La mostra include una serie di archivi personali, che spaziano da fotografie a parole e gesti scultorei, volti a parlare di stati preverbali di attaccamento e di comportamenti incarnati dell'essere, dell'amare e del sentirsi parte di sé. Attraverso l'esposizione e la riflessione sui suoi diari, Sidiropoulou rievoca versioni passate della realtà per proteggere un'esperienza di amore incondizionato, per trovare resilienza, per trovare futuri alternativi di innamoramento e disinnamoramento.

Usando le parole "fino alla luna e ritorno" come mantra, asse e metafora per parlare dei complessi e sfaccettati schemi dell'amore, Sidiropoulou crea una narrazione spaziale che sovverte ricordi inquietanti, trasformandoli in atti di amore per se stessi. Le qualità trasformative di tale processo sono presenti nei media e nei materiali esposti nello spazio. Le sue immagini si concentrano sulla luna, eclittica o piena, moltiplicando e al contempo fondando la nozione di tempo, permettendo a noi, il pubblico, di percepire attraverso il suo restringimento o la sua espansione. Di conseguenza, le sue parole ci inducono ai modelli costantemente alternati che derivano dalla crescita, negli stati personali ma anche psicosociali. I suoi gesti sono fragili e intensi, parlano dell'inafferrabile che a volte appare nei gesti umani e nei fenomeni naturali più tangibili.

In occasione della chiusura è previsto un programma diviso in due parti: una visita guidata alle ore 18.00 presso Teaser e un evento di chiusura alle ore 19.30 presso Retro