Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- Servizi
- Sezioni
- container colonna1
Claudio Orlandi – Ultimate Landscapes. L’illusione del ghiaccio
La mostra si inserisce nel percorso di riflessione che il Museo Alto Garda dedica alle trasformazioni ambientali e sociali contemporanee.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dopo diciassette anni di ricerca tra le vette e le ferite del paesaggio alpino, dal 29 novembre 2025 al 14 giugno 2026, Claudio Orlandi porta al Museo Alto Garda di Riva del Garda il corpus completo di Ultimate Landscapes, progetto fotografico d’arte che indaga la metamorfosi dei ghiacciai in un tempo di crisi climatica. Un racconto visivo che attraversa le Alpi dal Presena alla Marmolada, trasformando i segni dell’uomo – i teli geotessili stesi a protezione del ghiaccio – in simboli di un gesto ambivalente, sospeso tra cura e accanimento, tra difesa e illusione.
Con la curatela di Matteo Rapanà e Alessia Locatelli, in occasione dell’Anno Internazionale della Preservazione dei Ghiacciai, il Museo Alto Garda dedica così all’artista romano la mostra “Claudio Orlandi. Ultimate Landscapes. L’illusione del ghiaccio”, accogliendo nella Pinacoteca del museo e per la prima volta in un’istituzione pubblica l’intera produzione del progetto, articolata in tredici serie fotografiche che raccontano un viaggio durato quasi due decenni.
Sin dal 2008 Orlandi esplora i ghiacciai delle Alpi costruendo un linguaggio che fonde documentazione e visione estetica. Le sue immagini non si limitano a registrare il ritiro del ghiaccio, ma ne svelano la complessità attraverso dettagli che diventano materia narrativa: pieghe, strappi, cuciture dei teli artificiali si confondono con la trama naturale del ghiaccio, generando forme quasi astratte, ma intrise di senso. In questi paesaggi estremi, ciò che emerge è la fragilità del rapporto tra uomo e natura, la tensione tra conservazione e controllo, tra la volontà di salvare e quella – forse inconsapevole – di perpetuare un modello non più sostenibile.
Il percorso espositivo restituisce la profondità di questa ricerca, in cui ogni serie diventa un capitolo autonomo di un racconto in continua evoluzione. Dal Rhonegletscher svizzero allo Stelvio, fino alla recente salita in Marmolada, “Regina delle Dolomiti”, Orlandi cattura la trasformazione del paesaggio alpino con un linguaggio di malinconica bellezza. Nei suoi scatti, la luce disegna trame mutevoli, i teli si ripiegano come sudari, la montagna respira e si ritrae, lasciando intravedere la fine di un’era. Come ha scritto Maria Fratelli, “sono sudari” – veli di una memoria che si scioglie.
La mostra si inserisce nel percorso di riflessione che il Museo Alto Garda dedica alle trasformazioni ambientali e sociali contemporanee. “I musei oggi sono luoghi di dialogo e di interpretazione del presente – affermano i curatori – capaci di interrogare la realtà e di immaginare il futuro. Il progetto di Orlandi ci invita a fermarci, a osservare, a interrogarci su quale modello di sviluppo vogliamo per la montagna e per il pianeta che abitiamo”.
Con Ultimate Landscapes la fotografia si fa linguaggio etico, strumento di conoscenza e di partecipazione, capace di tradurre l’urgenza ambientale in esperienza emotiva. Ogni immagine diventa una soglia, un varco tra la bellezza e la perdita, tra la forza della natura e la vulnerabilità dell’uomo. E in questa sospensione – tra ciò che resta e ciò che si scioglie – si apre lo spazio di una consapevolezza nuova: il paesaggio, ultimo, è anche il primo segno del nostro futuro.
In occasione della mostra, la narrazione fotografica di Claudio Orlandi incontra l’installazione sonora creata dal sud designer Alessio Mosti che si fa “voce” dello stesso ghiacciaio, suono fisico dello sgretolamento registrato, ripetuto e reso musica. Per la composizione del sound Katabasis, Alessio Mosti ha utilizzato dei campionamenti sonori rilevati in Antartide relativi al collasso delle piattaforme di ghiaccio, fenomeno ormai conosciuto come calving: il materiale sonoro è stato rielaborato, manipolato e inserito all’interno di una composizione elettroacustica di 8 minuti e 22 secondi.
Claudio Orlandi. Ultimate Landscapes. L’illusione del ghiaccio
A cura di Matteo Rapanà e Alessia Locatelli
Museo Alto Garda – Riva del Garda (TN)
Piazza Cesare Battisti 3/A, Riva del Garda
Inaugurazione: sabato 28 novembre 2025, ore 18:00
Periodo di apertura: 29 novembre 2025 – 14 giugno 2026
biglietti: intero €5 – ridotto €4
Info: info@museoaltogarda.it – www.museoaltogarda.it – 0464 573869
Con la curatela di Matteo Rapanà e Alessia Locatelli, in occasione dell’Anno Internazionale della Preservazione dei Ghiacciai, il Museo Alto Garda dedica così all’artista romano la mostra “Claudio Orlandi. Ultimate Landscapes. L’illusione del ghiaccio”, accogliendo nella Pinacoteca del museo e per la prima volta in un’istituzione pubblica l’intera produzione del progetto, articolata in tredici serie fotografiche che raccontano un viaggio durato quasi due decenni.
Sin dal 2008 Orlandi esplora i ghiacciai delle Alpi costruendo un linguaggio che fonde documentazione e visione estetica. Le sue immagini non si limitano a registrare il ritiro del ghiaccio, ma ne svelano la complessità attraverso dettagli che diventano materia narrativa: pieghe, strappi, cuciture dei teli artificiali si confondono con la trama naturale del ghiaccio, generando forme quasi astratte, ma intrise di senso. In questi paesaggi estremi, ciò che emerge è la fragilità del rapporto tra uomo e natura, la tensione tra conservazione e controllo, tra la volontà di salvare e quella – forse inconsapevole – di perpetuare un modello non più sostenibile.
Il percorso espositivo restituisce la profondità di questa ricerca, in cui ogni serie diventa un capitolo autonomo di un racconto in continua evoluzione. Dal Rhonegletscher svizzero allo Stelvio, fino alla recente salita in Marmolada, “Regina delle Dolomiti”, Orlandi cattura la trasformazione del paesaggio alpino con un linguaggio di malinconica bellezza. Nei suoi scatti, la luce disegna trame mutevoli, i teli si ripiegano come sudari, la montagna respira e si ritrae, lasciando intravedere la fine di un’era. Come ha scritto Maria Fratelli, “sono sudari” – veli di una memoria che si scioglie.
La mostra si inserisce nel percorso di riflessione che il Museo Alto Garda dedica alle trasformazioni ambientali e sociali contemporanee. “I musei oggi sono luoghi di dialogo e di interpretazione del presente – affermano i curatori – capaci di interrogare la realtà e di immaginare il futuro. Il progetto di Orlandi ci invita a fermarci, a osservare, a interrogarci su quale modello di sviluppo vogliamo per la montagna e per il pianeta che abitiamo”.
Con Ultimate Landscapes la fotografia si fa linguaggio etico, strumento di conoscenza e di partecipazione, capace di tradurre l’urgenza ambientale in esperienza emotiva. Ogni immagine diventa una soglia, un varco tra la bellezza e la perdita, tra la forza della natura e la vulnerabilità dell’uomo. E in questa sospensione – tra ciò che resta e ciò che si scioglie – si apre lo spazio di una consapevolezza nuova: il paesaggio, ultimo, è anche il primo segno del nostro futuro.
In occasione della mostra, la narrazione fotografica di Claudio Orlandi incontra l’installazione sonora creata dal sud designer Alessio Mosti che si fa “voce” dello stesso ghiacciaio, suono fisico dello sgretolamento registrato, ripetuto e reso musica. Per la composizione del sound Katabasis, Alessio Mosti ha utilizzato dei campionamenti sonori rilevati in Antartide relativi al collasso delle piattaforme di ghiaccio, fenomeno ormai conosciuto come calving: il materiale sonoro è stato rielaborato, manipolato e inserito all’interno di una composizione elettroacustica di 8 minuti e 22 secondi.
Claudio Orlandi. Ultimate Landscapes. L’illusione del ghiaccio
A cura di Matteo Rapanà e Alessia Locatelli
Museo Alto Garda – Riva del Garda (TN)
Piazza Cesare Battisti 3/A, Riva del Garda
Inaugurazione: sabato 28 novembre 2025, ore 18:00
Periodo di apertura: 29 novembre 2025 – 14 giugno 2026
biglietti: intero €5 – ridotto €4
Info: info@museoaltogarda.it – www.museoaltogarda.it – 0464 573869
29
novembre 2025
Claudio Orlandi – Ultimate Landscapes. L’illusione del ghiaccio
Dal 29 novembre 2025 al 14 giugno 2026
arte contemporanea
Location
MAG MUSEO ALTO GARDA – MUSEO RIVA DEL GARDA
Riva Del Garda, Piazza Cesare Battisti, 3a, (Trento)
Riva Del Garda, Piazza Cesare Battisti, 3a, (Trento)
Biglietti
intero €5 – ridotto €4
Orario di apertura
Dalle ore 10.00 alle ore 18.00
Ufficio stampa
HF4 Comunicazione
Autore




