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Un Paese in debito. Risparmio e prestiti nella storia d’Italia
Fondazione Cariparma conserva una collezione di cartamoneta seconda per importanza solo a quella della Banca d’Italia e la mostra – raccontata attraverso manifesti, cartoline e opuscoli dal forte valore storico e culturale – è un’occasione unica per scoprire le radici del debito pubblico nazionale.
Comunicato stampa
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La nascita del Regno d’Italia, nel cuore del XIX secolo, coincide con un mondo in rapida trasformazione: le nazioni europee si affacciano gradualmente alla modernità, si progettano infrastrutture, prendono forma i sistemi di pubblica istruzione e gli eserciti, sempre più avanzati tecnologicamente, mantengono un posto di primo piano nel bilancio dello stato.
Tutto questo ha un costo e, per far fronte al moltiplicarsi della spesa, gli stati adottano in modo sistematico uno strumento che ha profondamente segnato la storia economica e sociale: il debito pubblico, la cui sottoscrizione sarà promossa sempre più assiduamente da una comunicazione rivolta a tutte le classi sociali. Manifesti, cartoline e opuscoli – accattivanti e di forte valore storico e culturale - diventeranno i nuovi protagonisti delle campagne pubbliche, mosse dall’obiettivo di stimolare la popolazione ad investire nei buoni di stato.
All’interno di questo contesto si muove la mostra Un Paese in debito. Risparmio e prestiti nella storia d’Italia che Fondazione Cariparma, in collaborazione con l’Università di Parma, nella sua sede di Palazzo Bossi Bocchi, propone dal 10 ottobre al 21 dicembre 2025. L’esposizione è a cura di Piergiovanni Genovesi, Stefano Magagnoli e Francesca Magri; hanno collaborato Stefano Campagna, Fabrizio Solieri e il progetto Hemera 1918-1922.
La storia economica italiana - dal processo di unificazione del Regno alla fase di sviluppo dell'età giolittiana, dalla preparazione e sostegno delle due guerre mondiali sino alle fasi delle ricostruzioni postbelliche – è raccontata attraverso la lente insolita della comunicazione del prestito. In mostra manifesti della collezione SALCE del Museo Nazionale di Treviso (alcuni firmati da autorevoli artisti come Dudovich e Boccasile), cartamoneta dalla straordinaria collezione di Fondazione Cariparma (tra cui le iconiche banconote mille lire), video documentari, oltre a documenti, fotografie e oggetti appartenenti alla preziosa collezione di Andrea Cattabiani.
Franco Magnani, il presidente di Fondazione Cariparma, ha dichiarato: “Il coinvolgente corpus espositivo de “Un Paese in debito” rende questa mostra unica nel suo genere e permette al visitatore di scoprire le radici storiche del debito pubblico nazionale. Per la nostra Fondazione è anche un’importante occasione di valorizzazione di uno dei quattro fondi strategici delle nostre collezioni d’arte: quello della cartamoneta, la cui raccolta è seconda, per importanza, solo a quella della Banca d’Italia.”
Nel tempo il Paese ha tentato di contenere il deficit pubblico attraverso la promozione di mirate “campagne del debito” volte a stimolare la sottoscrizione ai buoni del tesoro, ai prestiti di guerra, a quelli per la ricostruzione, ma anche ai buoni per la lotta di Librazione. Pubblicistica, grafica ed anche “versi in rima” sono gli strumenti grazie ai quali - sia nei periodi interbellici sia in guerra – i vari governi hanno promosso il finanziamento della spesa pubblica presso tutte le fasce sociali.
Il suggestivo percorso dell’esposizione muove dal 1861 e dagli alti costi di unificazione dell’Italia (ad iniziare dalle grandi opere per dotare il Paese di moderne infrastrutture) a cui fanno fronte i primi prestiti pubblici e l’emissione di titoli di Stato per attirare, oltre agli investitori stranieri e istituzionali, anche i risparmi privati.
La testimonianza storica della spesa per i “prestiti di guerra”, per alimentare l’industria bellica e le forze armate, è una costante che accompagna la visita alla mostra, dalle guerre colonialiste sino ai due conflitti mondiali, passando dalle vicende del regime; per arrivare, infine, alla caduta del fasciamo, al secondo dopoguerra ed ai difficili anni della Ricostruzione.
La storia del debito pubblico è anche la conseguenza di scelte politiche, di realtà storiche e di visioni del futuro: per questo la mostra Un paese in debito è anche un coinvolgente viaggio nell’universo della comunicazione e della propaganda per sostenere le politiche di indebitamento pubblico.
L’esposizione sarà corredata da conferenze incentrate sui temi della mostra rivolte a studenti e appassionati, ma anche da laboratori per bambine e bambini.
Tutte le iniziative saranno ad ingresso libero.
Tutto questo ha un costo e, per far fronte al moltiplicarsi della spesa, gli stati adottano in modo sistematico uno strumento che ha profondamente segnato la storia economica e sociale: il debito pubblico, la cui sottoscrizione sarà promossa sempre più assiduamente da una comunicazione rivolta a tutte le classi sociali. Manifesti, cartoline e opuscoli – accattivanti e di forte valore storico e culturale - diventeranno i nuovi protagonisti delle campagne pubbliche, mosse dall’obiettivo di stimolare la popolazione ad investire nei buoni di stato.
All’interno di questo contesto si muove la mostra Un Paese in debito. Risparmio e prestiti nella storia d’Italia che Fondazione Cariparma, in collaborazione con l’Università di Parma, nella sua sede di Palazzo Bossi Bocchi, propone dal 10 ottobre al 21 dicembre 2025. L’esposizione è a cura di Piergiovanni Genovesi, Stefano Magagnoli e Francesca Magri; hanno collaborato Stefano Campagna, Fabrizio Solieri e il progetto Hemera 1918-1922.
La storia economica italiana - dal processo di unificazione del Regno alla fase di sviluppo dell'età giolittiana, dalla preparazione e sostegno delle due guerre mondiali sino alle fasi delle ricostruzioni postbelliche – è raccontata attraverso la lente insolita della comunicazione del prestito. In mostra manifesti della collezione SALCE del Museo Nazionale di Treviso (alcuni firmati da autorevoli artisti come Dudovich e Boccasile), cartamoneta dalla straordinaria collezione di Fondazione Cariparma (tra cui le iconiche banconote mille lire), video documentari, oltre a documenti, fotografie e oggetti appartenenti alla preziosa collezione di Andrea Cattabiani.
Franco Magnani, il presidente di Fondazione Cariparma, ha dichiarato: “Il coinvolgente corpus espositivo de “Un Paese in debito” rende questa mostra unica nel suo genere e permette al visitatore di scoprire le radici storiche del debito pubblico nazionale. Per la nostra Fondazione è anche un’importante occasione di valorizzazione di uno dei quattro fondi strategici delle nostre collezioni d’arte: quello della cartamoneta, la cui raccolta è seconda, per importanza, solo a quella della Banca d’Italia.”
Nel tempo il Paese ha tentato di contenere il deficit pubblico attraverso la promozione di mirate “campagne del debito” volte a stimolare la sottoscrizione ai buoni del tesoro, ai prestiti di guerra, a quelli per la ricostruzione, ma anche ai buoni per la lotta di Librazione. Pubblicistica, grafica ed anche “versi in rima” sono gli strumenti grazie ai quali - sia nei periodi interbellici sia in guerra – i vari governi hanno promosso il finanziamento della spesa pubblica presso tutte le fasce sociali.
Il suggestivo percorso dell’esposizione muove dal 1861 e dagli alti costi di unificazione dell’Italia (ad iniziare dalle grandi opere per dotare il Paese di moderne infrastrutture) a cui fanno fronte i primi prestiti pubblici e l’emissione di titoli di Stato per attirare, oltre agli investitori stranieri e istituzionali, anche i risparmi privati.
La testimonianza storica della spesa per i “prestiti di guerra”, per alimentare l’industria bellica e le forze armate, è una costante che accompagna la visita alla mostra, dalle guerre colonialiste sino ai due conflitti mondiali, passando dalle vicende del regime; per arrivare, infine, alla caduta del fasciamo, al secondo dopoguerra ed ai difficili anni della Ricostruzione.
La storia del debito pubblico è anche la conseguenza di scelte politiche, di realtà storiche e di visioni del futuro: per questo la mostra Un paese in debito è anche un coinvolgente viaggio nell’universo della comunicazione e della propaganda per sostenere le politiche di indebitamento pubblico.
L’esposizione sarà corredata da conferenze incentrate sui temi della mostra rivolte a studenti e appassionati, ma anche da laboratori per bambine e bambini.
Tutte le iniziative saranno ad ingresso libero.
10
ottobre 2025
Un Paese in debito. Risparmio e prestiti nella storia d’Italia
Dal 10 ottobre al 21 dicembre 2025
arte moderna
Location
PALAZZO BOSSI BOCCHI
Parma, Strada Ponte Caprazucca, 4, (Parma)
Parma, Strada Ponte Caprazucca, 4, (Parma)
Orario di apertura
martedì e giovedì ore 15.30-18.00 e sabato e domenica ore 10.00-12.30 e 15.30-18.00
Sito web
Ufficio stampa
Fondazione Cariparma
Autore




