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C’era una VOLTA – Michelangelo allo specchio
Una lettura inedita degli affreschi della Sistina a 550 anni dalla nascita di Michelangelo; un percorso sotterraneo tra i personaggi della Stanza Segreta e una lettura storica dei 13 papi e gli avvenimenti storici del Rinascimento italiano.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
A Palazzo Santo Stefano a Padova, la mostra:
“C’era una VOLTA – Michelangelo allo specchio”
Le ricerche di Giancarlo Iacomucci, in arte Litofino, iniziate nel 1990, sull’anatomia spirituale presente nella volta della Cappella Sistina e il volto subliminale di Michelangelo contenuto nel Giudizio Universale.
E IN ANTEPRIMA – ambientate nel rifugio antigas di Palazzo Santo Stefano:
“CINTA TENEBRIS – Avvolto nel Buio”
le sei immagini di Danilo Mauro Malatesta realizzate nella Stanza Segreta di Michelangelo
Special guest
Il dipinto “Giulia Farnese e Alessandro VI” di Jervé Gustavo Alberto Palumbo
Una mostra a cura di Marina Sonzini
Dal 24 maggio al 4 luglio 2025 - Ogni ven-sab-dom ore 10-13 e 15-19 (ultimo ingresso ore 18); Ingresso libero. Visite guidate (per i gruppi è consigliata la prenotazione).
----
La mostra, inaugurata il 24 maggio 2025 a Padova, propone la ricerca, che dura da oltre 35 anni, di un artista e stampatore d’arte (uno dei migliori al mondo nel suo campo), che dopo aver intuito nel 1990 la presenza di un ritratto subliminale di Michelangelo che occupa l’intero Giudizio Universale, ha investigato l’intero ciclo di affreschi della Sistina, tentando di capire cosa Michelangelo avesse voluto lasciare ai posteri e in che modo lo avesse occultato, sebbene perfettamente in vista, nel luogo più sacro della cristianità.
Michelangelo era un fervente cattolico, lavorò per quasi tutta la sua lunga vita per la committenza papale o comunque cattolica. Ciò che ha rappresentato è per lui l’essenza stessa del cristianesimo: quello spirituale. Avverso indubbiamente alla corruzione, al nepotismo, a tutto ciò che la Chiesa di Roma era diventata come potere temporale, ma fermamente convinto che la Chiesa dovesse e potesse ritrovare al suo interno un rinnovamento spirituale che la riportasse al vero messaggio cristiano, l’artista ha rappresentato il percorso di redenzione dell’Uomo. Il percorso illustrato da Michelangelo è articolato e complesso. Parte dalle origini, l’Antico Testamento e la tradizione ebraica (Michelangelo era cresciuto nella Firenze di Cosimo e Lorenzo il Magnifico, aperta agli ebrei, e aveva nozioni di cabalà) che da David (la sua opera scultorea più imponente) dà inizio alla genealogia di Cristo (elencata nel Vangelo di Matteo, l’evangelista oggetto di un’altra celebre scultura di Michelangelo). La Sistina contiene una anatomia spirituale, menzionata dettagliatamente dallo stesso Papa Giovanni Paolo II, che spiega come il corpo umano (siamo creati ad immagine e somiglianza), tempio dell’anima, sia il mezzo con cui in questa vita o dimensione possiamo fare esperienza (ri-conoscere) la nostra essenza divina; compresa la quale, possiamo raddrizzare il nostro cammino e lavorare su noi stessi per arrivare a quell’equilibrio degli opposti che ci porterà alla non-lotta, a comprendere che il piano divino è la salvezza e che la trasfigurazione finale (quella del Giudizio) passa per l’abbandono dell’ego, delle cose materiali e per la ricomposizione della separazione nell’Uno.
La Sistina, dedicata alla Vergine, è un immenso “utero” spirituale, le storie sulla volta culminano con un “parto”, da cui nascono contemporaneamente il Gesù fattosi Uomo, venuto per salvare l’umanità, e ogni nuovo Papa che lì viene eletto per guidare l’umanità verso quella salvezza; lì rinasce Michelangelo, l’Uomo del Ri-nascimento appunto, e ciascun uomo di ogni tempo storico, dopo aver compreso. Rinasce anche ogni spettatore che nel corso dei secoli divenga cosciente di tutto questo.
Tutto questo e molto altro è raccontato nella Sistina, che – assieme alla Commedia di Dante – è la più grande opera realizzata da un singolo essere umano.
Questa mostra proverà a fornire la chiave di lettura che inizia con la scoperta del Prof. La Cava del ritratto di Michelangelo nella pelle di S. Bartolomeo, passa per Meshberger (il medico che per primo vide un cervello nella forma che circonda il Dio creatore nella Creazione di Adamo), cita le interpretazioni cabalistiche sulla volta, ma le conclude, come volle concluderle Michelangelo, e cioè con il messaggio cristiano. La Sistina è un’opera completa, iniziata con il restauro di Baccio Pontelli, passata per le decorazioni laterali, poi la Volta e infine il Giudizio e in realtà proseguita con la Basilica di San Pietro, di cui Michelangelo disegnò la Cupola, e che proseguì sino al porticato del Bernini, nel secolo successivo. Fu un progetto lungo 200 anni. Anzi, lungo 2000 anni.
Oltre alle opere di Giancarlo Iacomucci che spiegano nel dettaglio questi passaggi, la mostra include altre due opere straordinarie:
il dipinto “Giulia Farnese e Alessandro VI” di Jervé, Gustavo Alberto Palumbo, che ci permetterà di addentrarci nella storia dei 13 papi che si susseguirono durante la lunga vita di Michelangelo. Un’opera magnifica, che torna a Padova dopo un percorso passato per la Biennale di Venezia.
E il ciclo di sei immagini “CINTA TENEBRIS – Avvolto nel buio” di Danilo Mauro Malatesta, realizzate con una cinepresa Bolex senza otturatore all’interno della Stanza Segreta di Firenze ed esposte qui in ANTEPRIMA. Ambientate nel rifugio antigas di Palazzo Santo Stefano, racconteranno le impressioni che il fotografo e regista romano ha catturato in pellicola, non in fotografia, perché Michelangelo disegnava corpi in movimento. Era il 1530 e sembrò essere arrivata la fine del mondo: Roma aveva subito il sacco più terribile della sua storia, poi la peste e un’alluvione, i Medici erano stati cacciati, ma era caduta anche la Repubblica di Firenze, lasciando un vuoto di potere; Michelangelo dovette nascondersi per mesi. Il papa lo mandò a cercare, lo perdonò e gli commissionò un progetto che – sperava - avrebbe potuto rappresentare un messaggio di tregua; e subito dopo morì. Il papa successivo si assicurò che il progetto venisse terminato, ma nel frattempo avviò la Controriforma e riattivò l’Inquisizione. Mentre succedeva tutto questo, Michelangelo dipingeva il suo testamento spirituale, la mappa per la salvezza dell’umanità.
Completano la mostra alcune sculture di Romeo Sandrin, dal suo grande ciclo dedicato all’Inferno dantesco (che aiuteranno ad evidenziare i collegamenti tra alcune immagini del Giudizio e la Commedia), una sanguigna di Cinzia Cotellessa e una puntasecca di Emanuele Marsigliotti (ritratti di Michelangelo).
Nell’anno del Giubileo della Speranza, nel 550° anniversario della nascita di Michelangelo e a pochi giorni dall’elezione di un nuovo Papa nella Sistina, questa mostra prova a spiegare cos’è la Sistina, perché questo luogo contiene un’energia così potente e perché da lì, dopo 500 anni, ancora Michelangelo ci guarda, speranzoso che l’umanità comprenda e ritrovi la strada.
La mostra è ospitata all’interno del Palazzo della Provincia di Padova, che patrocina l’evento.
La mostra è visitabile a Palazzo Santo Stefano, piazza Antenore 3, Padova, ogni ven-sab-dom dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19 (con ultimo ingresso alle 18). Ingresso libero. Visite guidate gratuite ogni 90 minuti circa. Per gruppi numerosi è gradita la prenotazione.
“C’era una VOLTA – Michelangelo allo specchio”
Le ricerche di Giancarlo Iacomucci, in arte Litofino, iniziate nel 1990, sull’anatomia spirituale presente nella volta della Cappella Sistina e il volto subliminale di Michelangelo contenuto nel Giudizio Universale.
E IN ANTEPRIMA – ambientate nel rifugio antigas di Palazzo Santo Stefano:
“CINTA TENEBRIS – Avvolto nel Buio”
le sei immagini di Danilo Mauro Malatesta realizzate nella Stanza Segreta di Michelangelo
Special guest
Il dipinto “Giulia Farnese e Alessandro VI” di Jervé Gustavo Alberto Palumbo
Una mostra a cura di Marina Sonzini
Dal 24 maggio al 4 luglio 2025 - Ogni ven-sab-dom ore 10-13 e 15-19 (ultimo ingresso ore 18); Ingresso libero. Visite guidate (per i gruppi è consigliata la prenotazione).
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La mostra, inaugurata il 24 maggio 2025 a Padova, propone la ricerca, che dura da oltre 35 anni, di un artista e stampatore d’arte (uno dei migliori al mondo nel suo campo), che dopo aver intuito nel 1990 la presenza di un ritratto subliminale di Michelangelo che occupa l’intero Giudizio Universale, ha investigato l’intero ciclo di affreschi della Sistina, tentando di capire cosa Michelangelo avesse voluto lasciare ai posteri e in che modo lo avesse occultato, sebbene perfettamente in vista, nel luogo più sacro della cristianità.
Michelangelo era un fervente cattolico, lavorò per quasi tutta la sua lunga vita per la committenza papale o comunque cattolica. Ciò che ha rappresentato è per lui l’essenza stessa del cristianesimo: quello spirituale. Avverso indubbiamente alla corruzione, al nepotismo, a tutto ciò che la Chiesa di Roma era diventata come potere temporale, ma fermamente convinto che la Chiesa dovesse e potesse ritrovare al suo interno un rinnovamento spirituale che la riportasse al vero messaggio cristiano, l’artista ha rappresentato il percorso di redenzione dell’Uomo. Il percorso illustrato da Michelangelo è articolato e complesso. Parte dalle origini, l’Antico Testamento e la tradizione ebraica (Michelangelo era cresciuto nella Firenze di Cosimo e Lorenzo il Magnifico, aperta agli ebrei, e aveva nozioni di cabalà) che da David (la sua opera scultorea più imponente) dà inizio alla genealogia di Cristo (elencata nel Vangelo di Matteo, l’evangelista oggetto di un’altra celebre scultura di Michelangelo). La Sistina contiene una anatomia spirituale, menzionata dettagliatamente dallo stesso Papa Giovanni Paolo II, che spiega come il corpo umano (siamo creati ad immagine e somiglianza), tempio dell’anima, sia il mezzo con cui in questa vita o dimensione possiamo fare esperienza (ri-conoscere) la nostra essenza divina; compresa la quale, possiamo raddrizzare il nostro cammino e lavorare su noi stessi per arrivare a quell’equilibrio degli opposti che ci porterà alla non-lotta, a comprendere che il piano divino è la salvezza e che la trasfigurazione finale (quella del Giudizio) passa per l’abbandono dell’ego, delle cose materiali e per la ricomposizione della separazione nell’Uno.
La Sistina, dedicata alla Vergine, è un immenso “utero” spirituale, le storie sulla volta culminano con un “parto”, da cui nascono contemporaneamente il Gesù fattosi Uomo, venuto per salvare l’umanità, e ogni nuovo Papa che lì viene eletto per guidare l’umanità verso quella salvezza; lì rinasce Michelangelo, l’Uomo del Ri-nascimento appunto, e ciascun uomo di ogni tempo storico, dopo aver compreso. Rinasce anche ogni spettatore che nel corso dei secoli divenga cosciente di tutto questo.
Tutto questo e molto altro è raccontato nella Sistina, che – assieme alla Commedia di Dante – è la più grande opera realizzata da un singolo essere umano.
Questa mostra proverà a fornire la chiave di lettura che inizia con la scoperta del Prof. La Cava del ritratto di Michelangelo nella pelle di S. Bartolomeo, passa per Meshberger (il medico che per primo vide un cervello nella forma che circonda il Dio creatore nella Creazione di Adamo), cita le interpretazioni cabalistiche sulla volta, ma le conclude, come volle concluderle Michelangelo, e cioè con il messaggio cristiano. La Sistina è un’opera completa, iniziata con il restauro di Baccio Pontelli, passata per le decorazioni laterali, poi la Volta e infine il Giudizio e in realtà proseguita con la Basilica di San Pietro, di cui Michelangelo disegnò la Cupola, e che proseguì sino al porticato del Bernini, nel secolo successivo. Fu un progetto lungo 200 anni. Anzi, lungo 2000 anni.
Oltre alle opere di Giancarlo Iacomucci che spiegano nel dettaglio questi passaggi, la mostra include altre due opere straordinarie:
il dipinto “Giulia Farnese e Alessandro VI” di Jervé, Gustavo Alberto Palumbo, che ci permetterà di addentrarci nella storia dei 13 papi che si susseguirono durante la lunga vita di Michelangelo. Un’opera magnifica, che torna a Padova dopo un percorso passato per la Biennale di Venezia.
E il ciclo di sei immagini “CINTA TENEBRIS – Avvolto nel buio” di Danilo Mauro Malatesta, realizzate con una cinepresa Bolex senza otturatore all’interno della Stanza Segreta di Firenze ed esposte qui in ANTEPRIMA. Ambientate nel rifugio antigas di Palazzo Santo Stefano, racconteranno le impressioni che il fotografo e regista romano ha catturato in pellicola, non in fotografia, perché Michelangelo disegnava corpi in movimento. Era il 1530 e sembrò essere arrivata la fine del mondo: Roma aveva subito il sacco più terribile della sua storia, poi la peste e un’alluvione, i Medici erano stati cacciati, ma era caduta anche la Repubblica di Firenze, lasciando un vuoto di potere; Michelangelo dovette nascondersi per mesi. Il papa lo mandò a cercare, lo perdonò e gli commissionò un progetto che – sperava - avrebbe potuto rappresentare un messaggio di tregua; e subito dopo morì. Il papa successivo si assicurò che il progetto venisse terminato, ma nel frattempo avviò la Controriforma e riattivò l’Inquisizione. Mentre succedeva tutto questo, Michelangelo dipingeva il suo testamento spirituale, la mappa per la salvezza dell’umanità.
Completano la mostra alcune sculture di Romeo Sandrin, dal suo grande ciclo dedicato all’Inferno dantesco (che aiuteranno ad evidenziare i collegamenti tra alcune immagini del Giudizio e la Commedia), una sanguigna di Cinzia Cotellessa e una puntasecca di Emanuele Marsigliotti (ritratti di Michelangelo).
Nell’anno del Giubileo della Speranza, nel 550° anniversario della nascita di Michelangelo e a pochi giorni dall’elezione di un nuovo Papa nella Sistina, questa mostra prova a spiegare cos’è la Sistina, perché questo luogo contiene un’energia così potente e perché da lì, dopo 500 anni, ancora Michelangelo ci guarda, speranzoso che l’umanità comprenda e ritrovi la strada.
La mostra è ospitata all’interno del Palazzo della Provincia di Padova, che patrocina l’evento.
La mostra è visitabile a Palazzo Santo Stefano, piazza Antenore 3, Padova, ogni ven-sab-dom dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19 (con ultimo ingresso alle 18). Ingresso libero. Visite guidate gratuite ogni 90 minuti circa. Per gruppi numerosi è gradita la prenotazione.
24
maggio 2025
C’era una VOLTA – Michelangelo allo specchio
Dal 24 maggio al 05 luglio 2025
arte contemporanea
Location
PALAZZO SANTO STEFANO
Padova, Piazza Antenore, 1, (Padova)
Padova, Piazza Antenore, 1, (Padova)
Orario di apertura
venerdì sabato e domenica ore 10,30-13 e 14,30-19 (ultimo ingresso ore 18)
Autore
Curatore
Trasporti
Patrocini







