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Michele Lombardelli – Partiture Sottrattive
Tre campiture di colore compongono il grande wall-painting, realizzato dall’eclettico artista cremonese, che accoglie il visitatore all’ingresso dello Spazio, dialogando con il suono diffuso nell’ambiente da 4 diapason. L’allestimento include anche una serie di studi su carta.
Comunicato stampa
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Spazio Leonardo – lo spazio multifunzionale e aperto alla città di Leonardo Assicurazioni ospitato nel building The Corner, cuore di Porta Nuova a Milano – è lieto di presentare Partiture Sottrattive, mostra personale di Michele Lombardelli, artista cremonese eclettico, che si muove tra arte visiva, installazione e sperimentazione musicale.
Tre campiture di colore — viola, arancio e verde — compongono il grande wall-painting che accoglie il visitatore all’ingresso dello Spazio. Sono tonalità nate dalla sovrapposizione dei colori primari secondo la logica sottrattiva: giallo e rosso per l’arancio, rosso e blu per il viola, blu e giallo per il verde.
Questi colori non sono scelti per decorare, ma per attivare una risonanza emotiva e interiore, come suggeriva Kandinskij: ogni colore tocca l’anima come un tasto di pianoforte.
La mostra mette in relazione la produzione pittorica di Michele Lombardelli alle prime teorie del colore e delle percezioni visive, sviluppate a partire dalle avanguardie storiche di inizio '900 come Staatliches Bauhaus e De Stijl. Ricerche che miravano a creare un linguaggio artistico libero dai vincoli di forma e contenuto, capace di esercitare un'influenza positiva sulla vita sociale, generando benessere ed equilibrio.
In Partiture Sottrattive Lombardelli crea un fitto dialogo tra suono e pittura, due ambiti che finora avevano seguito percorsi paralleli nella sua ricerca. L’alternanza di linee, campiture verticali e diagonali, tracciate con precisione su sfondi neutri, costruiscono un ritmo visivo essenziale ma non statico, dove la geometria si apre a una dimensione quasi musicale. I tre dipinti astratti al centro della parete si comportano come partiture geometriche, sequenze silenziose che dialogano con il fondo cromatico e con il suono diffuso nell’ambiente: quattro diapason con differenti frequenze generano un campo acustico sottile e vibrante, che trasforma lo spazio in un luogo di ascolto.
L’allestimento include inoltre una serie di opere su carta, testimoni della fase di sperimentazione che ha portato a questa sintesi: studi, variazioni e strutture che mostrano il disegno come laboratorio di forma e intuizione. La mostra trae ispirazione anche dalla poetica di Piet Mondrian, che sosteneva che linee e forme basilari, costruite con coscienza, potessero diventare opere d’arte forti e vere. La forza dell’opera di Lombardelli risiede proprio in questa essenzialità: uno spazio di attenzione e ascolto, che invita a una percezione più sottile e profonda dell’anima.
Tre campiture di colore — viola, arancio e verde — compongono il grande wall-painting che accoglie il visitatore all’ingresso dello Spazio. Sono tonalità nate dalla sovrapposizione dei colori primari secondo la logica sottrattiva: giallo e rosso per l’arancio, rosso e blu per il viola, blu e giallo per il verde.
Questi colori non sono scelti per decorare, ma per attivare una risonanza emotiva e interiore, come suggeriva Kandinskij: ogni colore tocca l’anima come un tasto di pianoforte.
La mostra mette in relazione la produzione pittorica di Michele Lombardelli alle prime teorie del colore e delle percezioni visive, sviluppate a partire dalle avanguardie storiche di inizio '900 come Staatliches Bauhaus e De Stijl. Ricerche che miravano a creare un linguaggio artistico libero dai vincoli di forma e contenuto, capace di esercitare un'influenza positiva sulla vita sociale, generando benessere ed equilibrio.
In Partiture Sottrattive Lombardelli crea un fitto dialogo tra suono e pittura, due ambiti che finora avevano seguito percorsi paralleli nella sua ricerca. L’alternanza di linee, campiture verticali e diagonali, tracciate con precisione su sfondi neutri, costruiscono un ritmo visivo essenziale ma non statico, dove la geometria si apre a una dimensione quasi musicale. I tre dipinti astratti al centro della parete si comportano come partiture geometriche, sequenze silenziose che dialogano con il fondo cromatico e con il suono diffuso nell’ambiente: quattro diapason con differenti frequenze generano un campo acustico sottile e vibrante, che trasforma lo spazio in un luogo di ascolto.
L’allestimento include inoltre una serie di opere su carta, testimoni della fase di sperimentazione che ha portato a questa sintesi: studi, variazioni e strutture che mostrano il disegno come laboratorio di forma e intuizione. La mostra trae ispirazione anche dalla poetica di Piet Mondrian, che sosteneva che linee e forme basilari, costruite con coscienza, potessero diventare opere d’arte forti e vere. La forza dell’opera di Lombardelli risiede proprio in questa essenzialità: uno spazio di attenzione e ascolto, che invita a una percezione più sottile e profonda dell’anima.
20
ottobre 2025
Michele Lombardelli – Partiture Sottrattive
Dal 20 ottobre 2025 al 16 gennaio 2026
arte contemporanea
Location
SPAZIO LEONARDO
Milano, Viale Della Liberazione, 16A, (Milano)
Milano, Viale Della Liberazione, 16A, (Milano)
Orario di apertura
Da lunedì a venrdì ore 9-18
Ufficio stampa
Francesca Pavesi
Autore
Curatore




