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Doppio SENSO
La mostra DOPPIO SENSO propone un dialogo vivo e stimolante tra passato e presente mettendo in risalto analogie, contrasti e contaminazioni
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dal 2 all'8 marzo 2025
in occasione di MuseoCity
ARCHIVIO RACHELE BIANCHI
presenta
DOPPIO SENSO
opere di
AURORA CELA
ANTONIO CURSANO
CLARISSA DESPOTA
CLARA D'ONOFRIO
CLAUDIO MAGRASSI
MARCO VIGNATI
in dialogo con le opere di RACHELE BIANCHI
Archivio Rachele Bianchi
Milano, Via Legnano, 14
Inaugurazione: domenica 2 marzo 2025 dalle 16,00 alle 20,00
Milano, 2025 - L’Archivio Rachele Bianchi partecipa alla nona edizione di Milano MuseoCity dal titolo “Le Strade dell’Arte” con la mostra collettiva DOPPIO SENSO. Per l’occasione musei pubblici e privati, archivi d’artista, case museo, fondazioni e musei d’impresa, si interconnettono e si aprono alla città esponendo e valorizzando le proprie collezioni.
La mostra DOPPIO SENSO presenta le opere di sei artisti contemporanei che, in passato, hanno già esposto nello spazio dell’Archivio: Aurora Cela, Antonio Cursano, Clarissa Despota, Clara D'Onofrio, Claudio Magrassi, Marco Vignati a confronto con il lavoro di Rachele Bianchi, scultrice milanese scomparsa nel 2018, che ha posto al centro del suo lavoro la figura femminile indagata attraverso il disegno, la pittura e la scultura.
Il titolo della mostra Doppio Senso rimanda al rapporto biunivoco tra passato e presente, tra l'opera di Rachele e quella degli artisti contemporanei chiamati ad esporre. Mai un flusso a senso unico ma piuttosto un intreccio fruttuoso di contaminazioni: i sei artisti conoscono l'opera di Rachele (sono stati tutti protagonisti del ciclo Art2Art promosso dall'Archivio) e il tema a lei più caro: la donna, le sue fragilità, la sua eccezionale resilienza. Le opere qui esposte però attingono alla loro personalissima poetica esprimendo, ognuno a suo modo, una riflessione su temi centrali come il fallimento, la perdita, la possibilità di rinascita, la speranza. Il senso della mostra è dar vita a una rete tra artisti, una rete come quella che Rachele Bianchi ha scelto come firma per le sue opere a partire dalla prima metà degli anni Sessanta e che oggi è il logo dell'Archivio.
Il percorso espositivo – grazie anche all'allestimento curato da Francesco De Molfetta artista e docente di Estetica dell'Arte Contemporanea presso la Società Umanitaria di Milano - mette in risalto analogie, contrasti e contaminazioni, offrendo al pubblico una riflessione sullo sviluppo del linguaggio artistico e sulle sue molteplici evoluzioni. Leggerezza e pesantezza, introspezione e interazione, mono e bicromie, materiali impalpabili come la carta o la pellicola fotografica accanto a marmi e bronzi. Doppio Senso mette in campo tutte le declinazioni possibili per stimolare un ragionamento a 360 gradi sull'uomo e la donna, il corpo e lo spirito, la vita e l'arte. Ancora una volta, il percorso tracciato da Rachele diventa punto di partenza per nuove strade, che si incrociano, si sviluppano e si arricchiscono reciprocamente, trasformando l’eredità dell’artista in una mappa viva, aperta e in continua evoluzione.
Dal 2 all'8 marzo l'Archivio ospita anche Museo segreto con l'esposizione Strade di Carta: documenti mai svelati - selezionati e commentati - da Giorgio Uberti curatore
dell'Archivio dell'artista. Un'occasione unica per esplorare una selezione di documenti storici originali inediti. Un viaggio intimo e straordinario che ripercorre le tappe fondamentali della vita di Rachele Bianchi intrecciando il racconto della donna con quello dell'artista in un arco temporale che va dal 1925, anno della nascita, fino al 1997 anno in cui inizia a realizzare i suoi più celebri personaggi monumentali in bronzo che la renderanno celebre.
Infine L'Archivio partecipa al progetto Opere in vetrina di MuseoCity, che si propone di dar vita a un museo diffuso in città, esponendo l’opera di Rachele Bianchi - Personaggio con gonna ondulata (bronzo, 1999) - all'interno della vetrina del negozio Bontempi Casa in via Filippo Turati 6. La versione monumentale dell’opera, collocata dal 2019 in via Vittor Pisani, è alta 3,60 mt ed è stata donata dal figlio dell’artista alla città di Milano. L’opera è il primo monumento in città dedicato alle donne e realizzato da una donna.
Bio artisti
Rachele Bianchi
Nasce a Milano il 22 settembre 1925. Cresciuta in una famiglia di industriali, alla fine della guerra, terminati gli studi classici presso le Orsoline di via Lanzone, scopre una profonda passione per l’arte. Si iscrive all'Università di Pavia presso la facoltà di farmacologia che abbandona nel 1948. Rachele si è sempre dichiarata autodidatta: non frequenta l'Accademia, si iscrive a un corso di disegno per corrispondenza. Nel suo studio in via Parini, dove abita, produce ininterrottamente per settant’anni. Al centro del suo lavoro c'è sempre la donna in tutte le sue declinazioni. A partire dagli anni Sessanta, le sue opere sono esposte in mostre personali o collettive, presso gallerie d'arte o presso luoghi di cultura e istituti internazionali in tutta Europa. Muore il 22 settembre 2018 a 93 anni, lasciando un patrimonio di più di 1100 opere catalogate tra sculture, bassorilievi, disegni, acquerelli, tempere. A Milano, la sua opera monumentale Personaggio in bronzo è esposta in via Vittor Pisani, prima opera femminile di una donna in uno spazio pubblico della città. Nel 2020, è stata iscritta nel Famedio del Cimitero Monumentale tra le prime 100 cittadine benemerite e illustri.
Aurora Cela
Nasce nel 2001 a Orvieto in provincia di Terni. Da padre pittore, si appassiona in tenera età al fare artistico. Dopo il diploma presso il Liceo Artistico della sua città natale si trasferisce a Milano dove consegue la laurea triennale in arti visive, all’Accademia di Belle Arti di Brera. Attualmente l’artista è impegnata nel conseguimento della laurea magistrale in Beni culturali, nel corso di “Ricerca e progetto per il museo” un percorso proseguito presso l’accademia di Brera. Aurora nella sua carriera artistica ha potuto collaborare con diversi enti tra cui l’associazione culturale i Colori dell’arte, l’Archivio Rachele Bianchi, il museo Claudio Faina, la Galleria A+A di Perugia, il Museo Lombroso di Torino e il Klingenberg Arkitektur di Mendrisio.
Antonio Cursano
Nato a Noyon Oise in Francia nel 1969, vive e lavora a Savona, dove ricopre il ruolo di Comandante nella Sezione Navale dei Vigili del Fuoco. Scultore e pittore, Cursano ricerca nell’arte la verità dell’esistenza grazie alla materia – marmo, ceramica, vetro, metallo - e a un uso audace e brillante del colore. Realizza sculture monumentali in marmo e pittosculture in cui vivono strati di sovrapposizione materica-cromatica. Nel 2023, si avvicina alla ceramica, affascinato dalla tecnica giapponese Raku. Ha esposto in numerose mostre personali e collettive a Genova, Albissola, Venezia, Milano. È autore del monumento nazionale "Corpo e Anima" installato presso la sede Provinciale di Savona del Corpo dei Vigili del Fuoco.
Clarissa Despota
In arte ancnoun, classe 1993, artista e matematica, vive e lavora tra Milano e Como. La sua natura duale si manifesta nella vita e nella produzione artistica: fin da bambina vuol essere artista e scienziata. Studia danza, pianoforte, si laurea in matematica e consegue un master in quantitative finance in Bocconi. Si forma poi come special project in DanceHaus Susanna Beltrami e lavora nel settore moda. Nella ricerca tratta il dialogo tra elementi opposti inserito in una narrazione intima, riflessioni estetiche, simbologia, alchimia, lavorando ricorrentemente la carta. Digitalmente mixa moda, arte, ricamo, con l’apprezzamento dell’ambiente fashion e di musei tra cui la pubblicazione del Rijksmuseum Amsterdam.
Clara D’Onofrio
Nasce nel 1967 a Veroli in provincia di Frosinone. Oggi vive e lavora a Milano. Impara a scolpire l’argilla presso la Fornace Curti di Milano. Negli ultimi anni la sua arte si è aperta verso un orientamento più ecologico che vede l’utilizzo di materiali di riciclo o abbandonati quali legni spiaggiati, cortecce, radici ed altri elementi più naturali oltre alla fusione in bronzo che è protagonista del polittico “Ballerine Alchemiche” (vincitore di importanti premi). Ha partecipato a diverse mostre a Milano, Genova, Eraclea Minoa (Agrigento), Cerveteri. Ha ricevuto il premio artista d’avanguardia 2020 con la supervisione di Vittorio Sgarbi per la notevole qualità artistica riferita all’opera “Gestante”.
Claudio Magrassi
Nato nel 1969 a Tortona (AL), è maestro d'arte dal 1987. Approfondisce le tecniche pittoriche studiando l'arte antica (in particolare quella barocca) e frequentando gli atelier di artisti affermati, per poi giungere a una tecnica più istintiva, eleggendo la figura umana a soggetto privilegiato. Nel 2000 è selezionato tra i finalisti al premio Arte Mondadori (Milano). Nel 2005 lo spazio 6A di Milano gli organizza la personale “Sacro e profano”. Nel 2006 vince il primo premio alla Libreria Bocca (MI) e il primo premio Suzzara (MN). Nel 2011 partecipa alla Biennale di Venezia diffusa nelle sedi di Saluzzo, Milano e Torino. Nel 2016 la sua personale Stigma è a Milano alla 809 Art Gallery. Nel 2018, affascinato dalla deformazione della struttura umana, si riavvicina alla modellazione dell'argilla. Alcune sue opere hanno riscontrato l'attenzione della critica, e sono entrate a far parte di collezioni pubbliche e private.
Marco Vignati
Nasce in Italia nel 1994, cresce e studia nella città di Milano. Dopo un percorso scientifico, sviluppa un forte interesse per l’arte e la fotografia completando con successo una laurea in arti visive presso l'Istituto Europeo di Design (IED). Inizia fin da subito a lavorare come fotografo a 360° nell'industria della moda e del design. Già durante l’università utilizza un approccio installativo per concepire le immagini fotografiche, sperimentando nuovi modi per far confluire “l’azione” dello spettatore in esse, spingendo la ricerca artistica a volgere in un discorso di memoria e ricordo. Le sue opere d'arte derivano da un processo complesso ed analitico basato sulla costante sfida di spingersi ai limiti della fotografia stessa.
Archivio Rachele Bianchi
Fondato nel 2019, l'Archivio Rachele Bianchi è dedicato alla conservazione e valorizzazione dell'opera della scultrice. Oltre a promuovere il suo lavoro, l'Archivio partecipa a iniziative culturali e sostiene la crescita di nuovi talenti, offrendo loro visibilità e spazi di dialogo. Attraverso mostre ed eventi, l'Archivio mantiene vivo il legame tra l'arte del Novecento e le espressioni contemporanee.
www.archiviorachelebianchi.it
INFORMAZIONI MOSTRA
DOPPIO SENSO
2 – 8 marzo 2025
Sede della mostra:
Archivio Rachele Bianchi |Via Legnano, 14 Milano
(Indicazioni mezzi: M2 Lanza -M1 Cairoli)
Opening: Domenica 2 marzo 2025, dalle ore 16,00 – 20,00
Orari di apertura: da lunedì 3 a sabato 8 Marzo dalle 16 alle 19.00
Ingresso libero previa registrazione al link https://bit.ly/497esyr o alla mail info@archiviorachelebianchi.it
INFORMAZIONI:
ARCHIVIO RACHELE BIANCHI
info@archiviorachelebianchi.it
#archiviorachelebianchi
www.archiviorachelebianchi.it
in occasione di MuseoCity
ARCHIVIO RACHELE BIANCHI
presenta
DOPPIO SENSO
opere di
AURORA CELA
ANTONIO CURSANO
CLARISSA DESPOTA
CLARA D'ONOFRIO
CLAUDIO MAGRASSI
MARCO VIGNATI
in dialogo con le opere di RACHELE BIANCHI
Archivio Rachele Bianchi
Milano, Via Legnano, 14
Inaugurazione: domenica 2 marzo 2025 dalle 16,00 alle 20,00
Milano, 2025 - L’Archivio Rachele Bianchi partecipa alla nona edizione di Milano MuseoCity dal titolo “Le Strade dell’Arte” con la mostra collettiva DOPPIO SENSO. Per l’occasione musei pubblici e privati, archivi d’artista, case museo, fondazioni e musei d’impresa, si interconnettono e si aprono alla città esponendo e valorizzando le proprie collezioni.
La mostra DOPPIO SENSO presenta le opere di sei artisti contemporanei che, in passato, hanno già esposto nello spazio dell’Archivio: Aurora Cela, Antonio Cursano, Clarissa Despota, Clara D'Onofrio, Claudio Magrassi, Marco Vignati a confronto con il lavoro di Rachele Bianchi, scultrice milanese scomparsa nel 2018, che ha posto al centro del suo lavoro la figura femminile indagata attraverso il disegno, la pittura e la scultura.
Il titolo della mostra Doppio Senso rimanda al rapporto biunivoco tra passato e presente, tra l'opera di Rachele e quella degli artisti contemporanei chiamati ad esporre. Mai un flusso a senso unico ma piuttosto un intreccio fruttuoso di contaminazioni: i sei artisti conoscono l'opera di Rachele (sono stati tutti protagonisti del ciclo Art2Art promosso dall'Archivio) e il tema a lei più caro: la donna, le sue fragilità, la sua eccezionale resilienza. Le opere qui esposte però attingono alla loro personalissima poetica esprimendo, ognuno a suo modo, una riflessione su temi centrali come il fallimento, la perdita, la possibilità di rinascita, la speranza. Il senso della mostra è dar vita a una rete tra artisti, una rete come quella che Rachele Bianchi ha scelto come firma per le sue opere a partire dalla prima metà degli anni Sessanta e che oggi è il logo dell'Archivio.
Il percorso espositivo – grazie anche all'allestimento curato da Francesco De Molfetta artista e docente di Estetica dell'Arte Contemporanea presso la Società Umanitaria di Milano - mette in risalto analogie, contrasti e contaminazioni, offrendo al pubblico una riflessione sullo sviluppo del linguaggio artistico e sulle sue molteplici evoluzioni. Leggerezza e pesantezza, introspezione e interazione, mono e bicromie, materiali impalpabili come la carta o la pellicola fotografica accanto a marmi e bronzi. Doppio Senso mette in campo tutte le declinazioni possibili per stimolare un ragionamento a 360 gradi sull'uomo e la donna, il corpo e lo spirito, la vita e l'arte. Ancora una volta, il percorso tracciato da Rachele diventa punto di partenza per nuove strade, che si incrociano, si sviluppano e si arricchiscono reciprocamente, trasformando l’eredità dell’artista in una mappa viva, aperta e in continua evoluzione.
Dal 2 all'8 marzo l'Archivio ospita anche Museo segreto con l'esposizione Strade di Carta: documenti mai svelati - selezionati e commentati - da Giorgio Uberti curatore
dell'Archivio dell'artista. Un'occasione unica per esplorare una selezione di documenti storici originali inediti. Un viaggio intimo e straordinario che ripercorre le tappe fondamentali della vita di Rachele Bianchi intrecciando il racconto della donna con quello dell'artista in un arco temporale che va dal 1925, anno della nascita, fino al 1997 anno in cui inizia a realizzare i suoi più celebri personaggi monumentali in bronzo che la renderanno celebre.
Infine L'Archivio partecipa al progetto Opere in vetrina di MuseoCity, che si propone di dar vita a un museo diffuso in città, esponendo l’opera di Rachele Bianchi - Personaggio con gonna ondulata (bronzo, 1999) - all'interno della vetrina del negozio Bontempi Casa in via Filippo Turati 6. La versione monumentale dell’opera, collocata dal 2019 in via Vittor Pisani, è alta 3,60 mt ed è stata donata dal figlio dell’artista alla città di Milano. L’opera è il primo monumento in città dedicato alle donne e realizzato da una donna.
Bio artisti
Rachele Bianchi
Nasce a Milano il 22 settembre 1925. Cresciuta in una famiglia di industriali, alla fine della guerra, terminati gli studi classici presso le Orsoline di via Lanzone, scopre una profonda passione per l’arte. Si iscrive all'Università di Pavia presso la facoltà di farmacologia che abbandona nel 1948. Rachele si è sempre dichiarata autodidatta: non frequenta l'Accademia, si iscrive a un corso di disegno per corrispondenza. Nel suo studio in via Parini, dove abita, produce ininterrottamente per settant’anni. Al centro del suo lavoro c'è sempre la donna in tutte le sue declinazioni. A partire dagli anni Sessanta, le sue opere sono esposte in mostre personali o collettive, presso gallerie d'arte o presso luoghi di cultura e istituti internazionali in tutta Europa. Muore il 22 settembre 2018 a 93 anni, lasciando un patrimonio di più di 1100 opere catalogate tra sculture, bassorilievi, disegni, acquerelli, tempere. A Milano, la sua opera monumentale Personaggio in bronzo è esposta in via Vittor Pisani, prima opera femminile di una donna in uno spazio pubblico della città. Nel 2020, è stata iscritta nel Famedio del Cimitero Monumentale tra le prime 100 cittadine benemerite e illustri.
Aurora Cela
Nasce nel 2001 a Orvieto in provincia di Terni. Da padre pittore, si appassiona in tenera età al fare artistico. Dopo il diploma presso il Liceo Artistico della sua città natale si trasferisce a Milano dove consegue la laurea triennale in arti visive, all’Accademia di Belle Arti di Brera. Attualmente l’artista è impegnata nel conseguimento della laurea magistrale in Beni culturali, nel corso di “Ricerca e progetto per il museo” un percorso proseguito presso l’accademia di Brera. Aurora nella sua carriera artistica ha potuto collaborare con diversi enti tra cui l’associazione culturale i Colori dell’arte, l’Archivio Rachele Bianchi, il museo Claudio Faina, la Galleria A+A di Perugia, il Museo Lombroso di Torino e il Klingenberg Arkitektur di Mendrisio.
Antonio Cursano
Nato a Noyon Oise in Francia nel 1969, vive e lavora a Savona, dove ricopre il ruolo di Comandante nella Sezione Navale dei Vigili del Fuoco. Scultore e pittore, Cursano ricerca nell’arte la verità dell’esistenza grazie alla materia – marmo, ceramica, vetro, metallo - e a un uso audace e brillante del colore. Realizza sculture monumentali in marmo e pittosculture in cui vivono strati di sovrapposizione materica-cromatica. Nel 2023, si avvicina alla ceramica, affascinato dalla tecnica giapponese Raku. Ha esposto in numerose mostre personali e collettive a Genova, Albissola, Venezia, Milano. È autore del monumento nazionale "Corpo e Anima" installato presso la sede Provinciale di Savona del Corpo dei Vigili del Fuoco.
Clarissa Despota
In arte ancnoun, classe 1993, artista e matematica, vive e lavora tra Milano e Como. La sua natura duale si manifesta nella vita e nella produzione artistica: fin da bambina vuol essere artista e scienziata. Studia danza, pianoforte, si laurea in matematica e consegue un master in quantitative finance in Bocconi. Si forma poi come special project in DanceHaus Susanna Beltrami e lavora nel settore moda. Nella ricerca tratta il dialogo tra elementi opposti inserito in una narrazione intima, riflessioni estetiche, simbologia, alchimia, lavorando ricorrentemente la carta. Digitalmente mixa moda, arte, ricamo, con l’apprezzamento dell’ambiente fashion e di musei tra cui la pubblicazione del Rijksmuseum Amsterdam.
Clara D’Onofrio
Nasce nel 1967 a Veroli in provincia di Frosinone. Oggi vive e lavora a Milano. Impara a scolpire l’argilla presso la Fornace Curti di Milano. Negli ultimi anni la sua arte si è aperta verso un orientamento più ecologico che vede l’utilizzo di materiali di riciclo o abbandonati quali legni spiaggiati, cortecce, radici ed altri elementi più naturali oltre alla fusione in bronzo che è protagonista del polittico “Ballerine Alchemiche” (vincitore di importanti premi). Ha partecipato a diverse mostre a Milano, Genova, Eraclea Minoa (Agrigento), Cerveteri. Ha ricevuto il premio artista d’avanguardia 2020 con la supervisione di Vittorio Sgarbi per la notevole qualità artistica riferita all’opera “Gestante”.
Claudio Magrassi
Nato nel 1969 a Tortona (AL), è maestro d'arte dal 1987. Approfondisce le tecniche pittoriche studiando l'arte antica (in particolare quella barocca) e frequentando gli atelier di artisti affermati, per poi giungere a una tecnica più istintiva, eleggendo la figura umana a soggetto privilegiato. Nel 2000 è selezionato tra i finalisti al premio Arte Mondadori (Milano). Nel 2005 lo spazio 6A di Milano gli organizza la personale “Sacro e profano”. Nel 2006 vince il primo premio alla Libreria Bocca (MI) e il primo premio Suzzara (MN). Nel 2011 partecipa alla Biennale di Venezia diffusa nelle sedi di Saluzzo, Milano e Torino. Nel 2016 la sua personale Stigma è a Milano alla 809 Art Gallery. Nel 2018, affascinato dalla deformazione della struttura umana, si riavvicina alla modellazione dell'argilla. Alcune sue opere hanno riscontrato l'attenzione della critica, e sono entrate a far parte di collezioni pubbliche e private.
Marco Vignati
Nasce in Italia nel 1994, cresce e studia nella città di Milano. Dopo un percorso scientifico, sviluppa un forte interesse per l’arte e la fotografia completando con successo una laurea in arti visive presso l'Istituto Europeo di Design (IED). Inizia fin da subito a lavorare come fotografo a 360° nell'industria della moda e del design. Già durante l’università utilizza un approccio installativo per concepire le immagini fotografiche, sperimentando nuovi modi per far confluire “l’azione” dello spettatore in esse, spingendo la ricerca artistica a volgere in un discorso di memoria e ricordo. Le sue opere d'arte derivano da un processo complesso ed analitico basato sulla costante sfida di spingersi ai limiti della fotografia stessa.
Archivio Rachele Bianchi
Fondato nel 2019, l'Archivio Rachele Bianchi è dedicato alla conservazione e valorizzazione dell'opera della scultrice. Oltre a promuovere il suo lavoro, l'Archivio partecipa a iniziative culturali e sostiene la crescita di nuovi talenti, offrendo loro visibilità e spazi di dialogo. Attraverso mostre ed eventi, l'Archivio mantiene vivo il legame tra l'arte del Novecento e le espressioni contemporanee.
www.archiviorachelebianchi.it
INFORMAZIONI MOSTRA
DOPPIO SENSO
2 – 8 marzo 2025
Sede della mostra:
Archivio Rachele Bianchi |Via Legnano, 14 Milano
(Indicazioni mezzi: M2 Lanza -M1 Cairoli)
Opening: Domenica 2 marzo 2025, dalle ore 16,00 – 20,00
Orari di apertura: da lunedì 3 a sabato 8 Marzo dalle 16 alle 19.00
Ingresso libero previa registrazione al link https://bit.ly/497esyr o alla mail info@archiviorachelebianchi.it
INFORMAZIONI:
ARCHIVIO RACHELE BIANCHI
info@archiviorachelebianchi.it
#archiviorachelebianchi
www.archiviorachelebianchi.it
02
marzo 2025
Doppio SENSO
Dal 02 all'otto marzo 2025
arte contemporanea
Location
Archivio Rachele Bianchi
Milano, Via Legnano, 14, (MI)
Milano, Via Legnano, 14, (MI)
Orario di apertura
16-19
Vernissage
2 Marzo 2025, 16-20
Sito web
Autore
Allestimento
FrancescoDe Molfetta




