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Yoan Capote – Ruido Blanco
Ruido Blanco (Rumore Bianco) è il titolo della personale di una delle figure più emblematiche della ricca e vibrante scena contemporanea cubana, Yoan Capote; affermato a livello internazionale, l’artista vive attualmente tra Cuba e Madrid.
Comunicato stampa
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Con Ruido Blanco Yoan Capote ci invita a riflettere sull'alienazione e la rassegnazione che l’essere umano vive nella società contemporanea. Il titolo - che descrive un suono costante e immutabile, capace di bloccare la nostra connessione con il mondo esterno - diventa una metafora dello stato di isolamento sociale, dell’immobilismo politico e della capacità di introspezione della collettivatà che si vive attualmente a Cuba. Le opere di questa mostra mirano a toccare le corde più profonde della nostra sensibilità e a suscitare in noi emozioni in grado di renderci consapevoli dell’ottusità, della demotivazione, dell'apatia e dell’intorpidimento emotivo che possono essere radicati nel nostro comportamento.
I lavori qui presentati sono l’espressione di un grido silenziato, un lamento soffocato dal rumore bianco che ci circonda; quel ronzio costante che ci tiene immersi in una sorta di letargia emotiva. Attraverso materiali altamente simbolici e processi creativi partecipativi, Capote ci invita a esplorare la complessità delle nostre emozioni, ricordi e pensieri, palesandoci quanto sia importante contrastare l'alienazione e l'estraniazione che minacciano di allontanarci dal nostro essere umani.
In questa occasione espositiva l’artista presenta per la prima volta un gruppo di opere realizzate nel 2025, della serie Litoral (Litorale). Si tratta di paesaggi marini dove la linea dell'orizzonte quasi scompare nel bordo superiore del dipinto e in cui Capote incorpora pietre di scogliera taglienti (cristalli di dente di cane) raccolte lungo le coste cubane. In questi dipinti Capote riproduce per la prima volta la prospettiva di coloro che hanno smesso di guardare l'orizzonte, rassegnandosi a un litorale disseminato di scogli; di coloro che, arresi nell’accettazione del presente, hanno perso la speranza nel futuro; ed ancora, di coloro che semplicemente vagano o cerca di fuggire mentre l'acqua svanisce fra le rocce taglienti.
Le caratteristiche formali di queste opere, nelle quali l'orizzonte perde di importanza, riportano alla mente le iconiche ninfee di Monet. Ma qui simbolicamente non compaiono fiori; dove l’artista francese dipingeva delicate composizioni di ninfee che galleggiavano a fior d’acqua, Capote inserisce massicce rocce appuntite. A differenza di Monet che catturava l’idillio, l’artista cubano cerca di rappresentare il dramma, le difficoltà e il dolore di coloro che affrontano la propria realtà e geografia.
Ruido Blanco include inoltre le opere di due serie già note: Islas e Purificación. Nella prima, l’artista ricrea paesaggi marini utilizzando pittura a olio e ami da pesca, nella seconda, riutilizza e rielabora catene, filo spinato, manette e altri frammenti metallici di diverse forme, atti a esprimere i concetti di decostruzione, tensione, aggressività e controllo. Il processo creativo che sta dietro a questi lavori è documentato in un video, in mostra in galleria, che ci offre una prospettiva aggiuntiva per la comprensione del significato delle opere.
Completano il percorso espositivo installazioni e sculture più o meno recenti ed un gruppo di disegni della serie Sentimientos encontrados. Questi ultimi, basati su una raccolta eterogenea di elettrocardiogrammi di suoi connazionali, per l’artista esprimono la frammentazione della società cubana causata dal dolore e dalla frustrazione.
Yoan Capote (Pinar del Río, Cuba, 1977) si è diplomato alla Scuola Nazionale d'Arte nel 1995 e all'Istituto Superiore d'Arte dell'Avana nel 2001. Ha ricevuto riconoscimenti come la Borsa di Studio della Fondazione John Simon Guggenheim (2006), il Premio della Fondazione Pollock-Krasner (2006) e la Borsa di Studio del Vermont Study Center (2002). Alla VII Biennale dell'Avana (2000), gli è stato conferito, insieme al collettivo di artisti DUPP, il Premio UNESCO.
Le sue opere sono state presentate alla collettiva del Padiglione Cubano alla 54° Biennale di Venezia (2011) e alla Biennale di Sydney (2022). Tra le sue mostre più importanti ricordiamo: Ouro Branco, Territorio, Pavilhões da Mitra, Lisbona, Portogallo (2025); Espinario, Galleria Continua, Parigi, Francia (2024); Questo lontano e oltre (2023), Museum Voorlinden, Paesi Bassi; Escala Humana, Galleria Continua, L'Avana (2002); Landlors Color, Cranbrook Art Museum, Michigan, USA (2019); Sujeto Omitido, Galleria Continua, San Gimignano, Italia (2019); Ritiro bagagli, Frederick R. Weisman Art Museum, Università del Minnesota, Minneapolis, USA (2019); Ola Cuba, Gare Saint Sauveur, Lille, Francia (2018); Cuban Art, mostra itinerante co-organizzata dalla Mid-America Arts Alliance con il Center for Cuban Studies (NYC) (2018); Cuba mi amor, Galleria Continua, Les Moulins, Francia (2017); Art x Cuba, Ludwig Forum für Internationale Kunst, Aquisgrana, Germania (2017); Overseas, Center for Contemporary Art Halle 14, Lipsia, Germania (2017); Relational Undercurrents: Contemporary Art of the Caribbean Archipelago, organizzato da Pacific Standard Time: LA/LA e The Getty. Museum of Latin American Art (MOLAA), Long Beach, CA, USA (2017); On the Horizon: Contemporary Cuban Art from the Jorge M. Pérez Collection, Pérez Art Museum Miami, Florida, USA (2017); Adios Utopia: Dreams and Deceptions in Cuban Art, 1950-2015, mostra itinerante presso l'Houston Museum of Fine Arts, l'Hirshhorn Museum, Washington, D.C. e il Walker Art Center, Minneapolis, Minnesota (2017); Cuba Libre, Ludwig Museum, Coblenza (2016). Le sue opere sono presenti in numerose prestigiose collezioni pubbliche e private.
I lavori qui presentati sono l’espressione di un grido silenziato, un lamento soffocato dal rumore bianco che ci circonda; quel ronzio costante che ci tiene immersi in una sorta di letargia emotiva. Attraverso materiali altamente simbolici e processi creativi partecipativi, Capote ci invita a esplorare la complessità delle nostre emozioni, ricordi e pensieri, palesandoci quanto sia importante contrastare l'alienazione e l'estraniazione che minacciano di allontanarci dal nostro essere umani.
In questa occasione espositiva l’artista presenta per la prima volta un gruppo di opere realizzate nel 2025, della serie Litoral (Litorale). Si tratta di paesaggi marini dove la linea dell'orizzonte quasi scompare nel bordo superiore del dipinto e in cui Capote incorpora pietre di scogliera taglienti (cristalli di dente di cane) raccolte lungo le coste cubane. In questi dipinti Capote riproduce per la prima volta la prospettiva di coloro che hanno smesso di guardare l'orizzonte, rassegnandosi a un litorale disseminato di scogli; di coloro che, arresi nell’accettazione del presente, hanno perso la speranza nel futuro; ed ancora, di coloro che semplicemente vagano o cerca di fuggire mentre l'acqua svanisce fra le rocce taglienti.
Le caratteristiche formali di queste opere, nelle quali l'orizzonte perde di importanza, riportano alla mente le iconiche ninfee di Monet. Ma qui simbolicamente non compaiono fiori; dove l’artista francese dipingeva delicate composizioni di ninfee che galleggiavano a fior d’acqua, Capote inserisce massicce rocce appuntite. A differenza di Monet che catturava l’idillio, l’artista cubano cerca di rappresentare il dramma, le difficoltà e il dolore di coloro che affrontano la propria realtà e geografia.
Ruido Blanco include inoltre le opere di due serie già note: Islas e Purificación. Nella prima, l’artista ricrea paesaggi marini utilizzando pittura a olio e ami da pesca, nella seconda, riutilizza e rielabora catene, filo spinato, manette e altri frammenti metallici di diverse forme, atti a esprimere i concetti di decostruzione, tensione, aggressività e controllo. Il processo creativo che sta dietro a questi lavori è documentato in un video, in mostra in galleria, che ci offre una prospettiva aggiuntiva per la comprensione del significato delle opere.
Completano il percorso espositivo installazioni e sculture più o meno recenti ed un gruppo di disegni della serie Sentimientos encontrados. Questi ultimi, basati su una raccolta eterogenea di elettrocardiogrammi di suoi connazionali, per l’artista esprimono la frammentazione della società cubana causata dal dolore e dalla frustrazione.
Yoan Capote (Pinar del Río, Cuba, 1977) si è diplomato alla Scuola Nazionale d'Arte nel 1995 e all'Istituto Superiore d'Arte dell'Avana nel 2001. Ha ricevuto riconoscimenti come la Borsa di Studio della Fondazione John Simon Guggenheim (2006), il Premio della Fondazione Pollock-Krasner (2006) e la Borsa di Studio del Vermont Study Center (2002). Alla VII Biennale dell'Avana (2000), gli è stato conferito, insieme al collettivo di artisti DUPP, il Premio UNESCO.
Le sue opere sono state presentate alla collettiva del Padiglione Cubano alla 54° Biennale di Venezia (2011) e alla Biennale di Sydney (2022). Tra le sue mostre più importanti ricordiamo: Ouro Branco, Territorio, Pavilhões da Mitra, Lisbona, Portogallo (2025); Espinario, Galleria Continua, Parigi, Francia (2024); Questo lontano e oltre (2023), Museum Voorlinden, Paesi Bassi; Escala Humana, Galleria Continua, L'Avana (2002); Landlors Color, Cranbrook Art Museum, Michigan, USA (2019); Sujeto Omitido, Galleria Continua, San Gimignano, Italia (2019); Ritiro bagagli, Frederick R. Weisman Art Museum, Università del Minnesota, Minneapolis, USA (2019); Ola Cuba, Gare Saint Sauveur, Lille, Francia (2018); Cuban Art, mostra itinerante co-organizzata dalla Mid-America Arts Alliance con il Center for Cuban Studies (NYC) (2018); Cuba mi amor, Galleria Continua, Les Moulins, Francia (2017); Art x Cuba, Ludwig Forum für Internationale Kunst, Aquisgrana, Germania (2017); Overseas, Center for Contemporary Art Halle 14, Lipsia, Germania (2017); Relational Undercurrents: Contemporary Art of the Caribbean Archipelago, organizzato da Pacific Standard Time: LA/LA e The Getty. Museum of Latin American Art (MOLAA), Long Beach, CA, USA (2017); On the Horizon: Contemporary Cuban Art from the Jorge M. Pérez Collection, Pérez Art Museum Miami, Florida, USA (2017); Adios Utopia: Dreams and Deceptions in Cuban Art, 1950-2015, mostra itinerante presso l'Houston Museum of Fine Arts, l'Hirshhorn Museum, Washington, D.C. e il Walker Art Center, Minneapolis, Minnesota (2017); Cuba Libre, Ludwig Museum, Coblenza (2016). Le sue opere sono presenti in numerose prestigiose collezioni pubbliche e private.
20
settembre 2025
Yoan Capote – Ruido Blanco
Dal 20 settembre 2025 al 07 gennaio 2026
arte contemporanea
Location
GALLERIA CONTINUA
San Gimignano, Via Del Castello, 11, (Siena)
San Gimignano, Via Del Castello, 11, (Siena)
Orario di apertura
da lunedì a domenica 10-13 e 14-19
Vernissage
20 Settembre 2025, 17-22
Sito web
Ufficio stampa
SILVIA PICHINI
Autore




