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Elogio del Lago. Viaggio alla riscoperta del Lario nella Collezione Bordoli Crivelli Visconti
Raffinata mostra che presenta una selezione di stampe di autori italiani e stranieri, provenienti dalla collezione Bordoli Crivelli Visconti, che consentono di riscoprire il territorio del Lago di Como attraverso le immagini delle diverse località disposte lungo le sponde.
Comunicato stampa
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Il Museo del Paesaggio del Lago di Como (Villa Mainona-Tremezzina) ospiterà, a partire dal 17 aprile, una raffinata mostra dal titolo Elogio del Lago. Viaggio alla riscoperta del Lario nella Collezione Bordoli Crivelli Visconti, in cui sarà presentata una selezione di stampe di autori italiani e stranieri, provenienti dalla collezione Bordoli Crivelli Visconti, che consentono di riscoprire il territorio del lago attraverso le immagini delle diverse località disposte lungo le sponde.
La mostra, curata da Francesco Trippini, è stata realizzata su iniziativa degli eredi per ricordare la figura di Giorgio Bordoli Crivelli Visconti, economista per formazione e dottore commercialista di professione, grande studioso di storia, iconografia e letteratura che nell’arco della sua carriera ha costruito un’estesa raccolta di stampe del Lario dal XVI al XIX secolo composta da oltre ottocento pezzi.
Elogio del Lago è un racconto del territorio scritto dalle immagini realizzate dal vero da artisti che, nel corso del tempo, inizialmente spinti dalla ricerca del sublime e del pittoresco, si sono addentrati alla scoperta dei nostri luoghi. Questi scorci, tradotti a stampa da abili incisori, rappresentano nel concreto il sottile legame tra l’intramontabile passato e l’effimero presente.
Le incisioni, unico modo di diretta comunicazione visiva, nate per commissione, o per essere offerte sul mercato dell’arte, pubblicate singolarmente o per essere inserite in un testo dando riscontro alla descrizione del luogo, o ancora, singole raffigurazioni di un evento d’attualità, ai nostri occhi diventano imprescindibili testimonianze storiche custodi di preziose informazioni veicolate dalle immagini.
Partendo dalla città di Como, di cui vengono proposte le stampe più significative, lungo un arco temporale di quattro secoli, il viaggio continua seguendo le tappe della navigazione intrapresa dallo storico Paolo Giovio che percorse l’intero giro del lago nell’arco di sei giorni, accompagnato dall’amico Niccolò Boldoni, medico bellanese.
In questo itinerario, che si svolge in un periodo compreso tra la fine del XVI secolo e il XIX secolo, possiamo apprezzare l’evoluzione iconografica del territorio e cogliere le trasformazioni avvenute nel corso del tempo.
In un territorio come il Lago di Como così dinamicamente votato al turismo, queste opere accompagnano il pubblico in un viaggio esperienziale allo scopo di rafforzare o, nel caso delle giovani generazioni, creare una coscienza paesaggistica che sia spunto per la riscoperta dell’autenticità dei luoghi e guida per le sfide future.
Fra gli autori italiani delle vedute si segnalano Girolamo Mantelli, artista attivo fra la fine del XVIII secolo e l’inizio del XIX secolo, di cui sono esposte due immagini dedicate al porto di Como e al Balbiano, Giuseppe Bisi, che fu docente di pittura di paesaggio all’Accademia di Brera, e Giuseppe Elena, pittore e incisore.
Particolarmente folta la schiera degli artisti stranieri che comprende i coniugi Carolina e Federico Lose, di origine tedesca e a lungo attivi in Lombardia, l’austriaco Joseph Rebell, lo svedese Carl Johan Billmark, gli svizzeri Johan Jakob Wetzel, Louis Cherbuin e Johan Jakob Falkeisen.
In mostra sono esposte anche diverse vedute delle località lungo la sponda orientale del lago realizzate da un altro artista svizzero, Johan Jakob Meyer, dopo l’apertura della strada militare che consentiva di raggiungere il Passo dello Spluga.
Nelle immagini si possono osservare scorci di diverse località (Como, Cernobbio, Urio, Ossuccio, Tremezzina, Menaggio, Gravedona, Domaso, Colico, Dervio, Bellano, Varenna, Mandello del Lario, Lecco, Malgrate, Bellagio, Nesso, Torno, Blevio) e alcune delle residenze affacciate lungo le sponde come Villa Olmo a Como, Villa d’Este a Cernobbio, Villa Balbiano a Ossuccio, Villa del Balbianello a Lenno, Palazzo Gallio a Gravedona, Villa Melzi a Bellagio e Villa Pliniana a Torno.
Alcune vedute sono invece dedicate alle curiosità naturali come Fiume Latte e l’Orrido di Nesso, che rappresentavano una delle principali mete per i viaggiatori dell’epoca.
Il percorso lungo le sponde del Lario può proseguire con la visita alla collezione permanente del museo che comprende altre immagini del ramo occidentale da Como a Tremezzina e una sala interamente dedicata a Villa Carlotta.
La mostra è affiancata da un catalogo, curato da Francesco Trippini e pubblicato da Larim editore, disponibile presso il bookshop del museo.
IL MUSEO DEL PAESAGGIO DEL LAGO DI COMO
Il museo offre la possibilità di scoprire in maniera coinvolgente e innovativa il territorio lariano grazie a un sistema multimediale che illustra il patrimonio culturale e ambientale, con un particolare approfondimento sull’area della Tremezzina, e a una raccolta di antiche stampe del Lago di Como (dal XVI al XIX secolo), provenienti dalla collezione di Giorgio Bordoli, e una serie di fotografie risalenti alla seconda metà dell’Ottocento e ai primi decenni del Novecento, provenienti dalla collezione di Ruggero Pini. Le postazioni multimediali permettono di confrontare mappe e immagini storiche con l’attuale assetto del territorio e consentono di osservare le modificazioni del paesaggio nell’arco degli ultimi tre secoli. Inoltre offrono molteplici spunti per una visita grazie alla descrizione delle principali emergenze storico artistiche.
Uno specifico approfondimento è dedicato al Cinema sul Lario e comprende brevi filmati, schede sintetiche delle pellicole girate sul lago e l’indicazione dei luoghi che hanno ospitato le riprese cinematografiche a partire da The Pleasure Garden di Alfred Hitchcock, girato nel 1925, fino a Star Wars II e a Casino Royale.
La mostra, curata da Francesco Trippini, è stata realizzata su iniziativa degli eredi per ricordare la figura di Giorgio Bordoli Crivelli Visconti, economista per formazione e dottore commercialista di professione, grande studioso di storia, iconografia e letteratura che nell’arco della sua carriera ha costruito un’estesa raccolta di stampe del Lario dal XVI al XIX secolo composta da oltre ottocento pezzi.
Elogio del Lago è un racconto del territorio scritto dalle immagini realizzate dal vero da artisti che, nel corso del tempo, inizialmente spinti dalla ricerca del sublime e del pittoresco, si sono addentrati alla scoperta dei nostri luoghi. Questi scorci, tradotti a stampa da abili incisori, rappresentano nel concreto il sottile legame tra l’intramontabile passato e l’effimero presente.
Le incisioni, unico modo di diretta comunicazione visiva, nate per commissione, o per essere offerte sul mercato dell’arte, pubblicate singolarmente o per essere inserite in un testo dando riscontro alla descrizione del luogo, o ancora, singole raffigurazioni di un evento d’attualità, ai nostri occhi diventano imprescindibili testimonianze storiche custodi di preziose informazioni veicolate dalle immagini.
Partendo dalla città di Como, di cui vengono proposte le stampe più significative, lungo un arco temporale di quattro secoli, il viaggio continua seguendo le tappe della navigazione intrapresa dallo storico Paolo Giovio che percorse l’intero giro del lago nell’arco di sei giorni, accompagnato dall’amico Niccolò Boldoni, medico bellanese.
In questo itinerario, che si svolge in un periodo compreso tra la fine del XVI secolo e il XIX secolo, possiamo apprezzare l’evoluzione iconografica del territorio e cogliere le trasformazioni avvenute nel corso del tempo.
In un territorio come il Lago di Como così dinamicamente votato al turismo, queste opere accompagnano il pubblico in un viaggio esperienziale allo scopo di rafforzare o, nel caso delle giovani generazioni, creare una coscienza paesaggistica che sia spunto per la riscoperta dell’autenticità dei luoghi e guida per le sfide future.
Fra gli autori italiani delle vedute si segnalano Girolamo Mantelli, artista attivo fra la fine del XVIII secolo e l’inizio del XIX secolo, di cui sono esposte due immagini dedicate al porto di Como e al Balbiano, Giuseppe Bisi, che fu docente di pittura di paesaggio all’Accademia di Brera, e Giuseppe Elena, pittore e incisore.
Particolarmente folta la schiera degli artisti stranieri che comprende i coniugi Carolina e Federico Lose, di origine tedesca e a lungo attivi in Lombardia, l’austriaco Joseph Rebell, lo svedese Carl Johan Billmark, gli svizzeri Johan Jakob Wetzel, Louis Cherbuin e Johan Jakob Falkeisen.
In mostra sono esposte anche diverse vedute delle località lungo la sponda orientale del lago realizzate da un altro artista svizzero, Johan Jakob Meyer, dopo l’apertura della strada militare che consentiva di raggiungere il Passo dello Spluga.
Nelle immagini si possono osservare scorci di diverse località (Como, Cernobbio, Urio, Ossuccio, Tremezzina, Menaggio, Gravedona, Domaso, Colico, Dervio, Bellano, Varenna, Mandello del Lario, Lecco, Malgrate, Bellagio, Nesso, Torno, Blevio) e alcune delle residenze affacciate lungo le sponde come Villa Olmo a Como, Villa d’Este a Cernobbio, Villa Balbiano a Ossuccio, Villa del Balbianello a Lenno, Palazzo Gallio a Gravedona, Villa Melzi a Bellagio e Villa Pliniana a Torno.
Alcune vedute sono invece dedicate alle curiosità naturali come Fiume Latte e l’Orrido di Nesso, che rappresentavano una delle principali mete per i viaggiatori dell’epoca.
Il percorso lungo le sponde del Lario può proseguire con la visita alla collezione permanente del museo che comprende altre immagini del ramo occidentale da Como a Tremezzina e una sala interamente dedicata a Villa Carlotta.
La mostra è affiancata da un catalogo, curato da Francesco Trippini e pubblicato da Larim editore, disponibile presso il bookshop del museo.
IL MUSEO DEL PAESAGGIO DEL LAGO DI COMO
Il museo offre la possibilità di scoprire in maniera coinvolgente e innovativa il territorio lariano grazie a un sistema multimediale che illustra il patrimonio culturale e ambientale, con un particolare approfondimento sull’area della Tremezzina, e a una raccolta di antiche stampe del Lago di Como (dal XVI al XIX secolo), provenienti dalla collezione di Giorgio Bordoli, e una serie di fotografie risalenti alla seconda metà dell’Ottocento e ai primi decenni del Novecento, provenienti dalla collezione di Ruggero Pini. Le postazioni multimediali permettono di confrontare mappe e immagini storiche con l’attuale assetto del territorio e consentono di osservare le modificazioni del paesaggio nell’arco degli ultimi tre secoli. Inoltre offrono molteplici spunti per una visita grazie alla descrizione delle principali emergenze storico artistiche.
Uno specifico approfondimento è dedicato al Cinema sul Lario e comprende brevi filmati, schede sintetiche delle pellicole girate sul lago e l’indicazione dei luoghi che hanno ospitato le riprese cinematografiche a partire da The Pleasure Garden di Alfred Hitchcock, girato nel 1925, fino a Star Wars II e a Casino Royale.
17
aprile 2025
Elogio del Lago. Viaggio alla riscoperta del Lario nella Collezione Bordoli Crivelli Visconti
Dal 17 aprile al 31 agosto 2025
arte moderna
Location
MUSEO DEL PAESAGGIO DEL LAGO DI COMO
Tremezzo, Via Regina, 22, (CO)
Tremezzo, Via Regina, 22, (CO)
Biglietti
Compreso nel biglietto d’ingresso del museo (5 euro)
Orario di apertura
Da giovedì a domenica, 10.00-12.00 e 14.00-18.00
Ufficio stampa
ELLECISTUDIO - chiara.lupano@ellecistudio.it
Autore
Curatore








