Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- Servizi
- Sezioni
- container colonna1
Alberto Garutti – Incipit
C+N Gallery CANEPANERI è lieta di annunciare INCIPIT, una mostra dedicata ad Alberto Garutti, a cura di Giacinto Di Pietrantonio.
Grazie alla collaborazione con lo Studio Alberto Garutti, la mostra presenta una selezione di opere accompagnate – per la prima volta dalla scomparsa dell’artista
Comunicato stampa
Segnala l'evento
C+N Gallery CANEPANERI è lieta di annunciare INCIPIT, una mostra dedicata ad Alberto Garutti, a cura di Giacinto Di Pietrantonio.
Grazie alla collaborazione con lo Studio Alberto Garutti, la mostra presenta una selezione di opere accompagnate – per la prima volta dalla scomparsa dell’artista – da gruppi di frammenti e materiali d’archivio, scelti per ridare forma e contesto a uno dei lavori seminali nella carriera dell’artista, Opera per camera da letto: dedicato a chi dorme. Concepita nel 1995 per la stanza 402 del Palace Hotel di Bologna, nell’ambito della mostra diffusa “Territorio Italiano” – il progetto pionieristico e radicale ideato e curato da Giacinto Di Pietrantonio tra il 1993 e il 1996 – l’opera rappresenta uno dei primi lavori di Garutti concepiti per uno spazio non istituzionale.
Opera per camera da letto: dedicato a chi dorme (1995) incarna un momento trasformativo, una fase di passaggio cruciale nel percorso di Garutti verso l’arte pubblica, verso una nuova lettura delle dinamiche di relazione tra opera e spettatore che hanno segnato la sua vita nell’arte. Nella piccola stanza dell’Hotel Palace l’artista mette in scena la metafora fisica di un incontro attraverso l’allestimento di un semplice cristallo dipinto sul retro con pittura fosforescente. “Intimo e clandestino, l’incontro tra opera e spettatore in quel caso accade di notte. L’opera è ambigua e inafferrabile. Si accende in un bagliore algido sul limitare tra sonno e veglia. È visibile solo a chi dormirà in quel luogo. Nella stanza – luogo pubblico e domestico insieme – l’opera diviene una metafora dell’arte stessa. Questo lavoro (...) è per me un manifesto d’intenti.” (Alberto Garutti, Spettatore, in Studio Celant (a cura di), Alberto Garutti, a+mbookstore/Hatje Cantz, Milano/Berlin)
Con il progetto per Bologna agli inizi degli anni Novanta Garutti inizia a mettere al centro del suo lavoro, con nuova consapevolezza, il problema della responsabilità critica dello sguardo dello spettatore che prenderà poi corpo in altre due serie presenti in mostra negli spazi di C+N Gallery CANEPANERI: L’opera-didascalia Opera dedicata a chi ora alza gli occhi e guarda (2015-2016) e soprattutto Che cosa succede nelle stanze quando le persone se ne vanno? (2001- 2023) lavoro in cui la pittura fosforescente, utilizzata per la prima volta dall’artista in occasione di “Territorio Italiano”, inizia a ricoprire frammenti diversi di domesticità – tavoli, sedie, vasi, oggetti.
Racconta Garutti: “Il pubblico non li vedrà se non come semplici oggetti d’arredo. Ho voluto modificare la percezione che il pubblico ha dell’opera: essa si può solo immaginare, pensare, aspettare. È in questa tensione immateriale che si svela il lavoro. L’opera si realizza solo nell’incontro con lo spettatore: a lui si chiede un paziente sforzo per cercarla.” (Alberto Garutti in un’intervista con Hans Ulrich Obrist, in “Domus”, n. 901, marzo 2007)
Garutti ci allerta, riflette in modo critico e sottile sul presente: “Negli ultimi trent’anni e più, il museo è in qualche modo divenuto più liquido, poroso, aperto. È come se si fosse sviluppato un processo oppositivo a quello duchampiano: penso che oggi l’oggetto, l’opera d’arte, abbia un grande desiderio di uscire dal museo, ma nel momento in cui l’opera d’arte torna nella realtà perde la propria aura. È quindi sempre più necessario e urgente che sia lo spettatore ora a conferirle una nuova forma di auraticità. Dobbiamo assumerci – noi spettatori – la responsabilità critica dello sguardo.” (Alberto Garutti, Museo e città, in Studio Celant (a cura di), Alberto Garutti, a+mbookstore/Hatje Cantz, Milano/Berlin)
INCIPIT non è solo un omaggio alla nozione di “principio”, ma è anche una delle lenti possibili attraverso le quali rileggere i molti inizi dell’opera di Garutti. Il lavoro per Hotel Palace “è incipit per la futura serie di opere intitolate Cosa succede nelle stanze quando le persone se ne vanno?, ma anche l’inizio di quella pratica di arte pubblica che, da lì in avanti, sarà la maggiore caratteristica dell’opera e della poetica di Garutti” (Giacinto Di Pietrantonio).
Alberto Garutti, artista e docente, è stato una delle figure più significative dell’arte italiana degli ultimi cinquant'anni e ha formato generazioni di artisti attraverso la sua idea radicale di responsabilità poetica e pubblica. In questa mostra, curata con rigore e affetto da Giacinto Di Pietrantonio, INCIPIT è un atto di ri-origine: un invito ad affrontare gli interrogativi, le domande critiche e la poetica garuttiana come questioni sempre aperte. Come una riflessione sul presente.
L’opera di Garutti è attualmente esposta in due contesti istituzionali milanesi: al Museo del Novecento, nel ciclo FOCUS900, con un’intera sala dedicata all’artista, e alla Triennale Milano, dove, nei nuovi spazi al Piano Parco, sono presentate alcune opere delle serie Campionario e Orizzonti.
Grazie alla collaborazione con lo Studio Alberto Garutti, la mostra presenta una selezione di opere accompagnate – per la prima volta dalla scomparsa dell’artista – da gruppi di frammenti e materiali d’archivio, scelti per ridare forma e contesto a uno dei lavori seminali nella carriera dell’artista, Opera per camera da letto: dedicato a chi dorme. Concepita nel 1995 per la stanza 402 del Palace Hotel di Bologna, nell’ambito della mostra diffusa “Territorio Italiano” – il progetto pionieristico e radicale ideato e curato da Giacinto Di Pietrantonio tra il 1993 e il 1996 – l’opera rappresenta uno dei primi lavori di Garutti concepiti per uno spazio non istituzionale.
Opera per camera da letto: dedicato a chi dorme (1995) incarna un momento trasformativo, una fase di passaggio cruciale nel percorso di Garutti verso l’arte pubblica, verso una nuova lettura delle dinamiche di relazione tra opera e spettatore che hanno segnato la sua vita nell’arte. Nella piccola stanza dell’Hotel Palace l’artista mette in scena la metafora fisica di un incontro attraverso l’allestimento di un semplice cristallo dipinto sul retro con pittura fosforescente. “Intimo e clandestino, l’incontro tra opera e spettatore in quel caso accade di notte. L’opera è ambigua e inafferrabile. Si accende in un bagliore algido sul limitare tra sonno e veglia. È visibile solo a chi dormirà in quel luogo. Nella stanza – luogo pubblico e domestico insieme – l’opera diviene una metafora dell’arte stessa. Questo lavoro (...) è per me un manifesto d’intenti.” (Alberto Garutti, Spettatore, in Studio Celant (a cura di), Alberto Garutti, a+mbookstore/Hatje Cantz, Milano/Berlin)
Con il progetto per Bologna agli inizi degli anni Novanta Garutti inizia a mettere al centro del suo lavoro, con nuova consapevolezza, il problema della responsabilità critica dello sguardo dello spettatore che prenderà poi corpo in altre due serie presenti in mostra negli spazi di C+N Gallery CANEPANERI: L’opera-didascalia Opera dedicata a chi ora alza gli occhi e guarda (2015-2016) e soprattutto Che cosa succede nelle stanze quando le persone se ne vanno? (2001- 2023) lavoro in cui la pittura fosforescente, utilizzata per la prima volta dall’artista in occasione di “Territorio Italiano”, inizia a ricoprire frammenti diversi di domesticità – tavoli, sedie, vasi, oggetti.
Racconta Garutti: “Il pubblico non li vedrà se non come semplici oggetti d’arredo. Ho voluto modificare la percezione che il pubblico ha dell’opera: essa si può solo immaginare, pensare, aspettare. È in questa tensione immateriale che si svela il lavoro. L’opera si realizza solo nell’incontro con lo spettatore: a lui si chiede un paziente sforzo per cercarla.” (Alberto Garutti in un’intervista con Hans Ulrich Obrist, in “Domus”, n. 901, marzo 2007)
Garutti ci allerta, riflette in modo critico e sottile sul presente: “Negli ultimi trent’anni e più, il museo è in qualche modo divenuto più liquido, poroso, aperto. È come se si fosse sviluppato un processo oppositivo a quello duchampiano: penso che oggi l’oggetto, l’opera d’arte, abbia un grande desiderio di uscire dal museo, ma nel momento in cui l’opera d’arte torna nella realtà perde la propria aura. È quindi sempre più necessario e urgente che sia lo spettatore ora a conferirle una nuova forma di auraticità. Dobbiamo assumerci – noi spettatori – la responsabilità critica dello sguardo.” (Alberto Garutti, Museo e città, in Studio Celant (a cura di), Alberto Garutti, a+mbookstore/Hatje Cantz, Milano/Berlin)
INCIPIT non è solo un omaggio alla nozione di “principio”, ma è anche una delle lenti possibili attraverso le quali rileggere i molti inizi dell’opera di Garutti. Il lavoro per Hotel Palace “è incipit per la futura serie di opere intitolate Cosa succede nelle stanze quando le persone se ne vanno?, ma anche l’inizio di quella pratica di arte pubblica che, da lì in avanti, sarà la maggiore caratteristica dell’opera e della poetica di Garutti” (Giacinto Di Pietrantonio).
Alberto Garutti, artista e docente, è stato una delle figure più significative dell’arte italiana degli ultimi cinquant'anni e ha formato generazioni di artisti attraverso la sua idea radicale di responsabilità poetica e pubblica. In questa mostra, curata con rigore e affetto da Giacinto Di Pietrantonio, INCIPIT è un atto di ri-origine: un invito ad affrontare gli interrogativi, le domande critiche e la poetica garuttiana come questioni sempre aperte. Come una riflessione sul presente.
L’opera di Garutti è attualmente esposta in due contesti istituzionali milanesi: al Museo del Novecento, nel ciclo FOCUS900, con un’intera sala dedicata all’artista, e alla Triennale Milano, dove, nei nuovi spazi al Piano Parco, sono presentate alcune opere delle serie Campionario e Orizzonti.
05
novembre 2025
Alberto Garutti – Incipit
Dal 05 novembre 2025 al 15 febbraio 2026
arte contemporanea
Location
C+N Gallery CANEPANERI
Milano, Foro Buonaparte, 48, (Milano)
Milano, Foro Buonaparte, 48, (Milano)
Orario di apertura
10.00 - 18.00
Vernissage
5 Novembre 2025, 18.00 - 21.00
Autore
Curatore




