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GU.PHO. 2025 – Festival Internazionale della Fotografia Vernacolare
GU.PHO. è il 1° Festival Internazionale di Fotografia Vernacolare in Europa, nato nel 2022 per promuovere la cultura a livello periferico, creando momenti di studio, esposizioni, workshop ed editoria sulla fotografia vernacolare.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
GU.PHO. 2025
FotoFestival Vernacolare Internazionale
20-22 e 27-29 giugno 2025
Castello di Guiglia (MO)
Ritorna il primo FotoFestival Vernacolare Internazionale in Europa, sempre a giugno, sempre al Castello di Guiglia, ma con un weekend in più.
La quarta edizione, organizzata dal Comune di Guiglia in collaborazione con la neo costituita associazione GU.PHO. – Centro per la fotografia vernacolare APS e con il Circolo Ribalta di Vignola, coinvolge tredici tra artisti e collettivi italiani e internazionali – Lukas Birk, Jean-Marie Donat, Tiane Doan na Champassak, Erik Kessels, Matthieu Nicol, Cemre Yeşil Gönenli, Alessandra Calò, Yvonne De Rosa, Francesco Lughezzani, Matteo Schiavoni, PetriPaselli, Sergio Smerieri, Vernacular Social Club – oltre a Leporello Photobooks e s.t. foto libreria galleria da Roma e Sugar Paper da Modena. Per quanto riguarda la direzione artistica Sergio Smerieri, pur restando parte attiva e fondamentale del comitato scientifico, passa il testimone a Giorgia Padovani e Marcello Coslovi. Importante novità di quest’anno è poi la collaborazione all’interno del progetto di alternanza scuola-lavoro con l’Istituto di Istruzione Superiore “A. Venturi”.
Il Festival, dal respiro internazionale sia per quanto riguarda i temi che gli ospiti, è caratterizzato da due weekend intorno al tema della fotografia vernacolare, ovvero all’insieme delle immagini scattate da persone comuni (non professioniste) alle situazioni della vita quotidiana, per uso personale. Si tratta dell’applicazione della fotografia alla dimensione natia, privata, paesana o familiare, dove l’obiettivo è quello di catturare un ricordo o un momento introspettivo e particolare.
A completare il Festival ci saranno cinque talk: Non esistono fotografie private a cura di Michele Smargiassi, Midnight Spicy Picture Show a cura di Erik Kessels, The Shadow Archive a cura di Fabio Severo, Memoria futura a cura di Davide Tranchina e L’opera senza autore a cura di Luca Panaro e Sergio Smerieri. Oltre a questi ci saranno le presentazioni dei progetti di: Tiane Doan na Champassak, Matthieu Nicol, Yvonne De Rosa con Simone Azzoni, Cemre Yeşil Gönenli con Lukas Birk insieme ai ragazzi di Sugar Paper e Alessandra Calò in dialogo con i direttori del festival Giorgia Padovani e Marcello Coslovi. In programma ci sono poi l’incontro Photobooks for Breakfast organizzato da Sugar Paper, una rassegna di film indipendenti curata da Giovanni Sabbatini direttore del Ribalta Experimental Film Festival, un workshop tenuto da Lukas Birk dal titolo Archives, Books, and Storylines (Archivi, libri e trame), oltre a letture portfolio domenica 22 giugno.
MOSTRE
Tiane Doan na Champassak (FR) è un artista visivo francese che combina fotografia, appropriazione e ricontestualizzazione. Lavora con materiali ritrovati, esplorando il détournement e l’acheropita. I suoi libri d’artista sono presenti in collezioni come Centre Pompidou, Tate Modern e MoMA Library. The Clouds of Unconscious è un’installazione fotografica che rianima un archivio dimenticato, ritrovato in un edificio abbandonato a Bangkok in Thailandia. Attraverso un’installazione di stampe 10x15 cm, invita il pubblico a esplorare la memoria, la cultura materiale e il legame intimo che abbiamo con le immagini perdute.
Matthieu Nicol (FR), ricercatore visivo, collezionista e autore, lavora con immagini d’archivio e vernacolari. Ha pubblicato con RVB Books e Mack/SPBH Editions, esponendo in festival internazionali. Fashion Army presenta immagini d’archivio del Natick Soldiers Systems Center (1960-90), che documentano test su uniformi e accessori militari. Le foto, tra estetica controllata e tensione latente, interrogano i legami tra ricerca militare e moda contemporanea. Better Food for Our Fighting Men esplora invece come la U.S. Army abbia affrontato, tra logistica e nutrizione, la complessa sfida di alimentare i soldati in ogni condizione.
Cemre Yeşil Gönenli (TR), fotografa e artista turca con base a Istanbul, è laureata in Fotografia alla Istanbul Bilgi University, ha un Master in Arti Visive alla Sabancı University e il suo lavoro è stato esposto e pubblicato a livello internazionale. Il suo libro Hayal & Hakikat, premiato a PhotoEspaña 2021, è tra le sue opere più riconosciute. Fondatrice di FiLBooks e docente a Bilgi University, alterna ricerca visiva, scrittura e curatela. La sua mostra Hayal & Hakikat è un'installazione immersiva: fotografie d’archivio ottomane sospese nello spazio si intrecciano con luci e oggetti simbolici, riflettendo sui temi di giustizia, amnistia e libertà.
Questa edizione vede la collaborazione di Erik Kessels con PetriPaselli. Erik Kessels (NL), artista, designer e curatore olandese, colleziona fotografie che trova nei mercati delle pulci, nei negozi dell’usato e nelle fiere, ricontestualizzandole e pubblicandole con KesselsKramer Publishing. Tra i lavori più celebri e importanti vi sono la rivista Useful photography e In Almost Every Picture.
PetriPaselli (IT) è il duo bolognese formato da Matteo Petri e Luciano Paselli, la cui poetica unisce il collezionismo domestico e popolare all’infanzia e al ricordo condiviso.
La mostra The Stand-in Groom racconta la storia di Mina, una delle oltre 12.000 donne italiane che, tra il 1945 e il 1976, si sono sposate per procura. Quella della giovane bolognese è una messinscena emozionante, immortalata prima con un amico nel ruolo di sposo e poi nel ricongiungimento con il vero marito: un racconto visivo di amore, ostinazione e memoria.
Alessandra Calò (IT), artista e fotografa originaria di Taranto, ha realizzato opere esposte in prestigiose mostre e festival internazionali. Legata a tematiche come la memoria e l’identità, Calò si dedica alla riappropriazione e reinterpretazione di materiali d’archivio attraverso antiche tecniche di stampa off-camera. Attraverso materiali d’archivio, Fotoscopia, nata in occasione dei cinquant’anni dell’Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia, racconta storie e trasformazioni, celebrando la fulminante bellezza dei metodi diagnostici in un dialogo tra schizzi esegetici, screening mammografici e particolari d’arredo dell’ospedale.
Yvonne De Rosa (IT), fotografa e fondatrice dei Magazzini Fotografici di Napoli, esplora il mezzo fotografico come strumento narrativo, creando un dialogo sospeso tra passato e presente. La sua ricerca si nutre di tempi sospesi per riflettere su temi contemporanei. A MIA MADRE nasce dalle storie dei giovani soldati che hanno frequentato la Chiesa della Scuola Militare Nunziatella di Napoli. Attraverso immagini cariche di meraviglia e malinconia, il progetto racconta l’impatto della guerra sulla giovinezza, sovvertendo la linearità del tempo e invitando a riflettere sull’assurdità dei conflitti.
Francesco Lughezzani (IT) ha frequentato il corso progettuale di Spazio Labo' e il Master in fotografia di Reportage Contemporaneo e dal 2017 collabora con il Circolo del Cinema di Verona. Ha svolto ricerche sugli archivi della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia e della Cineteca di Bologna, oltre a insegnare materie audiovisive e a fondare Ezme Film, casa di produzione attiva nella film education. Il suo progetto San Servolo è una ricognizione archivistica che indaga l'uso della fotografia al manicomio sull'omonima isola veneziana, esplorando la sua funzione terapeutica (ergoterapia) e relazionale (rapporto medico-paziente, concezione visuale e incasellamento sociale).
Matteo Schiavoni (IT), nato a Giulianova nel 1993, vive e lavora a Modena. Usa la fotografia per esplorare identità, infanzia e memoria, spesso lavorando su vecchi rullini trovati, sui quali sovrappone nuove immagini, creando stratificazioni temporali. Ha esposto in diverse collettive. Il suo progetto, Alabaster, affronta il tema della liminalità attraverso sovrapposizioni fotografiche che fondono storie passate e luoghi dell’infanzia. I confini tra le immagini si dissolvono, generando una narrazione fluida e continua che invita l’osservatore a perdersi in uno spazio di memoria e possibilità.
Sergio Smerieri (IT), membro del comitato scientifico di GU.PHO., grazie all’incontro con Franco Vaccari ed Erik Kessels concretizzata la sua passione per le foto trouvèe, da sempre presente in forma latente nella sua ricerca. Ricordi, riti, amicizie, scuola o qualsiasi altro evento dell’infanzia di Sergio Smerieri è legato a Guiglia. Rewind and Forward riunisce fotografie vernacolari di guigliesi, allora bambini, accostandole a ritratti contemporanei scattati nello stesso luogo che, in molti casi, non è cambiato per nulla, mentre il soggetto lo è eccome. Un’ operazione semplice, poco pretenziosa e piena di affetto.
Il Vernacular Social Club (FR) porta in vita e dona visibilità ad archivi non documentati di ogni tipo ed è rappresentato dai suoi fondatori Lukas Birk (AT), fotografo, archivista ed editore che compie una ricerca multi-disciplinare finalizzata alla creazione di archivi fotografici sparsi in giro per il mondo, e Jean-Marie Donat (FR), fotografo, collezionista ed editore francese che ha raccolto un archivio di 40.000 fotografie da tutto il mondo, scelte per il messaggio culturale e sociale, ma soprattutto per la profonda umanità che comunicano. War & Peace è un’esplorazione visiva collettiva del conflitto e dell’armonia attraverso la fotografia vernacolare, offrendo spunti su come le persone comuni vivono ed elaborano queste forze opposte. Gli spettatori, attraverso un’esperienza interattiva e immersiva, sono invitati a riflettere sulle tensioni tra serenità e caos, stimolando prospettive diverse su questioni storiche e contemporanee.
TALK
Giornalista e saggista, Michele Smargiassi (IT) è una delle voci più autorevoli della critica fotografica italiana. Firma storica de “la Repubblica” e autore del blog Fotocrazia, ha dedicato la sua carriera all’analisi del linguaggio visivo e del rapporto tra fotografia e società. Per GU.PHO. Smargiassi propone una riflessione sullo statuto pubblico dell’immagine privata: Non esistono fotografie private analizza l’atto del fotografare come atto sociale, anche quando confinato all’album familiare. Un pensiero che apre anche al tema, attuale e controverso, del riuso non sempre consapevole delle foto vernacolari trovate nei mercatini.
Fabio Severo (IT) scrive di fotografia e cultura visiva e insegna Storia e Critica della Fotografia presso la Rome University of Fine Arts (RUFA) e Spazio Labo' a Bologna. Con i fotografi Tommaso Bonaventura e Alessandro Imbriaco ha realizzato Corpi di Reato. Un'archeologia visiva dei fenomeni mafiosi nell'Italia contemporanea e La Teoria del Vuoto (Witty Books, 2024). Insieme allo scrittore Francesco Pacifico è autore del podcast Parchi e Monumenti. Una storia orale della fotografia. Con The Shadow Archive parte da un concetto teorizzato da Allan Sekula, per parlare di esperienze artistiche che intrecciano archivio, ricerca artistica e fotografia vernacolare.
Davide Tranchina (IT), nato a Bologna nel 1972, è docente all'Accademia di Belle Arti di Bologna e direttore artistico della Summer School Essere nella Distanza all’Isola del Giglio. Dal 1999 espone in gallerie e istituzioni internazionali, tra cui Prague Biennale, MART di Rovereto, Fotografia Europea, David Nolan Gallery di New York e The Guangzhou Image Triennial. Vive e lavora tra Bologna e l’Isola del Giglio. Con Memoria futura propone una mappatura delle ultime generazioni di fotografi che, attraverso l'uso creativo di materiali vernacolari, riattivano memorie collettive e private, indicando nuove e sorprendenti direzioni per la fotografia contemporanea.
Luca Panaro (IT) è critico d’arte, curatore e docente all'Accademia di Belle Arti di Bologna. Fondatore di Chippendale Studio e direttore artistico di Centrale Festival, è tra i principali studiosi di Franco Vaccari, a cui ha dedicato libri e mostre. Ha scritto saggi per l’Enciclopedia Treccani e pubblicato numerosi volumi sulla fotografia contemporanea, tra cui L’immagine militante (2023). Con L’opera senza autore approfondisce, insieme a Sergio Smerieri, la ricerca di Vaccari sulla comunicazione anonima, evidenziando come l’occultamento dell’autore e il caso possano generare nuove, imprevedibili forme di relazione artistica.
PATROCINI
Regione Emilia Romagna
Provincia di Modena
Unione Terre di Castelli
SPONSOR
Coimepa Servizi
CMS S.p.A.
Gruppo Cremonini
GP Logistica
Plax
Brav
Profumerie Twins
Locanda Sbrigati
Albergo ristorante La Lanterna
Albergo ristorante Belvedere
COLLABORAZIONI
Leporello Photobooks di Roma
s.t. foto libreria galleria di Roma
SUGAR PAPER di Modena
Ribalta Experimental Film Festival
Spazio Labo’ – Centro di fotografia di Bologna
Istituto di Istruzione Superiore “A. Venturi” di Modena
PROGETTO GRAFICO
Elia Mazzotti Gentili
SOCIAL MEDIA MANAGER
Samantha Azzani
MEDIA PARTNER
Aitec
_______________________________________________________________________________________
GU.PHO. Press Office
@ Giorgia Padovani
+39 347 0727564
p.giorgia@hotmail.com
FotoFestival Vernacolare Internazionale
20-22 e 27-29 giugno 2025
Castello di Guiglia (MO)
Ritorna il primo FotoFestival Vernacolare Internazionale in Europa, sempre a giugno, sempre al Castello di Guiglia, ma con un weekend in più.
La quarta edizione, organizzata dal Comune di Guiglia in collaborazione con la neo costituita associazione GU.PHO. – Centro per la fotografia vernacolare APS e con il Circolo Ribalta di Vignola, coinvolge tredici tra artisti e collettivi italiani e internazionali – Lukas Birk, Jean-Marie Donat, Tiane Doan na Champassak, Erik Kessels, Matthieu Nicol, Cemre Yeşil Gönenli, Alessandra Calò, Yvonne De Rosa, Francesco Lughezzani, Matteo Schiavoni, PetriPaselli, Sergio Smerieri, Vernacular Social Club – oltre a Leporello Photobooks e s.t. foto libreria galleria da Roma e Sugar Paper da Modena. Per quanto riguarda la direzione artistica Sergio Smerieri, pur restando parte attiva e fondamentale del comitato scientifico, passa il testimone a Giorgia Padovani e Marcello Coslovi. Importante novità di quest’anno è poi la collaborazione all’interno del progetto di alternanza scuola-lavoro con l’Istituto di Istruzione Superiore “A. Venturi”.
Il Festival, dal respiro internazionale sia per quanto riguarda i temi che gli ospiti, è caratterizzato da due weekend intorno al tema della fotografia vernacolare, ovvero all’insieme delle immagini scattate da persone comuni (non professioniste) alle situazioni della vita quotidiana, per uso personale. Si tratta dell’applicazione della fotografia alla dimensione natia, privata, paesana o familiare, dove l’obiettivo è quello di catturare un ricordo o un momento introspettivo e particolare.
A completare il Festival ci saranno cinque talk: Non esistono fotografie private a cura di Michele Smargiassi, Midnight Spicy Picture Show a cura di Erik Kessels, The Shadow Archive a cura di Fabio Severo, Memoria futura a cura di Davide Tranchina e L’opera senza autore a cura di Luca Panaro e Sergio Smerieri. Oltre a questi ci saranno le presentazioni dei progetti di: Tiane Doan na Champassak, Matthieu Nicol, Yvonne De Rosa con Simone Azzoni, Cemre Yeşil Gönenli con Lukas Birk insieme ai ragazzi di Sugar Paper e Alessandra Calò in dialogo con i direttori del festival Giorgia Padovani e Marcello Coslovi. In programma ci sono poi l’incontro Photobooks for Breakfast organizzato da Sugar Paper, una rassegna di film indipendenti curata da Giovanni Sabbatini direttore del Ribalta Experimental Film Festival, un workshop tenuto da Lukas Birk dal titolo Archives, Books, and Storylines (Archivi, libri e trame), oltre a letture portfolio domenica 22 giugno.
MOSTRE
Tiane Doan na Champassak (FR) è un artista visivo francese che combina fotografia, appropriazione e ricontestualizzazione. Lavora con materiali ritrovati, esplorando il détournement e l’acheropita. I suoi libri d’artista sono presenti in collezioni come Centre Pompidou, Tate Modern e MoMA Library. The Clouds of Unconscious è un’installazione fotografica che rianima un archivio dimenticato, ritrovato in un edificio abbandonato a Bangkok in Thailandia. Attraverso un’installazione di stampe 10x15 cm, invita il pubblico a esplorare la memoria, la cultura materiale e il legame intimo che abbiamo con le immagini perdute.
Matthieu Nicol (FR), ricercatore visivo, collezionista e autore, lavora con immagini d’archivio e vernacolari. Ha pubblicato con RVB Books e Mack/SPBH Editions, esponendo in festival internazionali. Fashion Army presenta immagini d’archivio del Natick Soldiers Systems Center (1960-90), che documentano test su uniformi e accessori militari. Le foto, tra estetica controllata e tensione latente, interrogano i legami tra ricerca militare e moda contemporanea. Better Food for Our Fighting Men esplora invece come la U.S. Army abbia affrontato, tra logistica e nutrizione, la complessa sfida di alimentare i soldati in ogni condizione.
Cemre Yeşil Gönenli (TR), fotografa e artista turca con base a Istanbul, è laureata in Fotografia alla Istanbul Bilgi University, ha un Master in Arti Visive alla Sabancı University e il suo lavoro è stato esposto e pubblicato a livello internazionale. Il suo libro Hayal & Hakikat, premiato a PhotoEspaña 2021, è tra le sue opere più riconosciute. Fondatrice di FiLBooks e docente a Bilgi University, alterna ricerca visiva, scrittura e curatela. La sua mostra Hayal & Hakikat è un'installazione immersiva: fotografie d’archivio ottomane sospese nello spazio si intrecciano con luci e oggetti simbolici, riflettendo sui temi di giustizia, amnistia e libertà.
Questa edizione vede la collaborazione di Erik Kessels con PetriPaselli. Erik Kessels (NL), artista, designer e curatore olandese, colleziona fotografie che trova nei mercati delle pulci, nei negozi dell’usato e nelle fiere, ricontestualizzandole e pubblicandole con KesselsKramer Publishing. Tra i lavori più celebri e importanti vi sono la rivista Useful photography e In Almost Every Picture.
PetriPaselli (IT) è il duo bolognese formato da Matteo Petri e Luciano Paselli, la cui poetica unisce il collezionismo domestico e popolare all’infanzia e al ricordo condiviso.
La mostra The Stand-in Groom racconta la storia di Mina, una delle oltre 12.000 donne italiane che, tra il 1945 e il 1976, si sono sposate per procura. Quella della giovane bolognese è una messinscena emozionante, immortalata prima con un amico nel ruolo di sposo e poi nel ricongiungimento con il vero marito: un racconto visivo di amore, ostinazione e memoria.
Alessandra Calò (IT), artista e fotografa originaria di Taranto, ha realizzato opere esposte in prestigiose mostre e festival internazionali. Legata a tematiche come la memoria e l’identità, Calò si dedica alla riappropriazione e reinterpretazione di materiali d’archivio attraverso antiche tecniche di stampa off-camera. Attraverso materiali d’archivio, Fotoscopia, nata in occasione dei cinquant’anni dell’Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia, racconta storie e trasformazioni, celebrando la fulminante bellezza dei metodi diagnostici in un dialogo tra schizzi esegetici, screening mammografici e particolari d’arredo dell’ospedale.
Yvonne De Rosa (IT), fotografa e fondatrice dei Magazzini Fotografici di Napoli, esplora il mezzo fotografico come strumento narrativo, creando un dialogo sospeso tra passato e presente. La sua ricerca si nutre di tempi sospesi per riflettere su temi contemporanei. A MIA MADRE nasce dalle storie dei giovani soldati che hanno frequentato la Chiesa della Scuola Militare Nunziatella di Napoli. Attraverso immagini cariche di meraviglia e malinconia, il progetto racconta l’impatto della guerra sulla giovinezza, sovvertendo la linearità del tempo e invitando a riflettere sull’assurdità dei conflitti.
Francesco Lughezzani (IT) ha frequentato il corso progettuale di Spazio Labo' e il Master in fotografia di Reportage Contemporaneo e dal 2017 collabora con il Circolo del Cinema di Verona. Ha svolto ricerche sugli archivi della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia e della Cineteca di Bologna, oltre a insegnare materie audiovisive e a fondare Ezme Film, casa di produzione attiva nella film education. Il suo progetto San Servolo è una ricognizione archivistica che indaga l'uso della fotografia al manicomio sull'omonima isola veneziana, esplorando la sua funzione terapeutica (ergoterapia) e relazionale (rapporto medico-paziente, concezione visuale e incasellamento sociale).
Matteo Schiavoni (IT), nato a Giulianova nel 1993, vive e lavora a Modena. Usa la fotografia per esplorare identità, infanzia e memoria, spesso lavorando su vecchi rullini trovati, sui quali sovrappone nuove immagini, creando stratificazioni temporali. Ha esposto in diverse collettive. Il suo progetto, Alabaster, affronta il tema della liminalità attraverso sovrapposizioni fotografiche che fondono storie passate e luoghi dell’infanzia. I confini tra le immagini si dissolvono, generando una narrazione fluida e continua che invita l’osservatore a perdersi in uno spazio di memoria e possibilità.
Sergio Smerieri (IT), membro del comitato scientifico di GU.PHO., grazie all’incontro con Franco Vaccari ed Erik Kessels concretizzata la sua passione per le foto trouvèe, da sempre presente in forma latente nella sua ricerca. Ricordi, riti, amicizie, scuola o qualsiasi altro evento dell’infanzia di Sergio Smerieri è legato a Guiglia. Rewind and Forward riunisce fotografie vernacolari di guigliesi, allora bambini, accostandole a ritratti contemporanei scattati nello stesso luogo che, in molti casi, non è cambiato per nulla, mentre il soggetto lo è eccome. Un’ operazione semplice, poco pretenziosa e piena di affetto.
Il Vernacular Social Club (FR) porta in vita e dona visibilità ad archivi non documentati di ogni tipo ed è rappresentato dai suoi fondatori Lukas Birk (AT), fotografo, archivista ed editore che compie una ricerca multi-disciplinare finalizzata alla creazione di archivi fotografici sparsi in giro per il mondo, e Jean-Marie Donat (FR), fotografo, collezionista ed editore francese che ha raccolto un archivio di 40.000 fotografie da tutto il mondo, scelte per il messaggio culturale e sociale, ma soprattutto per la profonda umanità che comunicano. War & Peace è un’esplorazione visiva collettiva del conflitto e dell’armonia attraverso la fotografia vernacolare, offrendo spunti su come le persone comuni vivono ed elaborano queste forze opposte. Gli spettatori, attraverso un’esperienza interattiva e immersiva, sono invitati a riflettere sulle tensioni tra serenità e caos, stimolando prospettive diverse su questioni storiche e contemporanee.
TALK
Giornalista e saggista, Michele Smargiassi (IT) è una delle voci più autorevoli della critica fotografica italiana. Firma storica de “la Repubblica” e autore del blog Fotocrazia, ha dedicato la sua carriera all’analisi del linguaggio visivo e del rapporto tra fotografia e società. Per GU.PHO. Smargiassi propone una riflessione sullo statuto pubblico dell’immagine privata: Non esistono fotografie private analizza l’atto del fotografare come atto sociale, anche quando confinato all’album familiare. Un pensiero che apre anche al tema, attuale e controverso, del riuso non sempre consapevole delle foto vernacolari trovate nei mercatini.
Fabio Severo (IT) scrive di fotografia e cultura visiva e insegna Storia e Critica della Fotografia presso la Rome University of Fine Arts (RUFA) e Spazio Labo' a Bologna. Con i fotografi Tommaso Bonaventura e Alessandro Imbriaco ha realizzato Corpi di Reato. Un'archeologia visiva dei fenomeni mafiosi nell'Italia contemporanea e La Teoria del Vuoto (Witty Books, 2024). Insieme allo scrittore Francesco Pacifico è autore del podcast Parchi e Monumenti. Una storia orale della fotografia. Con The Shadow Archive parte da un concetto teorizzato da Allan Sekula, per parlare di esperienze artistiche che intrecciano archivio, ricerca artistica e fotografia vernacolare.
Davide Tranchina (IT), nato a Bologna nel 1972, è docente all'Accademia di Belle Arti di Bologna e direttore artistico della Summer School Essere nella Distanza all’Isola del Giglio. Dal 1999 espone in gallerie e istituzioni internazionali, tra cui Prague Biennale, MART di Rovereto, Fotografia Europea, David Nolan Gallery di New York e The Guangzhou Image Triennial. Vive e lavora tra Bologna e l’Isola del Giglio. Con Memoria futura propone una mappatura delle ultime generazioni di fotografi che, attraverso l'uso creativo di materiali vernacolari, riattivano memorie collettive e private, indicando nuove e sorprendenti direzioni per la fotografia contemporanea.
Luca Panaro (IT) è critico d’arte, curatore e docente all'Accademia di Belle Arti di Bologna. Fondatore di Chippendale Studio e direttore artistico di Centrale Festival, è tra i principali studiosi di Franco Vaccari, a cui ha dedicato libri e mostre. Ha scritto saggi per l’Enciclopedia Treccani e pubblicato numerosi volumi sulla fotografia contemporanea, tra cui L’immagine militante (2023). Con L’opera senza autore approfondisce, insieme a Sergio Smerieri, la ricerca di Vaccari sulla comunicazione anonima, evidenziando come l’occultamento dell’autore e il caso possano generare nuove, imprevedibili forme di relazione artistica.
PATROCINI
Regione Emilia Romagna
Provincia di Modena
Unione Terre di Castelli
SPONSOR
Coimepa Servizi
CMS S.p.A.
Gruppo Cremonini
GP Logistica
Plax
Brav
Profumerie Twins
Locanda Sbrigati
Albergo ristorante La Lanterna
Albergo ristorante Belvedere
COLLABORAZIONI
Leporello Photobooks di Roma
s.t. foto libreria galleria di Roma
SUGAR PAPER di Modena
Ribalta Experimental Film Festival
Spazio Labo’ – Centro di fotografia di Bologna
Istituto di Istruzione Superiore “A. Venturi” di Modena
PROGETTO GRAFICO
Elia Mazzotti Gentili
SOCIAL MEDIA MANAGER
Samantha Azzani
MEDIA PARTNER
Aitec
_______________________________________________________________________________________
GU.PHO. Press Office
@ Giorgia Padovani
+39 347 0727564
p.giorgia@hotmail.com
20
giugno 2025
GU.PHO. 2025 – Festival Internazionale della Fotografia Vernacolare
Dal 20 al 29 giugno 2025
arte contemporanea
cinema
fotografia
incontri e conferenze
libri ed editoria
cinema
fotografia
incontri e conferenze
libri ed editoria
Location
CASTELLO DI GUIGLIA
Guiglia, Via G. di Vittorio, 10, (MO)
Guiglia, Via G. di Vittorio, 10, (MO)
Orario di apertura
Venerdì dalle 19 alle 23
Sabato alle 10 alle 23
Domenica dalle 10 alle 21
Vernissage
20 Giugno 2025, ore 19
Sito web
Ufficio stampa
Giorgia Padovani
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