17 ottobre 2025

House & Garden a capnapoliest: l’arte mette in discussione gli stili di vita idealizzati

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Un progetto della durata di 48 ore, con 12 giovani artisti dell'Università di Zurigo, per mettere in discussione gli stili di vita idealizzati, ricordando Andy Warhol e Franz West: Vera Vita Gioia ci parla di House & Garden a capnapoliest

House & Garden capnapoliesf
House & Garden, an exhibition by students from the Department of Fine Arts, Zurich University of the Arts (ZHdK) at capnapoliest, Naples

Capnapoliest, ex fabbrica di cucine a Barra, quartiere dell’area orientale di Napoli, ospita questo weekend la mostra House & Garden, un progetto collettivo che vede la partecipazione di 12 studenti del Dipartimento di Belle Arti della Zurich University of the Arts. Ispirandosi all’ironia di Andy Warhol e alla sua collaborazione con la rivista House & Garden, la rassegna esplora i confini che si muovono tra sfera domestica, lavoro e immaginazione.

I giovani artisti si confrontano con uno spazio espositivo già carico di significato, in relazione al tema centrale della mostra, trasformandolo in terreno di sperimentazione. Attraverso sculture, installazioni e opere multimediali, House & Garden evoca cucine, soggiorni e giardini come luoghi di creatività, lavoro e identità, pratiche quotidiane che si fanno materia politica e poetica al contempo: l’estetica della vita domestica svela così la sua trama invisibile tra arte e identità.

House & Garden capnapoliesf
House & Garden, an exhibition by students from the Department of Fine Arts, Zurich University of the Arts (ZHdK) at capnapoliest, Naples

Fondata da Vera Vita Gioia, capnapoliest si conferma un crocevia di linguaggi e comunità. La mostra, che avrà luogo il 17 e il 18 ottobre, racchiude nella sua brevità di svolgimento il proprio fine ultimo: condensare esperienze e dialoghi in una memoria collettiva che possa diffondersi oltre lo spazio fisico. «L’intento – ci ha raccontatp la fondatrice e curatrice dello spazio – è quello di creare in un tempo compresso un’esperienza di collettività che arriva da altri contesti geografici, che si esprime e lascia una memoria che sarà vista da alcuni e trasmessa dai mezzi di comunicazione di cui disponiamo copiosamente».

E la storia di capnapoliest, fin dalla sua nascita, si intreccia strettamente con il fortissimo desiderio di legare a doppio filo la programmazione artistica alla comunità del luogo. La galleria è stata generata da diverse spinte, alla cui origine c’era proprio la volontà di «Recuperare uno spazio dell’operosità in un’area della città tanto criticata e da cui tenersi a distanza. Un luogo del mare, ai piedi del Vesuvio, così carico di storia e bellezza», racconta Vera Vita Gioia. «Era proprio a questo concetto di base che si sono ispirati gli eventi e le mostre che si sono susseguiti dal 2021 in poi. Oltre a decidere di aprirsi al territorio circostante, del tutto disabituato ad attività no profit e che incentivano dialogo e parità».

House & Garden capnapoliesf
House & Garden, an exhibition by students from the Department of Fine Arts, Zurich University of the Arts (ZHdK) at capnapoliest, Naples

Tornando un po’ indietro nel tempo, la collaborazione con il Dipartimento di Belle Arti di Zurigo affonda le proprie radici nel 1994, quando Franz West arrivò da Francoforte nella città partenopea, con 12 studenti del suo corso di scultura, per un progetto espositivo nella galleria d’arte in quegli anni animata dalla stessa Vera Vita Gioia. «Un evento molto interessante, vivace, creativo», continua la gallrista, «Oggi da Zurigo arriva Svetlana Heger, a capo del dipartimento di Fine arts dell’università di Zurigo, una di quegli studenti di allora, con 12 allievi che hanno risposto all’ open call. Il tema definito era House & Garden, per rispettare l’ultimo tipo di produzione del capannone, ovvero fabbrica di cucine».

Il tema di House & Garden, deliberatamente legato all’uso del capannone industriale prima della sua riconversione a spazio espositivo, indaga i confini sfumati tra vita privata e lavoro domestico, legandoli all’immaginazione artistica, e riflettendo su come gli ideali di casa e stile di vita vengano plasmati, messi in scena e consumati. L’ispirazione è sicuramente la progettazione warhroliana – quella stessa estetica che trasforma il quotidiano in materia di riflessione – con cui gli artisti si confrontano e che reinterpretano. Cucine, giardinaggio, pulizia, arredamento: pratiche che racchiudono una dimensione tanto intima quanto politica. Luoghi di creatività, di lavoro, di identità.

House & Garden capnapoliesf
House & Garden, an exhibition by students from the Department of Fine Arts, Zurich University of the Arts (ZHdK) at capnapoliest, Naples

«il tema è stato affrontato dai giovani artisti, parimenti ragazzi e ragazze, con molta delicatezza, portando in superficie la propria esperienza di vita autonoma, basata su cura dell’abitare, vestire, rilassarsi ed altro con molta serenità». Un abbattimento dei ruoli, il tentativo di affrontare una tematica – quella del lavoro domestico – spesso associata a una dimensione femminile o invisibile. Gli artisti, quindi, «Si scambiano ruoli e pareri, provano ad affrontare questo mondo recente nella giusta visione dell’annullamento delle barriere di genere. Politico lo è sempre, tale argomento».

House & Garden capnapoliesf
House & Garden, an exhibition by students from the Department of Fine Arts, Zurich University of the Arts (ZHdK) at capnapoliest, Naples

Perché proprio Warhol come riferimento? «Per portare la leggerezza necessaria a ciò che appare come stereotipo». Una mossa elegante e importante: trasformare la domesticità in terreno di sperimentazione, riconsiderare l’estetica della vita quotidiana.

Fairouz Aboulfadl, Moritz Becker, Kilian Blattner, Anna Campani, Ula Grineviciute, Gil Menziger, Sara Micus, Lois Neukom, Måns Olsson, Alena Stadler, Josephine Trinkler e Sophia von Ballmoos: questi i 12 studenti di Zurigo che, con i loro progetti site specific e per il tempo di poche ore, reinventeranno la casa come palcoscenico di sperimentazione artistica e reinterpretato l’architettura e la storia sociale dello spazio espositivo, attuando una vera e propria indagine sulle intersezioni fra arte, lavoro e vita e trasformando gli atti di manutenzione in gesti di creazione e critica.

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