Per Jung i sogni sono l’espressione di un ‘inconscio collettivo’, ossia di quel patrimonio di simboli e d’immagini ‘archetipiche’ (cioè primordiali e appartenenti alla specie) che tutti gli uomini condividono. La loro forza risiede nel loro essere portatori di un sapere profondo, illuminante, capace di trasmettere saggezza ed energia. Igor Grigoletto, Oriella Montin e Adriano Cecco portano nelle loro opere quel mondo spesso archiviato dalla coscienza eppure presente in ognuno di noi, legato al quotidiano, all'esperienza, al personale vissuto. Igor Grigoletto realizza opere utilizzando del filo di cotone fluorescente su fondo nero dove il nero rappresenta la fase REM quella di sonno più profondo, detta anche “stadio del sonno paradosso” perché nonostante ci si trovi in una fase di sonno profondo l’attività cerebrale si risveglia e non è completamente assente tracciando geometrie indecifrabili come codici segreti.
Adriano Cecco con la sua pittura segnica fatta di microscopici organismi che rievocano i movimenti oculari, il battito cardiaco, la pressione arteriosa che si fanno più lenti durante la fase N1 quella del sonno più superficiale in cui è ancora facile risvegliarsi e dove il pensiero corre per immagini, suoni, odori, sensazioni.
Oriella Montin con i suoi interventi di cucito attentamente calibrati e misurati su
campiture piatte di pittura a tempera, entra nella fase così detta “in Stand by” in cui è come se registrasse l’attività cerebrale a onde lente della fase profonda del sonno dove la ripetitività del gesto artistico simula un tracciato delle onde del cervello durante il sonno.