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40 anni di Romaeuropa Festival, che al Mattatoio diventa Ultra
Arti performative
Il Romaeuropa Festival celebra i suoi 40 anni con ULTRA REF, un progetto che va oltre la semplice rassegna per diventare un vero e proprio festival nel festival: iniziato il 20 settembre, per proseguire fino al 16 novembre 2025, gli spazi del Mattatoio – La Pelanda si accendono di suoni, immagini e gesti che dissolvono i confini tra generi e discipline. Non si tratta soltanto di un programma di spettacoli ma di un ecosistema culturale aperto e partecipativo che mette in dialogo arti performative, nuove tecnologie e comunità. Come ha dichiarato Marco Delogu, presidente di Azienda Speciale Palaexpo, il progetto «Valorizza appieno la vocazione del Mattatoio come polo della creatività contemporanea».

La musica come dichiarazione poetica
L’inaugurazione è stata affidata a un doppio concerto che ha incarnato l’anima del progetto. La visionaria Lyra Pramuk, tra le voci più potenti dell’avant-pop globale, ha portato a Roma un universo vocale trasformato dall’intelligenza artificiale. Accanto a lei, Isabelle Lewis, progetto nato dall’incontro tra musicisti e performer di spicco, propone un’esperienza sospesa tra elettronica, archi e atmosfere romantiche. Una ouverture in forma di dichiarazione poetica: il futuro della musica abita qui, nel crocevia fra sperimentazione tecnologica e sensibilità umana.

Da quel momento, le serate di ULTRA CLUB continuano a trasformare La Pelanda in un laboratorio pulsante. Cinque giornate dedicate alle nuove direzioni del pop e della ricerca elettronica ospitano artiste emergenti e voci già cult come Ginevra, Tarta Relena e Maria Arnal, fino al ritorno live di Populous. Tra showcase radicali e progetti audiovisivi, la sezione svela un panorama musicale dove memoria mediterranea, elettronica sperimentale e scritture politiche convergono in nuove forme di esperienza collettiva.
Danza e teatro: corpi e visioni in movimento
Oltre alla musica, ULTRA REF propone anche un ampio programma di teatro e danza per interrogare il presente. Sul palco arriva in prima nazionale iGirl di Marina Carr con Federica Rosellini, rito contemporaneo che intreccia mito e poesia. La sezione Anni Luce, invece, offre uno spazio privilegiato alla nuova drammaturgia under 30, con prime nazionali e progetti che esplorano desiderio digitale, utopie e memorie collettive.

Dal 7 al 19 ottobre, la scena si apre al linguaggio del corpo con la rassegna Dancing Days e il progetto BAMBU di Roberto Castello, ponte tra Italia e Africa. Qui si incontrano le coreografie di Armin Hokmi, Ermira Goro e Matteo Sedda, in un paesaggio che mescola radici culturali, sperimentazioni visive e politica del gesto. Spettacoli che diventano veri spazi di riflessione coreografica sul presente
Memoria, digitale e design: le arti oltre lo schermo
Tra le sezioni più sorprendenti spiccano i percorsi legati alla tecnologia e al design. Con REFrame, videogioco in realtà virtuale firmato da giovani studenti RUFA, il pubblico ripercorre la storia del festival come esperienza immersiva e interattiva. Le opere in realtà aumentata di Chiara Passa e degli studenti dell’Accademia di Belle Arti trasformano il Mattatoio in un organismo digitale, mentre la giornata Design Talks invita studi, scuole e professionisti a un confronto serrato sulla cultura visiva contemporanea
Lituania: un focus internazionale
Dal 30 settembre al 5 ottobre, il festival apre una finestra sulla scena lituana, portando a Roma concerti, letture sceniche e spettacoli di danza che intrecciano tradizioni e nuove drammaturgie. Dalla musica ipnotica di Merope al linguaggio coreografico di Dovydas Strimaitis, fino alle scritture femminili più radicali, il focus restituisce l’immagine di un Paese che sa trasformare radici locali in ricerca internazionale. L’omaggio al regista Jonas Mekas, con la proiezione di Requiem al MAXXI, diventa il cuore poetico di questo attraversamento.

Kids & Family: l’arte come gioco
Grande attenzione è riservata alle nuove generazioni con la sezione Kids & Family, che propone spettacoli, laboratori e installazioni pensati per l’infanzia e le famiglie. Dal ritorno del cult Buchettino di Societas ai concerti interattivi, passando per il playground nella Galleria delle Vasche, i più piccoli diventano protagonisti di un’esperienza dove arte e gioco si intrecciano senza confini.
Con il suo programma ad ampio raggio, ULTRA REF 2025 propone una visione. Tra talk, installazioni e opere partecipative, il Mattatoio diventa un crocevia di linguaggi e immaginari, un organismo in costante trasformazione. Romaeuropa Festival festeggia così i suoi 40 anni, guardando al futuro con l’ambizione di riscrivere, insieme al pubblico, i confini stessi dell’arte contemporanea.














