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Luigi Petrosino – Storie d’oggi
La mostra intende proporre all’attenzione del pubblico il lavoro più che quarantennale dell’artista Luigi Petrosino, che consente inoltre di isolare sia i significati profondi della sua umanità che l’evoluzione del suo linguaggio pittorico.
Comunicato stampa
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Per cogliere il significato profondo dell'agire creativo di un artista si deve avere la pazienza e la sagacia di ripercorrere, anche se in sintesi, alcune tappe del suo percorso artistico. Utilizzare questo essenziale metodo d'indagine serve a contestualizzare e proporre all'attenzione del pubblico il lavoro più che quarantennale di Luigi Petrosino, che consente inoltre di isolare sia i significati profondi della sua umanità che l'evoluzione del suo linguaggio pittorico.
La sua formazione artistica inizia con la frequentazione dell'Accademia di Belle arti di Napoli dove si iscrive al corso di pittura di Armando De Stefano, artista figurativo molto importante, noto per i suoi cicli pittorici storici improntati all'indagine dei risvolti sociali determinati dall'Inquisizione e dall'azione rivoltosa di Masaniello nel meridione d'Italia. Menziono questo periodo per sottolineare come la pittura figurativa dei primordi di Petrosino sia stata in qualche modo influenzata non per lo stile pittorico, ma dal senso della storia del suo Maestro, che ha impregnato in senso etico e sociale tutta la sua produzione.
La storia per Petrosino non è l'emblema del passato o un monito per il presente, bensì la condizione critica da cui partire per spiegare l'irreversibile evolversi della disgregazione della società di massa contemporanea.
Dagli anni ottanta e novanta in poi anche il suo linguaggio pittorico si personalizza evolvendosi e trasformandosi in una Nuova Figurazione, dove i dettami classici diventano strutture segniche che si intrecciano su superfici prive di profondità che inglobano visi, forme geometriche bi-tridimensionali, lettere dell'alfabeto e numeri. Sono dipinti che raccontano e documentano la trasformazione della società dei valori in società dei consumi, mettendone in vetrina i paradossi e le contraddizioni: sono cifrari e forme bi-tridimensionali appiattite in spazi illogici costruiti con l'intersezione di molteplici prospettive, che mescolando i punti di vista cambiano metafisicamente la percezione della realtà; sono emblematiche superfici allegoriche che evocano l'esistere e il non esistere, l'essere e il non essere, oltre il surreale per stupirci e farci riflettere.
Molte volte, istrionicamente, inserisce nei dipinti i suoi autoritratti per testimoniare non solo la sua visione critica del mondo attuale come spettatore, ma anche per confermare la sua presenza passiva nel disfacimento.
La progettazione delle sue immagini è sostenuta dalla capacità tecnica del disegno a mano libera elegante nel tratto e nel chiaroscuro che fa di lui un eccellente disegnatore.
Negli anni più recenti Petrosino specializza ancor più il suo linguaggio pittorico, arricchendolo con nuovi elementi formali ed introducendo l'uso di materiali come la plastica e la carta che prendono forma in linee, cerchi, ovali e punti, atti a esprimere con più forza la sua avversione per il conformismo e l'individualismo esasperato oggi imperante. Per concludere, queste opere, apparentemente più allegre e teatrali, ripropongono i temi popolari della società dei consumi in un linguaggio pittorico più confacente alla contemporaneità, che possiamo definire senz'altro come new pop, le quali però, in modo efficace, contraddicono l'assunto originario dell'arte americana secondo i canoni della coscienza critica europea: Luigi Petrosino, dunque, con la sua generosa e sostanziale opera conferma l'assioma che la percezione della bellezza nell'arte è anche appagamento estetico dello spirito. (Nino Barone)
La sua formazione artistica inizia con la frequentazione dell'Accademia di Belle arti di Napoli dove si iscrive al corso di pittura di Armando De Stefano, artista figurativo molto importante, noto per i suoi cicli pittorici storici improntati all'indagine dei risvolti sociali determinati dall'Inquisizione e dall'azione rivoltosa di Masaniello nel meridione d'Italia. Menziono questo periodo per sottolineare come la pittura figurativa dei primordi di Petrosino sia stata in qualche modo influenzata non per lo stile pittorico, ma dal senso della storia del suo Maestro, che ha impregnato in senso etico e sociale tutta la sua produzione.
La storia per Petrosino non è l'emblema del passato o un monito per il presente, bensì la condizione critica da cui partire per spiegare l'irreversibile evolversi della disgregazione della società di massa contemporanea.
Dagli anni ottanta e novanta in poi anche il suo linguaggio pittorico si personalizza evolvendosi e trasformandosi in una Nuova Figurazione, dove i dettami classici diventano strutture segniche che si intrecciano su superfici prive di profondità che inglobano visi, forme geometriche bi-tridimensionali, lettere dell'alfabeto e numeri. Sono dipinti che raccontano e documentano la trasformazione della società dei valori in società dei consumi, mettendone in vetrina i paradossi e le contraddizioni: sono cifrari e forme bi-tridimensionali appiattite in spazi illogici costruiti con l'intersezione di molteplici prospettive, che mescolando i punti di vista cambiano metafisicamente la percezione della realtà; sono emblematiche superfici allegoriche che evocano l'esistere e il non esistere, l'essere e il non essere, oltre il surreale per stupirci e farci riflettere.
Molte volte, istrionicamente, inserisce nei dipinti i suoi autoritratti per testimoniare non solo la sua visione critica del mondo attuale come spettatore, ma anche per confermare la sua presenza passiva nel disfacimento.
La progettazione delle sue immagini è sostenuta dalla capacità tecnica del disegno a mano libera elegante nel tratto e nel chiaroscuro che fa di lui un eccellente disegnatore.
Negli anni più recenti Petrosino specializza ancor più il suo linguaggio pittorico, arricchendolo con nuovi elementi formali ed introducendo l'uso di materiali come la plastica e la carta che prendono forma in linee, cerchi, ovali e punti, atti a esprimere con più forza la sua avversione per il conformismo e l'individualismo esasperato oggi imperante. Per concludere, queste opere, apparentemente più allegre e teatrali, ripropongono i temi popolari della società dei consumi in un linguaggio pittorico più confacente alla contemporaneità, che possiamo definire senz'altro come new pop, le quali però, in modo efficace, contraddicono l'assunto originario dell'arte americana secondo i canoni della coscienza critica europea: Luigi Petrosino, dunque, con la sua generosa e sostanziale opera conferma l'assioma che la percezione della bellezza nell'arte è anche appagamento estetico dello spirito. (Nino Barone)
01
novembre 2025
Luigi Petrosino – Storie d’oggi
Dal primo al 14 novembre 2025
arte contemporanea
Location
SEDI VARIE – Termoli
Termoli, -, (Campobasso)
Termoli, -, (Campobasso)
Orario di apertura
18:00-20:30, dal lunedì alla domenica.
Autore




