02 agosto 2025

Al St. Moritz Art Film Festival 2025 il virtuale è una condizione dell’esistenza

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Tutto pronto per la quarta edizione del festival dedicato al cinema avant-garde e alla videoarte, nel cuore delle Alpi svizzere. Tra le proiezioni, anche il documentario 3D di Wim Wenders su Anselm Kiefer

Wim Wenders, Anselm - Das Rauschen der Zeit, still

Per gli appassionati di arte e di cinema, il St. Moritz Art Film Festival (SMAFF) è tra gli eventi cult dell’estate 2025. La quarta edizione si terrà dal 21 al 24 agosto e la programmazione sarà davvero ricchissima, con oltre 40 proiezioni presso il leggendario Cinema Scala. Il tema di quest’anno? Emerging Virtualities. «Musei, sale cinematografiche e dispositivi della memoria diventano palcoscenici in cui le temporalità si sovrappongono», spiega Stefano Rabolli Pansera, direttore artistico di SMAFF, «i contesti si trasformano e i valori culturali si accumulano. L’incredibile selezione di quest’anno mette in scena virtualità emotive, spaziali e ontologiche: mondi emergenti di potenzialità che mettono in discussione la fissità di tempo, identità e luogo».

L’edizione 2025 sarà dedicata al cinema sperimentale e alla videoarte, il virtuale verrà esplorato non solo come costrutto tecnologico, ma come «condizione essenziale dell’esistenza». Qualche titolo in programma: il 21 giugno va in scena Mamelles Ancestrales (2019) di Tabita Rezaire, un viaggio cosmico e archeologico attraverso i paesaggi megalitici del Senegal e del Gambia, dove corpi celesti, vita minerale e spiriti cantano insieme. Mentre RACE OF A HIPPIE (2024) di Alessandro Di Pietro, il 23 agosto, porterà sullo schermo la fuga di un cadavere hippie resuscitato attraverso una foresta, traducendo in linguaggio cinematografico la performance di Paul Thek del 1967.

St Moritz Art Film Festival 2025
Cinema Scala. Copyright Gian-Nicola Bass. Courtesy of St Moritz Art Film Festival

Sotto la direzione artistica di Stefano Rabolli Pansera, e con i contributi curatoriali di Rosalia Namsai Engchuan, Leonardo Bigazzi e Roísín Tapponi, SMAFF 2025 si propone così di presentare artisti e registi visionari per cui attraverso il virtuale la realtà si articola e prende forma. «Dalla riproduzione digitale di ambienti spaziali ed emotivi», spiegano gli organizzatori, «alla simulazione della memoria e del desiderio erotico, fino alla costruzione di contro- narrazioni storiche ed esperienze non umane, il programma di quest’anno dà priorità a stati alternativi di presenza e percezione. Estendendo cronologie biologiche, cosmiche, geologiche e meccaniche su uno schermo condiviso, Emerging Virtualities celebra la capacità unica del cinema di evocare ciò che non è ancora attuale, ma è comunque profondamente sentito e radicato nella realtà».

Altri titoli in gara: Opera Omnia (2025) di Valentin Noujaïm, dove le telecamere di sorveglianza seguono due giovani ragazzi neri negli spazi industriali abbandonati di Manchester, in una storia ispirata all’Inferno di Dante Alighieri. Overnight Coup Plan (2025) di Marina Xenofontos che, girato nel 50° anniversario del colpo di stato fascista a Cipro, segue un gruppo di ragazze in una notte ad Ayia Napa, dove riemergono le eredità post-coloniali della città delle vacanze. E Anselm – Das Rauschen der Zeit (2023) di Wim Wenders, un viaggio poetico nella vita e nell’opera dell’artista tedesco Anselm Kiefer.

Le premiazioni delle varie categorie (Best Art Film, Best Feature Film e il Love at First Sight Kulm Prize)? Si terranno il 23 agosto. E il 24 agosto, la proiezione dei film vincitori chiuderà in bellezza la kermesse.

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