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Earthrise 25 – Design for A Living Planet
Attraverso sette progetti e un’installazione prodotta in residenza al Circolo, l’iniziativa si interroga su come il design abbia modellato – e possa trasformare – le nostre forme di e possa trasformare – le nostre forme di organizzazione sociale e politica.
Comunicato stampa
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Design e democrazia: al Circolo del Design prende il via la terza edizione del progetto culturale “Earthrise – Design for a Living Planet”
Dal 13 giugno al 5 dicembre 2025 una mostra esplorerà i legami tra design e sistemi democratici, attraverso sette progetti provenienti da tutta Europa e una residenza di design.
Dal 13 giugno al 5 dicembre torna Earthrise – Design For a Living Planet, il progetto annuale del Circolo del Design, realizzato con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo, il contributo di Fondazione CRT e della Fondazione Svizzera per la cultura Pro Helvetia, e il patrocinio della Città di Torino, giunto alla sua terza edizione e dedicato all’esplorazione della relazione tra design e sostenibilità, intesa nel suo significato più ampio correlato ai criteri ESG promossi dall’Unione Europea, ovvero Ambiente, Società e Governance.
La mostra “Where to, from here?” curata da Vera Sacchetti – critica e curatrice internazionale specializzata in design contemporaneo – propone un percorso espositivo che intreccia attivismo, sperimentazione e riflessione critica.
Attraverso sette progetti e un’installazione prodotta in residenza al Circolo, l’iniziativa si interroga su come il design abbia modellato – e possa trasformare – le nostre forme di organizzazione sociale e politica. Earthrise 25 volge dunque lo sguardo al nostro attuale momento di disorientamento globale e, alla ricerca di vie per andare oltre, esplora i fili che ci legano tutti attraverso i nostri sistemi di aggregazione.
La mostra parte dalla messa in evidenza delle connessioni profonde tra il design e le strutture di potere. Successivamente, l’attenzione si sposta su come ambienti, oggetti e sistemi incarnino e trasmettano specifiche narrazioni politiche e sociali, riflettendo i valori, i limiti e le contraddizioni dei modelli democratici esistenti. Infine, la mostra si apre a una prospettiva futura, immaginando nuove forme di rappresentanza, partecipazione e aggregazione.
I sette progetti in mostra provengono da tutta Europa: Italia, Francia, Spagna, Svizzera, Olanda, Belgio e Svezia. Attraverso visualizzazioni di dati, immagini, oggetti e installazioni, ogni progetto rivela le modalità con cui il design media la nostra vita collettiva. Indaga come gli spazi e i simboli che abitiamo riflettano – e rafforzino – i modelli di organizzazione sociale che abbiamo scelto. Ma soprattutto, invita a immaginare delle alternative: nuovi racconti, nuovi sistemi e nuovi spazi di inclusione.
I progetti in esposizione:
Studio Folder e Matteo Bettini con Fragments of Democracy II: un’installazione che affronta la riflessione sul ruolo dell'informazione all'interno dei sistemi democratici e sul rapporto tra istituzioni e trasparenza;
XML con Parliament: un’installazione che esplora la duplice relazione che esiste tra architetture degli spazi parlamentari e politica, documentando e confrontando le aule plenarie dei parlamenti di tutti i 193 Stati membri delle Nazioni Unite;
Jonas Staal con Propaganda Theater: un video che documenta come la propaganda costruisca nuove realtà attraverso performance di messa in scena del potere, con una rappresentazione che combina le infrastrutture della comunicazione di massa con gli strumenti visivi, narrativi, performativi e teatrali.
Space Popular con Filandón Public Infrastructure for trans-media gatherings: progettata per promuovere l'aggregazione civica e pubblica, questa installazione combina piattaforme digitali, tecnologie immersive e ambienti fisici, esplorando come le comunità possano incontrarsi e coesistere in spazi fisici e virtuali in modo equo e accessibile;
Giuditta Vendrame e Fiona du Mesnildot con Infinite Passports: un progetto che esplora identità e mobilità attraverso il simbolo del passaporto, mettendo in discussione le barriere geopolitiche in un mondo dove beni e capitali si muovono liberamente mentre le persone restano vincolate;
Dries Depoorter con The Flemish Scrollers: un progetto che, utilizzando l’intelligenza artificiale, monitora le sedute parlamentari fiamminghe, denunciando i momenti di distrazione dei politici eletti al tempo della comunicazione digitale. AATB con Wishing you well,: presentata al Circolo del Design per la prima volta, un’installazione che invita a riflettere su speranza e perseveranza come valori fondamentali per affrontare e modellare il futuro, mentre continuiamo a vivere e a dare forma ai sistemi imperfetti, ma viventi, che abbiamo creato per noi stessi.
L’ottava e ultima opera esposta sarà il risultato di una residenza di design, di uno o una designer italiano o internazionale selezionato attraverso una call e ospitato dal Circolo del Design tra i mesi di settembre e novembre 2025. I risultati del lavoro saranno presentati durante la Torino Art Week per poi essere inseriti nella mostra Where to, from here? fino al 5 Dicembre 2025.
L'inaugurazione del 13 giugno sarà accompagnata da un talk di apertura con Camila Vergara, teorica critica del diritto, politologa e storica che si occupa di corruzione, strutture costituzionali alternative e democrazia deliberativa, e la curatrice Vera Sacchetti, e proseguirà, il 14 giugno, con un ricco programma di talk e visite guidate, con la partecipazione di designer, studiosi e ricercatori che apriranno momenti di discussione collettiva sulle tematiche proposte dalla mostra.
La giornata inizierà alle ore 11.00 con una visita guidata alla mostra accompagnati dalla curatrice Vera Sacchetti, proseguirà alle ore 15.00 con un talk dal titolo Fragments of Democracy con Marco Ferrari di Studio Folder che, in conversazione con Vera Sacchetti, parlerà di come il design può rendere visibili fenomeni complessi e intangibili, utilizzando la visualizzazione dei dati come strumento per stimolare una riflessione più profonda sullo stato dell’informazione. La giornata proseguirà alle 16.30 con Activism, Media and Politics, un talk con Silvia Sfligiotti e Noemi Biasetton, in dialogo con Vera Sacchetti, che esplora il rapporto tra media, design e politica: dal linguaggio grafico dei movimenti controculturali alle forme in cui oggi la politica si mescola all’intrattenimento e alla comunicazione attraverso algoritmi, meme e realtà alternative, alle ore 18.00 si terrà l’ultimo talk della giornata, Forms of Assembly con Space Popular e Gustav Nielsen, in dialogo con Vera Sacchetti, nel quale presenteranno nuove configurazioni spaziali per i processi decisionali e di assemblea, insieme a piattaforme che ci permettono di ripensare le democrazie contemporanee partendo proprio dai loro elementi costitutivi.
La giornata si chiuderà con una visita guidata alla mostra dedicata ai possessori dell’Abbonamento Musei Piemonte Valle d'Aosta, prevista per le ore 19.30.
“Con la terza edizione di Earthrise intendiamo continuare a esplorare il ruolo del design come strumento trasformativo, capace di interpretare e dare forma al presente e immaginare futuri più equi, inclusivi e sostenibili – ha affermato Sara Fortunati, direttrice del Circolo del Design. In un momento storico segnato da sfide non solo ambientali, ma anche sociali e, come vediamo in questa mostra, di governance, crediamo sia fondamentale creare spazi di confronto dove il design possa essere colto come prospettiva per interrogarsi sui sistemi di potere e partecipazione che strutturano la nostra vita collettiva.”
“La mostra nasce dal desiderio di esplorare il potenziale del design come forza civica e politica – ha aggiunto Vera Sacchetti, curatrice della mostra. Attraverso i sette progetti selezionati, vogliamo mettere in luce le storie, le tensioni e le possibilità che emergono quando il design incontra le strutture democratiche. È un invito a immaginare nuovi modi di stare insieme, nuovi linguaggi e nuove forme di rappresentanza, partendo da ciò che progettiamo, costruiamo e abitiamo ogni giorno.”
Dal 13 giugno al 5 dicembre 2025 una mostra esplorerà i legami tra design e sistemi democratici, attraverso sette progetti provenienti da tutta Europa e una residenza di design.
Dal 13 giugno al 5 dicembre torna Earthrise – Design For a Living Planet, il progetto annuale del Circolo del Design, realizzato con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo, il contributo di Fondazione CRT e della Fondazione Svizzera per la cultura Pro Helvetia, e il patrocinio della Città di Torino, giunto alla sua terza edizione e dedicato all’esplorazione della relazione tra design e sostenibilità, intesa nel suo significato più ampio correlato ai criteri ESG promossi dall’Unione Europea, ovvero Ambiente, Società e Governance.
La mostra “Where to, from here?” curata da Vera Sacchetti – critica e curatrice internazionale specializzata in design contemporaneo – propone un percorso espositivo che intreccia attivismo, sperimentazione e riflessione critica.
Attraverso sette progetti e un’installazione prodotta in residenza al Circolo, l’iniziativa si interroga su come il design abbia modellato – e possa trasformare – le nostre forme di organizzazione sociale e politica. Earthrise 25 volge dunque lo sguardo al nostro attuale momento di disorientamento globale e, alla ricerca di vie per andare oltre, esplora i fili che ci legano tutti attraverso i nostri sistemi di aggregazione.
La mostra parte dalla messa in evidenza delle connessioni profonde tra il design e le strutture di potere. Successivamente, l’attenzione si sposta su come ambienti, oggetti e sistemi incarnino e trasmettano specifiche narrazioni politiche e sociali, riflettendo i valori, i limiti e le contraddizioni dei modelli democratici esistenti. Infine, la mostra si apre a una prospettiva futura, immaginando nuove forme di rappresentanza, partecipazione e aggregazione.
I sette progetti in mostra provengono da tutta Europa: Italia, Francia, Spagna, Svizzera, Olanda, Belgio e Svezia. Attraverso visualizzazioni di dati, immagini, oggetti e installazioni, ogni progetto rivela le modalità con cui il design media la nostra vita collettiva. Indaga come gli spazi e i simboli che abitiamo riflettano – e rafforzino – i modelli di organizzazione sociale che abbiamo scelto. Ma soprattutto, invita a immaginare delle alternative: nuovi racconti, nuovi sistemi e nuovi spazi di inclusione.
I progetti in esposizione:
Studio Folder e Matteo Bettini con Fragments of Democracy II: un’installazione che affronta la riflessione sul ruolo dell'informazione all'interno dei sistemi democratici e sul rapporto tra istituzioni e trasparenza;
XML con Parliament: un’installazione che esplora la duplice relazione che esiste tra architetture degli spazi parlamentari e politica, documentando e confrontando le aule plenarie dei parlamenti di tutti i 193 Stati membri delle Nazioni Unite;
Jonas Staal con Propaganda Theater: un video che documenta come la propaganda costruisca nuove realtà attraverso performance di messa in scena del potere, con una rappresentazione che combina le infrastrutture della comunicazione di massa con gli strumenti visivi, narrativi, performativi e teatrali.
Space Popular con Filandón Public Infrastructure for trans-media gatherings: progettata per promuovere l'aggregazione civica e pubblica, questa installazione combina piattaforme digitali, tecnologie immersive e ambienti fisici, esplorando come le comunità possano incontrarsi e coesistere in spazi fisici e virtuali in modo equo e accessibile;
Giuditta Vendrame e Fiona du Mesnildot con Infinite Passports: un progetto che esplora identità e mobilità attraverso il simbolo del passaporto, mettendo in discussione le barriere geopolitiche in un mondo dove beni e capitali si muovono liberamente mentre le persone restano vincolate;
Dries Depoorter con The Flemish Scrollers: un progetto che, utilizzando l’intelligenza artificiale, monitora le sedute parlamentari fiamminghe, denunciando i momenti di distrazione dei politici eletti al tempo della comunicazione digitale. AATB con Wishing you well,: presentata al Circolo del Design per la prima volta, un’installazione che invita a riflettere su speranza e perseveranza come valori fondamentali per affrontare e modellare il futuro, mentre continuiamo a vivere e a dare forma ai sistemi imperfetti, ma viventi, che abbiamo creato per noi stessi.
L’ottava e ultima opera esposta sarà il risultato di una residenza di design, di uno o una designer italiano o internazionale selezionato attraverso una call e ospitato dal Circolo del Design tra i mesi di settembre e novembre 2025. I risultati del lavoro saranno presentati durante la Torino Art Week per poi essere inseriti nella mostra Where to, from here? fino al 5 Dicembre 2025.
L'inaugurazione del 13 giugno sarà accompagnata da un talk di apertura con Camila Vergara, teorica critica del diritto, politologa e storica che si occupa di corruzione, strutture costituzionali alternative e democrazia deliberativa, e la curatrice Vera Sacchetti, e proseguirà, il 14 giugno, con un ricco programma di talk e visite guidate, con la partecipazione di designer, studiosi e ricercatori che apriranno momenti di discussione collettiva sulle tematiche proposte dalla mostra.
La giornata inizierà alle ore 11.00 con una visita guidata alla mostra accompagnati dalla curatrice Vera Sacchetti, proseguirà alle ore 15.00 con un talk dal titolo Fragments of Democracy con Marco Ferrari di Studio Folder che, in conversazione con Vera Sacchetti, parlerà di come il design può rendere visibili fenomeni complessi e intangibili, utilizzando la visualizzazione dei dati come strumento per stimolare una riflessione più profonda sullo stato dell’informazione. La giornata proseguirà alle 16.30 con Activism, Media and Politics, un talk con Silvia Sfligiotti e Noemi Biasetton, in dialogo con Vera Sacchetti, che esplora il rapporto tra media, design e politica: dal linguaggio grafico dei movimenti controculturali alle forme in cui oggi la politica si mescola all’intrattenimento e alla comunicazione attraverso algoritmi, meme e realtà alternative, alle ore 18.00 si terrà l’ultimo talk della giornata, Forms of Assembly con Space Popular e Gustav Nielsen, in dialogo con Vera Sacchetti, nel quale presenteranno nuove configurazioni spaziali per i processi decisionali e di assemblea, insieme a piattaforme che ci permettono di ripensare le democrazie contemporanee partendo proprio dai loro elementi costitutivi.
La giornata si chiuderà con una visita guidata alla mostra dedicata ai possessori dell’Abbonamento Musei Piemonte Valle d'Aosta, prevista per le ore 19.30.
“Con la terza edizione di Earthrise intendiamo continuare a esplorare il ruolo del design come strumento trasformativo, capace di interpretare e dare forma al presente e immaginare futuri più equi, inclusivi e sostenibili – ha affermato Sara Fortunati, direttrice del Circolo del Design. In un momento storico segnato da sfide non solo ambientali, ma anche sociali e, come vediamo in questa mostra, di governance, crediamo sia fondamentale creare spazi di confronto dove il design possa essere colto come prospettiva per interrogarsi sui sistemi di potere e partecipazione che strutturano la nostra vita collettiva.”
“La mostra nasce dal desiderio di esplorare il potenziale del design come forza civica e politica – ha aggiunto Vera Sacchetti, curatrice della mostra. Attraverso i sette progetti selezionati, vogliamo mettere in luce le storie, le tensioni e le possibilità che emergono quando il design incontra le strutture democratiche. È un invito a immaginare nuovi modi di stare insieme, nuovi linguaggi e nuove forme di rappresentanza, partendo da ciò che progettiamo, costruiamo e abitiamo ogni giorno.”
13
giugno 2025
Earthrise 25 – Design for A Living Planet
Dal 13 giugno al 05 dicembre 2025
design
Location
CIRCOLO DEL DESIGN
Torino, Via Giovanni Giolitti, 26a, (Torino)
Torino, Via Giovanni Giolitti, 26a, (Torino)
Orario di apertura
LUN – VEN 14:00 – 19:00
SAB 11:00 - 19:00
Ufficio stampa
Spin-To - Comunicare per Innovare
Autore
Patrocini





