrea Neri, dagli anni Novanta ad oggi.
Una ricerca all’insegna della multimedialità che, in modo trasversale, si avvale di tecniche diverse: tradizionali come la pittura, la scultura, l’incisione e digitali, come la manipolazione fotografica e video.
Dalla metà degli anni Ottanta, l’artista si avvale di una tecnica mutuata dall’affresco pompeiano, ma piegata ad un uso più fluido e complesso per essere adoperata, attraverso diversi artifici, su supporti di varia natura.
L’artista chiama queste opere “Affreschi ed Encausti”, dando indicazioni sull’uso sia dei materiali sia degli elementi con cui essi interagiscono: ossidi di ferro, terre, polvere di marmo, calce, cera, collanti, acqua, fuoco, aria.
Le possibilità creative di tale procedimento sono molteplici, gli elementi naturali entrano a vario titolo nella costruzione dei lavori, sotto forma di impronte, di colori, di trasformazione chimica e alchemica.
L’artista puntualizza che l’uso della “materia” non è solo pittorico, ma concettuale.
Le opere vengono considerate “figurative”, in quanto il risultato finale si assimila a ciò che riusciamo a trovare abitualmente in natura. Non è una forma imitativa, ma quasi di competizione.
L’operare procede in un’alternanza tra costruzione e decostruzione, le tracce di ogni passaggio definiscono un percorso e un processo.
L’esito conclusivo ci conduce a una riflessione sul valore del Tempo, della Memoria e dell’Esistenza stessa.
Le opere sembrano pertanto suggerire una fragilità, un’incompletezza e ci pongono un interrogativo: fino a che punto è intervenuto l’artista e quanto invece è frutto di un processo di mutazione chimica, naturale e casuale?
In realtà, tutto è guidato, voluto e cercato, la materia e i pigmenti nel tempo mineralizzano, diventando ancora più stabili e resistenti, ma l’interrogativo rimane aperto.
Dalla fine degli anni Novanta, recuperando la passione per la fotografia, l’artista produce immagini manipolate utilizzando le nuove tecniche digitali.
Le opere realizzate sono idee e concetti espressi attraverso gli stessi strumenti della comunicazione e assumono un aspetto concettuale più “freddo”.
La mostra è accompagnata da una pubblicazione monografica con quattro testi esplicativi di: Enrico Crispoldi, Gabriele Perretta, Luca Beatrice e Marco Di Mauro.
La Natura considerata nelle sue innumerevoli declinazioni, razionali e irrazionali, simboliche e biologiche; la Memoria come traccia di un vissuto, bagaglio di esperienze personali e collettive.
La mostra, attraverso la scelta di alcune opere significative, testimonia la ricerca artistica di Andrea Neri, dagli anni Novanta ad oggi.
Una ricerca all’insegna della multimedialità che, in modo trasversale, si avvale di tecniche diverse: tradizionali come la pittura, la scultura, l’incisione e digitali, come la manipolazione fotografica e video.
Dalla metà degli anni Ottanta, l’artista si avvale di una tecnica mutuata dall’affresco pompeiano, ma piegata ad un uso più fluido e complesso per essere adoperata, attraverso diversi artifici, su supporti di varia natura.
L’artista chiama queste opere “Affreschi ed Encausti”, dando indicazioni sull’uso sia dei materiali sia degli elementi con cui essi interagiscono: ossidi di ferro, terre, polvere di marmo, calce, cera, collanti, acqua, fuoco, aria.
Le possibilità creative di tale procedimento sono molteplici, gli elementi naturali entrano a vario titolo nella costruzione dei lavori, sotto forma di impronte, di colori, di trasformazione chimica e alchemica.
L’artista puntualizza che l’uso della “materia” non è solo pittorico, ma concettuale.
Le opere vengono considerate “figurative”, in quanto il risultato finale si assimila a ciò che riusciamo a trovare abitualmente in natura. Non è una forma imitativa, ma quasi di competizione.
L’operare procede in un’alternanza tra costruzione e decostruzione, le tracce di ogni passaggio definiscono un percorso e un processo.
L’esito conclusivo ci conduce a una riflessione sul valore del Tempo, della Memoria e dell’Esistenza stessa.
Le opere sembrano pertanto suggerire una fragilità, un’incompletezza e ci pongono un interrogativo: fino a che punto è intervenuto l’artista e quanto invece è frutto di un processo di mutazione chimica, naturale e casuale?
In realtà, tutto è guidato, voluto e cercato, la materia e i pigmenti nel tempo mineralizzano, diventando ancora più stabili e resistenti, ma l’interrogativo rimane aperto.
Dalla fine degli anni Novanta, recuperando la passione per la fotografia, l’artista produce immagini manipolate utilizzando le nuove tecniche digitali.
Le opere realizzate sono idee e concetti espressi attraverso gli stessi strumenti della comunicazione e assumono un aspetto concettuale più “freddo”.
La mostra è accompagnata da una pubblicazione monografica con quattro testi esplicativi di: Enrico Crispoldi, Gabriele Perretta, Luca Beatrice e Marco Di Mauro.
29
novembre 2024
Andrea Neri – Il rumore e il silenzio della memoria
Dal 29 novembre al 02 dicembre 2024
arte contemporanea
Location
Centometriquadri arte contemporanea
Santa Maria Capua Vetere, Via Carlo Santagata, n.14, (CE)
Santa Maria Capua Vetere, Via Carlo Santagata, n.14, (CE)
Orario di apertura
Da lunedì al sabato ore 10-12,30 e 15,30-18,30 su appuntamento
Vernissage
29 Novembre 2024, 18,00
Autore
Curatore




