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Valentina Zanzi – Le Cipster pesano come l’anima
Le opere di Valentina Zanzi riproducono, scansionati fronte retro su sfondo nero, oggetti di uso comune il cui contenuto pesa ventuno grammi, come l’anima: un’intuizione profondamente estetica che mostra come anche nella quotidianità alberghi l’insondabile, l’imponderabile.
Comunicato stampa
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Valentina Zanzi, “Le Cipster pesano come l'anima".
La rassegna “Il mercoledì da Chippendale Studio”, con il patrocinio del Municipio 2, Comune di Milano, si conclude con una mostra che si compone di una selezione di immagini fotografiche tratte dal libro di Valentina Zanzi "Le Cipster pesano come l'anima", disponibile in studio durante l’opening che si terrà mercoledì 28 maggio a partire dalle 18:30. Nella stessa serata avrà luogo anche il finissage della mostra di Nicola Di Caprio, che a sua volta presenterà in anteprima una pubblicazione in forma di poster relativa all’installazione “Fortuna” ospitata nel Box annesso allo studio.
Le opere di Valentina Zanzi presentano svariati oggetti di piccole dimensioni, come una bustina di lievito per dolci, un blister di integratori o un vasetto di pepe macinato, scansionati e riprodotti fronte retro su sfondo nero. Solo un dettaglio li accomuna: il peso del loro contenuto è sempre ventuno grammi.
Lo spunto per questo lavoro arriva da un amico che, in pausa durante un turno in fabbrica, prende da un distributore automatico un pacchetto di patatine e manda a all’autrice un messaggio con annessa foto: “Vale, le Cipster pesano come l'anima!". L’allusione è all’esperimento del medico statunitense Duncan MacDougall, che a inizio Novecento aveva ipotizzato di calcolare il peso dell’anima mettendo a confronto il peso di alcuni pazienti terminali ante e post mortem. Per quanto priva di valore scientifico, l’idea piacque e si diffuse.
Tale accostamento improbabile viene interpretato dall’autrice come un'intuizione profondamente estetica, perché associa in maniera impeccabile due concetti tra loro lontanissimi quali l’anima e una confezione di patatine.
L’artista trasferisce gli oggetti che colleziona dal contesto semantico (la chat di whatsapp, lo scaffale di un supermercato) in cui hanno un significato univoco e una funzione precisa, a un altro che procede con la logica polisemica del sistema arte. Infatti, disponendoli uno dopo l’altro nelle pagine del libro e sulle pareti di Chippendale Studio, Valentina Zanzi conferisce un significato nuovo a oggetti che chiunque ha avuto per le mani senza immaginare di trovarsi grazie a essi a riflettere sull’anima, sulla sua esistenza o meno, sull’imponderabile suo peso. Ed è proprio questa operazione di sintesi e trasferimento semantico a incanalare le suggestioni che ci arrivano dalla quotidianità in un oggetto artistico – il libro, le opere fotografiche – mostrando come anche nella vita di tutti i giorni alberghi l’insondabile: ciò che non riusciamo a pesare con una bilancia né a soppesare con la ragione, ciò cui non siamo in grado di dare il giusto peso, che non riusciamo cioè a collocare in categorie definite perché non possiamo associarvi una grandezza rappresentata da un numero ovvero una verità condivisa.
Il significato dell’opera di Valentina Zanzi va al di là della mera rappresentazione di oggetti, ponendosi piuttosto come un pretesto per spronare l’osservatore a porsi domande che costruiscano una narrazione nuova in uno spazio di confine tra il tangibile e l’intangibile, tra quello che è e quello che potrebbe essere.
Le opere di Valentina Zanzi resteranno in esposizione presso Chippendale Studio dal 28 maggio al 21 settembre 2025 e si potranno visitare gratuitamente previo appuntamento da richiedere per mail a chippendalestudio@gmail.com.
La rassegna “Il mercoledì da Chippendale Studio”, con il patrocinio del Municipio 2, Comune di Milano, si conclude con una mostra che si compone di una selezione di immagini fotografiche tratte dal libro di Valentina Zanzi "Le Cipster pesano come l'anima", disponibile in studio durante l’opening che si terrà mercoledì 28 maggio a partire dalle 18:30. Nella stessa serata avrà luogo anche il finissage della mostra di Nicola Di Caprio, che a sua volta presenterà in anteprima una pubblicazione in forma di poster relativa all’installazione “Fortuna” ospitata nel Box annesso allo studio.
Le opere di Valentina Zanzi presentano svariati oggetti di piccole dimensioni, come una bustina di lievito per dolci, un blister di integratori o un vasetto di pepe macinato, scansionati e riprodotti fronte retro su sfondo nero. Solo un dettaglio li accomuna: il peso del loro contenuto è sempre ventuno grammi.
Lo spunto per questo lavoro arriva da un amico che, in pausa durante un turno in fabbrica, prende da un distributore automatico un pacchetto di patatine e manda a all’autrice un messaggio con annessa foto: “Vale, le Cipster pesano come l'anima!". L’allusione è all’esperimento del medico statunitense Duncan MacDougall, che a inizio Novecento aveva ipotizzato di calcolare il peso dell’anima mettendo a confronto il peso di alcuni pazienti terminali ante e post mortem. Per quanto priva di valore scientifico, l’idea piacque e si diffuse.
Tale accostamento improbabile viene interpretato dall’autrice come un'intuizione profondamente estetica, perché associa in maniera impeccabile due concetti tra loro lontanissimi quali l’anima e una confezione di patatine.
L’artista trasferisce gli oggetti che colleziona dal contesto semantico (la chat di whatsapp, lo scaffale di un supermercato) in cui hanno un significato univoco e una funzione precisa, a un altro che procede con la logica polisemica del sistema arte. Infatti, disponendoli uno dopo l’altro nelle pagine del libro e sulle pareti di Chippendale Studio, Valentina Zanzi conferisce un significato nuovo a oggetti che chiunque ha avuto per le mani senza immaginare di trovarsi grazie a essi a riflettere sull’anima, sulla sua esistenza o meno, sull’imponderabile suo peso. Ed è proprio questa operazione di sintesi e trasferimento semantico a incanalare le suggestioni che ci arrivano dalla quotidianità in un oggetto artistico – il libro, le opere fotografiche – mostrando come anche nella vita di tutti i giorni alberghi l’insondabile: ciò che non riusciamo a pesare con una bilancia né a soppesare con la ragione, ciò cui non siamo in grado di dare il giusto peso, che non riusciamo cioè a collocare in categorie definite perché non possiamo associarvi una grandezza rappresentata da un numero ovvero una verità condivisa.
Il significato dell’opera di Valentina Zanzi va al di là della mera rappresentazione di oggetti, ponendosi piuttosto come un pretesto per spronare l’osservatore a porsi domande che costruiscano una narrazione nuova in uno spazio di confine tra il tangibile e l’intangibile, tra quello che è e quello che potrebbe essere.
Le opere di Valentina Zanzi resteranno in esposizione presso Chippendale Studio dal 28 maggio al 21 settembre 2025 e si potranno visitare gratuitamente previo appuntamento da richiedere per mail a chippendalestudio@gmail.com.
28
maggio 2025
Valentina Zanzi – Le Cipster pesano come l’anima
Dal 28 maggio al 21 settembre 2025
arte contemporanea
Location
CHIPPENDALE STUDIO
Milano, Via Pietro Da Bescapè, 3, (Milano)
Milano, Via Pietro Da Bescapè, 3, (Milano)
Orario di apertura
Su appuntamento
Vernissage
28 Maggio 2025, Dalle 18:30
Autore
Curatore





