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Olga Buneeva SNEZHOK – CHEЖOK
Maria, Tamara e Olga.
3 generazioni in luoghi e tempi diversi della Russia Sovietica segnate dagli esperimenti militari sulle radiazioni nucleari
Olga Buneeva, diplomata a Brera, “mutante di terza generazione” nel suo lavoro artistico trasforma il dolore in materia.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Presso la nuova sede espositiva Pow Gallery nella chiesa sconsacrata di San Carlo a Piová Massaia (AT) il 18 aprile 2025 inaugura la mostra “SNEZHOK - CHEЖOK" dell’artista russa Olga Buneeva a cura di Andrea Sanvittore.
La mostra sarà visitabile fino al 4 maggio prenotando la visita al numero 335.5350025 (anche WhatsApp)
Maria, Tamara e Olga.
Nonna, mamma e nipote.
3 generazioni in luoghi e tempi diversi della Russia Sovietica segnate dagli esperimenti militari sulle bombe atomiche prima e dalle radiazioni della centrale nucleare poi.
14 settembre 1954 villaggio di Totskoye. L’esercito sovietico sgancia una bomba nucleare 2 volte più potente di quella di Hiroshima nella regione di Orenburg, vicino al Kazakistan. 45.000 tra soldati e prigionieri furono esposti volontariamente alle radiazioni per verificare la resistenza delle strumentazioni, dell’equipaggiamento e degli uomini.
L'esperimento fu simile ad altri eseguiti da Stati Uniti e Regno Unito e altre potenze nucleari e fu pensato per mettere alla prova l'efficacia di soldati e strutture militari in caso di guerra nucleare. A coloro che furono esposti alle radiazioni , compresi gli abitanti del villaggio, venne negato ogni tipo di cura, tenendo così il test avvolto nel segreto per quattro decenni. Migliaia di persone morirono nell’immediato e negli anni a seguire.
26 aprile 1986 Černobyl’.Il reattore della centrale di esplode. È il più grave disastro nucleare della storia dell’energia atomica. Le radiazioni si diffondono, mutano corpi e paesaggi, segnano intere generazioni. Olga era una bambina e ignari di tutto i bambini giocavano per strada nelle settimane successive all’incidente, ma la pioggia acida cadeva e bruciava la pelle. Solamente 2 settimane dopo venne dichiarato lo stato di emergenza.
Tre generazioni nate in una terra violata dalla Storia. Olga Buneeva, “mutante di terza generazione” e laureata all’accademia di Brera, raccoglie questa eredità e ne diventa testimone. Memoria, corpo e anima si intrecciano nel suo lavoro artistico, trasformando il dolore in materia viva.
Attraverso le sue ceramiche, le terre cotte, le opere pittoriche e digitali, l’artista non cerca il bello né il riscatto. Non c’è volontà di rimuovere il trauma, di dimenticare. Al contrario, c’è l’urgenza di affrontarlo, comprenderlo, accoglierlo e soprattutto diffonderlo. L’arte si fa memoria collettiva e monito per le generazioni future.
Nei lavori di Olga Buneeva, la materia si trasforma, prende nuova forma, una nuova pelle. È il tempo che sedimenta, la memoria che resiste, la ferita che diventa traccia. Perché è proprio nell’equilibrio tra memoria e oblio, tra distruzione e rinascita, che si svela il senso profondo dell’esistenza.
“Olga Buneeva si definisce una “Mutante di Terza Generazione”, un’identità che nasce dalla sua storia personale come nipote e figlia di due donne segnate dalle radiazioni del dopoguerra sovietico ed essa stessa esposta. Ma questa espressione si può estendere anche alla sua arte. Con SNEZHOK giunge infatti oggi alla terza, potente mutazione del suo percorso, dove ha esplorato il senso di appartenenza, la memoria e la disgregazione dell’identità.”
Sandrone Dazieri
DOPO LE INFORMAZIONI SEGUE TESTO DI MAGGIOR APPROFONDIMENTO STORICO di Olga Buneeva
In allegato testo di Andrea Sanvittore e Sandrone Dazieri
INFORMAZIONI
Mostra: SNEZHOK - CHEЖOK
Artisti: Olga Buneeva
A cura di : Andrea Sanvittore
Luogo: Pow Gallery - Chiesa di San Carlo, Via Roma 19 – Piová Massaia (AT),
Inaugurazione: 18 aprile 2025, ore 17:30
Apertura al pubblico: dal 18 aprile al 4 maggio 2025
Orari: apertura nel primo week end e fino al 4 maggio su prenotazione
Ingresso: gratuito
Informazioni e appuntamento: 335.5350025 (anche WhatsApp)
Patrocini: Comune di Piová Massaia
La mostra sarà visitabile fino al 4 maggio prenotando la visita al numero 335.5350025 (anche WhatsApp)
Maria, Tamara e Olga.
Nonna, mamma e nipote.
3 generazioni in luoghi e tempi diversi della Russia Sovietica segnate dagli esperimenti militari sulle bombe atomiche prima e dalle radiazioni della centrale nucleare poi.
14 settembre 1954 villaggio di Totskoye. L’esercito sovietico sgancia una bomba nucleare 2 volte più potente di quella di Hiroshima nella regione di Orenburg, vicino al Kazakistan. 45.000 tra soldati e prigionieri furono esposti volontariamente alle radiazioni per verificare la resistenza delle strumentazioni, dell’equipaggiamento e degli uomini.
L'esperimento fu simile ad altri eseguiti da Stati Uniti e Regno Unito e altre potenze nucleari e fu pensato per mettere alla prova l'efficacia di soldati e strutture militari in caso di guerra nucleare. A coloro che furono esposti alle radiazioni , compresi gli abitanti del villaggio, venne negato ogni tipo di cura, tenendo così il test avvolto nel segreto per quattro decenni. Migliaia di persone morirono nell’immediato e negli anni a seguire.
26 aprile 1986 Černobyl’.Il reattore della centrale di esplode. È il più grave disastro nucleare della storia dell’energia atomica. Le radiazioni si diffondono, mutano corpi e paesaggi, segnano intere generazioni. Olga era una bambina e ignari di tutto i bambini giocavano per strada nelle settimane successive all’incidente, ma la pioggia acida cadeva e bruciava la pelle. Solamente 2 settimane dopo venne dichiarato lo stato di emergenza.
Tre generazioni nate in una terra violata dalla Storia. Olga Buneeva, “mutante di terza generazione” e laureata all’accademia di Brera, raccoglie questa eredità e ne diventa testimone. Memoria, corpo e anima si intrecciano nel suo lavoro artistico, trasformando il dolore in materia viva.
Attraverso le sue ceramiche, le terre cotte, le opere pittoriche e digitali, l’artista non cerca il bello né il riscatto. Non c’è volontà di rimuovere il trauma, di dimenticare. Al contrario, c’è l’urgenza di affrontarlo, comprenderlo, accoglierlo e soprattutto diffonderlo. L’arte si fa memoria collettiva e monito per le generazioni future.
Nei lavori di Olga Buneeva, la materia si trasforma, prende nuova forma, una nuova pelle. È il tempo che sedimenta, la memoria che resiste, la ferita che diventa traccia. Perché è proprio nell’equilibrio tra memoria e oblio, tra distruzione e rinascita, che si svela il senso profondo dell’esistenza.
“Olga Buneeva si definisce una “Mutante di Terza Generazione”, un’identità che nasce dalla sua storia personale come nipote e figlia di due donne segnate dalle radiazioni del dopoguerra sovietico ed essa stessa esposta. Ma questa espressione si può estendere anche alla sua arte. Con SNEZHOK giunge infatti oggi alla terza, potente mutazione del suo percorso, dove ha esplorato il senso di appartenenza, la memoria e la disgregazione dell’identità.”
Sandrone Dazieri
DOPO LE INFORMAZIONI SEGUE TESTO DI MAGGIOR APPROFONDIMENTO STORICO di Olga Buneeva
In allegato testo di Andrea Sanvittore e Sandrone Dazieri
INFORMAZIONI
Mostra: SNEZHOK - CHEЖOK
Artisti: Olga Buneeva
A cura di : Andrea Sanvittore
Luogo: Pow Gallery - Chiesa di San Carlo, Via Roma 19 – Piová Massaia (AT),
Inaugurazione: 18 aprile 2025, ore 17:30
Apertura al pubblico: dal 18 aprile al 4 maggio 2025
Orari: apertura nel primo week end e fino al 4 maggio su prenotazione
Ingresso: gratuito
Informazioni e appuntamento: 335.5350025 (anche WhatsApp)
Patrocini: Comune di Piová Massaia
18
aprile 2025
Olga Buneeva SNEZHOK – CHEЖOK
Dal 18 aprile al 04 maggio 2025
arte contemporanea
Location
IPNO – Chiesa di San Carlo
Piovà Massaia, Via Roma, 19, (AT)
Piovà Massaia, Via Roma, 19, (AT)
Orario di apertura
La mostra sarà visitabile prenotando la visita al numero 335.5350025 (anche WhatsApp)
Vernissage
30 Novembre -0001, Inaugurazione 18 aprile ore 17,30
Sito web
Autore
Curatore
Autore testo critico
Produzione organizzazione
Patrocini







