COMUNICATO STAMPA

Titolo: Meccanica delle perturbazioni
Artista: Francesco Capponi
Testo in sede: Chiara Guidoni
Sede: Centro per l'Arte Contemporanea Trebisonda, via Bramante 26, 06122, Perugia
Inaugurazione: venerdì 7 novembre ore 18, dal 7 al 30 novembre 2025.
Orari di apertura: venerdì, sabato e domenica ore 17.30 - 19.30 o su appuntamento al
3315793797 3381593981. Ingresso libero
Comunicazione a cura di Brand Culturale
Con il patrocinio del Comune di Perugia
Evento inserito nel circuito MAD Monteluce Art District

Venerdì 7 novembre 2025, alle ore 18.00, il Centro per l’Arte contemporanea Trebisonda
inaugura la mostra Meccanica delle perturbazioni, di Francesco Capponi, presso i
propri spazi, in Via Bramante 26 a Perugia.

Il centro per l’arte contemporanea Trebisonda per l’anno in corso propone il progetto di arti
visive e performative “OPERA SENZA AUTORE”. La sollecitazione nasce dall’omonimo
film di Florian Henckel von Donnersmarck. La riflessione che vogliamo porre all’attenzione
riguarda una modalità tipica delle avanguardie storiche ma rintracciabile nel corso della
storia dell’arte, dove l’autore se non assente è quantomeno osservatore, selezionatore,
spettatore di dinamiche che non controlla e non vuole controllare, strumento medianico.
Nell’attualità lo spostamento del focus dall’artista all’opera sembra inattuale rispetto alla
centralità attribuita al nome, al brand, all’autorialità.
Ciò detto non sfugge che in ogni scelta, ogni sguardo o posizionamento è condizione
attiva, quindi Opera senza Autore è una provocazione che speriamo susciti riflessioni ed
apra una discussione rispetto a modalità che in maniera sbilanciata pongono l’autore
come soggetto/oggetto unico dell’attenzione.

[...] Capponi costruisce volontariamente macchinari instabili, che dopo qualche
rotazione perderanno “la bussola” e vorticheranno secondo dinamiche casuali, anche
queste date da tutti gli elementi dell’insieme: le eliche, il loro movimento, la loro capacità di
interferire con gli altri pezzi del macchinario. Anche qua, l’artista è solo marginalmente
regista del risultato.
L’errore, il malfunzionamento sono parti di questi processi, come lo sono della vita
quotidiana e la possibilità di aggiustarle, e di accettare che possano nuovamente rompersi
è l’altro movimento che caratterizza le opere di Capponi, quello verso la perfettibilità e non
verso la perfezione. Come accade nella vita degli umani e troppo poco nella
rappresentazione delle loro vite [...] da un testo di Chiara Guidoni