24 ottobre 2025

Parigi: Magritte incanta, Kounellis fissa un nuovo record mondiale

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Le major Sotheby's e Christie's si sfidano nella settimana calda di Art Basel. Tra gli highlights Kounellis, Magritte, Modigliani e Klein

record kounellis
Jannis Kounellis, Untitled, 1959, oil and canvas collage on canvas, 139 x 200 cm. CHRISTIE’S IMAGES LTD. 2025

Al Grand Palais le vendite milionarie di Art Basel, tra Avenue Matignon e Rue du Faubourg Saint-Honoré il vaglio del martello delle majors. Menzione d’onore della settimana per il Kounellis di Christie’s, che a Parigi ha fissato a quota € 1,8 milioni il nuovo record mondiale. Con un’opera davvero rarissima, Sans titre, tela monocroma del 1959 ricoperta da un assortimento apparentemente casuale di lettere dipinte in smalto nero. «L’idea radicale di Kounellis era quella di cercare di liberare i simboli dai loro ruoli tradizionali», spiega Renato Pennisi, specialista internazionale del dipartimento di Arte Contemporanea e del Dopoguerra di Christie’s. «Voleva vedere se era possibile spogliarli del loro contesto e significato. Li trasformò in strutture non conformi, icone staccate dalla realtà. Fu un’idea rivoluzionaria». Il Sans titre, largo due metri, è un’importante opera giovanile di questa serie, realizzata nel 1959. Fu acquistato dall’artista alla fine degli anni Settanta e rimase nella stessa collezione privata italiana per mezzo secolo. Per rendere l’idea, altri Alfabeti sono esposti nelle collezioni permanenti del MoMA di New York, della Tate di Londra, del Centre Pompidou di Parigi e della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma. Decisamente un’opera museale.

Ed era in buona compagnia il Kounellis da record, nel corso dell’asta Avant-garde(s) including Thinking Italian: Christie’s segna anche un nuovo traguardo d’asta in Francia per Yves Klein, a rubare la scena è un monumentale monocromo blu dal titolo California, (IKB 71), che chiude la gara a € 18,4 milioni. Anticipato da una elegante preview, in Avenue Matignon. Mentre la vendita Moderne(s), une collection particulière europénne, dedicata a una collezione privata europea, ha visto trionfare La Passerelle Debilly di Paul Signac (1903) con € 4,2 milioni (nuovo record per l’artista in Francia) e – a sorpresa – l’opera Frutto di una lunga esperienza di Max Ernst, che ha moltiplicato quasi per tre volte la stima alta iniziale, schizzando a € 3,3 milioni. Anche in questo caso, un record in Francia per l’artista.

Magritte, La Magie Noire, 1935. Courtesy of Sotheby’s

Capitolo Sotheby’s, c’è Magritte tra le superstar (annunciate) dell’asta Surrealism and It’s Legacy, appena conclusa. Seduce già dalla magnifica preview. «È un atto di magia nera», scriveva Magritte in una lettera a Breton, «trasformare la carne di una donna in cielo». Così nasce La magie noire: una silhouette nuda, ieratica, inquietante, scapole incavi e pelle che si dissolvono tra mare e atmosfera. Sulla scia dei corpi decostruiti di Duchamp, delle Arianne inermi di De Chirico, della Gradiva di Dalì. Nel 1935 Magritte trasforma la carne in sogno, ne fa enigma, poesia. Nell’autunno 2025, nella settimana più calda del mercato dell’arte di Parigi, Sotheby’s lo assegna per ben € 10,7 milioni (il doppio della sua stima bassa) dopo oltre cinque minuti di offerte. «Poche immagini nell’arte moderna catturano l’essenza del surreale con la stessa potenza di questo dipinto», spiegava prima della vendita Thomas Bompard, Vicepresidente di Sotheby’s Francia e Co-Direttore Arte Moderna e Contemporanea. «Incarna la straordinaria capacità di Magritte di mutare in inquietante il familiare».

Auctioneer Aurélie Vandevoorde fielding bids during today’s Surrealist and Modern art sales, wearing Salvador Dalí’s Swirling Sea Necklace from the Schlumberger Collection. © Thomas Ledoux – Sotheby’s

Per inquadrare il lavoro: correvano gli anni ’30 e il Palais des Beaux-Arts di Bruxelles ospitava la mostra Le nu dans l’art vivant. Tra i partecipanti, anche Magritte, con ben tre lavori. È lì che conobbe – «rimase incantato», specificano da Sotheby’s – dalle sculture di Aristide Maillol: «Questo incontro ispirò la rinnovata esplorazione di Magritte del nudo femminile, che lo portò direttamente a La magie noire, che fu poi esposta a Minotaure, la storica mostra di Bruxelles che celebrava il primo anniversario dell’omonima rivista surrealista». Nel 1935 ad acquistare La magie noire è la famiglia Spaak, direttamente dall’artista. Claude Spaak è il direttore della Société Auxiliaire des Expositions du Palais des Beaux-Arts e, profondamente preoccupato dalla sua dipendenza dalle commissioni commerciali, organizza un compenso in cambio della prelazione sui suoi dipinti. Leggi: diviene uno dei principali mecenati dell’artista, e ne determina la fortuna.

Non solo La magia nera. Nella stessa asta, Surrealism and Its Legacy, il delizioso Ceci est un morceau de fromage, sempre di Magritte, è volato a € 1,9 milioni, mentre La Malédiction, un quadrato di poco più di 12 cm per lato, ha polverizzato la stima fino a € 952.500. «Strong demand for René Magritte», dicono da Sotheby’s a fine incanto. Il top lot assoluto della serata, a sorpresa: L’Elvire en buste di Amedeo Modigliani, esitata nell’asta di Modernités e aggiudicata per € 27 milioni (su una stima di  € 5,5-7,5 milioni). Un record per un dipinto di Modigliani all’asta in Francia.

Elvira en buste, Amedeo Modigliani © Born & Art Digital Studio © Sotheby’s

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