Giorno 30 luglio alle ore 18,00, col patrocinio del C omune di Erice, si inaugura la mostra “La particella di
Dio” dell’artista GIKO, nei locali del Polo Museale Antonio Cordici di Erice.
“La Particella di Dio” è un percorso espositivo che si addentra nelle profondità del pensiero umano,
esplorando la connesione tra la scienza e la fede.
Le opere di GIKO si fanno interpreti di un dialogo fra l’infinitamente piccolo e l’infinitamente grande , tra la
materia e l’assoluto.
Attraverso l’uso sapiente dei colori, l’artista crea atmosfere suggestive che guidano lo spettatore in
un’esperienza immersiva, dove l’arte diventa veicolo di conoscenza e contemplazione. Le sue tele evocano
la complessità dell’universo e la perenne ricerca di significato che anima l’essere umano.
Colore, cerchio e nebulose, immagini e vuoto, il tutto all’interno di un contino fluire delle forme, che tutto
rappresentano e tutto contengono in un incessante divenire tra creazione e dissoluzione, rinascita e
disgregazione, metafora della nascita della vita.
Giko apprezzata artista d’arte contemporanea annovera numerose esposizioni in Italia ed all’estero.
Dal 2012 dedica la propria attenzione alla digital art e da questa nuova ricerca artistica nascerà il progetto
“La particella di Dio” che verrà presentato per la prima volta nel salone espositivo dell’Istituto Italiano di
Cultura di Bucarest sotto forma di mostra/installazione multimediale.
In tale occasione sono state presentate opere realizzate in policarboanto retroilluminato accompagnate
dalla proiezione di una video art, dove le opere prendevano vita e movimento.
Successivamente, La particella di Dio è stata proposta con elaborati pittorici inediti nei locali del MACA,
Museo Arte Contemporanea di Alcamo omaggiando la figura del fisico Peter Higgs, teorizzatore del bosone
che prenderà il suo nome.
Sede odierna dell’esposizione è Erice, sede del Centro di Cultura Scientifica “Ettore Majorana” guidato per
lunghi anni dal fisico siciliano Antonino Zichichi, dove GIKO trova il luogo ideale per rappresentare la
propria espressione artistica che diventa espediente la una visione onirica del cosmo, dove il colore e
l’esplosione dello stesso raggiungono un alto valore concettuale “Unità nella diversità”.