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Gilles Georges Roux – LHC. Latum Hadronum Collistrum
Proseguendo un percorso già intrapreso con la serie “LA FORMA DEL TEMPO” Gilles Georges Roux associa al rigore scientifico delle parti meccaniche rappresentate con il suo tratto vibrante. Le storie narrate nei dipinti di Gilles diventano pretesto per indagare le relazioni fisica, filosofia e spirito
Comunicato stampa
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Dal 23 ottobre al 20 novembre 2024
Gilles Georges Roux
LHC
Latum Hadronum Collistrum
Mostra personale di arte contemporanea
Studio Lab 138 - via del mare, 138 a Pavona di Castel Gandolfo (Rm)
Inaugurazione 23 ottobre 2025 ore 17.00
Il 2025 è stato proclamato Anno Internazionale della Scienza e della Tecnologia Quantistica (IYQ2025) dalle Nazioni Unite per celebrare il centenario della meccanica quantistica, nel 2025 si è presentata l’occasione per promuovere il lavoro di Gilles Georges Roux, una serie di quadri frutto delle visioni del monaco Gilles de Rouxville, alter ego del pittore, ispirati dal Large Hadron Collider (LHC), il più grande acceleratore di particelle del mondo, situato al CERN di Ginevra in Svizzera. Sempre per una “curiosa” coincidenza, il LHC è situato in una città il cui nome ricorda una delle novelle medioevali più romantiche: la storia tra la regina di Camelot e moglie di Re Artù e Lancillotto.
Curiose coincidenze, o sincronicità?
In un momento in cui non si è più certi di essere davanti ad un oggetto pensato e creato da un uomo oppure da una macchina, i quadri di Gilles anticipano ciò che si chiederà all’arte nel prossimo futuro, ovvero, umanità.
Associando al rigore scientifico delle parti meccaniche rappresentate con il suo tratto vibrante, Gilles Georges Roux sottolinea le figure mettendo in campo una riflessione sull’umanità del segno, un segno che non è preciso e matematico come quello di Escher, ma volutamente tremante come quello di un bambino, cercato per esaltare il contrasto tra l’espressione artistica e la precisa geometria degli oggetti che rappresenta.
I quadri di Gilles riproducono le parti meccaniche e i pezzi di questa struttura che, tra arabeschi e mandala, diventano uno spazio magico che oscilla tra la fisica quantistica e la favola medioevale, camminando sul filo di un rasoio come solo la pittura e la poesia possono fare.
Gli oggetti grafici, gli spazi e le storie narrate nei dipinti di Gilles diventano pretesto per indagare le questioni irrisolte e le relazioni tra fisica quantistica, filosofia e mondo spirituale.
In un mondo in trasformazione, all’alba di una nuova era che sarà ridisegnata dalla AI, con algoritmi scritti dalle macchine e (in teoria) supervisionati dagli umani, e dalle tecnologie quantistiche. Secondo l’economista dello European centre for international political economy, Dyuti Pandya, “la tecnologia quantistica è la prossima grande novità, potenzialmente anche più grande dell’Intelligenza Artificiale” , il riferimento che indirettamente Gilles Georges Rouxl fa ai libri non è anacronistico, ma l’omaggio a un oggetto antico che continua ad interpretare la modernità e a generare futuro.
Proseguendo un percorso già intrapreso con la serie “LA FORMA DEL TEMPO”, lo stesso pittore afferma che le sue opere sono a metà strada tra divulgazione scientifica e l’espressione artistica, sicché Memoria, Tempo e Creatività diventano il vero focus della mostra.
Alla luce del veloce progresso a cui assistiamo e all’avvento delle nuove tecnologie, “Diventa fondamentale capire chi siamo”.
Nel racconto del Monaco Gilles de Rouxville la “collina ad anello” di diverse leghe di diametro [...] e le voragini, sotto quella strana collina”, insieme all’ambientazione medioevale, rimandano ad un periodo di grandi trasformazioni e a una realtà post apocalittica, dove una grande civiltà scomparsa e dimenticata viene riscoperta grazie ai ritrovamenti archeologici.
Nel medioevo il compito dei monaci era conservare e trasmettere, anzitutto grazie alla copiatura.
I manoscritti diventavano così una macchina del Tempo a cui si attribuisce ancora oggi un forte significato simbolico, sia per i contenuti testuali, sia per la preziosità delle decorazioni e delle opere pittoriche che questi manufatti contengono.
Il riferimento al Tempo e alla Memoria è quindi chiaro, ma le opere di Gilles non si limitano ad omaggiare i capolavori del passato, il medium che usa, ovvero la pittura su tela predice il prossimo futuro.
Affidando alle macchine i lavori manuali e ripetitivi, agli uomini e alle donne rimarrà molto tempo libero, questo comporterà un’esplosione di creatività e la ricerca di “paradisi terrestri”.
Titolo: LHC. Large Hadron Collider
Artisti: Gilles Georges Roux
Tipologia evento: Mostra personale di arte contemporanea.
Curatore: Laura Giovanna Bevione.
Abstract: Proseguendo un percorso già intrapreso con la serie “LA FORMA DEL TEMPO” Gilles Georges Roux associando al rigore scientifico delle parti meccaniche rappresentate con il suo tratto vibrante, per esaltare il contrasto tra l’espressione artistica e la precisa geometria degli oggetti che rappresenta, mettendo in campo una riflessione sull’umanità del segno.
Gli oggetti grafici, gli spazi e le storie narrate nei dipinti di Gilles diventano pretesto per indagare le questioni irrisolte e le relazioni tra fisica quantistica, filosofia e mondo spirituale.
Date: dal 23 ottobre al 20 novembre 2025
Inaugurazione: 23/10/2025 ore 17.00
Ingresso: Libero
Catalogo: In galleria
Orari: dal lunedì al venerdì 11/13 e 16.30/18, sabato 9.30/12.30
in altri orari e giorni su appuntamento chiamando il 327.337.1588
Sede: Studio Lab 138, via del Mare, 138, Castel Gandolfo (Rm)
Contatti: 327.337.1588 / studiolab138@gmail.com
Sito: http://studiolab138.altervista.org
Gilles Georges Roux
LHC
Latum Hadronum Collistrum
Mostra personale di arte contemporanea
Studio Lab 138 - via del mare, 138 a Pavona di Castel Gandolfo (Rm)
Inaugurazione 23 ottobre 2025 ore 17.00
Il 2025 è stato proclamato Anno Internazionale della Scienza e della Tecnologia Quantistica (IYQ2025) dalle Nazioni Unite per celebrare il centenario della meccanica quantistica, nel 2025 si è presentata l’occasione per promuovere il lavoro di Gilles Georges Roux, una serie di quadri frutto delle visioni del monaco Gilles de Rouxville, alter ego del pittore, ispirati dal Large Hadron Collider (LHC), il più grande acceleratore di particelle del mondo, situato al CERN di Ginevra in Svizzera. Sempre per una “curiosa” coincidenza, il LHC è situato in una città il cui nome ricorda una delle novelle medioevali più romantiche: la storia tra la regina di Camelot e moglie di Re Artù e Lancillotto.
Curiose coincidenze, o sincronicità?
In un momento in cui non si è più certi di essere davanti ad un oggetto pensato e creato da un uomo oppure da una macchina, i quadri di Gilles anticipano ciò che si chiederà all’arte nel prossimo futuro, ovvero, umanità.
Associando al rigore scientifico delle parti meccaniche rappresentate con il suo tratto vibrante, Gilles Georges Roux sottolinea le figure mettendo in campo una riflessione sull’umanità del segno, un segno che non è preciso e matematico come quello di Escher, ma volutamente tremante come quello di un bambino, cercato per esaltare il contrasto tra l’espressione artistica e la precisa geometria degli oggetti che rappresenta.
I quadri di Gilles riproducono le parti meccaniche e i pezzi di questa struttura che, tra arabeschi e mandala, diventano uno spazio magico che oscilla tra la fisica quantistica e la favola medioevale, camminando sul filo di un rasoio come solo la pittura e la poesia possono fare.
Gli oggetti grafici, gli spazi e le storie narrate nei dipinti di Gilles diventano pretesto per indagare le questioni irrisolte e le relazioni tra fisica quantistica, filosofia e mondo spirituale.
In un mondo in trasformazione, all’alba di una nuova era che sarà ridisegnata dalla AI, con algoritmi scritti dalle macchine e (in teoria) supervisionati dagli umani, e dalle tecnologie quantistiche. Secondo l’economista dello European centre for international political economy, Dyuti Pandya, “la tecnologia quantistica è la prossima grande novità, potenzialmente anche più grande dell’Intelligenza Artificiale” , il riferimento che indirettamente Gilles Georges Rouxl fa ai libri non è anacronistico, ma l’omaggio a un oggetto antico che continua ad interpretare la modernità e a generare futuro.
Proseguendo un percorso già intrapreso con la serie “LA FORMA DEL TEMPO”, lo stesso pittore afferma che le sue opere sono a metà strada tra divulgazione scientifica e l’espressione artistica, sicché Memoria, Tempo e Creatività diventano il vero focus della mostra.
Alla luce del veloce progresso a cui assistiamo e all’avvento delle nuove tecnologie, “Diventa fondamentale capire chi siamo”.
Nel racconto del Monaco Gilles de Rouxville la “collina ad anello” di diverse leghe di diametro [...] e le voragini, sotto quella strana collina”, insieme all’ambientazione medioevale, rimandano ad un periodo di grandi trasformazioni e a una realtà post apocalittica, dove una grande civiltà scomparsa e dimenticata viene riscoperta grazie ai ritrovamenti archeologici.
Nel medioevo il compito dei monaci era conservare e trasmettere, anzitutto grazie alla copiatura.
I manoscritti diventavano così una macchina del Tempo a cui si attribuisce ancora oggi un forte significato simbolico, sia per i contenuti testuali, sia per la preziosità delle decorazioni e delle opere pittoriche che questi manufatti contengono.
Il riferimento al Tempo e alla Memoria è quindi chiaro, ma le opere di Gilles non si limitano ad omaggiare i capolavori del passato, il medium che usa, ovvero la pittura su tela predice il prossimo futuro.
Affidando alle macchine i lavori manuali e ripetitivi, agli uomini e alle donne rimarrà molto tempo libero, questo comporterà un’esplosione di creatività e la ricerca di “paradisi terrestri”.
Titolo: LHC. Large Hadron Collider
Artisti: Gilles Georges Roux
Tipologia evento: Mostra personale di arte contemporanea.
Curatore: Laura Giovanna Bevione.
Abstract: Proseguendo un percorso già intrapreso con la serie “LA FORMA DEL TEMPO” Gilles Georges Roux associando al rigore scientifico delle parti meccaniche rappresentate con il suo tratto vibrante, per esaltare il contrasto tra l’espressione artistica e la precisa geometria degli oggetti che rappresenta, mettendo in campo una riflessione sull’umanità del segno.
Gli oggetti grafici, gli spazi e le storie narrate nei dipinti di Gilles diventano pretesto per indagare le questioni irrisolte e le relazioni tra fisica quantistica, filosofia e mondo spirituale.
Date: dal 23 ottobre al 20 novembre 2025
Inaugurazione: 23/10/2025 ore 17.00
Ingresso: Libero
Catalogo: In galleria
Orari: dal lunedì al venerdì 11/13 e 16.30/18, sabato 9.30/12.30
in altri orari e giorni su appuntamento chiamando il 327.337.1588
Sede: Studio Lab 138, via del Mare, 138, Castel Gandolfo (Rm)
Contatti: 327.337.1588 / studiolab138@gmail.com
Sito: http://studiolab138.altervista.org
23
ottobre 2025
Gilles Georges Roux – LHC. Latum Hadronum Collistrum
Dal 23 ottobre al 20 novembre 2025
arte contemporanea
Location
STUDIO LAB 138
Castel Gandolfo, Via Del Mare, 138, (Roma)
Castel Gandolfo, Via Del Mare, 138, (Roma)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì 11-13 e 16.30-18, sabato 9.30-12.30
in altri orari e giorni su appuntamento chiamando il 327.337.1588
Vernissage
23 Ottobre 2025, 17
Editore
Studio Lab 138
Autore
Curatore




