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CARLO BUZZI
In un angolo vivace del centro di Varese, sei vetrine trasformano il paesaggio urbano in un enigma visivo, una provocazione poetica che sfida la percezione e la cultura visiva comune. L’installazione è firmata da Carlo Buzzi.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Mostra personale di Carlo Buzzi
SHOWCASES GALLERY
(by Franco Crugnola Studio di Architettura)
Via Felice Cavallotti 4
21100 Varese
Dal 30 maggio al 30 giugno 2025
SEMPRE APERTO 24/24h 365 gg/anno
Nel mese di giugno, nel pieno centro pedonale di Varese, al numero 4 di Via Cavallotti, prende vita un’inedita iniziativa di public art che fonde arte contemporanea e spazio urbano. Un progetto promosso da Showcases Gallery in collaborazione con l’artista Carlo Buzzi.
Il cortocircuito del senso
In un angolo vivace del centro di Varese, sei vetrine trasformano il paesaggio urbano in un enigma visivo, una provocazione poetica che sfida la percezione e la cultura visiva comune. L’installazione, firmata da Carlo Buzzi, si presenta come una galleria a cielo aperto, dove arte, ironia e filosofia si mescolano in un gioco di libere associazioni, evocazioni inattese e cortocircuiti semantici.
Ogni vetrina è un’affermazione paradossale: Mondrian si reincarna in un pollo; Van Gogh prende la forma di una grattugia; Picasso diventa uno scopino da bagno. Non c’è dileggio né blasfemia in queste combinazioni, ma un gesto di rovesciamento: l’alto e il basso, l’icona e l’oggetto quotidiano, il genio e il banale si fondono in una riflessione sul consumo dell’immagine e sulla mitologia dell’arte.
Queste “equazioni visive” non sono da decifrare con un’unica chiave, ma da attraversare con lo sguardo curioso e critico. Sono l’eredità dadaista, il retrogusto pop e una vena concettuale che destabilizza la reverenza museale: l’arte, qui, esce dalla cornice e scivola nel vissuto.
Il QR-code collocato in una delle vetrine conduce lo spettatore a un’altra dimensione, apparentemente lontana eppure coerente: la pagina Wikipedia di Gorgia da Lentini, il sofista greco per cui nulla esiste, o se anche esistesse non sarebbe conoscibile, e se anche fosse conoscibile non sarebbe comunicabile. È il cuore filosofico dell’installazione: un invito a dubitare della stabilità del significato, a riflettere sull’impossibilità della verità assoluta nelle immagini e nelle parole.
A chiudere il percorso, l’artista stesso si mostra in veste di frate, in una posa che richiama esplicitamente Padre Pio. È un atto di mimesi e travestimento, ma anche un autoritratto ironico e critico: Buzzi si pone come “santo laico”, officiando il rito dell’ambiguità, testimone di un’arte che non pretende risposte ma solleva domande.
L’installazione ospitata nello spazio Showcases Gallery è dunque più di una semplice esposizione: è un intervento sul linguaggio, un sabotaggio del prevedibile, un’operazione che mette in scena la crisi del senso come possibilità liberatoria. L’arte non insegna, non consola, non rassicura: semmai disorienta, come un filosofo antico, come un’immagine sbagliata, come una reliquia posticcia. Ed è proprio in questo spaesamento che si apre lo spazio per una visione nuova.
Showcases Gallery
Sviluppata dallo studio Franco Crugnola Studio di Architettura, Showcases Gallery si presenta come una “galleria diffusa”, incastonata nel tessuto cittadino e visibile a tutti, a qualsiasi ora del giorno e della notte. L’idea nasce dalla volontà di creare un luogo dinamico e accessibile che indaghi le nuove ricerche artistiche del territorio, stimolando la fruizione culturale quotidiana attraverso un linguaggio visivo immediato e coinvolgente.
Scrive Vittorio Raschetti (Giornalista, saggista, copywriter. Docente di diritto allo IASSP – Istituto di Alti Studi Strategici e Politici per la Leadership):
“Showcases Gallery” è una casa di vetro per l'arte, una wunderkammer in vetrina, un monolite di meraviglie aperto sulla curiosità della città. Il dono dell'arte in un micro teatro pubblico, una caleidoscopica lanterna magica aggettante sull'anemia della città. Una cabina minimalista, un contenitore di idee in movimento, un affaccio sullo sguardo di passaggio. Pensieri che navigano in un acquario di reminiscenze da ripescare nel futuro, perché l'arte è sempre contemporanea al futuro. Un involucro di protezione messo a disposizione, perché l'arte si protegge solo offrendola in dono. Lasciarsi contagiare dall'energia simbolica, generando nuovi sguardi, educando i propri sensi all'insolito e favorendo nuove abitudini mentali, senza arrendersi alla latitanza della cultura: perché il sonno dell'attenzione genera mostri di noia. “Showcases Gallery” è un luogo eccentrico, trasparente e permanente, capace di dialogare con le pietre più nobili ed antiche della città, catalizzando un campo di forze creative e rigenerando una qualità dello spazio urbano come luogo di meditazione inattesa. L'insorgere di improvvise occasioni di bellezza gratuita.
Un contenitore di materia, luce, forma, ossigeno immaginativo. Un campo di azione per interrogarsi sul senso e risvegliare una sensibilità consapevole, un territorio di sfida per gli artisti e…, per imparare a reggere l'urto delle interpretazioni dei cittadini, perché le trovate apparentemente assurde e le scommesse paradossali dell'arte contemporanea sono autentiche bussole per trovare una via d'uscita dal caos.”
Biografia:
Carlo Alberto Buzzi è un artista italiano, conosciuto per i suoi interventi nel contesto urbano.
Carlo Buzzi si serve degli strumenti propri della comunicazione pubblicitaria. Opera interventi che coinvolgono il contesto urbano. Normalmente utilizza il comune poster tipografico. Un significativo numero di manifesti viene esposto in pubblica affissione. L’operazione è documentata fotograficamente. Il lavoro sarà in seguito formalizzato grazie alla produzione di un numero limitato di “quadri” (riproduzioni fotografiche, manifesti “strappati”).
Carlo Buzzi ha realizzato la prima opera-operazione “pubblica” nel 1990 in collaborazione con il gallerista Luciano Inga-Pin di Milano. Si trattava di una pagina di pubblicità acquistata sulla rivista Flash Art. L’inserzione riproduceva centralmente un comune scopino da bagno, nella parte superiore la scritta “PICASSO”, nella parte inferiore la didascalia “orario 20-22”. Nel 1991 un soggetto simile fu esposto a Milano su manifesto tramite pubblica affissione, canale espressivo in seguito privilegiato dall’artista.
Costruzione formale (la simulazione di “finto evento”) e prassi (esposizione con tasse regolarmente pagate, mai abusiva) indicano l’intenzione di introdursi nel sistema della comunicazione pubblica in “punta di piedi”, contrapponendosi ad esperienze artistiche espresse nel medesimo contesto – contemporanee o appartenenti ad un recente passato – connotate da impronte ideologiche.
Dalla riproposizione del tema Picasso/scovolino/mostra d’arte artefatta, ad altri “provocatori” e improbabili incontri (Van Gogh con una grattugia), Buzzi esplora il dualismo arte/pubblicità in reali, e nello stesso tempo fittizie, campagne pubblicitarie.
Nel 1994 realizza un manifesto che lo riproduce semplicemente ritratto di schiena, il primo privo di alcun altro indizio.
INFORMAZIONI UTILI
TITOLO DELLA MOSTRA: CARLO BUZZI
MOSTRA A CURA DI: Franco Crugnola Studio di Architettura
SEDE ESPOSITIVA: SHOWCASES GALLERY (by Franco Crugnola Studio di Architettura)
Via Felice Cavallotti 4 – 21100 Varese
DATE DI APERTURA: DAL 30 maggio al 30 giugno
GIORNI E ORARI DI APERTURA:
SEMPRE APERTO E SEMPRE VISIBILE 24/24h 365 gg/anno
INFO E CONTATTI TEL: 338 2303595 / +39 0332 237529
EMAIL: showcases.gallery@gmail.com WEB: http://showcasesgallery.blogspot.it
UN PROGETTO PROMOSSO DA:
Dott. Arch. Franco Crugnola
Franco Crugnola Studio di Architettura
Via G. Garibaldi 17
21100 Varese (Italia)
http://fcstudiodiarchitettura.blogspot.it
E-mail: studiodiarchitettura@francocrugnola.it
SHOWCASES GALLERY
(by Franco Crugnola Studio di Architettura)
Via Felice Cavallotti 4
21100 Varese
Dal 30 maggio al 30 giugno 2025
SEMPRE APERTO 24/24h 365 gg/anno
Nel mese di giugno, nel pieno centro pedonale di Varese, al numero 4 di Via Cavallotti, prende vita un’inedita iniziativa di public art che fonde arte contemporanea e spazio urbano. Un progetto promosso da Showcases Gallery in collaborazione con l’artista Carlo Buzzi.
Il cortocircuito del senso
In un angolo vivace del centro di Varese, sei vetrine trasformano il paesaggio urbano in un enigma visivo, una provocazione poetica che sfida la percezione e la cultura visiva comune. L’installazione, firmata da Carlo Buzzi, si presenta come una galleria a cielo aperto, dove arte, ironia e filosofia si mescolano in un gioco di libere associazioni, evocazioni inattese e cortocircuiti semantici.
Ogni vetrina è un’affermazione paradossale: Mondrian si reincarna in un pollo; Van Gogh prende la forma di una grattugia; Picasso diventa uno scopino da bagno. Non c’è dileggio né blasfemia in queste combinazioni, ma un gesto di rovesciamento: l’alto e il basso, l’icona e l’oggetto quotidiano, il genio e il banale si fondono in una riflessione sul consumo dell’immagine e sulla mitologia dell’arte.
Queste “equazioni visive” non sono da decifrare con un’unica chiave, ma da attraversare con lo sguardo curioso e critico. Sono l’eredità dadaista, il retrogusto pop e una vena concettuale che destabilizza la reverenza museale: l’arte, qui, esce dalla cornice e scivola nel vissuto.
Il QR-code collocato in una delle vetrine conduce lo spettatore a un’altra dimensione, apparentemente lontana eppure coerente: la pagina Wikipedia di Gorgia da Lentini, il sofista greco per cui nulla esiste, o se anche esistesse non sarebbe conoscibile, e se anche fosse conoscibile non sarebbe comunicabile. È il cuore filosofico dell’installazione: un invito a dubitare della stabilità del significato, a riflettere sull’impossibilità della verità assoluta nelle immagini e nelle parole.
A chiudere il percorso, l’artista stesso si mostra in veste di frate, in una posa che richiama esplicitamente Padre Pio. È un atto di mimesi e travestimento, ma anche un autoritratto ironico e critico: Buzzi si pone come “santo laico”, officiando il rito dell’ambiguità, testimone di un’arte che non pretende risposte ma solleva domande.
L’installazione ospitata nello spazio Showcases Gallery è dunque più di una semplice esposizione: è un intervento sul linguaggio, un sabotaggio del prevedibile, un’operazione che mette in scena la crisi del senso come possibilità liberatoria. L’arte non insegna, non consola, non rassicura: semmai disorienta, come un filosofo antico, come un’immagine sbagliata, come una reliquia posticcia. Ed è proprio in questo spaesamento che si apre lo spazio per una visione nuova.
Showcases Gallery
Sviluppata dallo studio Franco Crugnola Studio di Architettura, Showcases Gallery si presenta come una “galleria diffusa”, incastonata nel tessuto cittadino e visibile a tutti, a qualsiasi ora del giorno e della notte. L’idea nasce dalla volontà di creare un luogo dinamico e accessibile che indaghi le nuove ricerche artistiche del territorio, stimolando la fruizione culturale quotidiana attraverso un linguaggio visivo immediato e coinvolgente.
Scrive Vittorio Raschetti (Giornalista, saggista, copywriter. Docente di diritto allo IASSP – Istituto di Alti Studi Strategici e Politici per la Leadership):
“Showcases Gallery” è una casa di vetro per l'arte, una wunderkammer in vetrina, un monolite di meraviglie aperto sulla curiosità della città. Il dono dell'arte in un micro teatro pubblico, una caleidoscopica lanterna magica aggettante sull'anemia della città. Una cabina minimalista, un contenitore di idee in movimento, un affaccio sullo sguardo di passaggio. Pensieri che navigano in un acquario di reminiscenze da ripescare nel futuro, perché l'arte è sempre contemporanea al futuro. Un involucro di protezione messo a disposizione, perché l'arte si protegge solo offrendola in dono. Lasciarsi contagiare dall'energia simbolica, generando nuovi sguardi, educando i propri sensi all'insolito e favorendo nuove abitudini mentali, senza arrendersi alla latitanza della cultura: perché il sonno dell'attenzione genera mostri di noia. “Showcases Gallery” è un luogo eccentrico, trasparente e permanente, capace di dialogare con le pietre più nobili ed antiche della città, catalizzando un campo di forze creative e rigenerando una qualità dello spazio urbano come luogo di meditazione inattesa. L'insorgere di improvvise occasioni di bellezza gratuita.
Un contenitore di materia, luce, forma, ossigeno immaginativo. Un campo di azione per interrogarsi sul senso e risvegliare una sensibilità consapevole, un territorio di sfida per gli artisti e…, per imparare a reggere l'urto delle interpretazioni dei cittadini, perché le trovate apparentemente assurde e le scommesse paradossali dell'arte contemporanea sono autentiche bussole per trovare una via d'uscita dal caos.”
Biografia:
Carlo Alberto Buzzi è un artista italiano, conosciuto per i suoi interventi nel contesto urbano.
Carlo Buzzi si serve degli strumenti propri della comunicazione pubblicitaria. Opera interventi che coinvolgono il contesto urbano. Normalmente utilizza il comune poster tipografico. Un significativo numero di manifesti viene esposto in pubblica affissione. L’operazione è documentata fotograficamente. Il lavoro sarà in seguito formalizzato grazie alla produzione di un numero limitato di “quadri” (riproduzioni fotografiche, manifesti “strappati”).
Carlo Buzzi ha realizzato la prima opera-operazione “pubblica” nel 1990 in collaborazione con il gallerista Luciano Inga-Pin di Milano. Si trattava di una pagina di pubblicità acquistata sulla rivista Flash Art. L’inserzione riproduceva centralmente un comune scopino da bagno, nella parte superiore la scritta “PICASSO”, nella parte inferiore la didascalia “orario 20-22”. Nel 1991 un soggetto simile fu esposto a Milano su manifesto tramite pubblica affissione, canale espressivo in seguito privilegiato dall’artista.
Costruzione formale (la simulazione di “finto evento”) e prassi (esposizione con tasse regolarmente pagate, mai abusiva) indicano l’intenzione di introdursi nel sistema della comunicazione pubblica in “punta di piedi”, contrapponendosi ad esperienze artistiche espresse nel medesimo contesto – contemporanee o appartenenti ad un recente passato – connotate da impronte ideologiche.
Dalla riproposizione del tema Picasso/scovolino/mostra d’arte artefatta, ad altri “provocatori” e improbabili incontri (Van Gogh con una grattugia), Buzzi esplora il dualismo arte/pubblicità in reali, e nello stesso tempo fittizie, campagne pubblicitarie.
Nel 1994 realizza un manifesto che lo riproduce semplicemente ritratto di schiena, il primo privo di alcun altro indizio.
INFORMAZIONI UTILI
TITOLO DELLA MOSTRA: CARLO BUZZI
MOSTRA A CURA DI: Franco Crugnola Studio di Architettura
SEDE ESPOSITIVA: SHOWCASES GALLERY (by Franco Crugnola Studio di Architettura)
Via Felice Cavallotti 4 – 21100 Varese
DATE DI APERTURA: DAL 30 maggio al 30 giugno
GIORNI E ORARI DI APERTURA:
SEMPRE APERTO E SEMPRE VISIBILE 24/24h 365 gg/anno
INFO E CONTATTI TEL: 338 2303595 / +39 0332 237529
EMAIL: showcases.gallery@gmail.com WEB: http://showcasesgallery.blogspot.it
UN PROGETTO PROMOSSO DA:
Dott. Arch. Franco Crugnola
Franco Crugnola Studio di Architettura
Via G. Garibaldi 17
21100 Varese (Italia)
http://fcstudiodiarchitettura.blogspot.it
E-mail: studiodiarchitettura@francocrugnola.it
30
maggio 2025
CARLO BUZZI
Dal 30 maggio al 30 giugno 2025
arte contemporanea
arti performative
street art
arti performative
street art
Location
SHOWCASES GALLERY
Varese, Via San Martino Della Battaglia, 11, (Varese)
Varese, Via San Martino Della Battaglia, 11, (Varese)
Orario di apertura
da lunedi a domenica ore 9-24
Sito web
Ufficio stampa
Franco Crugnola Studio di Architettura
Autore
Curatore
Autore testo critico





