DOMENICA 26 OTTOBRE dalle 10:00 alle 18:00 – OPIFICIO PUCA, SANT’ARPINO
Cosa manca al nostro tempo? L’ascolto. Ascolto è tempo, è immersione totale.
Se cancelliamo il tempo dell’esperienza dell’ascolto, annulliamo la memoria della vita.
Il nostro mondo crolla poiché cancelliamo l’arte come esperienza e l’esperienza come materia profonda dell’arte.
Il nostro presente rischia di riempirsi, da un lato, di artisti che non disegnano, scrittori che non leggono, musicisti che ignorano il suono
e, dall’altro, di spettatori passivi, lettori pigri, ascoltatori spaventati.

La storica rassegna culturale Strane Coppie, per la sua diciassettesima edizione, si trasforma e diventa: Ascoltatori
selvaggi, Anti-festival di sortilegi senza menzogne.
Una manifestazione nata dall’amicizia tra artisti attivi in diversi ambiti e dalla collaborazione tra le associazioni
Aldebaran Park – Lalineascritta Laboratori di Scrittura, theatrum phonosophicum e Opificio Puca.
Questa edizione di Strane Coppie è forse la più sperimentale di sempre: il focus si sposta sull’ascolto come chiave
di accesso a ogni forma d’arte – non solo alle letterature del mondo, ma anche all’arte contemporanea, al cinema,
al teatro e alla musica.
Dopo l’anteprima a Milano e la giornata al Museo Hermann Nitsch, la rassegna arriva all’Opificio Puca, centro di
arte contemporanea situato in un luogo sospeso tra campagna e area industriale.
Le installazioni animano ogni spazio dell’Opificio Puca con presenze evanescenti, suoni, immagini e visioni
totalizzanti.
Fra scale animate da tre attrici – Flavia Casale, Cristina Moccia, Lucrezia Gargano – che interpretano brani
di Antonella Cilento ispirati a Massimo Bontempelli e Horacio Quiroga – e la stanza sonora Sortilegi senza segreti di
Giuseppe Montesano e Luca Dell’Aversana, il percorso si snoda attraverso riflessioni sul respiro, la memoria
e l’ascolto selvaggio.
Opere come Fragili paradossi di Teresa Dell’Aversana e Too Wild To Go di Luigi Pingitore coinvolgono il
pubblico in dialoghi sottili tra luce, suono e materia, mentre Nitsch di Salvatore Di Vilio e la videoinstallazione Ci
deve essere stato per aria un cielo di Maria Giovanna Abbate, Francesco Capasso e degoya conducono a esperienze
contemplative e suggestive.
Completano il programma Nadabrahma di Iole Cilento, spazio di meditazione attiva, e l’Install’Azione Sepeithos. Il
fiume scomparso di Napoli, un racconto sonoro e mitico sull’ascolto della città, a cura del theatrum phonosophicum.