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Giulia Osella – Architetture interiori
In Architetture interiori l’opera non descrive ma rivela: la geometria si fa varco percettivo, il segno traccia di un movimento interiore. Le forme che emergono sulla superficie sono eco di un processo profondo, in cui l’artista dà visibilità all’atto di divenire sé stessi.
Comunicato stampa
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Architetture interiori
Mostra personale di Giulia Osella
Dentro ciascun essere umano si erge un’architettura che non ha mura né fondamenta visibili, ma che plasma il nostro modo di esistere nel mondo. Ogni identità è un organismo in costruzione: un insieme di forme, tensioni e forze che si organizzano nello spazio interiore. Nelle opere di Giulia Osella, questa architettura prende corpo come struttura simbolica: non rappresenta l’anima, ma ne traduce il movimento, la geometria segreta, la memoria dei suoi equilibri.
La sua ricerca si muove in un linguaggio che unisce rigore e sensibilità percettiva, facendo della forma un luogo di interrogazione più che di risposta. L’eco junghiana è presente non come citazione, ma come matrice: l’idea di un processo di individuazione che si manifesta attraverso la materia, attraverso la ripetizione, attraverso il gesto che diventa ritmo.
Nella mostra personale di Giulia Osella “Architetture interiori”, le tre serie – 9, 11 e D – delineano le tappe di una trasformazione interiore:
Serie 9 nasce dal rigore del gesto reiterato: la pennellata come unità minima di senso, che costruisce e insieme imprigiona. È il linguaggio dell’ordine, degli schemi e dei luoghi comuni interiorizzati.
Serie 11 apre una soglia: la forma si disarticola, le traiettorie si moltiplicano, la superficie si fa campo dinamico. È la fase in cui la coscienza si espande, accogliendo le proprie contraddizioni e aprendosi al dialogo tra parti diverse di sé.
Serie D segna un ritorno al centro, ma in una forma nuova. Il cerchio, simbolo del Sé, non è più immagine di perfezione ma principio di rigenerazione, tensione tra frammento e totalità.
In Architetture interiori, l’opera non descrive ma rivela: è un varco attraverso cui l’invisibile prende forma visiva. La geometria diventa dispositivo percettivo, il segno una traccia del movimento psichico. Ciò che si costruisce sulla superficie è l’eco di un processo più profondo: l’atto di divenire ciò che si è, al di là di ogni forma già data.
La mostra sarà inaugurata sabato 25 ottobre alle ore 18.00 presso la Galleria Tilde di Palermo.
Mostra personale di Giulia Osella
Dentro ciascun essere umano si erge un’architettura che non ha mura né fondamenta visibili, ma che plasma il nostro modo di esistere nel mondo. Ogni identità è un organismo in costruzione: un insieme di forme, tensioni e forze che si organizzano nello spazio interiore. Nelle opere di Giulia Osella, questa architettura prende corpo come struttura simbolica: non rappresenta l’anima, ma ne traduce il movimento, la geometria segreta, la memoria dei suoi equilibri.
La sua ricerca si muove in un linguaggio che unisce rigore e sensibilità percettiva, facendo della forma un luogo di interrogazione più che di risposta. L’eco junghiana è presente non come citazione, ma come matrice: l’idea di un processo di individuazione che si manifesta attraverso la materia, attraverso la ripetizione, attraverso il gesto che diventa ritmo.
Nella mostra personale di Giulia Osella “Architetture interiori”, le tre serie – 9, 11 e D – delineano le tappe di una trasformazione interiore:
Serie 9 nasce dal rigore del gesto reiterato: la pennellata come unità minima di senso, che costruisce e insieme imprigiona. È il linguaggio dell’ordine, degli schemi e dei luoghi comuni interiorizzati.
Serie 11 apre una soglia: la forma si disarticola, le traiettorie si moltiplicano, la superficie si fa campo dinamico. È la fase in cui la coscienza si espande, accogliendo le proprie contraddizioni e aprendosi al dialogo tra parti diverse di sé.
Serie D segna un ritorno al centro, ma in una forma nuova. Il cerchio, simbolo del Sé, non è più immagine di perfezione ma principio di rigenerazione, tensione tra frammento e totalità.
In Architetture interiori, l’opera non descrive ma rivela: è un varco attraverso cui l’invisibile prende forma visiva. La geometria diventa dispositivo percettivo, il segno una traccia del movimento psichico. Ciò che si costruisce sulla superficie è l’eco di un processo più profondo: l’atto di divenire ciò che si è, al di là di ogni forma già data.
La mostra sarà inaugurata sabato 25 ottobre alle ore 18.00 presso la Galleria Tilde di Palermo.
25
ottobre 2025
Giulia Osella – Architetture interiori
Dal 25 ottobre al 05 novembre 2025
arte contemporanea
Location
Galleria Tilde
Palermo, Via Giuseppe Pipitone Federico, 48, (PA)
Palermo, Via Giuseppe Pipitone Federico, 48, (PA)
Orario di apertura
Lun - Ven 16 - 18.30 | Appuntamento
Vernissage
25 Ottobre 2025, 18.00 - 20.00
Autore
Curatore




