01 agosto 2025

The Wallà, nuove opere nel borgo della street art, che si può visitare anche online

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Con un nuovo virtual tour, l’arte urbana di Vallà si apre al mondo. Intanto Alicè e Dulk lasciano il segno, in attesa di PichiAvo, per un’estate a colori. Gran finale con il Wonderwallà Festival

The Wallà street art
Alice Pasquini, Foto di Giacomo Tonetto

La street art ora si esplora anche online: The Wallà, il progetto di rigenerazione urbana partecipata che ha trasformato Vallà di Riese Pio X, in provincia di Treviso, in un museo a cielo aperto, lancia il suo primo virtual tour interattivo, accessibile a chiunque, ovunque e in qualsiasi momento (da questo link), per “navigare” tra i 22 murales firmati da artisti di fama internazionale.

Nato nel 2021 su iniziativa del Collettivo BocaVerta, il progetto ha ridefinito il volto del borgo trevigiano con oltre mille metri quadrati di pareti dipinte. Ora quelle opere sono navigabili in digitale, con percorsi interattivi che permettono di scoprire autore, processo creativo e retroscena di ogni intervento artistico. «È un passo importante, perché raccontare l’arte urbana vuol dire anche renderla accessibile a chi non può raggiungerla», ha commentato Mauro Berti, portavoce del Collettivo BocaVerta. «Il virtual tour è il ponte tra la bellezza vissuta nei vicoli e quella condivisa nel digitale. The Wallà non è solo un luogo da visitare, è una narrazione che si apre a tutti, in ogni momento, ovunque ci si trovi. Va precisato che il nostro virtual sarà integrato a breve con le nuove opere e quelle mancanti delle passate edizioni, è un cantiere sempre aperto che sarà aggiornato di anno in anno».

The Wallà street art
Alice Pasquini, Foto di Giacomo Tonetto

Intanto, la stagione 2025 è entrata nel vivo. Dopo il ritorno di Alicè, tra le più note street artist italiane, che ha appena completato un murale ispirato all’infanzia, realizzato con la partecipazione dei bambini della scuola del paese, il collettivo è pronto ad accogliere due nomi di peso dalla scena internazionale.

Alice Pasquini, Foto di Giacomo Tonetto

Il primo è Dulk, alias Antonio Segura Donat, artista valenciano dalla poetica visionaria e surrealista, noto per i suoi personaggi ibridi sospesi tra sogno e realtà. I suoi paesaggi narrativi, affascinanti e minacciosi, raccontano il fragile equilibrio tra uomo e natura.

«Nel mio murale dipinto a Vallà, ho riunito un gruppo di personaggi che, come molte specie in via di estinzione, sono costretti a migrare per lasciare il loro habitat alla ricerca di un posto migliore. A guidare questa carovana è la volpe, un animale che simboleggia l’astuzia, ma anche la vulnerabilità. È la guida, che incarna l’intelligenza necessaria per adattarsi», ha spiegato l’artista.

Antonio Segura Donat Dulk

«Accanto a lui ci sono creature che sembrano provenire da un sogno o forse da un futuro impossibile. Una rana con un corpo simile a quello di un dinosauro, un gufo dall’aspetto saggio, una lumaca che si trasforma in un airone. Ognuno di loro è un essere ibrido, una fusione tra realtà e fantasia», ha continuato Dulk, raccontando cosa rappresentino queste figure: «Il tentativo della natura stessa di reinventarsi per sopravvivere. Si muovono tutti insieme, in una sorta di processione simbolica o migrazione, guidati da una figura che svolge un ruolo chiave nel mio universo visivo: il Soul Rider. Lo spirito che guida il viaggio è un personaggio ricorrente nel mio lavoro che rappresenta la consapevolezza e un profondo legame con la natura. Questo murale è un invito a immaginare nuovi percorsi, nuovi modi di coesistere».

A fine agosto sarà la volta di PichiAvo, duo artistico spagnolo celebre per la fusione di graffiti e arte classica. Le loro monumentali opere murali, caratterizzate da una tavolozza vibrante e da figure mitologiche iperrealistiche, sono una celebrazione della mitologia urbana contemporanea.

«Con l’arrivo di Alicè e adesso dei due artisti spagnoli – ha aggiunto Berti – The Wallà entra in una nuova fase: il progetto non è solo una galleria d’arte a cielo aperto, ma una piattaforma permanente di produzione culturale, partecipazione e racconto collettivo. Ogni muro dipinto diventa un atto d’amore verso il paese, ogni artista un narratore di bellezza, ogni abitante parte di una storia collettiva che si scrive con i colori. Con queste scelte confermiamo il livello internazionale degli artisti, anzi: lo eleviamo e ciò ci riempie di orgoglio».

A chiudere la stagione sarà, come da tradizione, il Wonderwallà Festival, in programma dal 29 al 31 agosto. Dopo l’edizione 2024, che ha visto concerti, laboratori e la creazione dell’opera collettiva Il Piccolo Pixel, il festival tornerà per tre giorni di arte, festa e comunità.

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