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Tessuti Umani

TESSUTI UMANI
di Rosaria Corcione
a cura di Valentina Rippa
Direzione Artistica e organizzativa Luisa Corcione
Acquedotto Augusteo del Serino
Via Arena Sanità, 5
finissaggi 25 ottobre ore 17.00

Comunicato stampa  
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02 ottobre 2025

Tessuti Umani

Dal 02 al 25 ottobre 2025
arte contemporanea
Location
ACQUEDOTTO AUGUSTEO DEL SERINO
Napoli, Via Arena della Sanità, 5, (NA)
Orario di apertura
ven 16.0019.00 sabato e domenica 10.0013.00 e su appuntamento
Ufficio stampa
Costanza Pellegrini
Autore
Curatore
Autore testo critico

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  1. TESSUTI UMANI
    di Rosaria Corcione
    a cura di Valentina Rippa
    Direzione Artistica e organizzativa Luisa Corcione
    Acquedotto Augusteo del Serino
    Via Arena Sanità, 5

    E’ in corso ( finoi al 27 ottobre) all’Acquedotto Augusteo del Serino la mostra TESSUTI UMANI di Rosaria Corcione a cura di Valentina Rippa con la direzione artistica e organizzativa di Luisa Corcione. L’iniziativa è promossa e finanziata dal Comune di Napoli nell’ambito del progetto “Visioni contemporanee” parte della programmazione di arte contemporanea 2025.
    TESSUTI UMANI è il secondo step di un più ampio progetto iniziato a giugno e che ha visto protagonista l’intera cittadinanza impegnata nella raccolta di materiali di scarto la cui trasformazione ha contribuito alla realizzazione delle opere della mostra installazione. Sviluppato interamente con l’intento di unire arte contemporanea, ecologia e partecipazione collettiva, Tessuti Umani intende sensibilizzare il pubblico sulla crisi ecologica e il problema dell’inquinamento da microplastiche e allo stesso modo rendere evidente la capacità del processo artistico di restituire bellezza.
    Partendo da questo presupposto, l’artista Rosaria Corcione, realizza un progetto espositivo che fin da subito si presenta come un viaggio nel cuore della materia e della memoria. All’interno del suggestivo spazio dell’Acquedotto Augusteo, sito archeologico romano, ventre antico che un tempo accoglieva l’acqua, linfa vitale della città, l’artista da vita ad un’istallazione che evoca nella sua realizzazione lo strato epidermico, la pelle, tessuta con gesti che sembrano rimandare al respiro della materia viva.
    Parte integrante dell’opera che restituisce l’immagine di una superficie sospesa la cui trama irregolare e vibrante, assume la forma di una membrana organica, è il raffinato lavoro di composizione elettroacustica, elaborato da Marco Vidino che crea un paesaggio sonoro traducendo il pensiero dell’artista in frequenze, risonanze e modulazioni. A completare il tutto il video di Upsaid production, che traduce in immagini il concetto dell’opera, frammenti e sovrapposizioni costruiscono una narrazione visiva che, dalla goccia al mare, ne amplifica il senso. Il risultato è una vera e propria esperienza immersiva di conoscenza di un processo di trasformazione e di evoluzione che ha nell’acqua il suo elemento costante, bacino di elementi da trasformare ma allo stesso tempo di vita da preservare. In tal senso l’artista colloca all’interno dello spazio sculture, gabbie toraciche attraverso le quali da un lato rimanda al pubblico la percezione del fragile confine tra vita e dissoluzione, dall’altro evidenzia il valore della gabbia come luogo di conforto, accoglienza dove sono collocati gli organi principali per la vita, dai polmoni al cuore. Così ancora una volta lo spazio diventa esso stesso un microcosmo, l’acquedotto diventa luogo di raccoglimento e contemplazione, un organismo amplificato fatto di arterie, vene, ossa e trame cromatiche che emergono nell’oscurità del luogo. Le scelte materiche e tecnologiche mettono in evidenza la responsabilità dell’uomo nei confronti della natura, allontanando ogni idealizzazione romantica per restituire la concretezza del conflitto tra essere umano e ambiente. Il tappeto luminoso che accompagna il visitatore, evocando fondali marini, rende tangibile la circolarità tossica della plastica: dal mare, ai pesci, ai nostri corpi.

    Informazioni:
    Sede: Acquedotto Augusteo del Serino – Via Arena alla Sanità,5

    L’Acquedotto Augusteo del Serino
    Il sito archeologico Acquedotto Augusteo del Serino Il tratto di acquedotto di epoca romana, rinvenuto nel 2011 al di sotto del Palazzo Peschici-Maresca, di proprietà dell’Arciconfraternita dei Pellegrini, rap presenta un’evidenza archeologica di fondamen tale importanza, parte di un percorso di oltre 100 km, che dalle sorgenti di Serino arriva fino a Mise no. I ponti-canale, utilizzati come fondamenta del Palazzo, disegnano uno spazio stratificato, adibito nel corso dei secoli a cantina, rifugio, luogo di di scarica. Aperto al pubblico nel 2015, il sito è gestito da diverse associazioni del territorio. L’Associazione Aqua Augusta, in collaborazione con Celanapoli, la vora ad un progetto complessivo di recupero, va lorizzazione e fruizione del sito, attraverso attività di ricerca e di sperimentazione di nuove forme di lettura e interpretazione del patrimonio culturale.

    ATS Tessuti Umani
    Associazione Culturale Aqua Augusta aquaaugusta.associazione@gmail.com http://www.aquaaugusta.it Sanitansamble EF segreteria@sanitansamble.it http://www.sanitansamble.it
    Tuenda APS info@tuendaflegrea.it http://www.tuenda.altervista.org
    Associazione Culturale maDre progettomadre.2020@gmail.com
    Mach Power Italy Srl desk@machpower.it

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