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L’arte del perdono
La collettiva è una riflessione sul tema del perdono nel mondo attuale, che oggi appare spesso dimenticato e difficile, e che nell’anno del Giubileo acquisisce ancora più significato.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La Galleria d’Arte Certosa è lieta di presentare la mostra L'arte del perdono, a cura di Vera Agosti, dal 20 settembre al 5 ottobre 2025. La collettiva riunisce alcuni artisti del movimento Le Meduse, fondato dalla critica e storica dell'arte nel 2010, un gruppo di artisti figurativi che riflettono su argomenti sociali contemporanei e precisamente: Maurizio Cariati, Giovanni Cerri, Emanuele Gregolin, Anna Madia, Iacopo Raugei, a cui per l'occasione si aggiungono Pierfilippo Gatti, Elisa Filomena e Milena Sgambato. L'intento della rassegna è una riflessione sul tema del perdono nel mondo attuale, che oggi appare spesso dimenticato e difficile, e che nell’anno del Giubileo acquisisce ancora più significato. Dai piccoli litigi con il prossimo _ automobilisti, condomini, colleghi, partner e familiari _ fino, in senso macroscopico, alle grandi tensioni internazionali, che sfociano in conflitti e odi perenni. E ancora perdonare l'imperdonabile, anche per se stessi, per andare avanti e vivere meglio. Il perdono inteso in senso cristiano, ma anche laico, per una migliore convivenza civile.
Come scrive don Stefano Pessina, vicario della parrocchia della Certosa di Garegnano: “Cristianamente il perdono assume (..) il tentativo di imitare l’amore stesso di Dio, del creatore, che non si stanca mai di perdonare. Cristianamente il perdono (..) si fonda sulla consapevolezza che il colpevole è comunque, e prima di tutto, un fratello, e questo lo cogli solo entrando nello sguardo di Dio. Dio chiede all’uomo di essere eccessivi nell’amore, e quindi anche nel perdono. Non dice essere facile, ma ci assicura di averci creati capaci di perdonare così. In un tempo dove la logica della conflittualità pare predominare le scelte, siamo inviati a credere che è possibile anche SCEGLIERE la via del perdono, nella vita dei singoli e nella vita del mondo.”
Ecco allora un viaggio unico e suggestivo nelle possibili declinazioni del perdono nella pittura e nel disegno, con moltissimi inediti, realizzati appositamente, lavorando liberamente sul tema. Come nota la curatrice, all’interno della ristretta cerchia di autori selezionati, l’esplorazione artistica dell’argomento ha generato risposte differenti dall’universo maschile e da quello femminile: apertura verso il mondo, la politica, l’ambiente, la storia, la tradizione, la religione per gli uomini e riflessione sull’interiorità e i sentimenti, ricerca, cambiamento d’animo e coscienza per le donne, con ritratti intimi e sospesi, baci e abbracci.
Accompagna l’iniziativa, un prezioso piccolo libro pubblicato dalla Prearo Editore, con testi di don Stefano Pessina e Vera Agosti.
La Certosa
La Certosa di Garegnano, nota anche come Certosa di Milano, fu fondata, con atto notarile il 19 settembre 1349, da Giovanni Visconti, Arcivescovo e Signore di Milano, e donata, insieme ad altri suoi beni personali, case, terreni, diritti d’acqua, all’Ordine Certosino.
Francesco Petrarca ne fu illustre ospite dal 1353 al 1361. Nel 1399 Luchino Novello Visconti, nipote di Giovanni, alla sua morte, donò ai certosini alcuni propri possedimenti. Dal sec. XVI, la Certosa cambiò completamente aspetto fino ad assumere le forme architettoniche attuali e si impreziosì degli affreschi di Simone Peterzano, Daniele Crespi, Biagio Bellotti e Bartolomeo Roverio, detto il Genovesino.
Nel 1782 i monaci dovettero abbandonare il monastero, in seguito alla soppressione decretata da Giuseppe II, Imperatore d’Austria. I beni vennero messi in vendita, il grande chiostro fu destinato a deposito militare e distrutto nel corso del XIX secolo. Nel 1783 la chiesa divenne sede della Parrocchia del paese di Garegnano, che, dopo l’Unità d’Italia, fu aggregato al Comune di Musocco e nel 1923 alla città di Milano.
Come scrive don Stefano Pessina, vicario della parrocchia della Certosa di Garegnano: “Cristianamente il perdono assume (..) il tentativo di imitare l’amore stesso di Dio, del creatore, che non si stanca mai di perdonare. Cristianamente il perdono (..) si fonda sulla consapevolezza che il colpevole è comunque, e prima di tutto, un fratello, e questo lo cogli solo entrando nello sguardo di Dio. Dio chiede all’uomo di essere eccessivi nell’amore, e quindi anche nel perdono. Non dice essere facile, ma ci assicura di averci creati capaci di perdonare così. In un tempo dove la logica della conflittualità pare predominare le scelte, siamo inviati a credere che è possibile anche SCEGLIERE la via del perdono, nella vita dei singoli e nella vita del mondo.”
Ecco allora un viaggio unico e suggestivo nelle possibili declinazioni del perdono nella pittura e nel disegno, con moltissimi inediti, realizzati appositamente, lavorando liberamente sul tema. Come nota la curatrice, all’interno della ristretta cerchia di autori selezionati, l’esplorazione artistica dell’argomento ha generato risposte differenti dall’universo maschile e da quello femminile: apertura verso il mondo, la politica, l’ambiente, la storia, la tradizione, la religione per gli uomini e riflessione sull’interiorità e i sentimenti, ricerca, cambiamento d’animo e coscienza per le donne, con ritratti intimi e sospesi, baci e abbracci.
Accompagna l’iniziativa, un prezioso piccolo libro pubblicato dalla Prearo Editore, con testi di don Stefano Pessina e Vera Agosti.
La Certosa
La Certosa di Garegnano, nota anche come Certosa di Milano, fu fondata, con atto notarile il 19 settembre 1349, da Giovanni Visconti, Arcivescovo e Signore di Milano, e donata, insieme ad altri suoi beni personali, case, terreni, diritti d’acqua, all’Ordine Certosino.
Francesco Petrarca ne fu illustre ospite dal 1353 al 1361. Nel 1399 Luchino Novello Visconti, nipote di Giovanni, alla sua morte, donò ai certosini alcuni propri possedimenti. Dal sec. XVI, la Certosa cambiò completamente aspetto fino ad assumere le forme architettoniche attuali e si impreziosì degli affreschi di Simone Peterzano, Daniele Crespi, Biagio Bellotti e Bartolomeo Roverio, detto il Genovesino.
Nel 1782 i monaci dovettero abbandonare il monastero, in seguito alla soppressione decretata da Giuseppe II, Imperatore d’Austria. I beni vennero messi in vendita, il grande chiostro fu destinato a deposito militare e distrutto nel corso del XIX secolo. Nel 1783 la chiesa divenne sede della Parrocchia del paese di Garegnano, che, dopo l’Unità d’Italia, fu aggregato al Comune di Musocco e nel 1923 alla città di Milano.
20
settembre 2025
L’arte del perdono
Dal 20 settembre al 05 ottobre 2025
arte contemporanea
Location
Galleria Certosa
Milano, Via Garegnano, 28, (MI)
Milano, Via Garegnano, 28, (MI)
Orario di apertura
da sabato a domenica ore 15:30-18
altri giorni su appuntamento tel. 333.2932895
Vernissage
20 Settembre 2025, 16
Editore
Prearo editore
Autore
Curatore
Autore testo critico
Progetto grafico







