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E vanne in Puglia piana…
La mostra prosegue il percorso di ricerca degli autori dedicato ai paesaggi della Puglia — dopo la Via Traiana, le Vie Francigene e l’Ofanto — soffermandosi questa volta sui tratturi e sulla memoria visiva della transumanza, intesa come fenomeno storico, antropologico e ambientale.
Comunicato stampa
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La galleria della Fondazione dei Monti Uniti di Foggia ospiterà, dal 15 al 29 novembre 2025, la mostra “E vanne in Puglia piana... Reportage fotografico dai tratturi” di Giuseppe Pavone e Michele Roberto, organizzata dalla Fondazione dei Monti Uniti in collaborazione con il FAI delegazione di Foggia.
L’inaugurazione è in programma sabato 15 novembre alle ore 18 nella sala “Rosa del Vento” (via Arpi 152, Foggia), con gli interventi del presidente della Fondazione, Filippo Santigliano, di Angela De Meo, capodelegazione del FAI Foggia, di Vincenzo Velati, critico e storico delle arti visive, del cinema e della fotografia, e di Saverio Russo, già docente di Storia Moderna presso l’Università di Foggia.
L’esposizione, curata da Vincenzo Velati, prosegue il percorso di ricerca dei due autori dedicato ai paesaggi culturali e identitari della Puglia — dopo la Via Traiana, le Vie Francigene e l’Ofanto — soffermandosi questa volta sui tratturi e sulla memoria visiva della transumanza, intesa come fenomeno storico, antropologico e ambientale.
Come scrive Vincenzo Velati nella sua nota critica, Pavone e Roberto non intendono costruire un atlante fotografico ma un racconto espressivo e culturale. La loro indagine si misura con la sfida di rappresentare un territorio già ampiamente fotografato, evitando la mera riproduzione della bellezza paesaggistica. Il loro sguardo, radicato nelle esperienze della fotografia italiana degli anni Ottanta — da Mimmo Jodice a Mario Cresci, fino a Luigi Ghirri —, cerca nuove chiavi di lettura del paesaggio, restituendone la stratificazione storica e la presenza contemporanea.
Secondo Saverio Russo, in questa mostra i tratturi vengono raccontati come un sistema di vie pastorali che da secoli attraversano il Mezzogiorno adriatico, collegando l’Abruzzo alla Puglia ionica. La scelta di Pavone e Roberto non nasce soltanto dall’inserimento della transumanza nella lista del patrimonio immateriale UNESCO (2019), ma anche dal rinnovato interesse per questi percorsi antichi, oggi al centro di progetti di valorizzazione territoriale, mobilità lenta e turismo esperienziale. I tracciati tratturali, regolamentati già nel Quattrocento con la Dogana della Mena delle Pecore di Puglia, hanno orientato insediamenti, costruzioni religiose e strutture di servizio, diventando testimoni materiali di una storia fatta di fatica, memoria e identità collettiva. La “memoria del tratturo”, ricorda ancora Russo, non è solo quella idilliaca dei paesaggi pastorali, ma anche quella del lavoro e delle difficoltà di generazioni di uomini e donne che ne hanno percorso le vie, lasciando tracce indelebili nella cultura del Mezzogiorno.
Gli autori, Giuseppe Pavone e Michele Roberto, raccontano la mostra come un vero e proprio diario di viaggio lungo i principali tratturi che collegano l’Abruzzo, il Molise, la Basilicata e la Puglia — dal Tratturo Magno (L’Aquila-Foggia) al Pescasseroli-Candela, dal Melfi-Castellaneta ai numerosi tratturelli e jazzi disseminati nel territorio. Il loro lavoro documenta i tratti ancora accessibili di queste antiche vie erbose, spesso interrotte o sostituite da strade moderne, restituendo in immagini il valore culturale, storico e paesaggistico di luoghi che raccontano secoli di transumanza e di vita quotidiana. Ne emerge un viaggio tra luoghi e segni, in cui la Puglia dei tratturi diventa metafora del tempo e della memoria, della permanenza e del mutamento.
La mostra resterà in allestimento nella galleria della Fondazione dei Monti Uniti, via Arpi 152 a Foggia, fino a sabato 29 novembre, con i seguenti orari di visita: dal lunedì al sabato, dalle ore 10 alle 13 e dalle 17 alle 20. Domenica e festivi chiuso. Ingresso libero.
L’inaugurazione è in programma sabato 15 novembre alle ore 18 nella sala “Rosa del Vento” (via Arpi 152, Foggia), con gli interventi del presidente della Fondazione, Filippo Santigliano, di Angela De Meo, capodelegazione del FAI Foggia, di Vincenzo Velati, critico e storico delle arti visive, del cinema e della fotografia, e di Saverio Russo, già docente di Storia Moderna presso l’Università di Foggia.
L’esposizione, curata da Vincenzo Velati, prosegue il percorso di ricerca dei due autori dedicato ai paesaggi culturali e identitari della Puglia — dopo la Via Traiana, le Vie Francigene e l’Ofanto — soffermandosi questa volta sui tratturi e sulla memoria visiva della transumanza, intesa come fenomeno storico, antropologico e ambientale.
Come scrive Vincenzo Velati nella sua nota critica, Pavone e Roberto non intendono costruire un atlante fotografico ma un racconto espressivo e culturale. La loro indagine si misura con la sfida di rappresentare un territorio già ampiamente fotografato, evitando la mera riproduzione della bellezza paesaggistica. Il loro sguardo, radicato nelle esperienze della fotografia italiana degli anni Ottanta — da Mimmo Jodice a Mario Cresci, fino a Luigi Ghirri —, cerca nuove chiavi di lettura del paesaggio, restituendone la stratificazione storica e la presenza contemporanea.
Secondo Saverio Russo, in questa mostra i tratturi vengono raccontati come un sistema di vie pastorali che da secoli attraversano il Mezzogiorno adriatico, collegando l’Abruzzo alla Puglia ionica. La scelta di Pavone e Roberto non nasce soltanto dall’inserimento della transumanza nella lista del patrimonio immateriale UNESCO (2019), ma anche dal rinnovato interesse per questi percorsi antichi, oggi al centro di progetti di valorizzazione territoriale, mobilità lenta e turismo esperienziale. I tracciati tratturali, regolamentati già nel Quattrocento con la Dogana della Mena delle Pecore di Puglia, hanno orientato insediamenti, costruzioni religiose e strutture di servizio, diventando testimoni materiali di una storia fatta di fatica, memoria e identità collettiva. La “memoria del tratturo”, ricorda ancora Russo, non è solo quella idilliaca dei paesaggi pastorali, ma anche quella del lavoro e delle difficoltà di generazioni di uomini e donne che ne hanno percorso le vie, lasciando tracce indelebili nella cultura del Mezzogiorno.
Gli autori, Giuseppe Pavone e Michele Roberto, raccontano la mostra come un vero e proprio diario di viaggio lungo i principali tratturi che collegano l’Abruzzo, il Molise, la Basilicata e la Puglia — dal Tratturo Magno (L’Aquila-Foggia) al Pescasseroli-Candela, dal Melfi-Castellaneta ai numerosi tratturelli e jazzi disseminati nel territorio. Il loro lavoro documenta i tratti ancora accessibili di queste antiche vie erbose, spesso interrotte o sostituite da strade moderne, restituendo in immagini il valore culturale, storico e paesaggistico di luoghi che raccontano secoli di transumanza e di vita quotidiana. Ne emerge un viaggio tra luoghi e segni, in cui la Puglia dei tratturi diventa metafora del tempo e della memoria, della permanenza e del mutamento.
La mostra resterà in allestimento nella galleria della Fondazione dei Monti Uniti, via Arpi 152 a Foggia, fino a sabato 29 novembre, con i seguenti orari di visita: dal lunedì al sabato, dalle ore 10 alle 13 e dalle 17 alle 20. Domenica e festivi chiuso. Ingresso libero.
15
novembre 2025
E vanne in Puglia piana…
Dal 15 al 29 novembre 2025
fotografia
Location
PALAZZO DEL VENTO
Foggia, Via Arpi, 152, (FG)
Foggia, Via Arpi, 152, (FG)
Orario di apertura
da lunedì a sabato ore 10-13 e 17-20
Vernissage
15 Novembre 2025, 18:00
Ufficio stampa
Fondazione dei Monti Uniti di Foggia
Autore
Curatore








