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Serena Zaniboni – Femina machina
Un viaggio visivo-sonoro dove arte, tecnologia e musica si intrecciano per raccontare il femminile sacro.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
SERENA ZANIBONI – FEMINA MACHINA
Inaugurazione giovedì 3 luglio alle ore 18
GALLERIA B4, Via Vinazzetti 4/b, (zona universitaria), Bologna
Fino al venerdì’ 25 luglio, mar-ven, 17-20
Ingresso libero, oppure su appuntamento
” L’essere, diceva Aristotele, si dice in molti modi - To on légetai pollachôs -
Serena fa esattamente questo con l’essere della donna.
Non solo, ma la configura secondo le direttrici dello spazio e del tempo.
Gli enti, persone e cose, non sono, ma diventano e modificano naturalmente, anche il loro apparire.
Dipingere non significa mai descrivere, ma fare apparire, anche quando l’immagine sembra rappresentare il dato quanto è il senso del creare, e il significato dell’immagine creata consiste nella classificazione, quantitativa e qualitativa delle storie fermate dall’immagine.
Per storie bisogna intendere le emozioni, le riflessioni, le reazioni, gli accertamenti da essa generati.
L’arte produce storie, ma non è nella storia.
L’espressione storia dell’arte andrebbe sostituita con “Storia dell’opera d’arte”, poiché le scienze sono nella storia - Cronos - In quanto i loro modelli vengono superati e i precedenti sono inutilizzabili, ma l’arte è nell’Aiòn.
Nell’eterna presenza della sua comunicazione.
La differenziazione della sua forma non implica mai il superamento dei suoi messaggi, al punto che opere di secoli fa parlano ancora e sempre a chi le osserva.
Serena si occupa dell’ETERNO FEMMININO, che come ogni forma deve la sua persistenza alla molteplicità delle sue declinazioni.
Esse insistono e ritornano nella loro differenza, e ci parlano senza instaurare gerarchie, come accade al dono.”
—Stefano Bonaga
Inaugurazione giovedì 3 luglio alle ore 18
GALLERIA B4, Via Vinazzetti 4/b, (zona universitaria), Bologna
Fino al venerdì’ 25 luglio, mar-ven, 17-20
Ingresso libero, oppure su appuntamento
” L’essere, diceva Aristotele, si dice in molti modi - To on légetai pollachôs -
Serena fa esattamente questo con l’essere della donna.
Non solo, ma la configura secondo le direttrici dello spazio e del tempo.
Gli enti, persone e cose, non sono, ma diventano e modificano naturalmente, anche il loro apparire.
Dipingere non significa mai descrivere, ma fare apparire, anche quando l’immagine sembra rappresentare il dato quanto è il senso del creare, e il significato dell’immagine creata consiste nella classificazione, quantitativa e qualitativa delle storie fermate dall’immagine.
Per storie bisogna intendere le emozioni, le riflessioni, le reazioni, gli accertamenti da essa generati.
L’arte produce storie, ma non è nella storia.
L’espressione storia dell’arte andrebbe sostituita con “Storia dell’opera d’arte”, poiché le scienze sono nella storia - Cronos - In quanto i loro modelli vengono superati e i precedenti sono inutilizzabili, ma l’arte è nell’Aiòn.
Nell’eterna presenza della sua comunicazione.
La differenziazione della sua forma non implica mai il superamento dei suoi messaggi, al punto che opere di secoli fa parlano ancora e sempre a chi le osserva.
Serena si occupa dell’ETERNO FEMMININO, che come ogni forma deve la sua persistenza alla molteplicità delle sue declinazioni.
Esse insistono e ritornano nella loro differenza, e ci parlano senza instaurare gerarchie, come accade al dono.”
—Stefano Bonaga
03
luglio 2025
Serena Zaniboni – Femina machina
Dal 03 al 25 luglio 2025
arte contemporanea
Location
Galleria B4
Bologna, Via Vinazzetti, 4, (BO)
Bologna, Via Vinazzetti, 4, (BO)
Orario di apertura
dal martedì al venerdì ore 17-20
Autore
Autore testo critico




