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Selene Cardia, Chiodi d’ambra
Alfonso Artiaco presenta Chiodi d’ambra, prima mostra personale di Selene Cardia, dal 12 giugno. L’artista esplora una pittura meditativa e profonda, in cui tempo, gesto e memoria danno forma a opere sospese tra presenza e assenza, custodia e fragilità.
Comunicato stampa
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Selene Cardia
Chiodi d’ambra
13 giugno - 6 settembre 2025
Alfonso Artiaco è lieto di presentare “Chiodi d’ambra” prima mostra personale di Selene Cardia.
La mostra aprirà giovedì 12 giugno alle ore 19.00, in presenza dell’artista
Il lavoro di Selene Cardia (1995, Silius, Sardegna) si radica in una pratica pittorica rigorosa, in cui tempo e gesto assumono un ruolo fondativo, quasi liturgico. Ogni azione sulla superficie - dalla preparazione dei supporti alla stesura del colore - scandisce un ritmo intimo, silenzioso, ma pervasivo. Il gesto, ripetuto e riflessivo, non si esaurisce in un atto performativo, ma si fa misura del presente, punto fermo nella vertigine dell’istante. In questa grammatica personale, il tempo non è più rallentato per effetto di idealizzazione, ma restituito alla sua reale densità, come corpo vissuto.
Il legame con la terra d’origine - l’entroterra sardo, lasciato e ritrovato - non si manifesta in termini descrittivi, ma si condensa in una geografia soggettiva che informa il ritmo del fare. Nascere in un luogo significa assorbirne il tempo, trasformarlo in paesaggio sensibile. Così, nel processo pittorico, la dicotomia tra campagna e città si intreccia con la riflessione sul tempo come profondità: un tempo stratificato, percettivo, non misurabile ma presente, che abita ogni superficie.
Chiodi d’ambra, titolo tratto da un verso contenuto in Le mille e una notte, evoca un’immagine ambivalente: il chiodo, segno di penetrazione e fissazione; l’ambra, sostanza preziosa e trasparente, capace di trattenere ciò che fugge. Questa tensione tra violenza e custodia diventa chiave di lettura dell’intero progetto: la pittura si fa atto di resistenza, forma di permanenza che non immobilizza, ma protegge. In un tempo attraversato da incertezza, Cardia restituisce alla pittura la sua capacità primaria: quella di salvarsi, di dare forma a un respiro che non si esaurisce nel visibile.
Le tre opere della serie Ti penso, non ti penso nascono in ascolto, come frasi silenziose che si lasciano scrivere dal corpo. Ogni pennellata è un gesto di esposizione e ritiro, un passo avanti e uno indietro, che costruisce e disfa il pensiero dell’altro. L’oscillazione del titolo, tra prossimità e assenza, si traduce in una pittura che non afferma, ma suggerisce; non rappresenta, ma trattiene. Come nella narrazione frammentaria e incessante da cui il titolo della mostra prende origine, anche qui ogni segno è un frammento di resistenza, una parola non detta che salva.
La materia pittorica, densa e velata, attraversata da terre scure, rosa opachi, verdi spenti e grigi evanescenti, costruisce superfici che respirano. I quadri si aprono come soglie verso luoghi non vissuti ma evocati: un giardino, un deserto, un mare che non si mostra mai del tutto. Questi spazi segreti non si offrono alla vista, ma si insinuano lateralmente, come reminiscenze o premonizioni. La pittura, allora, non illustra: custodisce. In questo equilibrio sottile tra contemplazione e urgenza, Cardia elabora un linguaggio che accoglie l’ambiguità come forma di cura, e il dubbio come atto necessario.
Chiodi d’ambra
13 giugno - 6 settembre 2025
Alfonso Artiaco è lieto di presentare “Chiodi d’ambra” prima mostra personale di Selene Cardia.
La mostra aprirà giovedì 12 giugno alle ore 19.00, in presenza dell’artista
Il lavoro di Selene Cardia (1995, Silius, Sardegna) si radica in una pratica pittorica rigorosa, in cui tempo e gesto assumono un ruolo fondativo, quasi liturgico. Ogni azione sulla superficie - dalla preparazione dei supporti alla stesura del colore - scandisce un ritmo intimo, silenzioso, ma pervasivo. Il gesto, ripetuto e riflessivo, non si esaurisce in un atto performativo, ma si fa misura del presente, punto fermo nella vertigine dell’istante. In questa grammatica personale, il tempo non è più rallentato per effetto di idealizzazione, ma restituito alla sua reale densità, come corpo vissuto.
Il legame con la terra d’origine - l’entroterra sardo, lasciato e ritrovato - non si manifesta in termini descrittivi, ma si condensa in una geografia soggettiva che informa il ritmo del fare. Nascere in un luogo significa assorbirne il tempo, trasformarlo in paesaggio sensibile. Così, nel processo pittorico, la dicotomia tra campagna e città si intreccia con la riflessione sul tempo come profondità: un tempo stratificato, percettivo, non misurabile ma presente, che abita ogni superficie.
Chiodi d’ambra, titolo tratto da un verso contenuto in Le mille e una notte, evoca un’immagine ambivalente: il chiodo, segno di penetrazione e fissazione; l’ambra, sostanza preziosa e trasparente, capace di trattenere ciò che fugge. Questa tensione tra violenza e custodia diventa chiave di lettura dell’intero progetto: la pittura si fa atto di resistenza, forma di permanenza che non immobilizza, ma protegge. In un tempo attraversato da incertezza, Cardia restituisce alla pittura la sua capacità primaria: quella di salvarsi, di dare forma a un respiro che non si esaurisce nel visibile.
Le tre opere della serie Ti penso, non ti penso nascono in ascolto, come frasi silenziose che si lasciano scrivere dal corpo. Ogni pennellata è un gesto di esposizione e ritiro, un passo avanti e uno indietro, che costruisce e disfa il pensiero dell’altro. L’oscillazione del titolo, tra prossimità e assenza, si traduce in una pittura che non afferma, ma suggerisce; non rappresenta, ma trattiene. Come nella narrazione frammentaria e incessante da cui il titolo della mostra prende origine, anche qui ogni segno è un frammento di resistenza, una parola non detta che salva.
La materia pittorica, densa e velata, attraversata da terre scure, rosa opachi, verdi spenti e grigi evanescenti, costruisce superfici che respirano. I quadri si aprono come soglie verso luoghi non vissuti ma evocati: un giardino, un deserto, un mare che non si mostra mai del tutto. Questi spazi segreti non si offrono alla vista, ma si insinuano lateralmente, come reminiscenze o premonizioni. La pittura, allora, non illustra: custodisce. In questo equilibrio sottile tra contemplazione e urgenza, Cardia elabora un linguaggio che accoglie l’ambiguità come forma di cura, e il dubbio come atto necessario.
13
giugno 2025
Selene Cardia, Chiodi d’ambra
Dal 13 giugno al 06 settembre 2025
arte contemporanea
Location
GALLERIA ALFONSO ARTIACO
Napoli, Piazza dei Martiri, 58, (Napoli)
Napoli, Piazza dei Martiri, 58, (Napoli)
Biglietti
INGRESSO LIBERO
Orario di apertura
dal lunedì al sabato 10-19
Vernissage
12 Giugno 2025, dalle 19.00
Autore




