25 settembre 2025

Colonne palladiane e ottagoni da combattimento: un’arena UFC per la Casa Bianca

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Una nuova arena da combattimento sul prato della Casa Bianca, per i 250 anni dell’Indipendenza americana: la proposta della Federazione UFC che piace all’amministrazione Trump

La civiltà dello spettacolo statunitense non può che passare attraverso i suoi simboli più riconoscibili e, tra tutti, nessuno è più iconico della Casa Bianca. Residenza ufficiale del Presidente, costruita dall’architetto di origini irlandesi James Hoban sul modello delle grandi dimore neoclassiche, il palazzo al numero 1600 di Pennsylvania Avenue, Washington DC, è da due secoli luogo di una doppia funzione: spazio domestico e macchina scenica del potere. Le sue colonne palladiane sono entrate nell’immaginario collettivo non solo attraverso le cronache politiche ma, soprattutto, grazie a chilometri di pellicole hollywoodiane e spesso non andava a finire bene: bombardata da alieni, travolta da cataclismi naturali, assediata da dinosauri o disintegrata da missili nucleari. E, a breve, a questo repertorio si aggiungerà un nuovo capitolo: l’arena di arti marziali miste della UFC – Ultimate Fighting Championship. Solo che questa volta non è un film.

Il presidente della federazione sportiva, Dana White, ha presentato i rendering di un’arena temporanea da erigere sul South Lawn, il pratone che si apre proprio davanti alla Casa Bianca. L’occasione è quella delle celebrazioni di America 250, i due secoli e mezzo dalla Dichiarazione di Indipendenza del 1776. Un evento “one-of-one”, come lo ha definito White in un’intervista a Fox News, paragonandolo ai grandi spettacoli immersivi della Sphere di Las Vegas (a proposito di spettacolo).

Il progetto prevede un’arena da circa 5mila spettatori, non tantissimi dunque. Limitata per ragioni di spazio e sicurezza non potrà essere proprio il Colosseo ma solo per quanto riguarda la capienza. L’impianto scenico, infatti, promette di essere monumentale: un arco luminoso che inquadrerà la prospettiva tra la Casa Bianca e l’obelisco del Washington Monument, al centro del quale si staglierà l’ottagono dove si svolgeranno i combattimenti. Tutto perfetto per delle belle fotografie da pubblicare su Truth con un bel po’ di hashtag. La Casa Bianca stessa, il 20 settembre, ha confermato indirettamente la fattibilità dell’iniziativa con un post su X: «SEE YOU ON THE SOUTH LAWN». Accanto all’arena principale, è prevista un’installazione esterna per un pubblico più ampio, pensata come watch party.

Donald Trump è un noto appassionato di Wrestling – ha partecipato a diversi spettacoli anche se non come lottatore ed è stato incluso nella WWE Hall of Fame – e la sua amministrazione ha già promosso una serie di spettacoli ad alta visibilità, dal grande palco per la parata militare a Washington fino all’annuncio di una nuova ala con una sala da ballo monumentale progettata dall’architetto James McCrery, nel quadro di un ordine esecutivo che ha proclamato il cosiddetto “stile classico” come architettura ufficiale del governo federale.

L’arena UFC si inserisce in questa sequenza di gesti che si potrebbero definire ludici, in riferimento etimologico ai ludi gladiatorii, parte integrante del culto imperiale. Il luogo dove Thomas Jefferson, il Presidente autore della Dichiarazione di Indipendenza, vedeva un palazzo troppo grande per i suoi tempi, diventa oggi lo scenario di un’America che non fa distinzione tra celebrazioni governative e intrattenimento globale. Una sovrapposizione che conferma come il potere a stelle e strisce non possa rinunciare mai alla sua vena performativa, traslando l’agone politico sull’arena del pop.

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