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Tania Gjoka / Viola Ricci / Eleonora Silvestri – Trasformazioni
Natura. Trasformazioni.
Immagini di fiori scartati, manipolate con programmi audio.
Il lavoro dell’ape tappezziera sulle foglie e il rapporto tra artista e natura.
Una riflessione sull’inusuale comportamento dei rami degli alberi.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
L’Accademia di Belle Arti di Bologna si mette in mostra sul territorio cittadino con Opentour 2025, un grande evento espositivo diffuso in gallerie e spazi privati. Galleria Studio Cenacchi partecipa ospitando quest’anno due mostre con le opere degli studenti del Biennio di Fotografia. Al piano superiore dello spazio espositivo un dialogo sul tema della natura e le Trasformazioni nelle immagini fotografiche di Tania Gjoka, Viola Ricci, Eleonora Silvestri, a cura di Paola Binante, Luca Panaro, Paola Squizzato.
La prima mostra riflette sulle trasformazioni in corso nel linguaggio fotografico che in questo caso vedono come protagonisti alcuni fiori con imperfezioni estetiche che si distinguono nelle immagini esposte, come in Mutatio di Tania Gjoka, dove la fragilità di esemplari floreali destinati all’abbandono è restituita tramite la conversione delle fotografie in file audio, quindi manipolate attraverso il suono. Una volta riportate alla loro natura visiva, le immagini si mostrano profondamente trasformate, la loro tradizionale cromia lascia il posto a spettrali toni di grigio.
Il progetto Leafcutter di Viola Ricci riflette invece su un altro tipo di trasformazione, questa volta mediata dall’intervento di un latente protagonista dell’opera che per certi versi ne diventa l’autore. L’installazione mostra infatti una serie di foglie alterate dall’intervento dell’ape tappezziera, la cui effigie si rivela a conclusione della sequenza d’immagini. Gli elementi vegetali sono rappresentati mediante un’impronta fotografica, restituiti in quanto tracce organiche, oggetti trovati dall’autrice già plasmati da un organismo vivente che è intervenuto sulle foglie fino a trasformarle.
L’opera di Eleonora Silvestri intitolata Crown Shyness (no more) si presenta come un dittico fotografico formato da un’immagine di grandi dimensioni, accostata ad una piccola fotografia che si mimetizza tra gli affreschi dello spazio espositivo. Il lavoro mostra l’incontro tra i rami di alcuni alberi in opposizione all’atteggiamento egoico che pare li contraddistingua, si dice infatti che le loro chiome siano “timide”, cioè che non si tocchino per evitare un possibile contagio o la rottura durante i periodi ventosi. Con questo lavoro l’artista sembra invece sostenere valori come la collaborazione e l’inclusione, qui rappresentati dal contatto dei rami.
La prima mostra riflette sulle trasformazioni in corso nel linguaggio fotografico che in questo caso vedono come protagonisti alcuni fiori con imperfezioni estetiche che si distinguono nelle immagini esposte, come in Mutatio di Tania Gjoka, dove la fragilità di esemplari floreali destinati all’abbandono è restituita tramite la conversione delle fotografie in file audio, quindi manipolate attraverso il suono. Una volta riportate alla loro natura visiva, le immagini si mostrano profondamente trasformate, la loro tradizionale cromia lascia il posto a spettrali toni di grigio.
Il progetto Leafcutter di Viola Ricci riflette invece su un altro tipo di trasformazione, questa volta mediata dall’intervento di un latente protagonista dell’opera che per certi versi ne diventa l’autore. L’installazione mostra infatti una serie di foglie alterate dall’intervento dell’ape tappezziera, la cui effigie si rivela a conclusione della sequenza d’immagini. Gli elementi vegetali sono rappresentati mediante un’impronta fotografica, restituiti in quanto tracce organiche, oggetti trovati dall’autrice già plasmati da un organismo vivente che è intervenuto sulle foglie fino a trasformarle.
L’opera di Eleonora Silvestri intitolata Crown Shyness (no more) si presenta come un dittico fotografico formato da un’immagine di grandi dimensioni, accostata ad una piccola fotografia che si mimetizza tra gli affreschi dello spazio espositivo. Il lavoro mostra l’incontro tra i rami di alcuni alberi in opposizione all’atteggiamento egoico che pare li contraddistingua, si dice infatti che le loro chiome siano “timide”, cioè che non si tocchino per evitare un possibile contagio o la rottura durante i periodi ventosi. Con questo lavoro l’artista sembra invece sostenere valori come la collaborazione e l’inclusione, qui rappresentati dal contatto dei rami.
26
giugno 2025
Tania Gjoka / Viola Ricci / Eleonora Silvestri – Trasformazioni
Dal 26 giugno al 17 luglio 2025
arte contemporanea
fotografia
fotografia
Location
Galleria Studio Cenacchi
Bologna, Via Santo Stefano, 63, (BO)
Bologna, Via Santo Stefano, 63, (BO)
Orario di apertura
Giovedì 26 giugno ore 15-23
27 e 28 giugno 10-13 e 15-19
dal 1° luglio: da martedì a venerdì 16.30-19.30
Vernissage
26 Giugno 2025, 15-23
Sito web
Autore
Curatore







