ATB Associazione Culturale – Torino
Dal 11 novembre al 9 dicembre 2025
L’ATB Associazione Culturale di Torino è lieta di presentare “Nubian People”, un’ampia mostra antologica retrospettiva dedicata all’opera del pittore sudanese Ahmed Elsharif (1966–2018), figura centrale dell’arte contemporanea africana e tra i più autorevoli interpreti dell’identità nubiana nel linguaggio visivo del XXI secolo.
L’esposizione, realizzata grazie ai dipinti raccolti da Isabelle Russo nella collezione GliExtra, mostra per la prima volta in Italia una selezione di opere realizzate dall’artista in una vita di attività. Un percorso immersivo che attraversa le tappe fondamentali della produzione di Elsharif, mettendo in luce la sua personale elaborazione di un linguaggio artistico capace di fondere radici, memoria e modernità.
Un artista tra deserti e civiltà: la Nubia come lingua visiva
Nato in un villaggio nel cuore della Nubia, regione storicamente unitaria ma oggi separata da confini geopolitici tra Egitto e Sudan, Ahmed Elsharif è cresciuto in un contesto in cui la difesa della cultura locale assume un significato politico e identitario. Formatosi all’Università di Khartoum, ha saputo intrecciare la ricchezza del patrimonio nubiano, erede delle lingue meroitiche e della civiltà dei “faraoni neri”, con la consapevolezza delle correnti artistiche occidentali, elaborando un linguaggio originale e riconoscibile che egli stesso definiva afro-arabo.
Elsharif ha scelto di riappropriarsi simbolicamente della tradizione nubiana, traducendola in segni, materie e strutture visive che non cedono mai alla didascalia: i suoi simboli non sono spiegati, ma offerti come enigmi da decifrare, tracce di un linguaggio misconosciuto che invita l’osservatore a farsi interprete, archeologo, narratore.
Cornici dentro cornici: visioni stratificate
Caratteristica ricorrente della sua opera è la costruzione di composizioni suddivise in sotto-telai, che evocano vetrine, finestre o griglie prospettiche. In queste strutture si affacciano scene di vita, segni grafici e paesaggi sospesi che si moltiplicano all’interno dell’ambiente pittorico, offrendo molteplici livelli di lettura. Il quadro non è mai un’unica immagine, ma uno spazio stratificato in cui coesistono passato e presente, deserto e città, memoria e sogno.
Elsharif, pur avendo piena padronanza delle tecnologie digitali introdotte negli anni 2000, ha scelto di mantenere una pratica profondamente materica, che trae ispirazione diretta dalla visita regolare ai siti archeologici delle piramidi nel nord del Sudan. Le sue opere nascono da un'intima relazione con la terra e la storia: non imitano, ma trasformano l'eredità culturale in esperienza contemporanea.
Una mostra per riscoprire un grande artista da scoprire in Occidente
Scomparso nel 2018, Elsharif ha lasciato un segno importante nella scena artistica sudanese, ma resta ancora poco conosciuto in Europa. La mostra torinese intende colmare questa lacuna, proponendo un dialogo urgente e necessario sul significato dell’arte come spazio di affermazione culturale, ma anche come strumento di ricomposizione tra le molte anime dell’identità arabo-africana.