Roberto Paci Dalò

"Poesia, invidia la cristallografia"

Installazione sonora - variazioni attorno alla voce del poeta Osip Mandel'štam
Inaugurazione: sabato 11 ottobre 2025, ore 17:00
Oratorio di San Rocco, via S. Rocco 4, Crespina Lorenzana (PI)
Mostra: 11 ottobre - 1 dicembre 2025
Ingresso libero, dal 12 ottobre visite su prenotazione

Un ambiente acustico che fa entrare nella testa di Osip Mandel'štam, immergendosi nelle sue straordinarie parole sulla Divina Commedia.
Sabato 11 ottobre alle ore 17:00, all'Oratorio di San Rocco di Crespina, inaugura l'installazione sonora site-specific di Roberto Paci Dalò dedicata al poeta ebreo-russo Osip Mandel'štam (1891-1938). L'opera, dal titolo evocativo "Poesia, invidia la cristallografia", rappresenta uno dei frutti della residenza artistica che il compositore, regista e artista visivo ha condotto la scorsa estate nel territorio di Crespina-Lorenzana.
Un viaggio nella mente di un poeta
L'installazione permette di ascoltare, insieme alla voce dell'autore Roberto Paci Dalò, la vera voce del poeta Mandel'štam, creando un ambiente acustico immersivo che ci trasporta letteralmente nella sua mente mentre riflette sulla Divina Commedia.
Nell'estate del 1933, in un periodo di carestia e penuria, Mandel'štam riuscì a dettare alla moglie Nadežda le sue straordinarie Conversazioni su Dante. Aveva imparato l'italiano per conoscere più a fondo il poeta fiorentino, ma negli anni trenta la sua vita fu travolta da un potere che decise di ridurlo al silenzio, spedendolo nel 1938 in un gulag a Vladivostok, dove morì di stenti durante il tragitto, a migliaia di chilometri da Leningrado e Mosca.
La poetica della cristallografia
Il titolo dell'installazione riprende una delle riflessioni più intense di Mandel'štam sulla poesia dantesca: "Poesia, invidia la cristallografia, rosicchiati le unghie per la rabbia e l'impotenza! È ormai provato, infatti: i modelli matematici della cristallogenesi non possono essere dedotti dallo spazio tridimensionale. A te, invece, negano anche l'elementare rispetto di cui gode un qualsiasi frammento di cristallo di rocca!"
Per il poeta russo, l'arte di Dante aveva la stessa purezza e complessità strutturale dei minerali, con le loro impurità e venature che rivelano catastrofi geologiche, formazioni sedimentate nel tempo.