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NON ORA
La mostra “NON ORA” dell’artista irpina di adozione napoletana, Grazia Famiglietti esplora il tempo nelle sue molteplici declinazioni: filosofiche, linguistiche e antropologiche, con un focus sulla percezione tipicamente meridionale del futuro come “presente sospeso”.
Comunicato stampa
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La mostra "NON ORA" dell'artista irpina di adozione napoletana, Grazia Famiglietti esplora il tempo nelle sue molteplici declinazioni: filosofiche, linguistiche e antropologiche, con un focus sulla percezione tipicamente meridionale del futuro come “presente sospeso”.
Attraverso oli, acrilici e pigmenti su tela – arricchiti dall'uso di oro come elemento atemporale – le opere indagano diverse tematiche quali il tempo ciclico (Nietzsche, Eraclito) contro quello lineare; Il Kairós (l'attimo opportuno) e l'Utopia come motore del cammino; Il labirinto borgesiano come metafora delle biforcazioni temporali e, infine, il linguaggio e la cultura napoletana come rivelatori di un rapporto unico con il tempo futuro la cui concezione, popolare e colta, nell’arco della storia della città si è alimentata e definita attraverso una caleidoscopica sintesi di un antico sapere filosofico proveniente da tante e diverse culture mediterranee.
Come spiega la curatrice, “l’'Acquedotto Augusteo del Serino – gestito dall'Associazione VerginiSanità – è il luogo ideale per questa mostra. Ci sono ridondanze di segni significativi tra il sito e le opere dell’artista che immediatamente abbiamo avvertito. Segni che tornano sotto forme diverse a creare un vero e proprio Simbolismo del tempo che lega lo spazio alla mostra. Costruito nel I secolo d.C., l'acquedotto infatti, è un ponte, un vero e proprio monumento al tempo sospeso tra passato e presente, in cui l'acqua, elemento centrale, è metafora del tempo che scorre in un luogo che, proprio al tempo, ha resistito grazie a una secolare stratificazione di interventi. C’è la fissità del luogo, in cui è possibile camminare lì dove i romani fecero, e lo scorrere degli elementi, l’acqua e il tempo: fluidità e fissità, un’aporia che l’artista Famiglietti cerca di problematizzare e accogliere, di osservare e risolvere nelle sue tele. Il sito dell’Acquedotto Augusteo, così, dialoga con le opere in mostra attraverso una serie di elementi: la precisione lineare del flusso, che in Grazia è precisione del tratto; la ciclicità storica della sua manutenzione sacra, che è un eterno ritorno, titolo di una delle tele; attraverso le sue stratificazioni di calcite – autentico archivio materiale del tempo – che rispondono all'oro incorruttibile usato in quasi tutte le opere, mentre i cunicoli replicano fisicamente il labirinto borgesiano dell'artista. Come l'acqua del capolavoro di cronometria idraulica quale è l’acquedotto augusteo del Serino, ha dissetato Napoli per secoli, la mostra 'NON ORA' vuole nutrire la riflessione sul tempo, trasformando uno spazio storico in un crocevia di arte e filosofia".
Attraverso oli, acrilici e pigmenti su tela – arricchiti dall'uso di oro come elemento atemporale – le opere indagano diverse tematiche quali il tempo ciclico (Nietzsche, Eraclito) contro quello lineare; Il Kairós (l'attimo opportuno) e l'Utopia come motore del cammino; Il labirinto borgesiano come metafora delle biforcazioni temporali e, infine, il linguaggio e la cultura napoletana come rivelatori di un rapporto unico con il tempo futuro la cui concezione, popolare e colta, nell’arco della storia della città si è alimentata e definita attraverso una caleidoscopica sintesi di un antico sapere filosofico proveniente da tante e diverse culture mediterranee.
Come spiega la curatrice, “l’'Acquedotto Augusteo del Serino – gestito dall'Associazione VerginiSanità – è il luogo ideale per questa mostra. Ci sono ridondanze di segni significativi tra il sito e le opere dell’artista che immediatamente abbiamo avvertito. Segni che tornano sotto forme diverse a creare un vero e proprio Simbolismo del tempo che lega lo spazio alla mostra. Costruito nel I secolo d.C., l'acquedotto infatti, è un ponte, un vero e proprio monumento al tempo sospeso tra passato e presente, in cui l'acqua, elemento centrale, è metafora del tempo che scorre in un luogo che, proprio al tempo, ha resistito grazie a una secolare stratificazione di interventi. C’è la fissità del luogo, in cui è possibile camminare lì dove i romani fecero, e lo scorrere degli elementi, l’acqua e il tempo: fluidità e fissità, un’aporia che l’artista Famiglietti cerca di problematizzare e accogliere, di osservare e risolvere nelle sue tele. Il sito dell’Acquedotto Augusteo, così, dialoga con le opere in mostra attraverso una serie di elementi: la precisione lineare del flusso, che in Grazia è precisione del tratto; la ciclicità storica della sua manutenzione sacra, che è un eterno ritorno, titolo di una delle tele; attraverso le sue stratificazioni di calcite – autentico archivio materiale del tempo – che rispondono all'oro incorruttibile usato in quasi tutte le opere, mentre i cunicoli replicano fisicamente il labirinto borgesiano dell'artista. Come l'acqua del capolavoro di cronometria idraulica quale è l’acquedotto augusteo del Serino, ha dissetato Napoli per secoli, la mostra 'NON ORA' vuole nutrire la riflessione sul tempo, trasformando uno spazio storico in un crocevia di arte e filosofia".
08
maggio 2025
NON ORA
Dall'otto al 18 maggio 2025
arte contemporanea
Location
ACQUEDOTTO AUGUSTEO DEL SERINO
Napoli, Via Arena della Sanità, 5, (NA)
Napoli, Via Arena della Sanità, 5, (NA)
Orario di apertura
SABATO E DOMENICA 10.00-13.00
Vernissage
8 Maggio 2025, 18.30
Autore
Curatore





